Consulta OnLine (periodico online)
ISSN 1971-9892
SCUOLE, CORSI, BANDI, BORSE, CALL OF PAPERS
2023
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Ottobre - dicembre 2023 – MILANO - corso di
perfezionamento interdipartimentale
“Responsabilità
sanitaria: profili giuridici e medici”
Modalità di
erogazione: in presenza & on line
Sede:
Università degli Studi di Milano
Periodo di
svolgimento: dal 23 ottobre 2023 al 19 dicembre 2023
(lunedì e martedì
pomeriggio – h. 16.00 – 19.30)
Durata del
corso in ore: 36
Per
informazioni e presegnalazioni di interesse: e-mail: [email protected]
Responsabile scientifica
Prof.ssa Benedetta Liberali
Comitato
scientifico
Prof.ssa Maria
Pia Abbracchio, Prof.ssa Marilisa D’Amico, Prof.ssa
Benedetta Liberali, Prof.ssa Chiara Lomazzi, Prof.ssa Antonella Piga, Prof.
Santi Trimarchi, Prof. Vito Velluzzi, Prof. Gian
Vincenzo Zuccotti
Il corso, in
ragione del taglio specifico degli approfondimenti proposti, è aperto a tutti i
laureati delle diverse materie che vengono in rilievo, che intendano studiare e
approfondire le tematiche connesse e le problematiche sottese al rapporto fra
diritto e responsabilità medico-sanitaria.
I settori
occupazionali di riferimento sono, specificamente, quelli in cui operano le
seguenti categorie di professionisti:
- avvocati,
praticanti avvocati e operatori giuridici;
- medici e
infermieri; operatori sanitari;
- giornalisti
corso di perfezionamento – MILANO - entro il 2
febbraio 2023
“Strumenti giuridici per la prevenzione e il contrasto della violenza di
genere “
coordinatrice scientifica: prof.ssa Maria Elisa d’Amico (prof.ssa ordinaria
di Diritto costituzionale – Università degli Studi di Milano
OBIETTIVI FORMATIVI
Il corso ha l’obiettivo di fornire ai partecipanti gli strumenti necessari
per conoscere e comprendere il fenomeno della violenza di genere, in tutte le
sue manifestazioni, approfondendo, in particolare, le problematiche di tipo
giuridico, senza trascurare le necessarie nozioni di natura soprattutto
psicologica e sociologica.
Dopo un inquadramento del fenomeno, anche con dati statistici, saranno
esaminati i fattori di rischio della violenza di genere, per poi passare
all’esame degli strumenti giuridici offerti dal diritto, non solo penale, per
prevenire e reprimere la violenza e supportare la vittima, alcuni dei quali
ancora troppo poco conosciuti. Particolare spazio sarà assegnato, inoltre, ai
temi della violenza nel panorama del diritto internazionale, alla violenza
assistita da parte del minore, del percorso rieducativo dell’uomo maltrattante
e delle vittime di violenza doppiamente vulnerabili.
Il corso si propone di contribuire alla formazione degli iscritte/i, sia da
un punto di vista teorico che pratico, consentendo loro di esaminare
direttamente, per il tramite delle testimonianze di esperti/e, tra cui
esponenti della magistratura, delle forze dell’ordine, del mondo
dell’avvocatura, della pubblica amministrazione, della rete dell’assistenza
sociale e delle istituzioni locali e nazionali le maggiori criticità connesse
al fenomeno della violenza di genere.
DESTINATARI
Il corso si rivolge a professioniste/i (avvocati/e, psicologi/psicologhe,
assistenti sociali, operatori e operatrici sanitari), e a tutte le laureate/i
che abbiano interesse a procurarsi una specifica formazione in tema, sia per
consolidare propri percorsi professionali, sia per proporsi come esperti presso
strutture legali o di altro tipo o centri dedicati al supporto delle vittime di
violenza di genere.
