- 10-06-2024

Dopo un’articolata premessa ricostruttiva della propria giurisprudenza in materia, nella sent. n. 104 del 2024, la Corte, riscontrando, in base a diversi indici, la sostanziale corrispondenza di significato, al di là delle formule letterali usate, tra le opinioni espresse in un video sul social media e il contenuto di un’interrogazione a risposta scritta, rigetta il ricorso del giudice ordinario e dichiara che spettava alla Camera dei deputati affermare che le dichiarazioni rese dal deputato penalmente indagato costituiscono opinioni espresse da un membro del Parlamento nell’esercizio delle sue funzioni, ai sensi dell’art. 68, primo comma, della Costituzione.