ORDINANZA N. 78
ANNO 1965
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE COSTITUZIONALE
composta dai signori Giudici:
Prof. GASPARE AMBROSINI, Presidente
Prof. GIUSEPPE CASTELLI AVOLIO
Prof. ANTONINO PAPALDO
Prof. NICOLA JAEGER
Prof. GIOVANNI CASSANDRO
Dott. ANTONIO MANCA
Prof. ALDO SANDULLI
Prof. GIUSEPPE BRANCA
Prof. MICHELE FRAGALI
Prof. COSTANTINO MORTATI
Prof. GIUSEPPE CHIARELLI
Dott. GIUSEPPE VERZÌ
Dott. GIOVANNI BATTISTA BENEDETTI
Prof. FRANCESCO PAOLO BONIFACIO
ha deliberato in camera di consiglio la seguente
ORDINANZA
nel giudizio di legittimità costituzionale degli artt. 106, 107, 108 e 118 del R.D. 30 dicembre 1923, n. 3269, che approva la legge sul registro, promosso con ordinanza 30 gennaio 1965 del Giudice conciliatore di Palermo, nel procedimento civile vertente tra Cremona Licia e Oliveri Renato, iscritta al n. 78 del Registro ordinanze 1965 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica, n. 139 del 5 giugno 1965.
Udita nella camera di consiglio del 28 ottobre 1965 la relazione del Giudice Michele Fragali.
Ritenuto che, con l'ordinanza suddetta é stata proposta questione di legittimità costituzionale degli artt. 106,107,108 e 118 del R.D. 30 dicembre 1923, n. 3269, che approva la legge sul registro sotto il profilo che, subordinando la procedibilità della domanda giudiziale al pagamento della imposta di registro, crea un ostacolo di ordine economico che limita di fatto la libertà e la eguaglianza dei cittadini, in contrasto con gli artt. 3 e 24 della Costituzione;
che nessuna delle parti si é costituita in giudizio.
Considerato che, con la sentenza del 4 aprile 1963, n. 45, questa Corte ha, tra l'altro, già dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale degli artt. 106, 108 e 118 del R.D. 30 dicembre 1923, n. 3269;
che la questione si presenta manifestamente infondata anche con riguardo all'art. 107, concernente la devoluzione di usufrutto, di lucri dotali o di liberalità e le occultazioni di prezzo o di valore, per il quale l'ordinanza non prospetta profili diversi da quelli disattesi dalla Corte nella suddetta sentenza.
Visti gli artt. 26, comma secondo, e 29 della legge 11 marzo 1953, n. 87, e l'art. 9, comma secondo, delle Norme integrative per i giudizi davanti a questa Corte;
PER QUESTI MOTIVI
LA CORTE COSTITUZIONALE
dichiara la manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale degli artt. 106, 107, 108 e 118 del R.D. 30 dicembre 1923, n. 3269, che approva la legge sul registro, promossa con ordinanza 30 gennaio 1965 del Giudice conciliatore di Palermo.
Così deciso in Roma, in camera di consiglio, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 2 dicembre 1965.
Gaspare AMBROSINI - Giuseppe CASTELLI AVOLIO - Antonino PAPALDO - Nicola JAEGER - Giovanni CASSANDRO - Biagio PETROCELLI - Antonio MANCA - Aldo SANDULLI - Giuseppe BRANCA - Michele FRAGALI - Costantino MORTATI - Giuseppe CHIARELLI – Giuseppe VERZì - Giovanni Battista BENEDETTI - Francesco Paolo BONIFACIO.
Depositata in Cancelleria il 6 dicembre 1965.