RAPPORTI CON GLI STATI MEMBRI
ED ALTRI ORDINAMENTI
Le ultime
decisioni pubblicate |
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Corte di Giustizia dell’Unione europea (Settima Sezione) Sentenza
del 13 marzo 2025 Kurdistan Workers’ Party (PKK) ricorrente altre
parti nel procedimento: Consiglio dell’Unione europea convenuto
in primo grado sostenuto
da: Repubblica francese interveniente
nel giudizio di impugnazione |
Impugnazione
– Politica estera e di sicurezza comune – Lotta contro il terrorismo – Misure
restrittive adottate nei confronti di talune persone ed entità – Congelamento
dei fondi – Posizione comune 2001/931/PESC – Articolo 1, paragrafi 3, 4 e 6 –
Regolamento (CE) n. 2580/2001 – Articolo 2, paragrafo 3 – Mantenimento
di un’organizzazione nell’elenco delle persone, dei gruppi e delle entità
coinvolti in atti terroristici – Applicabilità alle situazioni di conflitto
armato – Gruppo terroristico – Natura degli atti compiuti e motivi sottesi a
tali atti – Distanza temporale – Persistenza del rischio di coinvolgimento in
attività terroristiche – Proporzionalità – Obbligo di motivazione |
Corte di Giustizia dell’Unione europea (Settima Sezione) Sentenza
del 13 marzo 2025 Kurdistan Workers’ Party (PKK) ricorrente altre
parti nel procedimento: Consiglio dell’Unione europea convenuto
in primo grado Commissione europea Repubblica francese Regno dei Paesi Bassi intervenienti
in primo grado |
Impugnazione
– Politica estera e di sicurezza comune – Lotta contro il terrorismo – Misure
restrittive adottate nei confronti di talune persone ed entità – Congelamento
dei fondi – Posizione comune 2001/931/PESC – Articolo 1, paragrafi 3, 4 e 6 –
Regolamento (CE) n. 2580/2001 – Articolo 2, paragrafo 3 – Mantenimento
di un’organizzazione nell’elenco delle persone, dei gruppi e delle entità
coinvolti in atti terroristici – Applicabilità alle situazioni di conflitto
armato – Gruppo terroristico – Natura degli atti compiuti e motivi sottesi a
tali atti – Distanza temporale – Persistenza del rischio di coinvolgimento in
attività terroristiche – Proporzionalità – Obbligo di motivazione |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Ottava
Sezione) Sentenza
del 28 novembre 2024 Þ C‑398/23 PT con
l’intervento di: Sofiyska
gradska prokuratura |
Rinvio
pregiudiziale – Spazio di libertà, sicurezza e giustizia – Cooperazione
giudiziaria in materia penale – Reati e sanzioni applicabili in materia
di traffico illecito di stupefacenti e di lotta contro la criminalità
organizzata – Decisione quadro 2004/757/GAI – Articoli 4 e 5 – Decisione
quadro 2008/841/GAI – Articoli 3 e 4 – Normativa nazionale che non attua
il diritto dell’Unione – Articolo 51, paragrafo 1, della Carta dei diritti
fondamentali dell’Unione europea – Diritto all’informazione nei procedimenti
penali – Direttiva 2012/13/UE – Articoli 1 e 6 – Diritto all’informazione
sull’accusa – Tutela giurisdizionale effettiva – Articolo 47, primo comma, e
articolo 52, paragrafo 1, della Carta dei diritti fondamentali – Procedimento
penale avviato a carico di più persone – Accordo di definizione della causa
concluso tra uno degli imputati e il pubblico ministero – Consenso degli
altri imputati *** L’articolo
6, paragrafi 1 e 3, della direttiva 2012/13/UE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 22 maggio 2012, sul diritto all’informazione nei procedimenti
penali, letto alla luce dell’articolo 47, primo comma, e dell’articolo 52,
paragrafo 1, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, deve
essere interpretato nel senso che: esso
non osta a una disposizione di diritto nazionale che, in un procedimento
penale promosso a carico di più imputati, subordina l’approvazione
giudiziaria di un accordo di definizione della causa, concluso tra il
pubblico ministero e uno degli imputati, al consenso degli altri imputati nel
solo caso in cui un siffatto accordo sia concluso nel corso della fase
giudiziaria di tale procedimento. |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Terza
Sezione) Sentenza
del 28 novembre 2024 Þ C‑432/22 PT con
l’intervento di: Spetsializirana
prokuratura |
Rinvio
pregiudiziale – Spazio di libertà, sicurezza e giustizia – Cooperazione
giudiziaria in materia penale – Reati e sanzioni applicabili in materia
di traffico illecito di stupefacenti e di lotta contro la criminalità
organizzata – Possibilità di riduzione delle pene applicabili – Portata –
Decisione quadro 2004/757/GAI – Articoli 4 e 5 – Decisione quadro 2008/841/GAI
– Articoli 3 e 4 – Normativa nazionale che non attua il diritto
dell’Unione – Articolo 51, paragrafo 1, della Carta dei diritti
fondamentali dell’Unione europea – Tutela giurisdizionale effettiva –
Articolo 19, paragrafo 1, secondo comma, TUE – Procedimento penale avviato a
carico di più persone – Accordo di definizione della causa previsto nel
diritto nazionale – Approvazione da parte di un collegio giudicante ad hoc –
Consenso degli altri imputati *** 1) L’articolo
19, paragrafo 1, secondo comma, TUE deve essere interpretato nel senso che
non osta a una disposizione di diritto nazionale che attribuisce a un
collegio giudicante ad hoc, e non a quello incaricato della causa, la
competenza a statuire su un accordo di definizione della causa concluso tra
un imputato e il pubblico ministero nel corso della fase giudiziaria di un
procedimento penale, laddove anche altri imputati sono perseguiti nel
contesto del medesimo procedimento. 2) L’articolo
19, paragrafo 1, secondo comma, TUE deve essere interpretato nel senso che
non osta a una disposizione di diritto nazionale che, in un procedimento
penale avviato a carico di più imputati per la loro partecipazione alla
stessa associazione per delinquere, subordina l’approvazione giudiziaria di
un accordo di definizione della causa, concluso tra uno degli imputati e il
pubblico ministero nel corso della fase giudiziaria di tale procedimento, al
consenso di tutti gli altri imputati. |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza
del 4 ottobre 2024 |
Pourvoi – Action extérieure – Accords
internationaux – Accord euro-méditerranéen établissant une association entre
les Communautés européennes et leurs États membres, d’une part, et le Royaume
du Maroc, d’autre part – Accord sur la modification des protocoles no 1 et no
4 de cet accord – Acte de conclusion – Allégations tenant à des violations du
droit international du fait de l’applicabilité du second accord au territoire
du Sahara occidental – Recours en annulation – Recevabilité – Capacité
d’ester en justice – Qualité pour agir – Condition selon laquelle un
requérant doit, dans certains cas, être directement et individuellement
concerné par la mesure litigieuse – Principe de l’effet relatif des traités –
Principe d’autodétermination – Territoires non autonomes – Article 73 de la
charte des Nations unies – Pouvoir d’appréciation du Conseil de l’Union
européenne – Droit coutumier international – Principes généraux du droit de
l’Union – Consentement du peuple d’un territoire non autonome titulaire du
droit à l’autodétermination en tant que tiers à un accord international |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza
del 4 ottobre 2024 |
Pourvoi – Action extérieure – Accords
internationaux – Accord de partenariat dans le domaine de la pêche durable
entre l’Union européenne et le Royaume du Maroc – Décision concernant la
conclusion de cet accord et de son protocole de mise en œuvre – Allégations
tenant à des violations du droit international du fait de l’applicabilité
dudit l’accord aux eaux adjacentes du Sahara occidental – Recours en
annulation – Recevabilité – Capacité d’ester en justice – Qualité pour agir –
Condition selon laquelle un requérant doit, dans certains cas, être
directement et individuellement concerné par la mesure litigieuse – Principe
de l’effet relatif des traités – Principe d’autodétermination – Territoires
non autonomes – Article 73 de la charte des Nations unies – Pouvoir
d’appréciation du Conseil de l’Union européenne – Droit coutumier
international – Principes généraux du droit de l’Union – Consentement du
peuple d’un territoire non autonome titulaire du droit à l’autodétermination
en tant que tiers à un accord international |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza
del 10 settembre 2024 Þ C‑351/22 Neves 77 Solutions SRL c. Agenția Națională de Administrare
Fiscală – Direcția Generală Antifraudă Fiscală |
Rinvio
pregiudiziale – Politica estera e di sicurezza comune (PESC) – Misure
restrittive in considerazione delle azioni della Federazione Russa che
destabilizzano la situazione in Ucraina – Decisione 2014/512/PESC –
Articolo 2, paragrafo 2, lettera a) – Competenza della Corte – Articolo 24,
paragrafo 1, secondo comma, ultima frase, TUE – Articolo 275 TFUE –