PROGRAMMA DEL CORSO
MODULO 1. INQUADRAMENTO GENERALE
-La parità tra i sessi nella Costituzione come punto di partenza per la
lotta alla violenza di genere
-Violenza di genere, stereotipi e discriminazioni
-Gli scenari per la donna che subisce violenza: uno sguardo alle politiche
della Regione Lombardia, della Città metropolitana e del Comune di Milano
-Modelli di reti e centri antiviolenza
MODULO 2. GLI STRUMENTI PENALI PER LA REPRESSIONE DELLA VIOLENZA DI
GENERE
-Il ruolo dello strumento repressivo e punitivo
-Codice Rosso: problematiche applicative
-Il delitto di stalking, mobbing e violenza sul lavoro
-Focus sulle donne vittime di violenza autrici di reato
MODULO 4. GLI STRUMENTI EXTRA-PENALI DI PROTEZIONE DELLA DONNA
-La c.d. “violenza assistita”
-Gli ordini di protezione, quali strumenti peculiari del diritto civile:
profili teorici e casi pratici
-Le figure chiave nella strategia di protezione e repressione: il ruolo del
medico legale e la responsabilità dei magistrati
MODULO 5. VIOLENZA E DOPPIE FRAGILITÀ
-Donne e cultura: la violenza nei confronti delle donne appartenenti a
minoranze etnico-religiose
- La violenza nei confronti delle donne con disabilità
CREDITI FORMATIVI E ESENZIONI
Il corso è stato accreditato presso l’Ordine degli Avvocati di Milano (16
crediti), il Consiglio Nazionale forense (48 crediti) e l’Ordine degli
Assistenti sociali della Regione Lombardia (40 crediti form.
e 5 deont.). Le quote di iscrizione delle tre persone
più giovani ammesse al corso saranno finanziate dall’ateneo.
Per ulteriori dettagli e informazioni: https://violenzagenere.ariel.ctu.unimi.it
CALL FOR PAPERS entro il
10 febbraio 2023
Climate change: una prova ‘estrema’ per l’etica e per il
diritto
Biolaw Journal – Rivista di Biodiritto, intende lanciare, per il fascicolo n.
2/2023, una call for papers sul tema “Climate change: una prova ‘estrema’ per l’etica e per il
diritto”.
LA CALL
Il clima, le alterazioni dei suoi delicati equilibri, le conseguenze di ciò
sulla vita delle persone e delle comunità, sui diritti fondamentali, sulla
sopravvivenza stessa del pianeta (Tim Mulgan parla
del rischio di un ‘broken world’), sono ormai una
delle questioni dominanti nel dibattito (etico, politico, sociale)
contemporaneo.
Il Climate change come catastrofe “tecnologica”, è stato scritto; intensamente legata ai modelli di sviluppo
economico e di evoluzione del contesto democratico. Quello che appare certo è
che non parliamo più di un problema del futuro. Il mondo ha già cominciato a
viverlo e a percepirne il peso, la forza modificativa su comportamenti, livelli
di vita, prospettive, scelte.
Probabilmente, la battaglia – almeno quella originaria, cioè fermare o almeno
attenuare il cambiamento degli equilibri climatici – è già persa, come scrive
Jonathan Franzen nel suo pamphlet efficacemente
intitolato “E se smettessimo di fingere?”.
Le distorsioni dell’equilibrio climatico che si sono già evidenziate con
particolare forza in questi anni sono destinate a rimanere per decenni, anche
se tutti (istituzioni nazionali e internazionali, imprese, persone),
magicamente, adottassero comportamenti virtuosi e scelte di forte riduzione
delle emissioni di gas serra.
Nessuno più dubita della imminenza, e anzi dell’attualità, del rischio
climatico; si sa quello che si deve fare e come, ma il problema vero è capire
chi lo deve fare, in che misura vanno distribuiti i sacrifici che una politica
di contenimento delle cause del Climate change, e al tempo stesso di adattamento ai suoi
effetti, inevitabilmente comporta. Sostiene Dale Jamieson, che «il cambiamento
climatico presenta un problema morale che, allo stato attuale, il nostro
sistema politico non è adatto ad affrontare; non dovrebbe dunque sorprendere
che non lo si stia affrontando», o che, pur affrontandolo, non siano stati
ancora raggiunti obiettivi soddisfacenti e concretamente apprezzabili.
