RAPPORTI CON GLI STATI MEMBRI ED ALTRI ORDINAMENTI
Le
ultime decisioni pubblicate |
|
Corte di Giustizia dell’Unione europea (Ottava
Sezione) Sentenza del 28
novembre 2024 Þ C‑398/23 PT con
l’intervento di: Sofiyska gradska prokuratura |
Rinvio
pregiudiziale – Spazio di libertà, sicurezza e giustizia – Cooperazione
giudiziaria in materia penale – Reati e sanzioni applicabili in materia
di traffico illecito di stupefacenti e di lotta contro la criminalità
organizzata – Decisione quadro 2004/757/GAI – Articoli 4 e 5 – Decisione
quadro 2008/841/GAI – Articoli 3 e 4 – Normativa nazionale che non attua
il diritto dell’Unione – Articolo 51, paragrafo 1, della Carta dei diritti
fondamentali dell’Unione europea – Diritto all’informazione nei
procedimenti penali – Direttiva 2012/13/UE – Articoli 1 e 6 – Diritto
all’informazione sull’accusa – Tutela giurisdizionale effettiva – Articolo
47, primo comma, e articolo 52, paragrafo 1, della Carta dei diritti
fondamentali – Procedimento penale avviato a carico di più persone – Accordo
di definizione della causa concluso tra uno degli imputati e il pubblico
ministero – Consenso degli altri imputati *** L’articolo 6,
paragrafi 1 e 3, della direttiva 2012/13/UE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 22 maggio 2012, sul diritto all’informazione nei procedimenti
penali, letto alla luce dell’articolo 47, primo comma, e dell’articolo 52,
paragrafo 1, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, deve essere
interpretato nel senso che: esso non osta
a una disposizione di diritto nazionale che, in un procedimento penale
promosso a carico di più imputati, subordina l’approvazione giudiziaria di un
accordo di definizione della causa, concluso tra il pubblico ministero e uno
degli imputati, al consenso degli altri imputati nel solo caso in cui un
siffatto accordo sia concluso nel corso della fase giudiziaria di tale
procedimento. |
Corte di Giustizia dell’Unione europea (Terza
Sezione) Sentenza del 28
novembre 2024 Þ C‑432/22 PT con
l’intervento di: Spetsializirana prokuratura |
Rinvio
pregiudiziale – Spazio di libertà, sicurezza e giustizia – Cooperazione
giudiziaria in materia penale – Reati e sanzioni applicabili in materia
di traffico illecito di stupefacenti e di lotta contro la criminalità
organizzata – Possibilità di riduzione delle pene applicabili – Portata –
Decisione quadro 2004/757/GAI – Articoli 4 e 5 – Decisione quadro 2008/841/GAI
– Articoli 3 e 4 – Normativa nazionale che non attua il diritto
dell’Unione – Articolo 51, paragrafo 1, della Carta dei diritti
fondamentali dell’Unione europea – Tutela giurisdizionale effettiva –
Articolo 19, paragrafo 1, secondo comma, TUE – Procedimento penale avviato a
carico di più persone – Accordo di definizione della causa previsto nel
diritto nazionale – Approvazione da parte di un collegio giudicante ad hoc –
Consenso degli altri imputati *** 1) L’articolo
19, paragrafo 1, secondo comma, TUE deve essere interpretato nel senso che
non osta a una disposizione di diritto nazionale che attribuisce a un
collegio giudicante ad hoc, e non a quello incaricato della causa, la
competenza a statuire su un accordo di definizione della causa concluso tra
un imputato e il pubblico ministero nel corso della fase giudiziaria di un
procedimento penale, laddove anche altri imputati sono perseguiti nel
contesto del medesimo procedimento. 2) L’articolo
19, paragrafo 1, secondo comma, TUE deve essere interpretato nel senso che
non osta a una disposizione di diritto nazionale che, in un procedimento
penale avviato a carico di più imputati per la loro partecipazione alla
stessa associazione per delinquere, subordina l’approvazione giudiziaria di
un accordo di definizione della causa, concluso tra uno degli imputati e il
pubblico ministero nel corso della fase giudiziaria di tale procedimento, al
consenso di tutti gli altri imputati. |