Articolo 215 TFUE – Articolo 17 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione
europea – Diritto di proprietà – Principi di certezza del diritto e di
legalità delle pene – Servizi di intermediazione connessi ad attrezzature
militari – Divieto di fornire tali servizi – Mancata notifica alle autorità
nazionali competenti – Violazione amministrativa – Sanzione pecuniaria –
Confisca automatica delle somme percepite quale contropartita dell’operazione
vietata *** 1) L’articolo 2, paragrafo 2, lettera a),
della decisione 2014/512/PESC del Consiglio, del 31 luglio 2014, concernente
misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che
destabilizzano la situazione in Ucraina, come modificata dalla decisione
2014/659/PESC del Consiglio, dell’8 settembre 2014, deve
essere interpretato nel senso che: il
divieto di fornire servizi di intermediazione enunciato in tale disposizione
è applicabile anche quando le attrezzature militari oggetto dell’operazione
di intermediazione di cui trattasi non siano mai state importate nel
territorio di uno Stato membro. 2) L’articolo 2, paragrafo 2, lettera a),
della decisione 2014/512, come modificata dalla decisione 2014/659, letto
alla luce dell’articolo 17 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione
europea nonché dei principi di certezza del diritto e di legalità delle pene, deve
essere interpretato nel senso che: esso
non osta ad una misura nazionale di confisca dell’intero ricavato di
un’operazione di intermediazione contemplata dal citato articolo 2, paragrafo
2, lettera a), la quale intervenga, in maniera automatica, a seguito
dell’accertamento, da parte delle autorità nazionali competenti, di una
violazione del divieto di effettuare tale operazione e dell’obbligo di
notificare quest’ultima. |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza
del 10 settembre 2024 KS e KD c. Consiglio e a. |
Impugnazione
– Politica estera e di sicurezza comune (PESC) – Azione comune 2008/124/PESC
– Missione dell’Unione europea sullo Stato di diritto in Kosovo (Eulex
Kosovo) – Ricorso per risarcimento danni – Danno asseritamente subito a
seguito di vari atti e omissioni del Consiglio dell’Unione europea, della
Commissione europea e del Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE)
nell’ambito dell’attuazione dell’azione comune – Indagini insufficienti sulla
tortura, la scomparsa e l’assassinio di persone – Competenza della Corte di
giustizia dell’Unione europea a pronunciarsi sul ricorso – Articolo 24,
paragrafo 1, secondo comma, ultima frase, TUE – Articolo 275 TFUE *** 1) L’ordinanza del Tribunale dell’Unione
europea del 10 novembre 2021, KS e KD/Consiglio e a. (T‑771/20,
EU:T:2021:798), è annullata nei limiti in cui il Tribunale si è dichiarato
manifestamente incompetente a conoscere del ricorso proposto da KS e KD in
quanto questo si riferiva a questioni politiche o strategiche riguardanti la
definizione e l’attuazione della politica estera e di sicurezza comune (PESC)
nella parte in cui tale ricorso aveva ad oggetto: – una violazione degli articoli 2 e 3
della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle
libertà fondamentali, firmata a Roma il 4 novembre 1950, nonché degli
articoli 2 e 4 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea,
commessa dalla missione Eulex Kosovo, per mancanza di indagini adeguate
relative alla scomparsa e all’assassinio dei loro familiari, dovuta alla
mancanza di personale adeguato di tale missione allo svolgimento del suo
mandato esecutivo, violazione constatata, l’11 novembre 2015 per quanto
riguarda KS e il 19 ottobre 2016 per quanto riguarda KD, dalla commissione
per il controllo del rispetto dei diritti umani istituita in base all’azione
comune 2008/124/PESC del Consiglio, del 4 febbraio 2008, relativa alla
missione dell’Unione europea sullo Stato di diritto in Kosovo, EULEX KOSOVO; – una violazione dell’articolo 6,
paragrafo 1, e dell’articolo 13 di detta convenzione nonché dell’articolo 47
di detta Carta, per la mancanza di disposizioni che prevedano il gratuito
patrocinio a favore delle ricorrenti ammissibili nei procedimenti condotti
dinanzi alla suddetta commissione di controllo e per la creazione di
quest’ultima senza potere di esecuzione delle proprie decisioni né mezzi di
ricorso per le violazioni dei diritti umani commesse dall’Eulex Kosovo; – la mancata adozione di misure
correttive che consentano di porre rimedio, in tutto o in parte, alle
violazioni menzionate al primo e al secondo trattino, sebbene le conclusioni
di detta commissione di controllo siano state asseritamente portate a
conoscenza dell’Unione europea dal capo dell’Eulex Kosovo il 29 aprile 2016; – lo sviamento o l’abuso del potere
esecutivo commessi dal Consiglio dell’Unione europea e dal Servizio europeo
per l’azione esterna il 12 ottobre 2017, in quanto essi hanno indicato che
l’Eulex Kosovo aveva fatto del suo meglio per indagare sui reati di cui sono
stati vittime familiari di KS e di KD e che la commissione di controllo non
era destinata ad essere un organo giudiziario, e – lo sviamento o l’abuso del potere
esecutivo o pubblico per non aver garantito che il caso di KD, relativo a un
crimine di guerra, fosse sottoposto a un serio esame giuridico da parte
dell’Eulex Kosovo e/o dell’Ufficio del procuratore specializzato in materia
di indagini e azioni penali dinanzi alla Camera specializzata per il Kosovo. 2) Le impugnazioni nelle cause C‑29/22
P e C‑44/22 P sono respinte quanto al resto. 3) La causa è rinviata dinanzi al
Tribunale dell’Unione europea affinché statuisca sulla ricevibilità e, se del
caso, sul merito del ricorso proposto da KS e KD nonché sulla loro domanda di
mezzi istruttori volti ad ottenere la produzione della versione integrale del
piano operativo (OPLAN) dell’Eulex Kosovo dalla creazione di tale missione. 4) Le spese sono riservate. |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Seconda
Sezione) Sentenza
del 5 settembre 2024 Þ C‑109/23 GM, ON c. PR |
Rinvio
pregiudiziale – Politica estera e di sicurezza comune – Misure restrittive
in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione
in Ucraina – Regolamento (UE) n. 833/2014 – Articolo 5 quindecies,
paragrafi 2 e 6 – Divieto di fornire, direttamente o indirettamente, servizi
di consulenza giuridica al governo russo o a persone giuridiche, entità o
organismi stabiliti in Russia – Esenzione concernente la prestazione di
servizi strettamente necessari per garantire l’accesso a un procedimento
giudiziario o amministrativo o a un arbitrato in uno Stato membro –
Autenticazione ed esecuzione, effettuata da un notaio, di un contratto di
compravendita di un bene immobile – Assistenza fornita da un interprete nel
contesto di una siffatta autenticazione *** L’articolo
5 quindecies, paragrafo 2, lettera b), del regolamento (UE) n. 833/2014 del
Consiglio, del 31 luglio 2014, concernente misure restrittive in
considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in
Ucraina, come modificato dal regolamento (UE) 2022/1904 del Consiglio, del 6
ottobre 2022, deve
essere interpretato nel senso che: – né l’autenticazione, da parte di un
notaio di uno Stato membro, di un contratto di vendita di un bene immobile
situato nel territorio di tale Stato membro e appartenente a una persona
giuridica stabilita in Russia, – né gli atti di esecuzione di un
siffatto contratto autenticato compiuti da tale notaio ai fini della
cancellazione degli oneri su tale immobile, del pagamento del prezzo della
vendita al venditore e della trascrizione del trasferimento di proprietà nel
registro fondiario, – né le prestazioni di traduzione
fornite da un interprete in occasione di tale autenticazione al fine di
assistere il rappresentante di tale persona giuridica che non padroneggia la
lingua della procedura di autenticazione, rientrano
nel divieto di fornire servizi di consulenza giuridica a una tale persona
giuridica, previsto da tale disposizione. |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Ottava
Sezione) Sentenza
del 4 luglio 2024 Þ C‑288/24 M.R. con
l’intervento di: Staatsanwaltschaft
Berlin |
Rinvio
pregiudiziale – Articolo 267 TFUE – Procedimento penale –
Custodia cautelare dell’imputato – Impatto di una domanda di pronuncia
pregiudiziale sul procedimento principale – Rifiuto del giudice del
rinvio di proseguire il procedimento di merito prima di aver ricevuto la
risposta della Corte – Imperativo di celerità nei procedimenti penali e
in particolare nei casi di detenzione – Istanza di ricusazione del
giudice adito per legittimo sospetto di parzialità *** 1) L’articolo 267 TFUE deve essere
interpretato nel senso che esso osta a che, nell’ambito di un procedimento
penale soggetto ad un imperativo di celerità in ragione della carcerazione
