GIURISPRUDENZA DELLA CORTE EDU (E DELLA
COMMISSIONE EDU)
(concernente l’Italia)
Le ultime decisioni pubblicate |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 13 febbraio 2025 (P.P.) Articolo 3 (procedurale)
- Obblighi positivi - Mancato adempimento da parte dello Stato del dovere di
svolgere indagini efficaci in materia di violenza domestica - Totale
impunità dell’ex partner della ricorrente a causa del ritardo
ingiustificato del procedimento penale a suo carico, che si è concluso
per effetto della prescrizione - Mancata presa in carico da parte delle
autorità del problema specifico della violenza domestica -
Passività dei tribunali di fronte alla gravità dei reati
denunciati dalla ricorrente – Incompatibilità con le esigenze
della Convenzione delle conseguenze combinate delle peculiarità della
disciplina nazionale della prescrizione e dei ritardi nel procedimento. |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 6 febbraio 2025
(Italgomme Pneumatici S.r.l. e altri) Art. 8 - Domicilio -
Corrispondenza - Accesso e ispezione dei locali commerciali dei ricorrenti,
delle sedi legali o dei locali utilizzati per le attività
professionali, con esame, copia e sequestro (in alcuni casi) di registri
contabili, libri societari, fatture e altri documenti contabili,
nonché documenti rilevanti ai fini dell’accertamento fiscale -
Mancato rispetto dei requisiti di “quality of law” - Quadro
normativo nazionale che consente alle autorità nazionali una
discrezionalità illimitata per quanto riguarda la portata e le
condizioni di adozione delle misure impugnate - Mancanza di sufficienti
garanzie procedurali - Misure contestate non soggette a un effettivo
controllo giurisdizionale ex post circa la loro legittimità,
necessità e proporzionalità - Interferenza “non conforme
alla legge”. Art. 46 - Misure generali
- Problema sistemico - Lo Stato convenuto deve adeguare la sua legislazione e
la sua prassi alle conclusioni della Corte - Necessità di norme
specifiche nel diritto interno, che indichino le circostanze per
l’accesso e l’esecuzione di verifiche in loco e di controlli
fiscali nei locali commerciali e nei locali utilizzati per le attività
professionali, con la previsione di garanzie e la possibilità di un
controllo giurisdizionale effettivo. |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 30 gennaio 2025
(Cannavacciolo e altri) Art. 2 (e Art. 8) –
Artt. 34, 41 e 46 – Sentenza pilota nella quale la Corte ha
riconosciuto la violazione dell’art. 2 (obblighi positivi connessi al
profilo sostanziale del diritto alla vita), non esaminando invece le
doglianza basate sull’art. 8, in un noto caso di inquinamento
sistematico e decennale su larga scala in conseguenza dello scarico abusivo,
dell’interramento e dell’incenerimento di rifiuti pericolosi,
speciali e urbani su terreni privati, spesso ad opera della
criminalità organizzata, nelle zone della Campania note come Terra dei
Fuochi, dove vivono circa 2,9 milioni di persone e dove è stato
riscontrato un aumento significativo dei casi di cancro e
dell’inquinamento delle acque sotterranee. La Corte ritiene che lo
Stato italiano ‒
nonostante fosse a conoscenza del problema da molti anni e nonostante fosse
chiamato a un compito di protezione, non annullato dalla mancanza di certezza
scientifica sugli effetti precisi che l’inquinamento potrebbe avere
sulla salute dei ricorrenti ‒ non abbia affrontato una situazione
così grave con la necessaria diligenza e tempestività, in
particolare per quanto riguarda la valutazione del problema, la prevenzione
della sua prosecuzione e la comunicazione con la popolazione colpita. Dal punto di vista
dell’articolo 46 (forza vincolante ed esecuzione delle sentenze), la
Corte ha ritenuto all’unanimità che l’Italia debba
elaborare una strategia globale per porre rimedio alla situazione della Terra
dei Fuochi, istituire un meccanismo di monitoraggio indipendente e creare una
piattaforma di informazione pubblica. A tal fine, la Corte ‒ ricorrendo alla schema
procedurale della “sentenza pilota” ‒ ha concesso
all’Italia due anni di tempo, durante i quali è
“congelato” l’esame degli altri 36 ricorsi pendenti,
presentati da circa 4.700 ricorrenti, relativi alla medesima vicenda. |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 19 dicembre 2024 (Grande
Oriente d’Italia) Art. 8 - Domicilio -
Corrispondenza - Perquisizione dei locali dell’associazione ricorrente
(una loggia massonica) disposta da una commissione parlamentare
d’inchiesta e sequestro di numerosi documenti cartacei e digitali, tra
cui l’elenco degli iscritti all’associazione - Perquisizione
effettuata nell’ambito di un’indagine sulla grave questione
dell’infiltrazione mafiosa nelle logge massoniche - Ordine di
perquisizione non sottoposto a un controllo giudiziario preventivo in grado
di circoscrivere la sua portata ampia e indeterminata - Mancanza di prove o
di un ragionevole sospetto di coinvolgimento del ricorrente nella questione
oggetto dell’indagine - Assenza di sufficienti garanzie di
bilanciamento - Necessità di una forma di controllo ex ante o ex post
da parte di un’autorità indipendente e imparziale come
salvaguardia contro l’arbitrarietà - Nelle circostanze
specifiche e in considerazione del principio di sussidiarietà e del
margine di apprezzamento dello Stato in questioni strettamente legate alla
separazione dei poteri, non spetta alla Corte indicare il tipo di rimedio da
fornire - Misura impugnata non “conforme alla legge” né
“necessaria in una società democratica”. |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 19 dicembre 2024
(Episcopo e Bassani) Art. 6 § 1 (civile)
- Equo processo - Confisca dei beni del primo ricorrente, considerati come
proventi diretti del reato, nonostante l’interruzione del procedimento
a causa della decorrenza del termine di prescrizione – Oscillazione
della giurisprudenza della Corte di cassazione, per oltre sei anni, circa la
possibilità di ordinare la confisca di un reato nonostante l’estinzione
del reato stesso, indicativa dell’esistenza di “divergenze
profonde e di lunga data” – Utilizzo efficace, nel caso del primo
ricorrente, del mezzo di ricorso interno rappresentato dal rinvio alla Corte
di Cassazione plenaria allo scopo di porre fine alle divergenze
giurisprudenziali – Non violazione del principio della certezza del
diritto. Art. 6 § 2 -
Presunzione di innocenza - I tribunali nazionali, nel disporre la confisca,
non si sono limitati a valutare l’origine illecita dei beni confiscati,
ma hanno esplicitamente affermato la responsabilità penale del primo
ricorrente - Il provvedimento di confisca imputa la responsabilità
penale al primo ricorrente nonostante l’interruzione del procedimento
Art. 1 P1 - Godimento pacifico dei beni - La confisca dei beni del secondo
ricorrente, confisca dei beni del secondo ricorrente, considerati come
diretto provento di reato, nonostante l’interruzione del procedimento
per prescrizione - Base giuridica della confisca non sufficientemente
prevedibile, in quanto al momento dell’emissione del provvedimento la
giurisprudenza consolidata vietava la confisca di beni dopo
l’estinzione del reato |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I, comitato) 7 novembre 2024 (Maltese
ed altri) Art. 1 del Protocollo n.