Corte di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza del 4
ottobre 2024 |
Pourvoi – Action extérieure – Accords internationaux – Accord euro-méditerranéen
établissant une association
entre les Communautés européennes et leurs
États membres, d’une
part, et le Royaume du
Maroc, d’autre part – Accord sur la modification des protocoles no 1 et no 4 de cet accord – Acte de conclusion – Allégations tenant à des violations du droit international du fait de l’applicabilité du second accord au territoire du Sahara occidental – Recours en annulation – Recevabilité – Capacité d’ester en justice – Qualité pour agir – Condition selon laquelle un requérant doit, dans certains cas, être directement
et individuellement concerné par la mesure litigieuse – Principe de
l’effet relatif des traités – Principe d’autodétermination – Territoires
non autonomes – Article
73 de la charte des
Nations unies – Pouvoir
d’appréciation du Conseil de l’Union européenne – Droit
coutumier international – Principes
généraux du droit de l’Union – Consentement
du peuple d’un territoire non autonome titulaire
du droit à l’autodétermination en tant que tiers à un accord international |
Corte di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza del 4
ottobre 2024 |
Pourvoi – Action extérieure – Accords internationaux – Accord de partenariat
dans le domaine de la pêche durable entre l’Union européenne et le Royaume
du Maroc – Décision concernant la conclusion de cet accord et de son protocole de mise en œuvre – Allégations tenant à des violations du droit international du fait de l’applicabilité dudit l’accord aux eaux adjacentes du Sahara occidental – Recours en annulation – Recevabilité – Capacité d’ester en justice – Qualité pour agir – Condition selon laquelle un requérant doit, dans certains cas, être directement
et individuellement concerné par la mesure litigieuse – Principe de
l’effet relatif des traités – Principe d’autodétermination – Territoires
non autonomes – Article
73 de la charte des
Nations unies – Pouvoir
d’appréciation du Conseil de l’Union européenne – Droit
coutumier international – Principes
généraux du droit de l’Union – Consentement
du peuple d’un territoire non autonome titulaire
du droit à l’autodétermination en tant que tiers à un accord international |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza del 10
settembre 2024 Þ C‑351/22 Neves
77 Solutions SRL c. Agenția Națională de Administrare Fiscală –
Direcția Generală
Antifraudă Fiscală |
Rinvio
pregiudiziale – Politica estera e di sicurezza comune (PESC) –
Misure restrittive in considerazione delle azioni della Federazione Russa che
destabilizzano la situazione in Ucraina – Decisione 2014/512/PESC –
Articolo 2, paragrafo 2, lettera a) – Competenza della Corte – Articolo 24,
paragrafo 1, secondo comma, ultima frase, TUE – Articolo 275 TFUE –
Articolo 215 TFUE – Articolo 17 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione
europea – Diritto di proprietà – Principi di certezza del diritto e di legalità
delle pene – Servizi di intermediazione connessi ad attrezzature militari –
Divieto di fornire tali servizi – Mancata notifica alle autorità nazionali
competenti – Violazione amministrativa – Sanzione pecuniaria – Confisca
automatica delle somme percepite quale contropartita dell’operazione vietata *** 1) L’articolo 2, paragrafo 2, lettera a),
della decisione 2014/512/PESC del Consiglio, del 31 luglio 2014, concernente
misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che
destabilizzano la situazione in Ucraina, come modificata dalla decisione
2014/659/PESC del Consiglio, dell’8 settembre 2014, deve essere
interpretato nel senso che: il divieto di
fornire servizi di intermediazione enunciato in tale disposizione è
applicabile anche quando le attrezzature militari oggetto dell’operazione di