dell’imputato, un giudice nazionale che ha sollevato una domanda di pronuncia
pregiudiziale prosegua il procedimento principale, nell’attesa della risposta
della Corte a tale domanda, compiendo atti procedurali che abbiano una
correlazione con le questioni pregiudiziali sollevate. 2) L’articolo 267 TFUE deve essere
interpretato nel senso che esso osta a che una ricusazione possa essere
ottenuta nei confronti di un giudice per il solo motivo che quest’ultimo
attende la decisione della Corte sulla domanda di pronuncia pregiudiziale da
esso sollevata qualora il procedimento principale riguardi una persona in
stato di detenzione. |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Prima
Sezione) Sentenza
del 25 aprile 2024 Þ C‑147/23 Commissione europea c. Repubblica di Polonia |
Inadempimento
di uno Stato – Articolo 258 TFUE – Protezione delle persone che
segnalano violazioni del diritto dell’Unione – Direttiva (UE)
2019/1937 – Mancata trasposizione e mancata comunicazione delle misure
di attuazione – Articolo 260, paragrafo 3, TFUE – Domanda di
condanna al pagamento di una somma forfettaria e di una penalità
giornaliera – Criteri di fissazione dell’importo della sanzione –
Applicazione automatica di un coefficiente di gravità – Determinazione
della capacità finanziaria dello Stato membro – Criterio demografico |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Ottava
Sezione) Sentenza
del 18 aprile 2024 Þ C‑716/22 EP c. Préfet du Gers, Institut national de la statistique et des études
économiques (INSEE) con
l’intervento di: Commune
de Thoux |
Rinvio
pregiudiziale – Cittadinanza dell’Unione – Cittadino del Regno Unito
di Gran Bretagna e Irlanda del Nord residente in uno Stato membro –
Articoli 20 e 22 TFUE – Diritto di voto e di eleggibilità alle
elezioni del Parlamento europeo nello Stato membro di residenza –
Articolo 50 TUE – Accordo sul recesso del Regno Unito di Gran
Bretagna e Irlanda del Nord dall’Unione europea e dalla Comunità europea
dell’energia atomica – Conseguenze del recesso di uno Stato membro
dall’Unione – Cancellazione dalle liste elettorali nello Stato membro di
residenza – Articolo 39 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione
europea – Validità della decisione (UE) 2020/135 *** 1) L’accordo sul recesso del Regno Unito di
Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall’Unione europea e dalla Comunità europea
dell’energia atomica, adottato il 17 ottobre 2019 ed entrato in vigore il 1°
febbraio 2020, letto alla luce della Carta dei diritti fondamentali
dell’Unione europea, deve essere interpretato nel senso che, a partire dal
recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall’Unione
europea il 1° febbraio 2020, i cittadini di tale Stato che hanno esercitato
il diritto di soggiorno in uno Stato membro prima della fine del periodo
transitorio non godono più di un diritto di voto e di eleggibilità alle
elezioni del Parlamento europeo nel loro Stato membro di residenza. […] |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza
del 9 aprile 2024 Þ C‑582/21 FY c. Profi Credit Polska S.A. w Bielsku Białej |
Rinvio
pregiudiziale – Principi del diritto dell’Unione – Articolo 4,
paragrafo 3, TUE – Principio di leale cooperazione – Autonomia
procedurale – Principi di equivalenza e di effettività – Principio
di interpretazione conforme del diritto nazionale – Normativa nazionale
che prevede un mezzo di ricorso straordinario che consente la riapertura di
un procedimento civile concluso con una sentenza definitiva –
Motivi – Decisione successiva di una Corte costituzionale che dichiara
l’incompatibilità con la Costituzione di una disposizione di diritto
nazionale sul cui fondamento tale sentenza è stata pronunciata –
Privazione, per effetto di una violazione del diritto, della possibilità di
agire – Applicazione estensiva di tale mezzo di ricorso – Asserita
violazione del diritto dell’Unione risultante da una sentenza successiva
della Corte che statuisce sull’interpretazione di tale diritto ai sensi
dell’articolo 267 TFUE – Direttiva 93/13/CEE – Clausole
abusive nei contratti stipulati con i consumatori – Sentenza contumaciale –
Assenza di verifica d’ufficio del carattere eventualmente abusivo delle
clausole contrattuali *** 1) L’articolo 4, paragrafo 3, TUE e il
principio di equivalenza devono
essere interpretati nel senso che: qualora
un mezzo di ricorso straordinario istituito da una disposizione processuale
nazionale consenta a un singolo di chiedere la riapertura di un procedimento
conclusosi con sentenza definitiva invocando una decisione successiva della
Corte costituzionale dello Stato membro interessato che ha dichiarato la non
conformità alla Costituzione o a un’altra norma di rango superiore di una
disposizione di diritto nazionale, o di una certa interpretazione di una
siffatta disposizione, sul cui fondamento tale sentenza è stata pronunciata,
essi non impongono che tale mezzo di ricorso sia esperibile anche nel caso in
cui sia invocata una decisione della Corte emessa in via pregiudiziale
sull’interpretazione del diritto dell’Unione, ai sensi dell’articolo 267
TFUE, sempre che le conseguenze concrete di una siffatta decisione di tale
Corte costituzionale per quanto riguarda la disposizione di diritto
nazionale, o l’interpretazione di una siffatta disposizione, sulla quale
detta sentenza definitiva si fonda, discendano direttamente da tale
decisione. 2) Il principio di interpretazione
conforme del diritto nazionale deve
essere interpretato nel senso che: spetta
al giudice nazionale valutare se una disposizione di diritto nazionale che istituisce
un mezzo di ricorso straordinario con il quale una parte può chiedere la
riapertura di un procedimento concluso con sentenza definitiva qualora, per
effetto di una violazione del diritto, essa sia stata privata della
possibilità di agire, possa essere oggetto di un’interpretazione estensiva in
modo da includere nel suo ambito di applicazione la situazione in cui il
giudice che ha accolto la domanda di un professionista fondata su un
contratto stipulato con un consumatore, con sentenza definitiva resa in
contumacia, abbia omesso di esaminare d’ufficio tale contratto sotto il
profilo dell’eventuale presenza di clausole abusive, in violazione degli
obblighi ad esso incombenti in forza della direttiva 93/13/CEE del Consiglio,
del 5 aprile 1993, concernente le clausole abusive nei contratti stipulati
con i consumatori, e in cui risulti che le modalità procedurali
dell’esercizio da parte di tale consumatore del suo diritto di proporre
opposizione a detta sentenza contumaciale sono tali da generare un rischio
non trascurabile che detto consumatore vi rinunci e non consentono, di
conseguenza, di garantire il rispetto dei diritti che quest’ultimo trae da
tale direttiva. Qualora una siffatta interpretazione estensiva non sia
prospettabile a causa dei limiti costituiti dai principi generali del diritto
e dall’impossibilità di procedere a un’interpretazione contra legem, il
principio di effettività impone che il rispetto di tali diritti sia garantito
nell’ambito di un procedimento di esecuzione di detta sentenza contumaciale o
di un distinto procedimento successivo. |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Prima
Sezione) Sentenza
dell’11 gennaio 2024 Þ C‑537/22 Global Ink Trade Kft. c. Nemzeti Adó- és Vámhivatal Fellebbviteli Igazgatósága |
Rinvio
pregiudiziale – Sistema comune d’imposta sul valore aggiunto
(IVA) – Direttiva 2006/112/CE – Diniego del diritto a
detrazione – Obblighi del contribuente – Dovere di diligenza –
Onere della prova – Principi di neutralità fiscale e di certezza del
diritto – Primato del diritto dell’Unione – Contraddizione
tra la giurisprudenza di un organo giurisdizionale nazionale e il diritto
dell’Unione *** 1) Il principio del primato del diritto
dell’Unione deve essere interpretato nel senso che esso impone al giudice
nazionale, che abbia esercitato la facoltà ad esso attribuita dall’articolo
267 TFUE, di discostarsi dalle valutazioni in diritto di un organo
giurisdizionale nazionale di grado superiore qualora esso ritenga, in
considerazione dell’interpretazione di una disposizione di diritto
dell’Unione fornita dalla Corte sotto forma di sentenza o di ordinanza motivata
ai sensi dell’articolo 99 del suo regolamento di procedura, che tali
valutazioni non siano conformi a detto diritto. Tale principio non osta
tuttavia a una normativa nazionale che si limiti a obbligare gli organi
giurisdizionali nazionali di grado inferiore a motivare qualsiasi discostamento
da dette valutazioni. 2) [Omissis] 3) [Omissis] |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Nona
Sezione) Ordinanza
del 9 gennaio 2024 Þ C‑131/23 C.A.A., C.V. con
l’intervento di: Parchetul de pe lângă Înalta Curte de Casaţie
şi Justiţie – Direcţia Naţională Anticorupţie –