1 – Riconosciuta violazione del diritto al rispetto dei propri beni in
conseguenza della decisione dei tribunali nazionali di respingere la
richiesta di risarcimento dei danni subiti dai ricorrenti a causa di
decisioni amministrative illegittime |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 7 novembre 2024
(Lavorgna) Art. 3 (sostanziale e
procedurale) - Trattamenti inumani e degradanti - Immobilizzazione meccanica
del ricorrente al letto per quasi otto giorni durante il suo ricovero coatto
in un reparto di ospedale psichiatrico - Imposizione iniziale della misura di
immobilizzazione strettamente necessaria per evitare che il ricorrente faccia
del male a se stesso o ad altri - Continuazione della misura, per un periodo
straordinariamente lungo, non strettamente necessaria e non rispettosa della
dignità umana del ricorrente - Non è dimostrato che la misura
non abbia esposto il ricorrente a dolore e sofferenza - Indagine inefficace |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 17 ottobre 2024 (S.M.) Art. 3 (sostanziale) -
Misure sufficienti per proteggere un detenuto disabile e vulnerabile, affetto
da patologie multiple legate all’HIV, dal rischio di contrarre la
COVID-19 - Cure mediche adeguate - Nessuna prova del deterioramento dello
stato di salute del ricorrente o del fatto che egli non abbia ricevuto cure
in carcere - Le autorità hanno mostrato sufficiente diligenza nella
ricerca di una sistemazione alternativa - La prosecuzione della detenzione
non costituisce un trattamento inumano o degradante - Le autorità
nazionali, di fronte a una pandemia globale di una nuova malattia, hanno
agito con sufficiente diligenza nell’attuare misure di prevenzione
della COVID-19 - Le autorità nazionali non avevano l’obbligo di
concedere al ricorrente gli arresti domiciliari e il rifiuto di farlo, nelle
particolari circostanze, non era irragionevole Art. 35 § 1 -
Esaurimento delle vie di ricorso interne – Ricorso depositato durante
la pendenza del procedimento dinanzi al Tribunale di sorveglianza competente
– L’incertezza del ricorrente circa la possibilità di un
rapido esame del suo caso, tenuto conto delle sospensioni e dei ritardi che
hanno interessato il procedimento dinanzi a tale tribunale a seguito dello
scoppio della pandemia COVID-19, e la sua conseguente decisione di rivolgersi
alla Corte senza attendere oltre sono da considerarsi giustificati |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 17 ottobre 2024
(Cesarano) Art. 7 - Pene più
pesanti - Rifiuto da parte dei giudici nazionali della richiesta del
ricorrente di riduzione della pena dall’ergastolo a trent’anni di
reclusione dopo la sua scelta di essere giudicato con rito abbreviato -
Valutazione non in astratto, ma basata sulle circostanze specifiche del caso
- Il ricorrente non ha diritto a una pena di trent’anni di reclusione
quale conseguenza della richiesta di rito abbreviato formulata molto tempo
dopo che il quadro normativo era stato modificato in termini più severi
- La durata della pena ridotta da infliggere in caso di condanna deve essere
chiaramente individuata dalla legge in vigore al momento
dell’accordo -
L’individuazione della disciplina legislativa più mite tra tutte
quelle in vigore nel periodo compreso tra la commissione del reato e la
pronuncia della sentenza definitiva è strettamente legata
all’accettazione da parte del giudice nazionale della richiesta di
giudizio abbreviato presentata dal richiedente - I reati commessi sono
punibili con l’ergastolo e l’isolamento diurno, ma il
richiedente, essendo stato giudicato secondo il rito abbreviato, è
stato condannato all’ergastolo senza isolamento diurno, una pena
più mite Art. 6 § 1 (penale)
- Equo processo - Richiesta di rito abbreviato che costituisce una rinuncia
inequivocabile a talune garanzie procedurali in cambio di taluni vantaggi,
tra cui l’ergastolo senza isolamento diurno - Assenza di legittimo
affidamento, sulla base del quadro giuridico vigente all’epoca dei
fatti, circa la possibilità di beneficiare di una pena diversa
rispetto a quella irrogata - Imposizione di una pena prevedibile Si segnala
un’opinione parzialmente dissenziente (quanto alla negata violazione
dell’Art. 7) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 10 ottobre 2024 (Varvara) Articolo 41 - Equa
soddisfazione - Lo Stato convenuto è tenuto a restituire i beni
confiscati al ricorrente, terreni e fabbricati, in violazione
dell’Articolo 7 e dell’Articolo 1 P 1, al fine di ripristinare
per quanto possibile la situazione precedente alla confisca - Concessione di
una somma per il danno materiale derivante dall’indisponibilità
del terreno a seguito della sua confisca, avvenuta circa diciotto anni fa |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I, comitato) 10 ottobre 2024 (Di Maio
e altri) Art. 6 §
1 – Riconosciuta violazione in ragione della mancata esecuzione o
dell’esecuzione tardiva di provvedimenti giudiziari interni e del
diritto di accesso a un giudice La Corte non ritiene
necessario esaminare le doglianze relative alla violazione dell’Art. 13
e dell’Art. 1 del Protocollo n. 1 |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I, comitato) 10 ottobre 2024 (Katte
Klitsche de La Grange) Art. 6 §
1 e Art. 1 del Protocollo n. 1 – Riconosciuta violazione di
entrambe le norme in ragione della mancata esecuzione o dell’esecuzione
tardiva di provvedimenti giudiziari interni La Corte non ritiene
necessario esaminare le doglianze relative alla violazione dell’Art. 13
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I, comitato) 10 ottobre 2024 (Cocozza
di Montanara ed altri) Art. 6 §
1 – Riconosciuta violazione in ragione della mancata esecuzione o
dell’esecuzione tardiva di provvedimenti giudiziari interni e del
diritto di accesso a un giudice La Corte non ritiene
necessario esaminare le doglianze relative alla violazione dell’Art. 13
e dell’Art. 1 del Protocollo n. 1 |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I, comitato) 3 ottobre 2024 (Lombardi) Art. 3 –
Riconosciuta violazione in un caso vertente sulla incompatibilità
dello stato di salute del ricorrente con la detenzione anche in ragione
dell’impossibilità di fornirgli in carcere un’adeguata
assistenza medica e terapeutica |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I, comitato) 26 settembre 2024
(Rapucci) Art. 6 § 1 e Art. 13
– Riconosciuta violazione di entrambi gli articoli a causa
dell’eccessiva durata di un procedimento dinanzi al tribunale
amministrativo e dell’assenza di un ricorso effettivo per lamentare la
stessa e rimediare ad essa |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I, comitato) 26 settembre 2024
(Gangemi) Art. 2 del Protocollo n.
4 – Riconosciuta violazione della libertà di circolazione in un
caso vertente sulla adeguatezza, in termini di chiarezza e
prevedibilità, della base giuridica per l’imposizione al
ricorrente delle misure della sorveglianza speciale di polizia e
dell’obbligo di soggiorno (in part., articolo 1, par. 1, lett. a) e b),
del decreto n. 159 del 6 settembre 2011, Codice delle leggi antimafia e delle
misure di prevenzione) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 4 luglio 2024 (A.Z.) Art. 3 ‒ Violazione del divieto
di tortura e di trattamenti inumani e degradanti in conseguenza del
mantenimento in carcere del ricorrente nonostante il suo disturbo
psichiatrico e i suoi ripetuti tentativi di suicidio |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 20 giugno 2024 (Leonino e
altri) Art. 6 ‒ Violazione del diritto a
un equo processo (sotto i profili relativi alle procedure esecutive e
all’accesso a un tribunale) Art. 1 del Protocollo n.
1 – Violazione del diritto al rispetto della proprietà Il tutto, principalmente,
a causa della mancata esecuzione delle decisioni dei tribunali nazionali a
favore dei ricorrenti |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 20 giugno 2024 (Ragagnin) Art. 1 del Protocollo n.
1 – Violazione del diritto al rispetto della proprietà in un
caso relativo ai criteri di calcolo delle pensioni (nel quadro del filone
relativo alle c.d. “pensioni svizzere”) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 20 giugno 2024 (Oriani) Art. 6, e Art. 1 del
Protocollo n. 1 (quanto al mancato adeguato risarcimento) in una complessa
vicenda ‒
nell’ambito della quale era intervenuto in corso di giudizio il
legislatore ed era conseguentemente stata chiamata a esprimersi la Corte
costituzionale, che si è pronunciata con la sentenza di accoglimento
191/2014 ‒
relativa alla nomina e successiva revoca di un ex magistrato alla Corte dei
conti a Commissario straordinario per il risanamento finanziario del Comune
di Roma |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 13 giugno 2024
(Cracò) Art. 8 – Violazione
del diritto al rispetto della vita privata in un caso riguardante la
pubblicazione su Internet della versione integrale di una sentenza contenente
riferimenti dettagliati alle condizioni mediche del ricorrente |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 6 giugno 2024
(Cramesteter) Art. 5 § 1 -
Privazione della libertà - Rimedi giuridici - Accertata
illegittimità della detenzione del ricorrente in una struttura
psichiatrica oltre il periodo previsto da una legge interna introdotta
successivamente all’imposizione della misura Art. 5 § 5 - Assenza
di rimedi giuridici per ottenere un risarcimento per il periodo di detenzione
illegale subito |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 6 giugno 2024
(Pasquariello) Art. 6 – Violazione
in un caso di mancata esecuzione delle decisioni interne pronunciate a favore
del ricorrente |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 23 maggio 2024 (Patricolo
e altri) Art. 6 § 1 (civile)
- Accesso a un tribunale - Ricorso per motivi di diritto dichiarato
improcedibile dalla Corte di cassazione per mancato deposito della relazione
di notificazione dell’impugnata sentenza entro il termine di legge -
Decisione contestata adeguata al conseguimento del legittimo fine della
certezza del diritto e della retta amministrazione della giustizia -
Accettazione del deposito tardivo avrebbe vanificato l’obiettivo di
assicurare un rapido svolgimento del procedimento - Non ecceduto il margine
di discrezionalità - Non compromessa la sostanza stessa del diritto di
accesso a un tribunale Art. 6 § 1 (civile) - Accesso a un
tribunale - Ricorsi per motivi di diritto dichiarati improcedibili dalla
Corte di cassazione per mancato deposito entro i termini di legge
dell’attestazione di conformità della copia cartacea della
relazione di notificazione all’originale telematico - L’assenza
di tale attestazione non ha impedito alla Corte di cassazione di verificare
l’osservanza del termine di legge per l’impugnazione nella fase
iniziale del procedimento - Necessità di adattare in modo flessibile i
requisiti formali durante la transizione dal procedimento cartaceo al
procedimento telematico - La dichiarazione di improcedibilità dei
ricorsi senza fornire ai ricorrenti una ragionevole possibilità di
presentare l’attestazione in una fase successiva ha ecceduto il
legittimo fine perseguito - Compromessa la sostanza stessa del diritto di
accesso a un tribunale |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 23 maggio 2024 (Contrada
IV) Art 35 § 1 - Ricorso
disponibile e adeguato riguardante la perquisizione domiciliare, cui è
seguito il sequestro, nei confronti di una persona estranea al procedimento
penale a carico di terzi - Possibilità di ottenere il riconoscimento
dell’illegalità della perquisizione, la revoca ex post del
mandato e la restituzione del materiale sequestrato, il che comporta
l’impossibilità di utilizzare il materiale collegato alla vita
privata dell’interessato nel procedimento penale successivo - Mancato
esaurimento delle vie di ricorso interne Art 8 - Vita privata -
Corrispondenza - Intercettazioni telefoniche di una persona estranea al
procedimento penale a carico di terzi, prive di garanzie adeguate ed
effettive contro il rischio di abuso - Situazione diversa
dall’intercettazione delle conversazioni di una persona a seguito
dell’intercettazione disposta nei confronti di terzi -
Prevedibilità della legge come interpretata dalla giurisprudenza
costante della Corte di cassazione - Impossibilità di adire
un’autorità giudiziaria per ottenere un controllo efficace della
legalità e della necessità della misura, e di ottenere, se del
caso, un’adeguata riparazione |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 16 maggio 2024 (Di Marco
e altri) Art. 6 – Violazione
in una serie di casi di mancata o tardiva esecuzione di decisioni interne
pronunciate a favore dei ricorrenti |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 16 maggio 2024 (Farina e
altri) Art. 6 - Violazione del diritto a
un equo processo in tempi ragionevoli Art. 13 + 6.1 –
Violazione del diritto a un ricorso effettivo Il tutto a causa
dell’eccessiva durata di una serie di procedimenti civili e
dell’impossibilità di presentare ricorso ai sensi della Legge 24
marzo 2001 n. 89 (“Legge Pinto”), nelle more del procedimento
principale |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 2 maggio 2024 (J. Paul
Getty Trust e altri) Art. 1 del Protocollo n.
