ORDINANZA N. 23
ANNO 1958
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE COSTITUZIONALE
composta dai signori Giudici:
Dott. Gaetano AZZARITI, Presidente
Avv. Giuseppe CAPPI
Prof. Tomaso PERASSI
Prof. Gaspare AMBROSINI
Prof. Ernesto BATTAGLINI
Dott. Mario COSATTI
Prof. Francesco PANTALEO GABRIELI
Prof. Giuseppe CASTELLI AVOLIO
Prof. Antonino PAPALDO
Prof. Mario BRACCI
Prof. Giovanni CASSANDRO
Prof. Biagio PETROCELLI
Dott. Antonio MANCA
Prof. Aldo SANDULLI,
ha deliberato in camera di consiglio la seguente
ORDINANZA
nel giudizio di legittimità costituzionale dell'art. 71 del T.U. 5 aprile 1951, n. 203, modificato dall'art. 28 della legge 23 marzo 1956, n. 136, promosso con ordinanza 17 agosto 1956 del Consiglio comunale di Venosa, emessa in sede di reclamo per illegittimità delle operazioni elettorali su ricorso di Cervellino Teodoro e di Viglione Pasquale, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 277 del 9 novembre 1957 ed iscritta al n. 87 del Registro ordinanze 1957.
Ritenuto che, con ricorso proposto il 24 giugno 1956, gli elettori Cervellino Teodoro e Viglione Pasquale chiedevano che fosse dichiarata dal Consiglio comunale di Venosa (Potenza) la nullità del risultato elettorale in base allo scrutinio della undicesima sezione, non essendosi ottemperato alla vidimazione delle liste elettorali, ai sensi dell'art. 45 del T.U. 5 aprile 1951, n. 203, modificato dall'art. 28 della legge 23 marzo 1956, n. 136, in relazione all'art. 71 del citato T.U. del 1951;
che con deliberazione 17 agosto 1956 il predetto Consiglio comunale respinse il ricorso e sollevò la questione di legittimità costituzionale dell'art. 71 del T.U. n. 203 del 1951, in relazione all'art. 48, secondo comma, della Costituzione;
che nessuna delle parti si é costituita;
Considerato che il Consiglio comunale di Venosa, avendo respinto il ricorso proposto dai due elettori, ha definito nel merito il giudizio nella fase svoltasi davanti allo stesso Consiglio comunale; onde era ormai preclusa la possibilità di sollevare, in via incidentale, la questione di costituzionalità; che pertanto la questione deve ritenersi manifestamente infondata;
Visti gli artt. 26, comma secondo, e 29 della legge 11 marzo 1953, n. 87, e l'art. 9, secondo comma, delle Norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale;
PER QUESTI MOTIVI
LA CORTE COSTITUZIONALE
dichiara la manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale sollevata e ordina la restituzione degli atti al Consiglio comunale di Venosa.
Così deciso in Roma, in camera di consiglio, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 26 febbraio 1958.
Gaetano AZZARITI - Giuseppe CAPPI - Tomaso PERASSI - Gaspare AMBROSINI - Ernesto BATTAGLINI - Mario COSATTI - Francesco PANTALEO GABRIELI - Giuseppe CASTELLI AVOLIO - Antonino PAPALDO - Mario BRACCI - Giovanni CASSANDRO - Biagio PETROCELLI - Antonio MANCA - Aldo SANDULLI
Depositata in cancelleria il 11 marzo 1958.