Serviciul Teritorial Braşov, Unitatea Administrativ Teritorială Judeţul
Braşov |
Rinvio
pregiudiziale – Articolo 99 del regolamento di procedura della
Corte – Acte éclairé – Decisione 2006/928/CE – Meccanismo di
cooperazione e verifica dei progressi compiuti dalla Romania per rispettare i
parametri di riferimento in materia di riforma giudiziaria e di lotta contro
la corruzione – Natura ed effetti giuridici – Obbligatorietà per la
Romania – Effetto diretto dei parametri di riferimento – Obbligo di
lottare contro la corruzione in generale e, in particolare, la corruzione ad
alto livello – Obbligo di prevedere sanzioni penali dissuasive ed
effettive – Termine di prescrizione della responsabilità penale –
Sentenza di una Corte costituzionale che ha invalidato una disposizione
nazionale che disciplina le cause di interruzione di tale termine –
Rischio sistemico d’impunità – Principio di legalità dei reati e delle
pene – Requisiti di prevedibilità e di determinatezza della legge
penale – Principio dell’applicazione retroattiva della legge penale più
favorevole (lex mitior) – Principio della certezza del diritto – Standard
nazionale di tutela dei diritti fondamentali – Obbligo per i giudici di
uno Stato membro di disapplicare le sentenze della Corte costituzionale e/o
dell’organo giurisdizionale supremo di tale Stato membro in caso di non
conformità al diritto dell’Unione *** La
decisione 2006/928/CE della Commissione, del 13 dicembre 2006, che istituisce
un meccanismo di cooperazione e verifica dei progressi compiuti dalla Romania
per rispettare i parametri di riferimento in materia di riforma giudiziaria e
di lotta contro la corruzione, deve
essere interpretata nel senso che: gli
organi giurisdizionali di uno Stato membro non sono tenuti a disapplicare le
sentenze della Corte costituzionale di tale Stato membro che invalidano la
disposizione legislativa nazionale recante disciplina delle cause di
interruzione del termine di prescrizione in materia penale, per violazione
del principio di legalità dei reati e delle pene quale tutelato dal diritto
nazionale, sotto il profilo dei suoi requisiti di prevedibilità e di
determinatezza della legge penale, anche se tali sentenze hanno la conseguenza
di condurre all’archiviazione, per prescrizione della responsabilità penale,
di un numero considerevole di procedimenti penali, ivi compresi procedimenti
relativi a reati di corruzione. Per
contro, tale decisione deve essere interpretata nel senso che: gli
organi giurisdizionali di tale Stato membro sono tenuti a disapplicare uno
standard nazionale di tutela relativo al principio dell’applicazione
retroattiva della legge penale più favorevole (lex mitior) che consente di
rimettere in discussione, anche nell’ambito di ricorsi contro sentenze
definitive, l’interruzione del termine di prescrizione della responsabilità
penale in simili procedimenti mediante atti processuali intervenuti prima di
una tale constatazione di invalidità. |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza
del 9 gennaio 2024 G. c. M.S. (C‑181/21), nei
confronti di: Rzecznik Praw Obywatelskich, Prokuratura Okręgowa w Katowicach e BC, DC c. X (C‑269/21), nei
confronti di: Rzecznik Praw Obywatelskich, Prokuratura Okręgowa w Krakowie |
Rinvio
pregiudiziale – Articolo 267 TFUE – Possibilità per il giudice del rinvio di
prendere in considerazione la sentenza pregiudiziale della Corte – Necessità
dell’interpretazione richiesta affinché il giudice del rinvio possa
pronunciare la sua sentenza – Indipendenza dei giudici – Condizioni di nomina
dei giudici ordinari – Possibilità di contestare un’ordinanza recante la
decisione definitiva su una domanda di misure cautelari – Possibilità di
escludere un giudice da un collegio giudicante – Irricevibilità delle domande
di pronuncia pregiudiziale |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Quarta
Sezione) Sentenza
del 5 ottobre 2023 Þ C‑294/22 Office français de protection des réfugiés et
apatrides, c. SW |
Rinvio
pregiudiziale – Politica comune in materia di asilo e di protezione
sussidiaria – Direttiva 2011/95/UE – Articolo 12 – Esclusione
dallo status di rifugiato – Persona registrata presso l’Agenzia delle
Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel
Vicino Oriente (UNRWA) – Presupposti affinché tale persona possa essere
ipso facto ammessa ai benefici della direttiva 2011/95 – Cessazione
della protezione o dell’assistenza dell’UNRWA – Mancata assistenza medica –
Presupposti |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea Ordinanza
del vicepresidente della Corte del
27 settembre 2023 Consiglio dell’Unione europea ricorrente procedimento
in cui le altre parti sono: Nikita Dmitrievich Mazepin ricorrente
in primo grado, Repubblica di Lettonia interveniente
in primo grado |
Impugnazione –
Procedimento sommario – Misure restrittive adottate in considerazione
della situazione in Ucraina – Congelamento di fondi e di risorse
economiche – Mantenimento del nome di una persona fisica nell’elenco
delle persone, entità e organismi soggetti a tali misure – Sospensione
del procedimento di “reinserimento” di tale persona – Pubblicazione
della decisione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea – Obbligo
di adottare misure in materia di visti concessi dagli Stati membri –
Provvedimenti che possono essere adottati dal giudice del procedimento
sommario |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza
del 24 luglio 2023 C.I., C.O., K.A., L.N., S.P. con
l’intervento di: Statul român |
Rinvio
pregiudiziale – Tutela degli interessi finanziari dell’Unione
europea – Articolo 325, paragrafo 1, TFUE – Convenzione
“TIF” – Articolo 2, paragrafo 1 – Obbligo di lottare con misure
dissuasive ed effettive contro la frode che lede gli interessi finanziari
dell’Unione – Obbligo di prevedere sanzioni penali – Imposta sul
valore aggiunto (IVA) – Direttiva 2006/112/CE – Frode grave
all’IVA – Termine di prescrizione della responsabilità penale –
Sentenza di una Corte costituzionale che ha invalidato una disposizione
nazionale che disciplina le cause di interruzione di tale termine –
Rischio sistemico d’impunità – Tutela dei diritti fondamentali –
Articolo 49, paragrafo 1, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione
europea – Principio di legalità dei reati e delle pene – Requisiti
di prevedibilità e di determinatezza della legge penale – Principio
dell’applicazione retroattiva della legge penale più favorevole (lex
mitior) – Principio di certezza del diritto – Standard nazionale di
tutela dei diritti fondamentali – Obbligo per i giudici di uno Stato
membro di disapplicare le sentenze della Corte costituzionale e/o dell’organo
giurisdizionale supremo di tale Stato membro in caso di non conformità al
diritto dell’Unione – Responsabilità disciplinare dei giudici in caso di
inosservanza di tali sentenze – Principio del primato del diritto
dell’Unione |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza
del 13 luglio 2023 YP e a. (C‑615/20), M. M. (C‑671/20) con
l’intervento di: Prokuratura
Okręgowa w Warszawie, Komisja
Nadzoru Finansowego e a. (C‑615/20) |
Rinvio
pregiudiziale – Articolo 19, paragrafo 1, secondo comma, TUE – Stato
di diritto – Tutela giurisdizionale effettiva nei settori
disciplinati dal diritto dell’Unione – Indipendenza dei giudici –
Primato del diritto dell’Unione – Articolo 4, paragrafo 3,
TUE – Obbligo di leale cooperazione – Revoca dell’immunità penale e
sospensione dalle funzioni di un giudice disposte dall’Izba Dyscyplinarna
(Sezione disciplinare) del Sąd Najwyższy (Corte suprema, Polonia) –
Mancanza di indipendenza e imparzialità di tale sezione – Modifica della
composizione del collegio giudicante chiamato a conoscere di una causa
precedentemente assegnata a tale giudice – Divieti per gli organi
giurisdizionali nazionali di mettere in discussione la legittimità di un organo
giurisdizionale, di compromettere il funzionamento di quest’ultimo o di
valutare la legalità o l’efficacia della nomina dei giudici o dei poteri
giurisdizionali di questi ultimi a pena di sanzioni disciplinari –
Obbligo per gli organi giurisdizionali di cui trattasi e per le autorità
competenti a designare e modificare la composizione dei collegi giudicanti di
disapplicare le misure di revoca dell’immunità e di sospensione del giudice
interessato – Obbligo per i medesimi organi giurisdizionali e le
medesime autorità di disapplicare le disposizioni nazionali che prevedono
detti divieti |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Seconda
Sezione) Sentenza
del 9 febbraio 2023 Þ C‑402/21 Staatssecretaris van Justitie en Veiligheid, c. S, e E, C c. Staatssecretaris van Justitie en Veiligheid |
Rinvio
pregiudiziale – Accordo di associazione CEE-Turchia – Decisione n.
