- 15-07-2025

Con la sent. n. 107 la Corte ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale sollevata con riferimento all’art. 25 Cost., in relazione all’art. 385, terzo comma, cod. pen., nella parte in cui, secondo il diritto vivente, consente di punire per evasione dal regime degli arresti domiciliari il soggetto "indagato", nonostante la lettera della norma faccia riferimento esclusivamente all’"imputato".

Secondo la Corte, infatti, l’estensione della fattispecie incriminatrice anche all’indagato non comporta un’interpretazione analogica vietata, poiché il termine "imputato” impiegato all’epoca della formulazione della norma e mutuato dal codice di rito allora vigente ricomprendeva anche colui che oggi, nel nuovo assetto del codice di procedura penale, è qualificato terminologicamente come "indagato”.

Su questa base non viene riscontrata alcuna violazione del principio di legalità nei termini prospettati dal giudice rimettente, né nella norma censurata né nell’interpretazione consolidata che ne è stata data.