1 - Godimento pacifico dei beni -
Provvedimento di confisca proporzionato emesso dalle autorità italiane
al fine di recuperare dal Getty Museum negli Stati Uniti una statua di bronzo
del periodo greco classico - Il trust del richiedente è stato
sufficientemente colpito dal provvedimento impugnato, sebbene non ancora
eseguito - Il provvedimento impugnato ha coinvolto la responsabilità
dello Stato convenuto ai fini dell’art. 1 - L’interesse
proprietario è sufficientemente accertato e rilevante da configurare
un “possesso” - L’art. 1 del Protocollo 1 è applicabile - La base
giuridica del provvedimento impugnato è sufficientemente chiara - La
mera mancanza di un termine per le azioni di recupero non può
automaticamente portare a ritenere che vi sia un’ingerenza
imprevedibile o arbitraria - La protezione del patrimonio culturale e
artistico del Paese è un obiettivo legittimo ai fini della Convenzione
- Forte consenso nel diritto internazionale ed europeo riguardo alla
necessità di proteggere i beni culturali dall’esportazione
illegale e di restituirli al loro Paese d’origine - Le autorità italiane hanno
ragionevolmente dimostrato che la statua faceva parte del patrimonio culturale
italiano e apparteneva legalmente allo Stato al momento dell’emissione
del provvedimento di confisca - Le conclusioni dei giudici nazionali non sono
né manifestamente erronee né arbitrarie - Il provvedimento
è stato emesso “nell’interesse pubblico o generale”
al fine di tutelare il patrimonio culturale italiano - La natura di acquisto
della transazione giustificava un elevato standard di diligenza - Il Trust
non ha agito con la diligenza richiesta al momento dell’acquisto della
statua - Nessuna legittima aspettativa di trattenere la statua o di ottenere
un eventuale risarcimento - Le autorità nazionali hanno operato in un
vuoto giuridico in quanto non erano in vigore strumenti giuridici
internazionali vincolanti al momento dell’esportazione della statua e
dell’acquisto da parte del Trust - Non è stato oltrepassato
l’ampio margine di apprezzamento in materia di patrimonio culturale |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 25 aprile 2024 (Albanese
e altri) Art. 6 - Violazione del diritto a
un equo processo in un caso di intervento legislativo retroattivo |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 25 aprile 2024 (Azzano e
altri) Art. 6 – Violazione
del diritto a un processo equo in conseguenza dell’applicazione
retroattiva dell’articolo 1, comma 218, della Legge 23 dicembre
2005 n. 266/2005 a procedimenti pendenti |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 18 aprile 2024 (Vannozzi) Art. 6 – Violazione
del diritto a un processo equo in conseguenza della mancata esecuzione di un
provvedimento giudiziario |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 18 aprile 2024 (Igea
S.c.r.l.) Art. 6 – Violazione
del diritto a un processo equo sotto il profilo della ragionevole durata (in
conseguenza dell’eccessiva durata del procedimento civile
“Pinto”) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 8 febbraio 2024
(Tarricone) Articolo 3 (materiale) -
Trattamenti inumani e degradanti - Detenuto affetto da disturbi psichiatrici
che ha ricevuto cure mediche adeguate per tutto il periodo di detenzione in
questione - Nessun motivo per discostarsi dalle conclusioni dei giudici nazionali
che avevano respinto le sue domande di scarcerazione sulla base delle
relazioni del servizio medico carcerario che attestavano costantemente che il
ricorrente riceveva cure, che poteva essere assistito in carcere e che il suo
stato di salute stava migliorando - Nuova perizia ritenuta superflua alla
luce delle relazioni mediche disponibili e tenuto conto
dell’indeterminatezza delle contestazioni mosse contro di esse -
Conclusioni dei giudici nazionali non irragionevoli né arbitrarie |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 8 febbraio 2024 (Pintus) Art. 2 (materiale) -
Obblighi positivi - Mantenimento in detenzione ordinaria di un uomo affetto
da disturbi psichiatrici che si era ferito all’avambraccio con una lama
di rasoio in tre occasioni - Certezza e immediatezza del rischio per la vita
del ricorrente note alle autorità penitenziarie solo a partire dal
primo episodio e al più tardi al momento della successiva relazione
del servizio di salute mentale - Accesso del ricorrente a un trattamento
psichiatrico continuo sotto il controllo del personale della struttura psichiatrica
all’interno del penitenziario - Reazione adeguata del personale
penitenziario agli eventi - Visita medica e psichiatrica aggiuntiva e
costante dopo ciascuno degli episodi - - Sforzi compiuti dalle
autorità penitenziarie per trovare una struttura di accoglienza specializzata
in cui il ricorrente è stato trasferito nel più breve tempo
possibile e grazie a una decisione del giudice dell’esecuzione della
pena che anticipa la sentenza della Corte costituzionale del febbraio 2019 -
Le autorità hanno fatto ciò che ci si poteva ragionevolmente
aspettare da loro nelle circostanze del caso per evitare che il rischio in
questione si concretizzasse Art. 3 (materiale) -
Assenza di trattamenti inumani e degradanti |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 18 gennaio 2024 (Cecere e
altri) Art. 6 – Violazione
del diritto a un equo processo in ragione della mancata o tardiva esecuzione
di provvedimenti giudiziari interni |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 18 gennaio 2024 (Bleve) Art. 6 – Violazione
del diritto a un equo processo in ragione della mancata o tardiva esecuzione
di provvedimenti giudiziari interni |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 18 gennaio 2024 (Rizzo
Striano) Art. 6 – Violazione
del diritto a un equo processo in ragione della mancata esecuzione della
decisione interna definitiva a favore del ricorrente |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 11 gennaio 2024 (Alunni e
altri) Art. 6 e Art. 1
Protocollo 1 - Violazione del diritto a un equo processo e del diritto al
rispetto della proprietà in un caso in cui i ricorrenti erano avvocati
che dichiaravano di aver anticipato le spese legali per conto dei loro
assistiti e lamentavano la mancata o tardiva esecuzione delle ordinanze di
assegnazione delle somme dovute adottate a loro favore. |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 11 gennaio 2024 (Libri) Art. 3 – Violazione
del divieto di tortura e trattamenti inumani e degradanti in un caso in cui
il ricorrente lamentava l’incompatibilità del proprio stato
di salute con la detenzione in carcere e la mancata prestazione a suo favore
di cure mediche adeguate |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. V) 23 novembre 2023 (A.T. e
altri) Art. 3 - Violazione del
divieto di tortura e trattamenti degradanti (aspetto sostanziale) Art. 5 – Violazione
del diritto alla libertà e alla sicurezza sotto più profili
(relativi in particolare alla legittimità della detenzione, alle
necessarie informazioni sui motivi della stessa e alla possibilità di
chiedere un controllo della sua legittimità) Art. 13 ‒ Violazione del diritto a
un ricorso effettivo Il caso verteva sul
trattamento subito da alcuni minori stranieri trattenuti nell’Hotspot
di Taranto; la Corte ha stigmatizzato, tra l’altro, la mancata nomina
di un tutore e il fatto che alle vittime non fossero state fornite
informazioni sulla esperibilità di rimedi giurisdizionali a tutela dei
propri diritti |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 16 novembre 2023 (A.E.
e altri) Art. 3 (sostanziale)
– Si riconosce che le condizioni materiali dell’arresto di
cittadini sudanesi e del loro trasferimento in autobus verso il centro
hotspot per migranti e ritorno, nell’ambito del tentativo di
allontanamento da parte delle autorità verso il loro paese
d’origine, sono da considerarsi trattamenti degradanti – Si
riscontra l’assenza di ragioni convincente per cui i richiedenti sono
stati spogliati con la forza e tenuti nudi durante l’arresto – Si
riscontra l’assenza di cibo e acqua sufficienti e la presenza di un
clima di violenza e minacce durante il trasferimento – Si riscontra la
mancata informazione ai richiedenti circa la loro destinazione o il motivo
del trasferimento, nonché la brevità del periodo di tempo
intercorso tra il trasferimento all’andata e il viaggio di ritorno,
ognuno dei quali è durato quindici ore nella stagione calda Art. 3 (procedurale) -
Nessuna indagine sulle accuse del richiedente di essere stato picchiato dagli
agenti di polizia durante il tentativo di allontanamento, nonostante il
richiedente avesse dimostrato prima facie che le sue ferite derivassero
dall’uso della forza da parte della polizia Art. 5 §§ 1
(f), 2 e 4 - Privazione arbitraria della libertà di tre dei ricorrenti
durante il loro arresto e trasferimento - Detenzione senza una base giuridica
chiara e accessibile – Mancata informazione ai ricorrenti circa i presupposti
giuridici della detenzione - Impossibilità di contestare la
legittimità della detenzione de facto per mancanza di informazioni
sufficienti |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 16 novembre 2023 (W.A.
