ORDINANZA N. 140
ANNO 1973
REPUBBLICA ITALIANA
In nome del Popolo Italiano
LA CORTE COSTITUZIONALE
composta dai signori giudici
Prof. Francesco PAOLO BONIFACIO, Presidente
Dott. Giuseppe VERZÌ
Dott. Giovanni BATTISTA BENEDETTI
Dott. Luigi OGGIONI
Dott. Angelo DE MARCO
Avv. Ercole ROCCHETTI
Prof. Enzo CAPALOZZA
Prof. Vincenzo MICHELE TRIMARCHI
Prof. Vezio CRISAFULLI
Dott. Nicola REALE
Prof. Paolo ROSSI
Avv. Leonetto AMADEI
Prof. Giulio GIONFRIDA
Prof. Edoardo VOLTERRA
Prof. Guido ASTUTI
ha pronunciato la seguente
ORDINANZA
nel giudizio di legittimità costituzionale dell'art. 4 del d.l. C.P.S. 17 dicembre 1947, n. 1599 (Istituzione della scuola popolare contro l'analfabetismo), ratificato e modificato dalla legge 16 aprile 1953, n. 326, promosso con ordinanza emessa il 23 novembre 1970 dal pretore di Nicosia nel procedimento penale a carico di Fussone Cesare, iscritta al n. 389 del registro ordinanze 1971 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 304 del 1 dicembre 1971.
Udito nella camera di consiglio del 14 giugno 1973 il Giudice relatore Angelo De Marco.
Ritenuto che il pretore di Nicosia, con ordinanza 23 novembre 1970, argomentando dalla giurisprudenza di questa Corte, secondo la quale una questione di illegittimità, già dichiarata infondata, può essere riproposta da altro giudice ed in altro processo sotto profili e con motivazione diversi, ha creduto di poter riproporre la questione già da lui sollevata nel corso dello stesso giudizio penale con ordinanza 22 gennaio 1969 e dichiarata infondata da questa Corte con sentenza 22 aprile 1970, n. 62;
che non vi é stata Costituzione di parte.
Considerato che lo stesso giudice a quo, nell'ordinanza di rinvio, dichiara di voler riproporre, nel corso e al fine della definizione dello stesso giudizio davanti a lui pendente, la medesima questione già sollevata con l'ordinanza 22 gennaio 1969, da questa Corte dichiarata infondata con la sentenza n. 62 del 1970;
che in relazione al disposto dell'art. 137, ultimo comma, della Costituzione ed in omaggio al principio del ne bis in idem, la riproposta questione risulta manifestamente inammissibile.
PER QUESTI MOTIVI
LA CORTE COSTITUZIONALE
dichiara manifestamente inammissibile la questione proposta con l'ordinanza in epigrafe.
Così deciso in Roma, in camera di consiglio, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 28 giugno 1973.
Francesco PAOLO BONIFACIO – Giuseppe VERZÌ – Giovanni BATTISTA BENEDETTI – Luigi OGGIONI – Angelo DE MARCO - Ercole ROCCHETTI - Enzo CAPALOZZA – Vincenzo MICHELE TRIMARCHI - Vezio CRISAFULLI – Nicola REALE – Paolo ROSSI – Leonetto AMADEI - Giulio GIONFRIDA. – Edoardo VOLTERRA – Guido ASTUTI
Arduino SALUSTRI – Cancelliere
Depositata in cancelleria il 16 luglio 1973.