1/80 – Articoli 6 e 7 – Cittadini turchi già integrati nel mercato del lavoro
dello Stato membro ospitante e beneficiari di un corrispondente diritto di
soggiorno – Decisioni delle autorità nazionali che revocano il diritto di
soggiorno di cittadini turchi che soggiornano legalmente nello Stato membro
di cui trattasi da più di 20 anni, in quanto rappresentano una minaccia
attuale, reale e sufficientemente grave per un interesse fondamentale della
società – Articolo 13 – Clausola di standstill – Articolo 14 –
Giustificazione – Motivi di ordine pubblico |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza
del 28 giugno 2022 Þ C‑278/20 Commissione europea c. Regno di Spagna |
Inadempimento
di uno Stato – Responsabilità degli Stati membri per i danni causati ai
singoli da violazioni del diritto dell’Unione – Violazione del diritto
dell’Unione imputabile al legislatore nazionale – Violazione della
Costituzione di uno Stato membro imputabile al legislatore nazionale –
Principi di equivalenza e di effettività |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza
del 22 marzo 2022 Þ C‑508/19 M.F. c. J.M. con
l’intervento di: Prokurator Generalny, Rzecznik Praw Obywatelskich |
Rinvio
pregiudiziale – Articolo 267 TFUE – Necessità
dell’interpretazione richiesta affinché il giudice del rinvio possa
pronunciare la sua sentenza – Nozione – Procedimento disciplinare
avviato nei confronti di un giudice di un organo giurisdizionale ordinario –
Designazione dell’organo giurisdizionale disciplinare competente a conoscere
di tale procedimento da parte del presidente della Sezione disciplinare del
Sąd Najwyższy (Corte suprema, Polonia) – Azione civile di
accertamento dell’inesistenza di un rapporto di servizio tra il presidente di
tale Sezione disciplinare e la Corte suprema – Incompetenza del giudice
del rinvio a sindacare la validità della nomina di un giudice della Corte
suprema e irricevibilità di una siffatta azione in base al diritto
nazionale – Irricevibilità della domanda di pronuncia pregiudiziale |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Terza
Sezione) Sentenza
del 10 marzo 2022 Þ C‑177/20 «Grossmania» Mezőgazdasági Termelő és
Szolgáltató Kft. c. Vas Megyei Kormányhivatal |
Rinvio
pregiudiziale – Principi del diritto dell’Unione –
Primato – Effetto diretto – Leale cooperazione – Articolo
4, paragrafo 3, TUE – Articolo 63 TFUE – Obblighi di uno
Stato membro derivanti da una sentenza pregiudiziale –
Interpretazione, da parte della Corte, in una sentenza pregiudiziale, di una
norma del diritto dell’Unione – Obbligo di conferire piena efficacia al
diritto dell’Unione – Obbligo, in capo al giudice nazionale, di
disapplicare una normativa nazionale contraria al diritto dell’Unione come
interpretato dalla Corte – Decisione amministrativa divenuta
definitiva in assenza di un ricorso giurisdizionale – Principi di
equivalenza e di effettività – Responsabilità dello Stato membro |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Assemblea
plenaria) Sentenza
del 16 febbraio 2022 Þ C‑156/21 Hongrie c. Parlement
européen Conseil de
l’Union européenne Sentenza del 16 febbraio 2022 Þ C‑157/21 République de
Pologne, c. Parlement
européen Conseil de
l’Union européennet |
Ricorso
di annullamento – Regolamento (UE, Euratom) 2020/2092 - Sistema generale
di condizionalità per la tutela del bilancio dell’Unione europea – Tutela del
bilancio dell’Unione in caso di violazione dei principi dello Stato di
diritto in a Stato membro – Base giuridica – Articolo 322, paragrafo 1,
lettera a), TFUE – Presunta elusione dell’articolo 7 TUE e
dell’articolo 269 TFUE – Presunte violazioni dell’articolo
4, paragrafo 1, dell’articolo 5, paragrafo 2, e dell’articolo 13, paragrafo 2,
TUE nonché i principi di certezza del diritto, proporzionalità e uguaglianza
degli Stati membri dinanzi ai Trattati Ricorso
di annullamento – Regolamento (UE, Euratom) 2020/2092 – Sistema generale di
condizionalità per la tutela del bilancio dell’Unione europea – Tutela del
bilancio dell’Unione in caso di violazione dei principi dello Stato di
diritto in uno Stato membro – Base giuridica – Articolo 322, paragrafo 1,
lettera a), TFUE – Articolo 311 TFUE – Articolo 312 TFUE – Presunta elusione
dell’articolo 7 TUE e dell’articolo 269 TFUE – Presunte violazioni
dell’articolo 4, paragrafo 1, dell’articolo 5, paragrafo 2 , articolo 13,
paragrafo 2, TUE, articolo 296, secondo comma, TFUE, Protocollo (n. 2)
sull’applicazione dei principi di sussidiarietà e proporzionalità e dei
principi di attribuzione, certezza del diritto, proporzionalità e uguaglianza
degli Stati membri dinanzi ai Trattati – Accusa di abuso di potere |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza
del 21 dicembre 2021 Þ C‑497/20 Randstad Italia SpA c. Umana SpA, Azienda USL Valle d’Aosta, IN. VA SpA, Synergie Italia agenzia per il lavoro SpA |
Rinvio
pregiudiziale – Articolo 19, paragrafo 1, secondo comma, TUE – Obbligo
degli Stati membri di stabilire i rimedi giurisdizionali necessari per
assicurare una tutela giurisdizionale effettiva nei settori disciplinati dal
diritto dell’Unione – Appalti pubblici – Direttiva
89/665/CEE – Articolo 1, paragrafi 1 e 3 – Articolo 47 della Carta
dei diritti fondamentali dell’Unione europea – Sentenza del supremo
organo della giustizia amministrativa di uno Stato membro che, in violazione
della giurisprudenza della Corte, dichiara irricevibile il ricorso di un
offerente escluso da una procedura di aggiudicazione di un appalto
pubblico – Mancanza di rimedi giurisdizionali avverso tale sentenza
dinanzi all’organo giurisdizionale supremo di tale Stato membro – Principi
di effettività e di equivalenza |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza
del 21 dicembre 2021 Þ C‑124/20 Bank Melli Iran, c. Telekom
Deutschland GmbH |
Rinvio
pregiudiziale – Politica commerciale – Regolamento (CE)
n. 2271/96 – Protezione dagli effetti extraterritoriali derivanti
dall’applicazione di una normativa adottata da un paese terzo – Misure
restrittive adottate dagli Stati Uniti d’America nei confronti dell’Iran –
Sanzioni secondarie adottate da tale paese terzo, che impediscono alle
persone di intrattenere, al di fuori del territorio di tale paese, rapporti
commerciali con talune imprese iraniane – Divieto di rispettare tale
normativa – Esercizio del diritto di risoluzione ordinaria |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza
del 23 novembre 2021 Procedimento
penale a carico di IS |
Rinvio
pregiudiziale – Cooperazione giudiziaria in
materia penale – Direttiva 2010/64/UE – Articolo 5 – Qualità
dell’interpretazione e della traduzione – Direttiva 2012/13/UE –
Diritto all’informazione nei procedimenti penali – Articolo 4, paragrafo
5, e articolo 6, paragrafo 1 – Diritto all’informazione
sull’accusa – Diritto all’interpretazione e alla traduzione –
Direttiva 2016/343/UE – Diritto a un ricorso effettivo e a un giudice
imparziale – Articolo 48, paragrafo 2, della Carta dei diritti
fondamentali dell’Unione europea – Articolo 267 TFUE –
Articolo 19, paragrafo 1, secondo comma, TUE – Ricevibilità –
Impugnazione nell’interesse della legge contro una decisione che dispone un
rinvio pregiudiziale – Procedimento disciplinare – Potere del
giudice di grado superiore di dichiarare illegittima la domanda di pronuncia
pregiudiziale |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza
del 23 novembre 2021 Consiglio
dell’Unione europea procedimento in cui l’altra parte è: Hamas |
Impugnazione –
Politica estera e di sicurezza comune – Lotta contro il
terrorismo – Misure restrittive adottate nei confronti di determinate
persone ed entità – Congelamento dei capitali – Posizione
comune 2001/931/PESC – Regolamento (CE) n. 2580/2001 –
Mantenimento di un’organizzazione nell’elenco delle persone, dei gruppi e
delle entità coinvolti in atti terroristici – Motivazione individuale
notificata all’organizzazione e contenuta in un documento distinto dall’atto
contenente una motivazione a carattere generale – Autenticazione della
motivazione individuale – Articolo 297, paragrafo 2, TFUE |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza
del 6 ottobre 2021 Þ C‑561/19 Consorzio
Italian Management, Catania
Multiservizi SpA c. Rete Ferroviaria
Italiana SpA |
Rinvio
pregiudiziale – Articolo 267 TFUE – Portata dell’obbligo di rinvio
dei giudici nazionali di ultima istanza – Eccezioni a tale obbligo –
Criteri – Questione relativa all’interpretazione del diritto dell’Unione
sollevata dalle parti nel procedimento nazionale dopo che la Corte ha
pronunciato una sentenza pregiudiziale in tale procedimento – Mancanza di
precisazioni riguardo ai motivi che giustificano la necessità di una risposta
alle questioni pregiudiziali – Irricevibilità parziale della domanda di pronuncia
pregiudiziale |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza
del 22 giugno 2021 Þ C‑439/19 B con
l’intervento di: Latvijas Republikas Saeima |
Rinvio
pregiudiziale – Protezione delle persone fisiche con riguardo al
trattamento dei dati personali – Regolamento (UE) 2016/679 –
Articoli 5, 6 e 10 – Normativa nazionale che prevede l’accesso del
pubblico ai dati personali relativi ai punti di penalità inflitti in caso di
infrazioni stradali – Liceità – Nozione di “dati personali relativi
a condanne penali e reati” – Divulgazione al fine di migliorare la
sicurezza stradale – Diritto di accesso del pubblico ai documenti
ufficiali – Libertà d’informazione – Conciliazione con i diritti
fondamentali al rispetto della vita privata e alla protezione dei diritti
personali – Riutilizzo dei dati – Articolo 267 TFUE –
Effetti nel tempo di una pronuncia pregiudiziale – Possibilità per un
giudice costituzionale di uno Stato membro di mantenere gli effetti giuridici
di una normativa nazionale non compatibile con il diritto dell’Unione –
Principi del primato del diritto dell’Unione e della certezza del diritto |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande Sezione) Sentenza