e altri) Art. 3 (procedurale) -
Espulsione – Lamentato allontanamento di cinque cittadini sudanesi come
parte di un gruppo di quaranta migranti espulsi verso il paese
d’origine - Valutazione della Corte se i ricorrenti facessero
effettivamente parte del gruppo allontanato sulla base di una perizia di
comparazione facciale della divisione di coordinamento operativo della
polizia belga richiesta ai sensi dell’articolo A1, paragrafi 1 e 2, del
regolamento della Corte - Elementi sufficienti per concludere che solo il primo
ricorrente era tra le persone allontanate (donde il riconoscimento
dell’ammissibilità del suo ricorso) ma non gli altri ricorrenti
(con conseguente riconoscimento della manifesta infondatezza dei relativi
ricorsi) – Nel merito, il ricorso dichiarato ammissibile è
rigettato, riconoscendosi in particolare la sussistenza di un rimedio interno
effettivo contro il respingimento arbitrario in Sudan |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. V) 16 novembre 2023 (Sadio) Art. 3 (aspetto
sostanziale) e Art. 13 – Riconosciuta violazione del divieto di tortura
e trattamenti inumani e degradanti nonché del diritto a un ricorso
effettivo in un caso relativo alle (violazioni di diritti derivanti dalle)
condizioni di funzionamento del centro di accoglienza di Cona in Veneto. Si segnala, per le sue
importanti implicazioni, il modo
di procedere della Corte, la quale,
a fronte delle doglianze del ricorrente (secondo cui il centro era
sovraffollato e carente di strutture e servizi di base quali un riscaldamento
adeguato, l’acqua calda, l’accesso alle cure mediche e
all’assistenza psicologica e legale, in un quadro generale di carenza
di membri del personale e di interpreti), rileva che i “principi
generali relativi alle condizioni materiali dei centri di accoglienza per
migranti, con particolare riferimento alla situazione di Cona all’epoca
della permanenza del ricorrente in quella struttura”, sono stati
già esposti nella sentenza Darboe e Camara c. Italia (n. 5797/17, 21
luglio 2022, §§ 167-73) e, “non vede[ndo] alcun motivo per
discostarsi dalla conclusione raggiunta nella causa summenzionata, ritiene
pertanto che, tenuto conto della durata e delle condizioni di permanenza nel
centro di accoglienza per adulti di Cona, il ricorrente sia stato sottoposto
a trattamenti inumani e degradanti e che vi sia stata una violazione
dell’articolo 3 della Convenzione” |
Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 9 novembre 2023 (Riela) Art. 3 –
Riconosciuta violazione del divieto di tortura e trattamenti degradanti
(aspetto sostanziale) in un caso
riguardante le condizioni
di detenzione del ricorrente, affetto da molteplici malattie, e i suoi effetti sulla salute del
medesimo, la qualità dell’assistenza medica fornitagli durante
la detenzione e infine la possibilità del suo mantenimento in carcere
nonostante le patologie e il rischio di contrarre il virus COVID-19 |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 19 ottobre 2023 (Locascia
e altri) Art. 8 - Obblighi
positivi - Incapacità prolungata delle autorità nazionali di
garantire il corretto funzionamento dei servizi di raccolta, trattamento e
smaltimento dei rifiuti durante lo stato di emergenza, in vigore da oltre
quindici anni, a causa della crisi della gestione dei rifiuti che ha colpito
la regione Campania in cui vivevano i ricorrenti - I ricorrenti sono
più vulnerabili alle malattie a causa del fatto di vivere in
un’area caratterizzata da un’ampia esposizione ai rifiuti in
violazione delle norme di sicurezza applicabili - L’inquinamento
ambientale ha inciso negativamente e in misura rilevante sulla vita privata
dei ricorrenti per tutto il periodo - Mancata adozione di tutte le misure
necessarie per garantire l’effettiva tutela del diritto dei ricorrenti
al rispetto del loro domicilio e della loro vita privata - Mancata
dimostrazione da parte dei ricorrenti di aver subito personalmente un grave
impatto dell’inquinamento da rifiuti dopo la fine dello stato di
emergenza a causa delle carenze nella gestione dei servizi di trattamento e
smaltimento dei rifiuti. Art. 8 - Obblighi
positivi - Mancata adozione da parte delle autorità nazionali di tutte
le misure necessarie per garantire l’effettiva tutela del diritto dei
ricorrenti al rispetto della loro vita privata in relazione
all’inquinamento ambientale causato da una discarica situata tra i
comuni in cui vivevano - Situazione di inquinamento ambientale che continua a
mettere in pericolo la salute dei ricorrenti - Equo bilanciamento tra
interessi contrapposti inficiato - Le autorità hanno adempiuto al loro
dovere di informare le persone interessate, tra cui i ricorrenti, dei rischi
potenziali a cui si esponevano continuando a vivere nell’area
interessata Art. 13 (+ art. 1 P1) -
Ricorso effettivo - Impossibilità di ottenere la piena restituzione
delle tasse pagate per i servizi di raccolta, trattamento e smaltimento dei
rifiuti nell’ambito dell’ampio margine di apprezzamento dello
Stato contraente nell’elaborazione e nell’attuazione della
politica in materia di fiscalità - Manifestamente infondato |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. V) 19 ottobre 2023 (A.S.) Violazione
dell’articolo 3 - Divieto di tortura (Articolo 3 - Trattamenti
degradanti Trattamenti inumani) (Aspetto sostanziale) Violazione
dell’articolo 5 - Diritto alla libertà e alla sicurezza
(Articolo 5-1 - Arresto o detenzione legittimi Articolo 5-2 - Informazioni
sull’accusa; Articolo 5-4 - Riesame della legittimità della
detenzione) Il caso riguarda la
detenzione del ricorrente nell’hotspot di Contrada Imbriacola,
sull’isola di Lampedusa, e le cattive condizioni del suo soggiorno |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. V) 19 ottobre 2023 (M.A.) Violazione
dell’articolo 3 - Divieto di tortura (Articolo 3 - Trattamenti
degradanti Trattamenti inumani) (Aspetto sostanziale) Violazione
dell’articolo 5 - Diritto alla libertà e alla sicurezza
(Articolo 5-1 - Arresto o detenzione legittimi Articolo 5-2 - Informazioni
sull’accusa; Articolo 5-4 - Riesame della legittimità della
detenzione) Il caso riguarda la
detenzione del ricorrente nell’hotspot di Contrada Imbriacola,
sull’isola di Lampedusa, e le cattive condizioni del suo soggiorno |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. V) 19 ottobre 2023 (A.B.) Violazione
dell’articolo 3 - Divieto di tortura (Articolo 3 - Trattamenti
degradanti Trattamenti inumani) (Aspetto sostanziale) Violazione
dell’articolo 5 - Diritto alla libertà e alla sicurezza
(Articolo 5-1 - Arresto o detenzione legittimi Articolo 5-2 - Informazioni
sull’accusa; Articolo 5-4 - Riesame della legittimità della
detenzione) Il caso riguarda la
detenzione del ricorrente nell’hotspot di Contrada Imbriacola,
sull’isola di Lampedusa, e le cattive condizioni del suo soggiorno |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 19 ottobre 2023 (A.S.
e M.S.) Articolo 8 - Vita
familiare - Mancata adozione, da parte dei tribunali nazionali, di misure
tempestive e adeguate per mantenere un legame tra il padre e il figlio per
quasi sei anni e per garantire la protezione della vita familiare del
bambino. Articolo 8 - Vita privata
- Mancata adozione, da parte dei tribunali nazionali, di misure adeguate per
allontanare il bambino da un ambiente che causa gravi sofferenze
psicologiche. |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 12 ottobre 2023 (Previdi) Violazione
dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 - Protezione della proprietà
(articolo 1 par. 1 del Protocollo n. 1 - Godimento pacifico dei beni) Il caso riguarda una
consueta vicenda di esproprio di un terreno mediante "accessione
invertita" (o "occupazione acquisitiva") |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 12 ottobre 2023 (Landini) Violazione
dell’articolo 8 - Diritto al rispetto della vita privata e familiare
(articolo 8-1 - Rispetto della vita familiare) Il caso riguarda la
posizione di un cittadino italiano trasferitosi in Australia dopo la
separazione dalla moglie, al quale era stato impedito di esercitare il
proprio diritto alla co-genitorialità nei confronti del figlio minore
a causa dell’opposizione della madre |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 12 ottobre 2023 (Ryolo) Violazione
dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 - Protezione della proprietà
(art. 1 par. 1 del Protocollo n. 1 - Rispetto della proprietà) Il caso riguarda una
consueta vicenda di esproprio dei terreni dei ricorrenti seguita dalla
concessione di un indennizzo basato sul "valore agricolo medio" dei
terreni |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 14 settembre 2023 (Ainis
e altri) Art. 2 (sostanziale)
– Diritto alla vita, obblighi positivi – Riconosciuta violazione
a causa della mancata protezione sufficiente e ragionevole da parte delle
autorità nazionali della vita del parente dei ricorrenti, morto per
overdose mentre era sottoposto a detenzione da parte della polizia |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. V) 14 settembre 2023 (Diakitè) Art. 8 –
Riconosciuta violazione del diritto al rispetto della vita privata e
familiare in relazione alle condizioni
materiali di trattenimento del ricorrente, migrante che attestava attraverso
il certificato di nascita il suo stato di minorenne, in un centro di
accoglienza per adulti, nonché la mancata applicazione delle garanzie
procedurali previste per i migranti minorenni |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 7 settembre 2023 (A. e
altri) Articolo 8 - Vita
familiare, obblighi positivi – Riconosciuta violazione per la mancanza
di sforzi adeguati e sufficienti da parte delle autorità nazionali per
garantire il rispetto del diritto di visita del padre riconosciuto da
decisioni giudiziarie e per assicurare il suo diritto alla
coparentalità – Riconoscimento, ai fine
dell’applicabilità dell’art.8, dell’esistenza e
della rilevanza di un rapporto familiare “potenziale” - Mancanza
di controllo da parte dei giudici nazionali dell’attività o
dell’inerzia delle autorità interessate - Carenze nel processo
decisionale e tempi lunghi per porvi rimedio - Margine di apprezzamento -
Speciale complessità del caso alla luce del fatto che i ricorrenti
hanno beneficiato del programma di protezione dei testimoni. Tra i motivi di interesse
della decisione si segnalano altresì la riconosciuta legittimazione a
presentare il ricorso in capo al curatore degli interessi dei minori e le
implicazioni sul ruolo di tutte le autorità, giudiziarie e non, chiamate
ad assicurare l’effettività del diritto di visita, anche e
specialmente in situazioni complesse |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 31 agosto 2023 (C.) Art 8 - Obblighi positivi
- Vita privata - Rifiuto di trascrizione nei registri di stato civile
dell’atto di nascita estero che stabilisce il vincolo di filiazione tra
il bambino nato all’estero per maternità surrogata (GPA) e il
suo padre biologico, senza considerare una soluzione alternativa -
Giurisprudenza della Corte europea che richiede che il diritto nazionale
offra la possibilità di riconoscere questo collegamento - Mancanza di
bilanciamento da parte dei tribunali nazionali tra i diversi interessi in
gioco e di considerazione dei requisiti di rapidità ed efficienza in
conformità con l’interesse superiore del minore - Prolungata
incertezza giuridica legata ai suoi genitori non stabiliti da quattro anni,
essendo il minore considerato apolide nel suo paese di residenza - Richiamo
dei principi al fine di garantire un risultato “rapido” ed
“efficace” in conformità con l’interesse superiore
del minore nello stabilire il legame di filiazione tra il genitore biologico
e il bambino nato all’estero tramite maternità surrogata Art 8 - Vita privata e
familiare - Rifiuto di trascrizione nei registri di stato civile
dell’atto di nascita estero che stabilisce il legame di filiazione tra
il bambino nato all’estero per maternità surrogata e la sua
futura madre - No all’impossibilità generale e assoluta a
riconoscere tale legame - Riconoscimento possibile tramite adozione - Margine
di apprezzamento non superato |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 31 agosto 2023 (Shala) Art. 6 ‒ Riconosciuta violazione
per non aver lo Stato assicurato a una persona inconsapevole condannata in
contumacia una effettiva possibilità di ottenere un nuovo accertamento
di merito sulle accuse a suo carico nel pieno rispetto dei suoi diritti di difesa.