intermediazione di cui trattasi non siano mai state importate nel territorio
di uno Stato membro. 2) L’articolo 2, paragrafo 2, lettera a),
della decisione 2014/512, come modificata dalla decisione 2014/659, letto
alla luce dell’articolo 17 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione
europea nonché dei principi di certezza del diritto e di legalità delle pene, deve essere
interpretato nel senso che: esso non osta
ad una misura nazionale di confisca dell’intero ricavato di un’operazione di
intermediazione contemplata dal citato articolo 2, paragrafo 2, lettera a),
la quale intervenga, in maniera automatica, a seguito dell’accertamento, da
parte delle autorità nazionali competenti, di una violazione del divieto di
effettuare tale operazione e dell’obbligo di notificare quest’ultima. |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza del 10
settembre 2024 KS
e KD c. Consiglio
e a. |
Impugnazione
– Politica estera e di sicurezza comune (PESC) – Azione comune 2008/124/PESC
– Missione dell’Unione europea sullo Stato di diritto in Kosovo (Eulex
Kosovo) – Ricorso per risarcimento danni – Danno asseritamente subito a
seguito di vari atti e omissioni del Consiglio dell’Unione europea, della
Commissione europea e del Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE)
nell’ambito dell’attuazione dell’azione comune – Indagini insufficienti sulla
tortura, la scomparsa e l’assassinio di persone – Competenza della Corte di
giustizia dell’Unione europea a pronunciarsi sul ricorso – Articolo 24,
paragrafo 1, secondo comma, ultima frase, TUE – Articolo 275 TFUE *** 1) L’ordinanza del Tribunale dell’Unione
europea del 10 novembre 2021, KS e KD/Consiglio e a. (T‑771/20, EU:T:2021:798), è annullata nei limiti in cui il Tribunale
si è dichiarato manifestamente incompetente a conoscere del ricorso proposto
da KS e KD in quanto questo si riferiva a questioni politiche o strategiche
riguardanti la definizione e l’attuazione della politica estera e di
sicurezza comune (PESC) nella parte in cui tale ricorso aveva ad oggetto: – una violazione degli articoli 2 e 3
della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle
libertà fondamentali, firmata a Roma il 4 novembre 1950, nonché degli
articoli 2 e 4 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea,
commessa dalla missione Eulex Kosovo, per mancanza di indagini adeguate
relative alla scomparsa e all’assassinio dei loro familiari, dovuta alla
mancanza di personale adeguato di tale missione allo svolgimento del suo
mandato esecutivo, violazione constatata, l’11 novembre 2015 per quanto
riguarda KS e il 19 ottobre 2016 per quanto riguarda KD, dalla commissione
per il controllo del rispetto dei diritti umani istituita in base all’azione
comune 2008/124/PESC del Consiglio, del 4 febbraio 2008, relativa alla
missione dell’Unione europea sullo Stato di diritto in Kosovo, EULEX KOSOVO; – una violazione dell’articolo 6,
paragrafo 1, e dell’articolo 13 di detta convenzione nonché dell’articolo 47
di detta Carta, per la mancanza di disposizioni che prevedano il gratuito
patrocinio a favore delle ricorrenti ammissibili nei procedimenti condotti
dinanzi alla suddetta commissione di controllo e per la creazione di
quest’ultima senza potere di esecuzione delle proprie decisioni né mezzi di
ricorso per le violazioni dei diritti umani commesse dall’Eulex Kosovo; – la mancata adozione di misure
correttive che consentano di porre rimedio, in tutto o in parte, alle
violazioni menzionate al primo e al secondo trattino, sebbene le conclusioni
di detta commissione di controllo siano state asseritamente portate a
conoscenza dell’Unione europea dal capo dell’Eulex Kosovo il 29 aprile 2016; – lo sviamento o l’abuso del potere
esecutivo commessi dal Consiglio dell’Unione europea e dal Servizio europeo
per l’azione esterna il 12 ottobre 2017, in quanto essi hanno indicato che