del 22 giugno 2021 Repubblica
bolivariana del Venezuela, ricorrente procedimento
in cui l’altra parte è: Consiglio dell’Unione europea |
Impugnazione – Politica estera
e di sicurezza comune (PESC) – Misure restrittive adottate in
considerazione della situazione in Venezuela – Ricorso di
annullamento proposto da uno Stato terzo – Ricevibilità –
Articolo 263, quarto comma, TFUE – Legittimazione ad agire –
Condizione per cui il ricorrente deve essere direttamente interessato dalla
misura oggetto del suo ricorso – Nozione di “persona giuridica” –
Interesse ad agire – Atto regolamentare che non comporta alcuna misura
di esecuzione |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Sessione Plenaria) Sentenza del 10 dicembre 2018 Þ C-621/18 Andy Wightman e a. c. Secretary of
State for Exiting the European Union |
Rinvio
pregiudiziale – Articolo 50 TUE – Notifica da parte di uno Stato membro della
propria intenzione di recedere dall’Unione europea – Conseguenze della
notifica – Diritto di revoca unilaterale della notifica – Presupposti |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande Sezione) Sentenza del 24 ottobre 2018 Þ C-234/17 XC, YB e ZA c. Austria |
Rinvio
pregiudiziale – Principi del diritto dell’Unione – Leale cooperazione –
Autonomia procedurale – Principi di equivalenza e di effettività – Normativa
nazionale che prevede un mezzo di impugnazione che consente la ripetizione
di un procedimento penale in caso di violazione della Convenzione europea
per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali –
Obbligo di estendere tale procedura ai casi di asserite violazioni dei
diritti fondamentali sanciti dal diritto dell’Unione europea – Insussistenza |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Prima Sezione) Sentenza del 20 dicembre 2017 Þ C‑322/16 Global Starnet
Ltd c. Ministero
dell’Economia e delle Finanze, Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato |
Rinvio
pregiudiziale – Libera prestazione dei servizi, libertà di stabilimento,
libera circolazione dei capitali e libertà d’impresa – Restrizioni –
Attribuzione di nuove concessioni per la gestione a distanza dei giochi –
Principi della certezza del diritto e della tutela del legittimo affidamento
– Sentenza della Corte costituzionale – Esistenza o no di un obbligo per il
giudice nazionale di adire la Corte |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Seconda Sezione) Sentenza del 9
settembre 2015 Þ C-160/14 João Filipe
Ferreira da Silva e Brito e a. c. Estado português
|
Rinvio
pregiudiziale – Ravvicinamento delle legislazioni – Mantenimento dei diritti
dei lavoratori in caso di trasferimenti di imprese, di stabilimenti o di
parti di imprese o di stabilimenti – Nozione di trasferimento di stabilimento
– Obbligo di sottoporre una domanda di pronuncia pregiudiziale ai
sensi dell’articolo 267, terzo comma, TFUE – Pretesa violazione del diritto
dell’Unione imputabile a un giudice nazionale avverso le cui decisioni non è
possibile proporre un ricorso di diritto interno – Normativa nazionale che
subordina il diritto al risarcimento del danno derivante da una simile
violazione al previo annullamento della decisione che ha occasionato tale
danno |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Seduta Plenaria) Parere
del 18 dicembre 2014 |
Parere emesso ai sensi dell’articolo
218, paragrafo 11, TFUE – Progetto di accordo internazionale – Adesione dell’Unione
europea alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e
delle libertà fondamentali – Compatibilità di detto progetto con i
Trattati UE e FUE |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Sesta Sezione) Sentenza del 6
novembre 2014 Þ C-385/13 Repubblica italiana c. Commissione europea |
«Impugnazione – Fondo europeo di
sviluppo regionale (FESR) – Programma operativo regionale (POR) 2000-2006 per
la regione Campania – Regolamento (CE) n. 1260/1999 – Articolo 32, paragrafo
3, primo comma, lettera f) – Procedura d’infrazione contro la Repubblica
italiana riguardante la gestione dei rifiuti nella regione Campania –
Decisione di non procedere ai pagamenti intermedi attinenti alla misura del
POR relativa alla gestione e allo smaltimento dei rifiuti |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Seconda Sezione) Sentenza
del 10 luglio
2014 Þ C-213/13 Impresa Pizzarotti & C. SpA c. Comune di Bari e a. |
Appalti pubblici di lavori –
Direttiva 93/37/CEE – Atto di “impegno a locare” edifici non ancora
costruiti – Decisione giurisdizionale nazionale con forza di
giudicato – Portata del principio dell’intangibilità del giudicato
in una situazione contrastante con il diritto dell’Unione |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Quarta Sezione) Sentenza
del 6 settembre
2012 Þ C-36/11 Pioneer Hi Bred Italia Srl c. Ministero delle Politiche agricole
alimentari e forestali |
Agricoltura – Organismi
geneticamente modificati – Direttiva 2002/53/CE – Catalogo comune delle
varietà delle specie di piante agricole – Organismi geneticamente modificati
iscritti nel catalogo comune – Regolamento (CE) n. 1829/2003 – Articolo 20 –
Prodotti esistenti – Direttiva 2001/18/CE – Articolo 26 bis – Misure intese a
evitare la presenza involontaria di organismi geneticamente modificati –
Misure nazionali che, nelle more dell’adozione di misure fondate
sull’articolo 26 bis della direttiva 2001/18/CE, vietano la messa in coltura
di organismi geneticamente modificati iscritti nel catalogo comune e
autorizzati come prodotti esistenti |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande Sezione) Sentenza
del 24 aprile
2012 Servet Kamberaj c. Istituto per l’Edilizia sociale
della Provincia autonoma di Bolzano (IPES) e a. |
Art. 2 TUE, 6 TUE, 18 TFUE, 45 TFUE
e 49 TFUE, 21 e 34 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione
europea; direttive 2000/43/CE del Consiglio, del 29 giugno 2000, e
2003/109/CE del Consiglio, del 25 novembre 2003; art. 14 CEDU, art. 1 del
Protocollo n. 12 CEDU |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Terza Sezione) Sentenza
del 24 novembre
2011 Commissione c. Repubblica italiana |
Principio generale della responsabilità
degli Stati membri per violazione del diritto dell’Unione da parte di un loro
organo giurisdizionale di ultimo grado – Esclusione di qualsiasi
responsabilità dello Stato per interpretazione delle norme di diritto o per
valutazione di fatti e prove da parte di un organo giurisdizionale di ultimo
grado |
Corte di Giustizia dell’Unione europea (Quarta Sezione) Sentenza dell’11 novembre 2010 Þ C-164/09 Commissione c. Repubblica italiana |
Legge regionale del Veneto recante deroga
alla direttiva 79/409/CEE; conservazione degli uccelli selvatici; condanna
dello Stato italiano |
Corte di Giustizia dell’Unione europea (Quarta Sezione) Sentenza del 4 marzo 2010 Þ C-297/08 Commissione c. Repubblica italiana |
Ambiente – Direttiva 2006/12/CE – Gestione
dei rifiuti – Piano di gestione – Rete adeguata ed integrata di impianti
di smaltimento – Pericolo per la salute umana o per l’ambiente –
Inadempimento - Forza maggiore – Turbative dell’ordine pubblico – Criminalità
organizzata – Insussistenza – Condanna dell’Italia |
Corte di Giustizia dell’Unione europea Ordinanza del Presidente del 10
dicembre 2009 Commissione c. Repubblica italiana |
Legge regionale della Lombardia
recante deroga alla direttiva 79/409/CEE ‒ conservazione degli uccelli
selvatici ‒ ordine di adozione da parte dello Stato italiano di
provvedimenti cautelari |
Corte di Giustizia dell’Unione
europea (Seconda Sezione) Sentenza del 10 dicembre 2009 Þ C-205/08 Mediatore per l’ambiente della
Carinzia c. Governo del Land di Carinzia |
“Giurisdizione nazionale” –
nozione - rinvio pregiudiziale - VIA |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Ottava Sezione) Sentenza del 20 novembre 2009 Þ C-278/09 Olivier Martinez, Robert Martinez c. MGN Ltd |
Rinvio pregiudiziale alla Corte; art.
267 Tfue come parametro addotto; Trattato di Lisbona non ancora in vigore;
stato attuale del diritto comunitario; artt. 68 e 234 Tce; giudice che non ha
il potere; pubblicazione di testi e fotografie in Internet |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Terza Sezione) Sentenza del 19 novembre 2009 Þ C-314/08 K. Filipiak c. Direttore dell’Amministrazione
finanziaria di Poznań |
Primato del diritto comunitario;
sentenza di un giudice costituzionale nazionale; dichiarazione di
incostituzionalità di una norma nazionale; modulazione degli effetti nel
tempo; rinvio della perdita di efficacia vincolante della disposizione
nazionale dichiarata incostituzionale; obbligo di disapplicazione di tale
disposizione |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Grande Sezione) Sentenza del 17 novembre 2009 Þ C-169/08 Presidente del Consiglio dei
Ministri c. Regione Sardegna |
Normativa regionale che istituisce
un’imposta sullo scalo turistico di aereomobili adibito a trasporto privato di
persone; poteri autonomi attribuiti da uno statuto avente forza di legge
costituzionale che l’autorizza ad istituire tributi propri; aiuto di Stato;
non conformità |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Grande Sezione) Sentenza del 29 ottobre 2009 Þ C-115/08 Land Oberösterreich c. ČEZ as |
Obbligo di interpretazione conforme
al diritto comunitario;
principio di non discriminazione in base alla nazionalità; immissioni da
parte di una centrale nucleare |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Seconda Sezione) Sentenza del 6 ottobre 2009 Þ C-267/08 Sezione del partito
socialdemocratico austriaco del Land della Carinzia c. Finanzamt Klagenfurt |
Organizzazione regionale di un partito
politico; nozione di attività economica; pubblicità esterna; IVA |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Quinta Sezione) Sentenza del 24 settembre 2009 Þ C-501/08 Município de Gondomar (Portugal) c. Commissione |
Ricorso di annullamento; art. 230 c.