La Corte riconosce la necessità di assicurare al condannato
inconsapevole la possibilità di riaprire il procedimento ab initio,
anziché soltanto quella di presentare appello contro la sentenza di
primo grado, subendo tutte le limitazioni tipiche del procedimento di
appello. Sul piano della dimostrazione della legittimità del decreto
di latitanza, la Corte afferma che non possano considerarsi idonei a
dimostrare in modo inequivocabile la volontà del ricorrente di
sottrarsi al processo o rinunciare a comparire in esso elementi quali la sua
consapevolezza dell’arresto di altre persone coinvolte nel medesimo
traffico di droga, il timore della possibilità di essere arrestato
egli stesso ed il fatto di non avere un indirizzo fisso |
Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 31 agosto 2023 (M.A.) Art. 3 (sostanziale) -
Trattamento inumano – Riconoscimento della violazione determinata dalla
collocazione, per quasi otto mesi, di una minore non accompagnata richiedente
asilo, presumibilmente vittima di abusi sessuali, in un centro di accoglienza
per adulti non attrezzato per fornirle un’adeguata assistenza
psicologica. La Corta rileva e stigmatizza l’inazione prolungata delle
autorità nazionali in merito alla sua situazione e alle sue esigenze
in quanto minore particolarmente vulnerabile |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 13 luglio 2023 (Istituto
diocesano per il Sostentamento del Clero di Capua e altri) Prot. 1, Art. 1, par. 1
– Riconosciuta violazione del diritto al pacifico godimento dei beni in
un caso riguardante l’espropriazione dei terreni degli istituti
ricorrenti e la successiva concessione di un indennizzo basato sui criteri
stabiliti dall’articolo 5 bis della legge n. 359 dell’8 agosto
1992 ("legge n. 359/1992"), tali da comportare il versamento di
importi ampiamente inferiori al valore di mercato (e ulteriormente ridotti in
conseguenza delle connesse imposte) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 13 luglio 2023 (L’Ortofrutticola
Società Cooperativa) Art. 6 – Violazione
del diritto a un equo processo in ambito civile in un caso caratterizzato
dall’intervento di una modifica legislativa nel corso del giudizio |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Grande Camera) 12 luglio 2023 (G.I.E.M.
s.r.l e altri) Art 41 - Equa
soddisfazione - Calcolo del risarcimento del danno patrimoniale causato da
confisca automatica ed integrale di terreni abusivamente edificati, a
prescindere da ogni responsabilità penale, in violazione
dell’Art 1 P1 - Elementi utilizzati per stabilire l’entità
del danno patrimoniale - Natura delle violazioni sensibilmente diversa
rispetto al caso Sud Fondi S.r.l. e altri v. Italia - Risarcimento per
impossibilità d’uso dei terreni restituiti ai richiedenti -
Nessun risarcimento per degrado di fabbricati eretti in violazione di
permessi amministrativi - Nessun risarcimento per perdita di valore dei beni
senza nesso di causalità con il provvedimento di confisca -
Risarcimento per danno non patrimoniale |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 6 luglio 2023 (Calvi e
C.G.) Art. 8 –
Sottoposizione di una persona anziana sotto tutela legale e collocamento in
una casa di cura in stato di isolamento sociale dal mondo esterno per tre
anni - Provvedimento basato sulla sua eccessiva prodigalità e
sull’indebolimento fisico e psichico, senza alcuna dichiarazione di
incapacità - Piena dipendenza dell’interessato
dall’amministratore di sostegno in quasi tutti gli ambiti della sua
vita e per un periodo di tempo illimitato - Elusione del quadro legislativo
per la procedura iniziale di cure mediche obbligatorie mediante il ricorso
abusivo all’amministratore di sostegno - Mancanza di un esame concreto
e accurato di tutti gli aspetti rilevanti della situazione particolare
dell’interessato - Mancanza di misure per mantenere le sue relazioni
sociali e per incoraggiare il suo ritorno a casa - Mancanza di garanzie
efficaci per prevenire gli abusi e garantire che i diritti
dell’interessato fossero rispettati - Mancanza di misure di protezione
sociale – Riconoscimento dell’obbligo degli Stati di promuovere
la partecipazione delle persone anziane disabili o "dipendenti"
alla vita della comunità e a prevenire il loro isolamento o la loro
segregazione - Misura non proporzionata né adeguata alla situazione
individuale dell’interessato – Superamento del margine di
apprezzamento Art. 34 - Legittimazione
ad agire - Legittimazione di un parente stretto (cugino) a presentare reclami
per conto dell’interessato in una situazione che non gli consente di
adire direttamente il Tribunale - Circostanze eccezionali - Potere sostitutivo
dell’amministratore di sostegno nei confronti dell’interessato -
Reclamo relativo alle restrizioni imposte dall’amministratore con
l’approvazione del giudice tutelare - Rischio comprovato di privazione
della tutela effettiva dei diritti dell’interessato ai sensi della
Convenzione - Gravi questioni di interesse generale sollevate sulle
condizioni di vita degli anziani nelle case di riposo in ragione della loro
vulnerabilità |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 29 giugno 2023 (Ben
Amamou) Art.6 (civile) – Violazione del
diritto a un equo processo in un caso nel quale il ricorrente era stato
"colto di sorpresa" per non essere stato informato della
sostituzione dei motivi prevista dalla Corte di cassazione per la sua
decisione di rigetto della domanda, sicchè una questione che si
è poi rivelata decisiva per l’esito del procedimento non
è stata sottoposta alla discussione e le parti non hanno avuto la possibilità
di presentare i loro argomenti al riguardo |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 22 giugno 2023 (Giuliano
Germano) Art. 8 - Vita privata e
familiare - Ammonimento di polizia imposto al ricorrente nell’ambito di
un procedimento di prevenzione dello stalking senza un’adeguata tutela
giuridica contro gli abusi - Assenza di un termine per gli effetti
dell’ammonimento e del diritto di ottenerne il riesame o la revoca -
Esclusione del ricorrente dal processo decisionale in misura significativa in
assenza di comprovate ragioni di urgenza - Insufficiente controllo da parte
dell’autorità giudiziaria del fondamento fattuale e della
legittimità, necessità e proporzionalità della misura -
Assenza di motivazioni pertinenti e sufficienti - Insufficienti garanzie
procedurali. Si segnala
l’opinione concorrente del giudice eletto in relazione
all’Italia. |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 8 giugno 2023 (Urgesi
e altri) Art. 6 (civile) -
Mancanza di imparzialità della corte d’appello che si è
pronunciata nell’ambito di un procedimento di applicazione di misure di
prevenzione - Giudice relatore del collegio che si è pronunciato sull’applicazione
di misure di prevenzione, precedentemente pubblico ministero nel procedimento
penale d’appello - Questioni sottoposte all’esame di tale giudice
in ciascuno dei due procedimenti, nei confronti di tutti i ricorrenti,
sostanzialmente identiche o, quanto meno, strettamente connesse - Timori
degli interessati oggettivamente giustificati - Mancata eliminazione di tale
vizio procedurale da parte della Corte di cassazione |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 1 giugno 2023 (Barone) Prot. 1, Art. 1 -
Violazione del diritto al pacifico godimento pacifico dei beni in un caso di
“occupazione acquisitiva” |
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e req. n. 23142/21 |
Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 30 maggio 2023 (Ettore
Nuti contre l’Italie et Sara Dallabora et autres contre l’Italie) Art. 8 in combinato con
l’art. 14 Cedu - Contratto
di maternità surrogata- Rifiuto delle autorità italiane di
trascrivere la sentenza straniera che ne riconosce la legittimità nei
registri civili italiani – Sussistenza di un ampio margine di
apprezzamento dello Stato italiano nell’attuazione dei mezzi per
stabilire o riconoscere la parentela - Irricevibilità del ricorso |
req. n. 10810/20 e req. n. 29038/20 e req. 2738/21 |
Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 30 maggio 2023 (Bonzano
et autres c. Italie, Corona et autres c. Italie et Andrisani et autres
c. Italie) Art. 8 Cedu - Contratto di maternità surrogata -
Rifiuto delle autorità italiane di trascrivere la sentenza straniera
che ne riconosce la legittimità nei registri civili italiani –
Sussistenza di un ampio margine di apprezzamento dello Stato italiano
nell’attuazione dei mezzi per stabilire o riconoscere la parentela -
Irricevibilità del ricorso |
req. n. 59054/19 e req. n. 12109/20 e |
Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 30
maggio 2023 (Modanese c. Italie, Bini et autres
c. Italie et B.K. et autres c. Italie) Art. 8 Cedu - Contratto di maternità surrogata - Rifiuto delle autorità italiane di trascrivere la sentenza straniera che ne riconosce la legittimità nei registri civili italiani – Sussistenza di un ampio margine di apprezzamento dello Stato italiano nell’attuazione dei mezzi per stabilire o riconoscere la parentela - Irricevibilità del ricorso |
Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 30 marzo 2023 (J.A. e
altri) Art. 3 (sostanziale) -
Trattamento inumano e degradante - Migranti marittimi tunisini trattenuti in
un centro hotspot per dieci giorni in condizioni materiali precarie. Art. 5 par. 1 (f), 2 e 4
- Privazione arbitraria della libertà per impedire l’ingresso
non autorizzato nel Paese - Detenzione senza una base giuridica chiara e
accessibile e in assenza di una decisione motivata - I richiedenti non sono
stati informati dei motivi giuridici della detenzione - Impossibilità
di contestare la legittimità della detenzione de facto per mancanza di
informazioni sufficienti. Art. 4 Protocollo 4 -
Divieto di espulsione collettiva degli stranieri - Allontanamento in Tunisia
senza tenere in debito conto la situazione individuale dei richiedenti al
momento dell’emissione dei provvedimenti di respingimento e di
allontanamento. Violazione, accertata con
decisione unanime, dell’articolo 3 (divieto di trattamenti inumani o
degradanti) dell’articolo 5, paragrafi 1, 2 e 4 (diritto alla
libertà e alla sicurezza), e dell’articolo 4 del Protocollo n. 4
(divieto di espulsione collettiva degli stranieri), in un caso riguardante la
presenza dei ricorrenti nell’ “hotspot” di Lampedusa - dove
essi erano stati portati dopo essere stati soccorsi da una nave italiana nel
Mar Mediterraneo - e il loro successivo trasferimento in Tunisia. La Corte ha
rilevato, in particolare, che il Governo non ha confutato le affermazioni
secondo cui le condizioni nell’hotspot erano state inadeguate; che la
loro presenza lì era da considerarsi come una detenzione non basata su
un provvedimento ufficiale, né si era trattato di un periodo limitato
al tempo necessario per chiarire la loro situazione o per inviarli altrove,
come previsto dalla legge; e che le loro situazioni non erano state valutate
individualmente prima che venissero emessi i provvedimenti di rifiuto di
ingresso, il che di fatto equivaleva a un’espulsione collettiva. |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 9 marzo 2023 (Rigolio) Articolo 6, paragrafo 2 -
Presunzione di innocenza – Assenza di violazione per quanto affermato e