l’Eulex Kosovo aveva fatto del suo meglio per indagare sui reati di cui sono
stati vittime familiari di KS e di KD e che la commissione di controllo non
era destinata ad essere un organo giudiziario, e – lo sviamento o l’abuso del potere
esecutivo o pubblico per non aver garantito che il caso di KD, relativo a un
crimine di guerra, fosse sottoposto a un serio esame giuridico da parte
dell’Eulex Kosovo e/o dell’Ufficio del procuratore specializzato in materia
di indagini e azioni penali dinanzi alla Camera specializzata per il Kosovo. 2) Le impugnazioni nelle cause
C‑29/22 P e C‑44/22 P sono respinte quanto al resto. 3) La causa è rinviata dinanzi al
Tribunale dell’Unione europea affinché statuisca sulla ricevibilità e, se del
caso, sul merito del ricorso proposto da KS e KD nonché sulla loro domanda di
mezzi istruttori volti ad ottenere la produzione della versione integrale del
piano operativo (OPLAN) dell’Eulex Kosovo dalla creazione di tale missione. 4) Le spese sono riservate. |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Seconda
Sezione) Sentenza del 5
settembre 2024 Þ C‑109/23 GM, ON c. PR |
Rinvio
pregiudiziale – Politica estera e di sicurezza comune – Misure restrittive
in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione
in Ucraina – Regolamento (UE) n. 833/2014 – Articolo 5 quindecies, paragrafi 2 e 6 – Divieto di fornire,
direttamente o indirettamente, servizi di consulenza giuridica al governo
russo o a persone giuridiche, entità o organismi stabiliti in Russia –
Esenzione concernente la prestazione di servizi strettamente necessari per
garantire l’accesso a un procedimento giudiziario o amministrativo o a un
arbitrato in uno Stato membro – Autenticazione ed esecuzione, effettuata da
un notaio, di un contratto di compravendita di un bene immobile – Assistenza
fornita da un interprete nel contesto di una siffatta autenticazione *** L’articolo 5 quindecies, paragrafo 2, lettera b), del regolamento (UE)
n. 833/2014 del Consiglio, del 31 luglio 2014, concernente misure restrittive
in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione
in Ucraina, come modificato dal regolamento (UE) 2022/1904 del Consiglio, del
6 ottobre 2022, deve essere
interpretato nel senso che: – né l’autenticazione, da parte di un
notaio di uno Stato membro, di un contratto di vendita di un bene immobile
situato nel territorio di tale Stato membro e appartenente a una persona
giuridica stabilita in Russia, – né gli atti di esecuzione di un
siffatto contratto autenticato compiuti da tale notaio ai fini della
cancellazione degli oneri su tale immobile, del pagamento del prezzo della
vendita al venditore e della trascrizione del trasferimento di proprietà nel
registro fondiario, – né le prestazioni di traduzione
fornite da un interprete in occasione di tale autenticazione al fine di
assistere il rappresentante di tale persona giuridica che non padroneggia la
lingua della procedura di autenticazione, rientrano nel
divieto di fornire servizi di consulenza giuridica a una tale persona
giuridica, previsto da tale disposizione. |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Ottava
Sezione) Sentenza del 4
luglio 2024 Þ C‑288/24 M.R. con
l’intervento di: Staatsanwaltschaft Berlin |
Rinvio
pregiudiziale – Articolo 267 TFUE – Procedimento penale –
Custodia cautelare dell’imputato – Impatto di una domanda di pronuncia
pregiudiziale sul procedimento principale – Rifiuto del giudice del
rinvio di proseguire il procedimento di merito prima di aver ricevuto la
risposta della Corte – Imperativo di celerità nei procedimenti penali e
in particolare nei casi di detenzione – Istanza di ricusazione del
giudice adito per legittimo sospetto di parzialità *** 1) L’articolo 267 TFUE deve essere
interpretato nel senso che esso osta a che, nell’ambito di un procedimento
penale soggetto ad un imperativo di celerità in ragione della carcerazione