4 Tce; atto che riguarda “direttamente e individualmente” il richiedente;
tutela giurisdizionale effettiva |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Prima Sezione) Sentenza del 17 settembre 2009 Þ C-242/06 Ministro dell’Immigrazione e
Integrazione c. T.Sahin |
Accordo di associazione CEE-Turchia;
clausola di “standstill”; violazione; libera circolazione dei lavoratori |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Prima Sezione) Sentenza del 10 settembre 2009 Þ C-445/07 Commissione c. Ente per le Ville Vesuviane |
Ricorso di annullamento;
ricevibilità; ente regionale o locale; atti che riguardano direttamente e
individualmente tale ente |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Grande Sezione) Sentenza del 8 settembre 2009 Þ C-411/06 Commissione c. Parlamento e Consiglio |
Rifiuti; fondamento normativo;
Convenzione di Basilea; Convenzione di Rotterdam |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Seconda Sezione) Sentenza del 3 settembre 2009 Þ C-2/08 Amministrazione dell’Economia e
delle Finanze, Agenzia delle Entrate c. Fallimento Olimpiclub Srl |
Imposta sul valore aggiunto; domanda
di pronuncia pregiudiziale sull’applicazione del principio dell’autorità
di cosa giudicata; non applicabilità per contrasto con il diritto
comunitario dell’art. 2909 del codice civile; primato del diritto
comunitario; pratiche abusive |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Quarta Sezione) Sentenza del 3 settembre 2009 Þ C-166/07 Parlamento c. Consiglio |
Fondo internazionale per l’Irlanda; scelta
della base giuridica; annullamento del regolamento CE n. 1968/2006 |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Seconda Sezione) Sentenza del 16 luglio 2009 Þ C-165/08 Commissione c. Repubblica di Polonia |
Organismi geneticamente modificati; divieto di commercializzazione;
ordine etico o religioso |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Prima Sezione) Þ Sentenza
del 16 luglio 2009 J. Damseaux c. Stato belga |
Tassazione dei redditi mobiliari; Convenzione
contro la doppia imposizione |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Grande Sezione) Sentenza del 16 luglio 2009 Þ C-428/07 The
Queen c. Secretary
of State |
Sistema costituzionale di uno Stato
membro; autorità regionali con poteri legislativi; trasferimento di
competenze; discriminazione contraria al diritto comunitario; esclusione |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Terza Sezione) Sentenza del 25 giugno 2009 Þ C-14/08
Roda
Golf & Beach Resort SL |
Cooperazione giudiziaria in materia
civile; rinvio pregiudiziale;
nozione di “lite”; regolamento CE 1348/2000 |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Quarta Sezione) Sentenza del 11 giugno 2009 Þ C-155/08 X e a. c. Segretario di Stato per le Finanze |
Segreto bancario; tassazione; reciproca assistenza
fra le autorità competenti degli Stati membri nel settore delle imposte
dirette e indirette |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Terza Sezione) Sentenza del 4 giugno 2009 Þ C-560/07 Balbiino AS c. Ministro dell’Agricoltura e a. |
Adesione dell’Estonia; misure
transitorie; conoscenza del diritto comunitario; pubblicazione sulla Gazzetta
Ufficiale dell’Unione europea; mancanza della traduzione nella lingua di un
nuovo Stato membro; imposizione ai singoli |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Prima Sezione) Sentenza del 2 aprile 2009 Þ C-394/07 M.Gambazzi c. DaimlerChrysler Canada Inc. e a. |
Convenzione di Bruxelles; riconoscimento
ed esecuzione delle decisioni; violazione dell’ordine pubblico dello
Stato richiesto; esclusione del convenuto |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Sesta Sezione) Sentenza del 26 marzo 2009 Þ C-535/08 M.C. Rita Pignataro c. Ufficio centrale circoscrizionale e
a. |
Elezioni regionali; condizione di eleggibilità; obbligo
di residenza nella regione considerata; incompetenza della Corte |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Seconda Sezione) Sentenza del 5 marzo 2009 Þ C-222/07 UTECA c. Administración General del Estado |
Attività televisive; esercizio;
libertà fondamentali garantite dal Tce; discriminazione fondata sulla
nazionalità; aiuto di Stato; nozione; finanziamento anticipato di film
europei di cui il 60% è destinato alla produzione di opere di lingue
ufficiali del Regno di Spagna |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Seconda Sezione) Sentenza del 12 febbraio 2009 Þ C-45/07 Commissione c. Repubblica ellenica |
Competenze rispettive della Comunità
e degli Stati membri; accordi internazionali; personalità giuridica; Comunità
priva dello status di membro di un’organizzazione internazionale; leale
collaborazione; Codice internazionale relativo alla sicurezza delle navi e
degli impianti portuali; Convenzione internazionale per la salvaguardia della
vita umana in mare |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Grande Sezione) Sentenza del 16 dicembre 2008 Þ C-210/06 Cartesio |
Nozione di “giurisdizione”; nozione di “giurisdizione
nazionale avverso le cui decisioni non possa proporsi un ricorso
giurisdizionale di diritto interno”; decisione che dispone un rinvio
pregiudiziale; appello; libertà di stabilimento |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Grande Sezione) Sentenza del 24 giugno 2008 Þ C-188/07 Commune de
Mesquer c. Total France SA
e a. |
Principio “chi inquina paga”;
Convenzione sulla responsabilità civile per i danni dovuti a inquinamento
da idrocarburi |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Grande Sezione) Sentenza dell’11 dicembre 2007 Þ C-161/06 Skoma-Lux Sro c. Direzione doganale di Olomouc |
Condizioni di adesione all’Ue;
conoscenza della normativa comunitaria; pubblicazione sulla Gazzetta
Ufficiale dell’Unione europea; mancanza di traduzione nella lingua di uno
Stato membro |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Quarta Sezione) Sentenza del 29 novembre 2007 Þ C-10/06P R. Bustamante Tello c. Consiglio |
“servizi effettuati per un altro
Stato”; nozione; dipendenti; indennità di dislocazione |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Grande Sezione) Sentenza del 18 luglio 2007 Þ C-119/05 Lucchini SpA |
Autorità di cosa giudicata della sentenza di un organo
giurisdizionale nazionale |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Terza Sezione) Sentenza del 28 giugno 2007 Þ C-467/05 Giovanni Dell’Orto |
Procedimento penale; decisione
quadro 2001/220/GAI; nozione di “vittima”; persona giuridica; questioni
proposte in via pregiudiziale; presunzione di rilevanza; rigetto della Corte;
assenza manifesta di nesso con l’effettività o con l’oggetto della causa principale;
questione di tipo ipotetico; mancanza per la Corte di elementi per rispondere
in modo utile |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Terza Sezione) Sentenza del 21 giugno 2007 Commissione c. S. Hosman-Chevalier |
“Servizi effettuati per un altro
Stato”; nozione; dipendenti; indennità di dislocazione |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Quarta Sezione) Sentenza del 7 giugno 2007 Þ C-222/05 J.
van der Weend e a. c.
Minister
van Landbouw, Natuur en Voedselkwaliteit |
Interpretazione del diritto
comunitario; questioni sollevate; presunzione di rilevanza; rigetto della
Corte; assenza manifesta di nesso con l’effettività o con l’oggetto della
causa principale; questione di tipo ipotetico; mancanza per la Corte di
elementi per rispondere in modo utile |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Prima Sezione) Sentenza del 7 giugno 2007 Þ C-335/05 Řízení Letového Provozu ČR
c. Ufficio federale delle Finanze |
Interpretazione del diritto
comunitario derivato alla luce degli accordi internazionali stipulati dalla
Comunità; GATS; clausola della nazione più favorita |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Quinta Sezione) Sentenza del 22 marzo 2007 Þ C-15/06P Regione Siciliana c. Commissione |
Decisione del Tribunale di primo
grado; ricorso di annullamento; FESR; ente regionale o locale; personalità
giuridica; atti che riguardano direttamente e individualmente tale ente;
incidenza diretta; ricevibilità |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Grande Sezione) Sentenza del 13 marzo 2007 Þ C-432/05 Unibet (London) Ltd c. Justitiekanslern |
Ricorso autonomo diretto; principio
della tutela giurisdizionale effettiva; rimedi processuali; principio di
equivalenza; principio di effettività; provvedimenti provvisori |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Seconda Sezione) Sentenza del 15 febbraio 2007 Þ C-292/05 E. Lechouritou e a. c. Repubblica federale di Germania |
Vittime di massacri di guerra;
risarcimento dei danni; aventi diritto; nozione di “materia civile e
commerciale”; eclusione |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Grande Sezione) Sentenza del 12 settembre 2006 Þ C-300/04 M.G. Eman e O.B. Sevinger c. Paesi Bassi |
Elezioni al PE; diritto di voto;
cittadini danesi di Aruba; CEDU; condizione di residenza nei Paesi Bassi |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Grande Sezione) Sentenza del 12 settembre 2006 Þ C-145/04 Regno di Spagna c. Regno Unito di Gran Bretagna e
Irlanda del Nord |
Elezioni al PE; diritto di voto;
cittadini del Commonwealth residenti a Gibilterra e privi della cittadinanza
dell’Unione |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Grande Sezione) Sentenza del 6 settembre 2006 Þ C-88/03 Repubblica portoghese c. Commissione |
Collettività regionale o
territoriale; Regione autonoma delle Azzorre; regime; misure fiscali; aiuto
di Stato |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Grande Sezione) Sentenza del 16 giugno 2005 Þ C-105/03 Maria Pupino |
Obbligo di interpretazione conforme del diritto nazionale; principio di
leale cooperazione |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Grande Sezione) Sentenza del 13 giugno 2006 Þ C-173/03 Traghetti del Mediterraneo SpA c. Repubblica italiana |
Responsabilità extracontrattuale
degli Stati membri per le violazioni del diritto comunitario imputabili ad un
organo giurisdizionale di ultimo grado; limitazione, da parte del legislatore nazionale,
della responsabilità dello Stato ai soli casi di dolo e colpa grave del
giudice; presunzione di violazione manifesta del diritto comunitario;
principio dell’effetto utile |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Grande Sezione) Sentenza del 1° marzo 2005 Þ C-377/02 Léon Van Parys |
Organizzazione comune dei mercati;
GATT 1994 art. I e XIII; accordo quadro 23 aprile 1993 tra la CEE e l’accordo
di Cartagena; impossibilità di invocare gli accordi dell’OMC per
contestare la legittimità di un atto comunitario |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Sesta Sezione) Sentenza del 1° aprile 2004 Þ C-263/02 Commissione c. Jégo-Quéré e a. |
Ricorso di annullamento; tutela
giurisdizionale effettiva; ricevibilità; persona giuridica |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee Sentenza del 30 settembre 2003 Þ C-224/01 G.Köbler c. Repubblica d’Austria |
Responsabilità extracontrattuale
degli Stati membri per le violazioni del diritto comunitario imputabili ad un
organo giurisdizionale di ultimo grado; carattere manifesto della violazione del diritto
comunitario |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee Sentenza del 9 settembre 2003 Þ C-198/01 CIF c. Autorità Garante della Concorrenza e
del Mercato |
Principio della certezza del
diritto; principio dell’effetto utile del diritto comunitario |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee Sentenza del 20 maggio 2003 Rechnungshof e a. c. Österreichischer
Rundfunk e a. |
Rispetto della vita privata; art. 8 Cedu; principi
generali del diritto; controllo dei redditi; funzionamento del mercato
interno; direttive autoapplicative |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Sesta Sezione) Sentenza del 15 maggio 2003 Þ C-300/01 Doris Salzmann |
Interpretazione del diritto
comunitario; rilevanza della pronuncia emessa in via pregiudiziale;
presunzione di rilevanza |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee Sentenza del 14 dicembre 2000 Þ C-300/98 Parfums
Christian Dior SA c.