statuito in una sentenza della Corte dei conti, in punto di descrizione e
valutazione dei fatti e conseguente riconoscimento di responsabilità civili
del ricorrente, in relazione a condotte per le quali il medesimo era stato in
precedenza estromesso dal procedimento penale per decorso dei termini di
prescrizione del reato ipotizzato a suo carico |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 6 dicembre 2022 (Scalzo) Riconosciuta violazione
del diritto a conoscere, e far ufficialmente riconoscere, le proprie origini
in un caso nella quale la ricorrente è stata lasciata per dodici anni
in una situazione di incertezza riguardo a un aspetto importante della propria
identità personale, a causa dell’impossibilità di
intentare un’azione di accertamento della paternità prima che il
procedimento di contestazione della paternità attualmente riconosciuta
fosse concluso con sentenza passata in giudicato. La Corte, pur riconoscendo
che il carattere preliminare dell’azione di contestazione della
paternità rispetto al procedimento di accertamento della
paternità potrebbe in linea teorica essere considerato compatibile con
gli obblighi derivanti dall’articolo 8, tenuto conto del margine di
apprezzamento dello Stato, sottolinea tuttavia come nel contesto di un simile
sistema gli interessi della persona che chiede l’accertamento della
propria paternità dovrebbero pur sempre essere adeguatamente tutelati:
cosa non accaduta nel caso di specie giacché il primo procedimento si
è protratto per parecchi anni senza che vi fossero strumenti per
accelerare tale procedimento o per consentire di intentare un’azione di
accertamento della paternità anche prima che la sentenza del
procedimento di contestazione della paternità diventasse definitiva,
da tutto ciò risultando un’interferenza sproporzionata con
riguardo al diritto al rispetto della vita privata, essendo le
autorità nazionali venute meno, nelle circostanze del caso, al loro
obbligo positivo di garantire tale diritto (nell’ambito della
motivazione si richiama tra l’altro la decisione con la quale nel
luglio 2022 la Corte costituzionale aveva invitato il legislatore a
intervenire per disciplinare in modo più adeguato le questioni
relative all’accertamento della verità biologica, senza porre
restrizioni sproporzionate ad altri diritti costituzionali che resterebbero
pregiudicati laddove, come di fatto avviene nella situazione attuale, si
ostacoli oltremodo l’esercizio del diritto di agire in giudizio al fine
oltretutto di tutelare diritti fondamentali nella sfera dello status e
dell’identità biologica) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 1 dicembre 2022 (D.K.) Art. 3 (divieto di tortura,
profilo procedurale) – Denuncia di abusi sessuali con riguardo a fatti
antecedenti alla l. 662/96 che ha introdotto al riguardo la
procedibilità d’ufficio – Archiviazione per tardiva
proposizione della denuncia – Impossibilità di ricavare dalla
CEDU un obbligo di procedere d’ufficio per reati di questo tipo o di
applicare retroattivamente una disciplina che abbia introdotto condizioni di procedibilità
più favorevoli alla vittima – Impossibilità di fare
riferimento agli obblighi di protezione dei minori derivanti dalla
Convenzione di Lanzarote, in quanto successivi alle condotte denunciate
– Autonomia tra azione civile e azione penale. Confermata la potenziale
riconducibilità della vicenda, basata su accuse di abusi sessuali
(anche durante la minore età), al contenuto dell’art. 3 sotto il
profilo sostanziale, e dopo aver riscontrato come le indagini svolte al
riguardo dalle autorità nazionali a seguito della denuncia fossero
state tempestive e sufficientemente approfondite, la Corte affronta il
profilo tecnicamente più problematico nel caso in questione, e
cioè quello relativo alla chiusura del procedimento penale a causa
della tardività della denuncia (rispetto ai termini che erano
previsti), sul fondamento dell’impossibilità di applicare
retroattivamente la disciplina che, ben dopo il tempo dei fatti denunciati,
ha introdotto la procedibilità d’ufficio per i reati di abuso
sessuale (legge n. 662/1996). Al riguardo, la Corte considera che gli
obblighi procedurali derivanti dagli artt. 2 e 3 della Convenzione
(esplicitati nella sentenza S.M. c. Crozia, ric. n. 60561/14), non
impediscono di prevedere termini per la presentazione di denunce, né
impongono la procedibilità d’ufficio per casi quali quello in
esame. E sebbene la procedibilità d’ufficio per casi di abusi su
minori sia oggi, a seguito della Convenzione di Lanzarote, la regola adottata
nella maggioranza degli Stati contraenti, Italia inclusa, né tale
Convenzione né la CEDU ‒ afferma la Corte ‒ impongono
l’applicazione retroattiva della norma sulla procedibilità
d’ufficio, per ciò dovendosi escludere la violazione delle norme
convenzionali invocate. |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 10 novembre 2022 (I.M
e altri) Art 8 - Obblighi positivi
- Figli costretti, per tre anni, ad incontrare il loro padre violento in
ambiente non protetto, e sospensione della responsabilità genitoriale
della madre ostile agli incontri - Mancata valutazione del rischio e mancato
bilanciamento degli interessi in causa - Interesse superiore dei minori
disatteso - Prassi molto diffusa da parte dei tribunali che consiste nel
qualificare come genitori «non collaborativi» le donne che si
oppongono agli incontri tra i loro figli e l’ex coniuge invocando fatti
di violenza domestica |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 21 luglio 2022 (Darboe
e Camara) Art. 8 - Obblighi
positivi - Vita privata - Mancata adozione di un comportamento
ragionevolmente diligente nei confronti di un minore non accompagnato
dichiarato richiedente asilo e non beneficiante delle garanzie procedurali
minime nell’ambito della procedura di accertamento
dell’età - Importanza del rispetto delle garanzie procedurali
nell’ambito della procedura di accertamento dell’età nel
contesto migratorio per garantire i diritti derivanti dallo status di minore
- Individuazione delle garanzie pertinenti facendo riferimento al diritto
dell’Unione e al diritto internazionale Art. 3 (sostanziale) -
Trattamenti inumani e degradanti - Collocazione di un minore in un centro di
accoglienza per adulti in condizioni inadeguate per più di quattro
mesi e sua sottoposizione a una procedura di accertamento
dell’età in violazione dell’art. 8 Art. 13 (+ art. 3 e art.
8) - Assenza di rimedi interni efficaci |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 7 luglio 2022 (M.S.) Art. 3 (materiale) -
Obblighi positivi – Iniziale mancanza di diligenza da parte delle
autorità nazionali nell’adozione (tardiva) di una misura
cautelare (22 mesi dopo l’accoltellamento della ricorrente da parte del
marito) - Mancanza di valutazione immediata e proattiva circa
l’esistenza di un rischio reale e immediato di violenza domestica
ricorrente Art. 3 (procedurale)
– Efficacia delle indagini - Mancanza di diligenza e prontezza da parte
dei tribunali nazionali, con conseguente impunità quasi totale del
marito violento a causa della prescrizione - Mantenimento di un quadro
giuridico in cui la prescrizione è strettamente legata
all’azione giudiziaria, anche dopo l’avvio del procedimento, ed
incompatibilità con un simile quadro giuridico dell’inerzia
giudiziaria |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 23 giugno 2022 (Cianchella
e altri) Art. 6 –
Riconosciuta violazione del diritto a un equo processo in conseguenza di
interferenze con l’amministrazione della giustizia da parte del
legislatore attraverso interventi legislativi in corso di procedimento |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 16 giugno 2022 (De
Giorgi) Art 3 (materiale e
procedurale) - Trattamento inumano e degradante - Inadempimento dello Stato
al suo dovere di indagare sui maltrattamenti di violenza domestica subiti
dalla ricorrente (e dai suoi figli) da parte di suo marito - Passività
delle autorità interne nel corso dell’azione penale |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 19 maggio 2022 (T.C.) Art. 14 (+ art. 8 letto
alla luce dell’art. 9) - Non violazione dell’articolo 14 (divieto
di discriminazione) in combinato disposto con l’articolo 8 (diritto al
rispetto della vita privata e familiare) letto alla luce dell’articolo
9 (libertà di religione), in conseguenza di un provvedimento
giudiziario, adottato nel contesto di una controversia tra il ricorrente e la
madre di sua figlia in merito all’educazione religiosa della stessa,
con il quale era stato ordinato al ricorrente, diventato Testimone di Geova
dopo la rottura della relazione con la madre della figlia, di astenersi dal
coinvolgere attivamente quest’ultima, minore ed educata al
cattolicesimo, nella sua pratica
religiosa (come questi aveva fatto tenendo la cosa nascosta alla madre e
chiedendo alla figlia di fare altrettanto) ‒ Mancata individuazione, da parte
della Corte, di discriminazioni in base alla religione, né di
restrizioni al diritto di affidamento, di visita e di ricorso ai propri
principi educativi in capo al ricorrente, avendo avuto il succitato
provvedimento, revocabile e rivedibile, l’unico scopo di risolvere il
conflitto focalizzandosi sul preminente interesse della bambina e
segnatamente sulla tutela della sua libertà di scelta e del suo
diritto a crescere in un ambiente aperto e pacifico, conciliando per quanto possibile
tale preminente interesse con i diritti e le convinzioni di entrambi i
genitori |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 5 maggio 2022 (A.A. e
altri) Art. 8, Art. 13 –
Riconosciuta violazione del diritto al rispetto della vita privata e
familiare e del diritto a un ricorso effettivo tutelati in diversi casi
riguardanti l’inquinamento prodotto dall’acciaieria ex ILVA di
Taranto (e irricevibilità delle doglianze relative alla violazione del
diritto alla vita di cui all’art. 2 per mancato esaurimento delle vie
di ricorso interne) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 5 maggio 2022 (Briganti
e altri) Art. 8, Art. 13 –
Riconosciuta violazione del diritto al rispetto della vita privata e
familiare e del diritto a un ricorso effettivo tutelati in diversi casi
riguardanti l’inquinamento prodotto dall’acciaieria ex ILVA di
Taranto (e irricevibilità delle doglianze relative alla violazione
dell’art. 3 per mancato esaurimento delle vie di ricorso interne) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 5 maggio 2022 (Perelli
e altri) Art. 8, Art. 13 –
Riconosciuta violazione del diritto al rispetto della vita privata e
familiare e del diritto a un ricorso effettivo tutelati in diversi casi
riguardanti l’inquinamento prodotto dall’acciaieria ex ILVA di
Taranto (e irricevibilità delle doglianze relative alla violazione del
diritto alla vita di cui all’art. 2 per mancato esaurimento delle vie
di ricorso interne) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 5 maggio 2022 (Ardimento
e altri) Art. 8, Art. 13 –
Riconosciuta violazione del diritto al rispetto della vita privata e
familiare e del diritto a un ricorso effettivo tutelati in diversi casi
riguardanti l’inquinamento prodotto dall’acciaieria ex ILVA di
Taranto |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 28 aprile 2022 (Verrascina
e altri) Art. 35 § 1, Art.