dell’imputato, un giudice nazionale che ha sollevato una domanda di pronuncia
pregiudiziale prosegua il procedimento principale, nell’attesa della risposta
della Corte a tale domanda, compiendo atti procedurali che abbiano una
correlazione con le questioni pregiudiziali sollevate. 2) L’articolo 267 TFUE deve essere
interpretato nel senso che esso osta a che una ricusazione possa essere
ottenuta nei confronti di un giudice per il solo motivo che quest’ultimo
attende la decisione della Corte sulla domanda di pronuncia pregiudiziale da
esso sollevata qualora il procedimento principale riguardi una persona in
stato di detenzione. |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Prima
Sezione) Sentenza del 25
aprile 2024 Þ C‑147/23 Commissione
europea c. Repubblica
di Polonia |
Inadempimento
di uno Stato – Articolo 258 TFUE – Protezione delle persone
che segnalano violazioni del diritto dell’Unione – Direttiva (UE)
2019/1937 – Mancata trasposizione e mancata comunicazione delle misure
di attuazione – Articolo 260, paragrafo 3, TFUE – Domanda di
condanna al pagamento di una somma forfettaria e di una penalità
giornaliera – Criteri di fissazione dell’importo della sanzione –
Applicazione automatica di un coefficiente di gravità – Determinazione
della capacità finanziaria dello Stato membro – Criterio demografico |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Ottava
Sezione) Sentenza del 18
aprile 2024 Þ C‑716/22 EP c. Préfet du Gers, Institut
national de la statistique et des
études économiques
(INSEE) con
l’intervento di: Commune de Thoux |
Rinvio
pregiudiziale – Cittadinanza dell’Unione – Cittadino del Regno
Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord residente in uno Stato membro –
Articoli 20 e 22 TFUE – Diritto di voto e di eleggibilità alle
elezioni del Parlamento europeo nello Stato membro di residenza –
Articolo 50 TUE – Accordo sul recesso del Regno Unito di Gran
Bretagna e Irlanda del Nord dall’Unione europea e dalla Comunità europea
dell’energia atomica – Conseguenze del recesso di uno Stato membro
dall’Unione – Cancellazione dalle liste elettorali nello Stato membro di
residenza – Articolo 39 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione
europea – Validità della decisione (UE) 2020/135 *** 1) L’accordo sul recesso del Regno Unito
di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall’Unione europea e dalla Comunità
europea dell’energia atomica, adottato il 17 ottobre 2019 ed entrato in
vigore il 1° febbraio 2020, letto alla luce della Carta dei diritti
fondamentali dell’Unione europea, deve essere interpretato nel senso che, a
partire dal recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord
dall’Unione europea il 1° febbraio 2020, i cittadini di tale Stato che hanno
esercitato il diritto di soggiorno in uno Stato membro prima della fine del
periodo transitorio non godono più di un diritto di voto e di eleggibilità
alle elezioni del Parlamento europeo nel loro Stato membro di residenza. […] |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza del 9
aprile 2024 Þ C‑582/21 FY c. Profi
Credit Polska S.A. w Bielsku
Białej |
Rinvio
pregiudiziale – Principi del diritto dell’Unione – Articolo 4,
paragrafo 3, TUE – Principio di leale cooperazione – Autonomia
procedurale – Principi di equivalenza e di effettività – Principio
di interpretazione conforme del diritto nazionale – Normativa nazionale
che prevede un mezzo di ricorso straordinario che consente la riapertura di
un procedimento civile concluso con una sentenza definitiva –
Motivi – Decisione successiva di una Corte costituzionale che dichiara
l’incompatibilità con la Costituzione di una disposizione di diritto
nazionale sul cui fondamento tale sentenza è stata pronunciata –
Privazione, per effetto di una violazione del diritto, della possibilità di
agire – Applicazione estensiva di tale mezzo di ricorso – Asserita