Cosa può fare il diritto di fronte a questa emergenza, che è la più grave
di tutte, anche perché presenta elementi di stabilità, di continuità nel tempo,
di non reversibilità? In che modo e con quale intensità la questione climatica
impatta sui diritti umani, sulle diseguaglianze già esistenti, sulle forme di
organizzazione della risposta istituzionale e politica a questo problema, sul
bilanciamento
tra valori e principi costituzionali (ambiente, paesaggio, sviluppo
economico, diritti individuali e interessi collettivi, generazioni presenti e
generazioni future)? Quale Autorità o Forma di governo o livello istituzionale
può essere il più adatto a fronteggiare questa sfida così estrema?
I TEMI DELLA CALL
Temi suggeriti (in via esemplificativa)
Su queste domande, che evocano in realtà incertezze profondissime e forse
non completamente risolvibili, ci sembra opportuno promuovere un confronto
interdisciplinare (nel diritto e oltre la dimensione giuridica), che – pur
nella sua inevitabile parzialità e provvisorietà – possa descrivere una sorta
di ‘stato dell’arte’ del climate
law, almeno con riferimento ad alcuni dei temi
sottoindicati:
1. I diritti nella crisi climatica: diritti dei popoli e diritti delle
persone
2. Climate change e linguaggio costituzionale: transizione
ecologica e sostenibilità come keywords del costituzionalismo del XXI secolo
3. Climate change e giustizia intergenerazionale
4. Bioetica ambientale, geoetica, per un’etica
dell’Antropocene
5. Climate change come “deferred phenomenon”, nello spazio e nel tempo
6. Come si governano i problemi climatici. L’intreccio tra ‘globale’ e
‘locale’.
7. Le politiche di contrasto e/o di adattamento al Climate change a livello internazionale, sovranazionale,
statale, locale
8. Il clima in giudizio: parti, tecniche processuali, casi, principi
evocati nel processo, esito dei giudizi
9. Negazionismo climatico e altri ‘negazionismi scientifici’ come esempio
del difficile rapporto tra scienza, società, politica
10. Strumenti di contrasto e di adattamento al Climate change, da Kyoto a Parigi e oltre: cosa manca?
perché non hanno funzionato?
11. La complicata distribuzione degli oneri e delle responsabilità
12. Climate change e salute; salute delle persone e salute
dell’ecosistema: l’approccio ‘One health’
13. Il Climate change law negli studi
giuridici: cambiare i percorsi formativi?
DESTINATARI E MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DEGLI ELABORATI
Gli studiosi interessati a presentare un contributo sui temi indicati
dovranno inviare, entro il 10 febbraio 2023, un abstract (massimo 1.000 caratteri,
spazi inclusi) in italiano o in inglese.
Unitamente all’abstract, dovranno essere indicati: 1) nome e cognome; 2)
titolo accademico; 3) ente di appartenenza; 4) indirizzo email.
Gli abstracts dovranno essere inviati in formato PDF al seguente indirizzo: [email protected] .
Il risultato della selezione sarà comunicato entro il 25 febbraio 2023. Gli
autori delle proposte selezionate dovranno inviare il paper entro il 10 maggio
2023. I contributi saranno sottoposti a referaggio secondo la policy della
Rivista.
RIEPILOGO SCADENZE
- Invio abstract: 10 febbraio 2023
- Comunicazione dell’accettazione della proposta: 25 febbraio 2023
- Invio del contributo: 10 maggio 2023
In conformità con le policies della rivista, saranno accettati contributi
di carattere giuridico, ma si auspica anche l’invio di saggi che affrontino
queste complesse tematiche in un’ottica interdisciplinare, o che attingano alla
riflessione di altre discipline.
I contributi saranno valutati, in forma anonima, da parte di un apposito
comitato scientifico e selezionati anche sulla base del loro taglio originale e
innovativo, rispetto ad analisi meramente descrittive o ricostruttive.
I paper inviati in riposta alla call non dovranno eccedere i 60.000
caratteri (spazi inclusi) e potranno essere redatti in italiano, inglese,
spagnolo o francese (con abstract in inglese) secondo i criteri redazionali
indicati nel file reperibile a questo link.
I paper che supereranno la fase di referaggio saranno pubblicati nel
fascicolo 2/2023