13, Art. 6 § 1 (civile) – Requisito del previo esaurimento dei
rimedi interni e riconoscimento del fatto che il rimedio previsto dalla legge
8 marzo 2001, n. 89 (“legge Pinto”) per le ipotesi di
irragionevole durata del procedimento, a seguito della riforma del suo
articolo 4 nel 2012 e fino alla sentenza della Corte Costituzionale n. 88 del
2018, non può considerarsi un rimedio effettivo ai sensi
dell’art. 13 |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 28 aprile 2022 (Fiagbe) Art. 8 ‒ Mancato rispetto degli
obblighi positivi imposti dall’articolo 8 per non essersi assicurato il
mantenimento del legame familiare che univa la ricorrente e suo figlio, in
conseguenza delle decisioni e dell’inerzia delle autorità
competenti |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 28 aprile 2022 (Imeri) Art. 8 ‒ Violazione del diritto
al rispetto della vita familiare per non aver le autorità nazionali
compiuto sforzi adeguati e sufficienti per far rispettare il diritto di
visita del ricorrente e assicurare il suo diritto alla bigenitorialità
a fronte dell’opposizione della madre |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 7 aprile 2022 (Landi) Art. 2, Art. 14 ‒ Violazione degli
obblighi positivi discendenti dall’art. 2 (non anche dell’art.
14) in conseguenza dell’assenza di misure preventive delle
autorità a fronte di violenze domestiche ricorrenti sfociate nel
tentato omicidio della ricorrente da parte del suo compagno e
nell’omicidio del loro figlio, il tutto in conseguenza, in particolare,
dell’assenza di un’azione immediata, autonoma e proattiva e di
una valutazione completa dei rischi da parte della Procura, pur in presenza
di indizi di violenza domestica che mostravano un pericolo reale e immediato
per la vita (e di congrue segnalazioni e sollecitazioni da parte dei
Carabinieri), senza che siano state invece riscontrate carenze sistemiche
nella legislazione nazionale tali da rivelare una passività generalizzata
nei confronti delle vittime di violenza domestica, anche in virtù
delle misure adottate a partire dal 2017 a seguito della sentenza Talpis c.
Italia (n. 41237/14, 2 marzo 2017) e in attuazione della Convenzione di
Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle
donne e la violenza domestica |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 17 febbraio 2022 (D’Amico) Art. 6 § 1 (civile)
- Equo processo e inammissibilità dell’applicazione retroattiva
di una legge che incide sul merito di un procedimento pendente in materia
pensionistica |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 24 gennaio 2022 (SY) Art. 3, Art 5, Art. 34 -
Trattamento inumano e degradante - Detenzione di una persona bipolare in un
carcere ordinario per due anni in condizioni inadeguate e senza una strategia
terapeutica globale per il trattamento della sua patologia, nonostante fosse
stata disposta dai giudici nazionali (prima che dalla stessa Corte europea
con provvedimento provvisorio non tempestivamente attuato) la liberazione del
richiedente e il collocamento in un istituto adeguato, non risultando una
giustificazione valida l’insufficienza attuale dei posti disponibili |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 20 gennaio 2022 (D.M.
e N.) Articolo 8 –
Violazione del diritto al rispetto della vita familiare della ricorrente in
conseguenza della dichiarazione di adottabilità di una minore da parte
del giudice nazionale che ha dichiarato l’incapacità della
stessa di esercitare il suo ruolo genitoriale senza disporre, nonostante le
ripetute richieste, alcuna perizia e basandosi solo su contestate relazioni
dei servizi sociali, determinando un allontanamento definitivo e
irreversibile pur in presenza di possibili soluzioni meno radicali e mancando
di considerare adeguatamente la necessità di preservare per quanto
possibile il legame tra la madre e la figlia, anche nel superiore interesse
di quest’ultima, da tutto ciò discendendo la natura se non altro
sproporzionata della grave ingerenza nella vita familiare della ricorrente,
oltretutto privata sul piano procedurale di garanzie adeguate
all’importanza degli interessi in gioco |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 25 novembre 2021 (Biancardi) Art. 10 –
Libertà di espressione su internet e diritto all’oblio ‒ Ammissibilità
della configurazione di una responsabilità civile a carico di un
editore per il perdurante rifiuto di deindicizzare un articolo relativo a un
procedimento penale, facilmente accessibile digitando in un motore di ricerca
i nomi delle persone coinvolte - Esclusione dell’obbligo di rimuovere
permanentemente l’articolo da Internet o di renderlo anonimo |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 18 novembre 2021 (Marinoni) Art 6 § 2 e Art. 10
– Non violazione della presunzione d’innocenza e della
libertà di espressione in relazione a una condanna di uno scrittore al
risarcimento dei danni per espressioni diffamatorie, a seguito di assoluzione
del medesimo sul piano penale |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 28 ottobre 2021 (Succi
e altri) Art. 6 § 1 (civile)
- Diritto di accesso ad un giudice, requisiti di ammissibilità dei
ricorsi in Corte di Cassazione e “formalismo” nella relativa
verifica |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 31 agosto 2021 (Associazione
politica nazionale lista Marco Pannella) Art. 10 ‒ Violazione della
libertà di espressione in conseguenza dell’esclusione dal
dibattito pubblico di un’associazione politica a causa della sua
squilibrata e insufficiente presenza nelle trasmissioni di informazione della
televisione pubblica, in violazione di un obbligo legale di rappresentazione
equilibrata delle diverse opinioni politiche, senza che l’apposita
autorità di vigilanza e in genere le autorità nazionali
adottassero misure idonee a porre rimedio alla situazione |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 8
luglio 2021 (Maestri ed altri) Art 6 (Penale) –
Diritto dell’imputato di essere ascoltato dal giudice d’appello
anche nell’ipotesi di rinuncia al diritto di essere presente al
procedimento |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 17
giugno 2021 (Miniscalco) Art. 3 Protocollo 1 e
Art. 7 - Divieto di candidarsi alle elezioni regionali in conseguenza di
condanna penale definitiva per abuso di potere - Misura, non assimilabile a
una sanzione penale, ritenuta prevedibile e proporzionata (non comportando
tra l’altro la perdita dell’elettorato attivo) al legittimo scopo
di combattere la corruzione e la criminalità organizzata
all’interno dell’amministrazione |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 27
maggio 2021 (J.L.) Articolo 8 - Obblighi
positivi – “Vittimizzazione secondaria” di una vittima di
violenza sessuale a causa delle affermazioni colpevolizzanti, moralizzanti e
stereotipate nella motivazione della sentenza - Autorità che hanno
garantito il rispetto dell’integrità personale della ricorrente
durante le indagini e il processo |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 25
marzo 2021 (Di Martino e Molinari) Art. 6 - Assenza di
violazione a fronte della mancata audizione dei testimoni indicati
dall’accusa da parte del giudice d’appello che ha riformato la
sentenza di assoluzione pronunciata all’esito di giudizio abbreviato |
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Corte Europea dei Diritti
dell’Uomo (Sez. I) 18 marzo 2021 (Petrella) Articolo 6, par. 1 (in
materia civile) e Articolo 13 – Interferenza nel diritto di accesso del
ricorrente ad un tribunale in conseguenza della durata delle indagini
preliminari che ha impedito al ricorrente di costituirsi parte civile nel
procedimento penale e di chiedere il risarcimento dei danni essendosi
l’azione interrotta perché il reato si è prescritto prima
dell’udienza preliminare |
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Corte Europea dei Diritti
dell’Uomo (Sez. I) 11 febbraio 2021 (Casarin) Art. 1 Protocollo 1 -
Rispetto dei beni - Ingerenza sproporzionata a seguito dell’azione
delle autorità statali volta a ottenere da una dipendente il rimborso
di somme versate per errore imputabile unicamente alle stesse
autorità, nelle quali la dipendente poteva ragionevolmente fare
affidamento |
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Corte Europea dei Diritti
dell’Uomo (Sez. I) 14 gennaio 2021 (Terna) Art. 8 - Obblighi
positivi derivanti dal diritto al rispetto della vita privata e familiare,
necessaria tutela del rapporto tra nonni e nipoti, diritto di visita del
minore affidato ai servizi sociali, riconoscimento dell’esistenza di un
problema sistemico in Italia |
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Corte Europea dei Diritti
dell’Uomo (Sez. I) 10 dicembre 2020 (Edizioni
Del Roma) Art. 6 - Procedimento
davanti all’AGCOM e relative carenze procedurali, natura
sostanzialmente penale delle sanzioni inflitte e risolutiva
possibilità di far riesaminare il caso da parte
dell’autorità giudiziaria |
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Corte Europea dei Diritti
dell’Uomo (Sez. I) 22 ottobre 2020 (Tondo) Art. 6 - Diritto di
difesa e audizione dei testimoni nel processo d’appello |
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Corte Europea dei Diritti
dell’Uomo (Sez. I) 10 settembre 2020 (G.L.) Art. 14, Art. 2
Protocollo 1 - Non discriminazione, diritto all’istruzione e sua
incomprimibilità per ragioni di bilancio, obbligo di assicurare
l’insegnante di sostegno ai minori disabili |
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Corte Europea dei Diritti
dell’Uomo (Sez. I) 4 giugno 2020 (Citraro
e Molino) Art. 2 - Obbligo di
proteggere la vita delle persone detenute |
Corte Europea dei Diritti
dell’Uomo (Sez. I) 26 marzo 2020 (Barletta
e Farnetano) Art. 8 - Obblighi
positivi derivanti dal diritto al rispetto della vita privata e familiare e
violazione del c.d. elemento procedurale dell’art. 8 |
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Corte Europea dei Diritti
dell’Uomo (Sez. I) 19 marzo 2020 (Fabris
e Parziale) Art. 2, Artt. 34 e 35 -
Obblighi positivi di protezione e obblighi procedurali di condurre indagini
effettive derivanti dall’art. 2, con precisazioni sulla qualità
di vittima e sull’esaurimento delle vie di ricorso interne |
Corte Europea dei Diritti
dell’Uomo (Sez. I) 6 febbraio 2020 (Felloni) Art. 6 - Obbligo di