TUK
Consultancy BV |
Accordo internazionale concluso
dalla Comunità e dagli Stati membri; effetto diretto; distinzione di
competenze; diritto di proprietà intellettuale |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee Sentenza del 26 settembre 2000 Þ C-443/98 Unilever Italia SpA c. Central Food SpA |
Disapplicazione di una regola
tecnica nazionale; effetti orizzontali |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Seconda Sezione) Sentenza del 29 aprile 1999 Þ C-224/97 Erich Ciola c. Land Vorarlberg |
Antinomie fra diritto comunitario e
diritto nazionale;
effetto diretto; “disapplicazione”; libera prestazione di servizi |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee Sentenza del 22 ottobre 1998 Þ C-10/97 Ministero delle Finanze c. IN. CO. GE. ’90 Srl |
Primato del diritto comunitario;
garanzia dei diritti dei singoli; qualificazione di un rapporto giuridico
alla luce del diritto comunitario; competenza dell’ordinamento nazionale |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee Sentenza del 16 luglio 1998 Þ C-171/96 R.A. Pereira Roque c. Lieutenant Governor |
Adesione alla CE; Protocollo n. 3
riguardante le Isole Normanne e l’Isola di Man; parità di trattamento dei
cittadini comunitari; espulsione dall’isola di Jersey di un cittadino di uno
Stato membro diverso dal Regno Unito |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee Sentenza del 16 giugno 1998 Þ C-162/96 A.
Racke GmbH & Co. c.
Hauptzollamt
Mainz |
Accordi internazionali della
Comunità; effetto diretto; norme di diritto internazionale consuetudinario;
principio “pacta sunt servanda”; cessazione e sospensione delle relazioni
convenzionali; Convenzione di Vienna sul diritto dei Trattati; clausola “rebus
sic stantibus” |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee Sentenza del 5 marzo 1996 Þ C-46/93 Brasserie du Pêcheur SA c. Repubblica federale di Germania |
Responsabilità dello Stato membro; presupposti; violazioni del
diritto comunitario; risarcimento del danno per lesioni arrecate ai diritti
attribuiti ai singoli; diretta applicabilità |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee Sentenza del 15 dicembre 1995 Þ C-415/93 J.M.Bosman |
Principio di sussidiarietà;
principio di certezza del diritto; effetti nel tempo delle sentenze
interpretative; libera circolazione delle persone; ordine pubblico |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Sezione) Sentenza del 14 luglio 1994 Þ C-91/92 P.Faccini Dori c. Recreb Srl |
Mancata attuazione di una direttiva;
responsabilità extracontrattuale dello Stato; obbligo di
interpretazione conforme del diritto nazionale |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Quinta Sezione) Sentenza del 4 giugno 1992 Þ C-13/91 M. Debus |
Primato del diritto comunitario;
efficacia diretta; obbligo di disapplicazione; tutela della sanità |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee Sentenza del 19 novembre 1991 Þ C-6/90 A. Francovich e a. c. Repubblica italiana |
Responsabilità dello Stato membro; presupposti; mancata trasposizione
di una direttiva; risarcimento del danno; tutela dei lavoratori in caso di
insolvenza del datore di lavoro |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Sesta Sezione) Sentenza del 13 novembre 1990 Þ C-106/89 Marleasing SA c. Comercial Internacional de
alimentacion SA |
Obbligo di interpretazione conforme
al diritto comunitario |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee Sentenza del 19 giugno 1990 Þ C-213/89 Factortame e a. |
Tutela giurisdizionale dei singoli; diritto
comunitario; efficacia diretta; principio di leale collaborazione;
disapplicazione; provvedimenti provvisori |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee Sentenza del 22 ottobre 1987 Þ C-314/85 Foto-Frost c. Hauptzollamt di Lubecca-Est |
Obbligo di rinvio dei giudici
nazionali di ultimo grado; unità dell’ordinamento giuridico comunitario;
principio della certezza del diritto |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Terza Sezione) Sentenza dell’8 ottobre 1986 Þ C-234/85 Franz Keller |
Validità degli atti delle
istituzioni; valutazione alla luce del diritto comunitario; libero esercizio
dell’attività professionale; limitazioni |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee Sentenza del 15 maggio 1986 Þ C-222/84 M.
Johnston c. Chief
Constable of the Royal Ulster Constabulary |
Accesso
al lavoro; parità fra uomini e donne; sicurezza pubblica; protezione della
donna; mansioni di poliziotto armato; applicazione uniforme del diritto
comunitario; obbligo di interpretazione conforme; art. 5 del Trattato;
rimedio giurisdizionale effettivo; direttive autoapplicative |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee Sentenza del 6 ottobre 1982 Þ C-283/81 Srl Cilfit e a. c. Ministero della Sanità |
Obbligo di rinvio da parte del
giudice nazionale di ultimo grado;
interpretazione uniforme del diritto comunitario |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee Sentenza del 5 marzo 1980 Þ C-265/78 H. Ferwenda BV c. Produktschap
voor vee en Vlees |
Principio di collaborazione; principio
di certezza del diritto; parità di trattamento; restituzioni all’esportazione
indebitamente attribuite |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee Sentenza del 5 aprile 1979 Þ C-148/78 Tullio Ratti |
Direttive autoapplicative; principio dell’effetto utile del
diritto comunitario; principio del legittimo affidamento |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee Sentenza del 9 marzo 1978 Þ C-106/77 Simmenthal Spa c. Amministrazione delle finanze dello
Stato |
Diretta applicabilità del diritto comunitario;
principio del primato; “disapplicazione” |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee (Sezione) Sentenza del 24 maggio 1977 Þ C-107/76 Hoffmann-La
Roche AG c. Centrafarm
Vertriebsgesellschaft Pharmazeutischer Erzeugnisse MBH |
Interpretazione uniforme del diritto
comunitario |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee Sentenza del 13 luglio 1972 Þ C-48/71 Commissione c. Italia |
Sovranità; limitazione; carattere definitivo;
principi generali; applicazione uniforme del diritto comunitario |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee Sentenza del 26 ottobre 1971 Þ C-18/71 Eunomia di Porro c. Ministero della pubblica istruzione
della Repubblica italiana |
Misure ad effetto equivalente;
diritti dei singoli; tutela da parte dei giudici nazionali |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee Sentenza del 31 marzo 1971 Þ C-22/70 Commissione c. Consiglio (AETS) |
Teoria dei poteri impliciti (criterio ermeneutico); principio di
attribuzione; accordi con Stati terzi; competenza della Comunità a stipularli |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee Sentenza del 17 dicembre 1970 Þ C-11/70 Internationale Handelsgesllschaft
MBH c. Ufficio per l’importazione e
l’immagazzinamento di cereali e foraggi di Francoforte sul Meno |
Atti delle istituzioni
(legittimità); autonomia, unità ed efficacia del diritto comunitario; nozione
di “forza maggiore” |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee Sentenza del 15 luglio 1964 Þ C-6/64 Flaminio Costa c. E.N.E.L. |
Limitazione della sovranità degli
Stati membri; primato del diritto comunitario; uniforme applicazione del
diritto comunitario; tutela dei diritti dei singoli; libertà di stabilimento |
Corte di Giustizia delle Comunità
europee Sentenza del 5 febbraio 1963 Þ C-26/62 Van Gend en Loos c. Amministrazione olandese delle
imposte |
Comunità quale ordinamento giuridico
di nuovo genere; sovranità nazionale; limitazione; obbligo di “standstill”;
tutela dei diritti dei singoli; valore precettivo delle disposizioni del
Trattato CEE; valutazione dello spirito, della struttura e del tenore del
Trattato |