motivazione delle decisioni giurisdizionali e applicazione retroattiva della
legislazione in materia di circostanze attenuanti |
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Corte Europea dei Diritti
dell’Uomo (Sez. I) 30 gennaio 2020 (Cicero
et a.) Artt. 1 e 6 -
Applicazione retroattiva di una nuova legge a processi in corso |
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Corte Europea dei Diritti
dell’Uomo (Sez. I) 16 gennaio 2020 (Magosso
e Brindani) Art. 10 - Libertà di
espressione, in relazione a ricostruzioni giornalistiche di importanti,
controversi e in parte oscuri eventi collegati all’omicidio di Walter
Tobagi e ad altre più generali vicende anche istituzionali |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 13 giugno 2019 (caso
Viola n. 2) Ergastolo ostativo |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 24 gennaio 2019 (caso
Cordella et a.) Caso Ilva |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Grande Camera) 23 giugno 2018 (caso
G.I.E.M. S.R.L. et a.) Confisca senza condanna |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 26 ottobre 2017 (caso
Cirino e Renne) Qualificazione come
tortura delle violenze della polizia durante il G8 |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 26 ottobre 2017 (caso
Blair et a.) Qualificazione come
tortura delle violenze della polizia durante il G8 |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 26 ottobre 2017 (caso
Azzolina et. a.) Qualificazione come
tortura delle violenze della polizia durante il G8 |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 22 giugno 2017 (caso
Bartesaghi Gallo et. a) Qualificazione come
tortura delle violenze della polizia durante il G8 |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 2 marzo 2017 (caso
Talpis) Mancata protezione contro
le violenze domestiche |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Grande Camera) 23 febbraio 2017 (caso De
Tommaso) Misure di prevenzione |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Grande Camera) 24 gennaio 2017 (caso
Paradiso e Campanelli) Maternità
surrogata |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Grande Camera) 15 dicembre 2016 Condanna
dell’Italia per trattamenti disumani ed espulsioni collettive dei
migranti |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 23 febbraio 2016 (Nasr e
Ghali) Extraordinary
renditions - Caso Abu Omar |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 14 gennaio 2016 (caso
D.A.) Emotrasfusioni di sangue
infetto |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Grande Camera) 27 agosto 2015 (caso
Parrillo) Donazione degli embrioni
per la ricerca scientifica |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. IV) 21 luglio 2015 (caso
Oliari) Obbligo del
riconoscimento legale delle unioni omossessuali |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. IV) 7 aprile 2015 (caso
Cestaro) Qualificazione come
tortura delle violenze della polizia durante il G8 |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. IV) 24 marzo 2015 (caso
Antonio Messina) Risarcimento da ingiusta
detenzione |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 27 gennaio 2015 (caso Paradiso e Campanelli) Minori nati da madri
surrogate |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 21 ottobre 2014 (caso
Sharifi) C.d. “respingimenti
automatici” attuati dalle autorità frontaliere italiane nei
porti dell’Adriatico |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 1° luglio 2014 (caso
Saba) Regime carcerario |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 24 giugno 2014 (caso
Alberti) Regime carcerario |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 15 aprile 2014 (caso
Stefanetti et a.) Limiti alla
possibilità di leggi retroattive (in riferimento alla vicenda delle
c.d. “pensioni svizzere”) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 4 marzo 2014 (caso Grande
Stevens) “Ne bis in idem” |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. X) 4 febbraio 2014 (caso
Staibano) Diritto di accesso ad un
tribunale e al versamento dei contributi previdenziali |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. X) 4 febbraio 2014 (caso
Mottola) Diritto di accesso ad un
tribunale e al versamento dei contributi previdenziali |
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Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 29
ottobre 2013 (caso Varvara) Confisca
|
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 11 febbraio 2014 (caso
Contrada) Regime carcerario |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 7 gennaio 2014 (caso
Cusan e Fazzo) Cognome materno |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 17 dicembre 2013 (caso
Perinçek) Negazionismo e genocidio
armeno |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 8 ottobre 2013 (caso
Ricci) Libertà di
espressione |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 3 settembre 2013 (caso
M.C. e altri) Pagamento
dell’indennità da contaminazione per sangue infetto |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 2 aprile 2013 (caso
Tarantino) Ragionevolezza del numero
chiuso nell’accesso universitario |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 5 marzo 2013 (caso
Romano) Ragionevole durata del
processo |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 5 marzo 2013 (caso
Carolis e Lolli) Fallimento e rispetto
della vita privata e familiare |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 8 gennaio 2013 (caso
Torreggiani) Diritti dei detenuti e
sovraffollamento carcerario |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 17 luglio 2012 (caso
Matthias) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 25 settembre 2012 (caso
Godelli) |
|
Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 28 agosto 2012 (caso
Spampinato) |
|
Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 28 agosto 2012 (caso
Costa e Pavan) |
|
Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 24 luglio 2012 (caso
Croci) |
|
Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 24 luglio 2012 (caso
Fendi et Speroni) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 17 luglio 2012 (caso
Scoppola n. 4) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 26 giugno 2012 (caso
Milazzo) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 26 giugno 2012 (caso Di
Pietro) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 19 giugno 2012 (caso
Messeni Nemagna) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 19 giugno 2012 (caso
Iuliano) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 19 giugno 2012 (caso
Prenna) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Grande Camera) 7 giugno 2012 (caso
Centro Europa 7 s.r.l. et Di Stefano) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 5 giugno 2012 (caso
Immobiliare Cerro s.a.s.) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 5 giugno 2012 (caso La
Rosa et Alba) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 5 giugno 2012 (caso
Colazzo) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Grande Camera) 22 maggio 2012 (caso
Scoppola n. 3) |
|
Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 10 maggio 2012 (caso Sud
Fondi s.r.l.) |
|
Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 24 aprile 2012 (caso De
Ieso) |
|
Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 10 aprile 2012 (caso
Lorenzetti) |
|
Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 3 aprile 2012 (caso
Sessa) |
|
Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 27 marzo 2012 (caso
Mannai) |
|
Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 6 marzo 2012 (caso
Gagliano) |
|
Corte europea dei diritti
dell’uomo (Grande Camera) 23 febbraio 2012 (caso
Hirsi) |
|
Corte europea dei diritti
dell’uomo (Grande Camera) 20 ottobre 2009 (caso
Vallauri) |
|
Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 28 novembre 2011 (caso
Agrati) |
|
Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 31 maggio 2011 (caso
Maggio) Limiti
alla possibilità di leggi retroattive (in riferimento alla vicenda
delle c.d. “pensioni svizzere”) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 29 marzo 2011 (caso
Alikaj) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Grande Camera) 24 marzo 2011 (caso
Giuliani) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Grande Camera) 18 marzo 2011 (caso
Lautsi n.2) Esposizione del
crocefisso nelle aule scolastiche |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 27 aprile 2010 (caso
Moretti e Benedetti) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 5 gennaio 2010 (caso
Bongiorno) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 13 novembre 2007 (caso
Bocellari e Rizza) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 8 dicembre 2009 (caso
Previti) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 15 dicembre 2009 (caso
Izzo) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 3 novembre 2009 (caso
Lautsi n.1) Esposizione del
crocefisso nelle aule scolastiche |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Grande Camera) 17 settembre 2009 (caso
Scoppola n. 2) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. IV) 25 agosto 2009 (caso
Giuliani) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 20 gennaio 2009 (caso
Punta Perotti) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 5 maggio 2009 (caso
Sellem) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 10 giugno 2008 (caso
Scoppola n. 1) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 24 marzo 2009 (caso Ben
Salah) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 24 febbraio 2009 (caso
Ben Khemais) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 28 febbraio 2008 (caso
Saadi) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 16 dicembre 2008 (caso
Englaro) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 16 luglio 2009 (caso
Sulejmanovic) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Grande Camera) 29 marzo 2006 (caso
Scordino) |
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Commissione europea dei
diritti dell’uomo (Prima Camera) 9 settembre 1998 (caso
Dorigo) Riapertura del giudicato
in ambito penale |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 31 marzo 2009 (caso
Simaldone) |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Camera) 26 febbraio 1993 (caso
Salesi) |
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