violazione del diritto dell’Unione risultante da una sentenza successiva
della Corte che statuisce sull’interpretazione di tale diritto ai sensi
dell’articolo 267 TFUE – Direttiva 93/13/CEE – Clausole
abusive nei contratti stipulati con i consumatori – Sentenza contumaciale –
Assenza di verifica d’ufficio del carattere eventualmente abusivo delle
clausole contrattuali *** 1) L’articolo 4, paragrafo 3, TUE e il
principio di equivalenza devono essere
interpretati nel senso che: qualora un
mezzo di ricorso straordinario istituito da una disposizione processuale
nazionale consenta a un singolo di chiedere la riapertura di un procedimento
conclusosi con sentenza definitiva invocando una decisione successiva della
Corte costituzionale dello Stato membro interessato che ha dichiarato la non
conformità alla Costituzione o a un’altra norma di rango superiore di una
disposizione di diritto nazionale, o di una certa interpretazione di una
siffatta disposizione, sul cui fondamento tale sentenza è stata pronunciata,
essi non impongono che tale mezzo di ricorso sia esperibile anche nel caso in
cui sia invocata una decisione della Corte emessa in via pregiudiziale
sull’interpretazione del diritto dell’Unione, ai sensi dell’articolo 267
TFUE, sempre che le conseguenze concrete di una siffatta decisione di tale
Corte costituzionale per quanto riguarda la disposizione di diritto
nazionale, o l’interpretazione di una siffatta disposizione, sulla quale
detta sentenza definitiva si fonda, discendano direttamente da tale decisione. 2) Il principio di interpretazione
conforme del diritto nazionale deve essere
interpretato nel senso che: spetta al
giudice nazionale valutare se una disposizione di diritto nazionale che
istituisce un mezzo di ricorso straordinario con il quale una parte può
chiedere la riapertura di un procedimento concluso con sentenza definitiva
qualora, per effetto di una violazione del diritto, essa sia stata privata
della possibilità di agire, possa essere oggetto di un’interpretazione
estensiva in modo da includere nel suo ambito di applicazione la situazione
in cui il giudice che ha accolto la domanda di un professionista fondata su
un contratto stipulato con un consumatore, con sentenza definitiva resa in
contumacia, abbia omesso di esaminare d’ufficio tale contratto sotto il
profilo dell’eventuale presenza di clausole abusive, in violazione degli
obblighi ad esso incombenti in forza della direttiva 93/13/CEE del Consiglio,
del 5 aprile 1993, concernente le clausole abusive nei contratti stipulati
con i consumatori, e in cui risulti che le modalità procedurali
dell’esercizio da parte di tale consumatore del suo diritto di proporre
opposizione a detta sentenza contumaciale sono tali da generare un rischio
non trascurabile che detto consumatore vi rinunci e non consentono, di
conseguenza, di garantire il rispetto dei diritti che quest’ultimo trae da
tale direttiva. Qualora una siffatta interpretazione estensiva non sia
prospettabile a causa dei limiti costituiti dai principi generali del diritto
e dall’impossibilità di procedere a un’interpretazione contra legem, il principio di effettività impone che il rispetto
di tali diritti sia garantito nell’ambito di un procedimento di esecuzione di
detta sentenza contumaciale o di un distinto procedimento successivo. |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Prima
Sezione) Sentenza dell’11
gennaio 2024 Þ C‑537/22 Global
Ink Trade Kft. c. Nemzeti Adó- és
Vámhivatal Fellebbviteli Igazgatósága |
Rinvio
pregiudiziale – Sistema comune d’imposta sul valore aggiunto
(IVA) – Direttiva 2006/112/CE – Diniego del diritto a
detrazione – Obblighi del contribuente – Dovere di diligenza –
Onere della prova – Principi di neutralità fiscale e di certezza del
diritto – Primato del diritto dell’Unione – Contraddizione
tra la giurisprudenza di un organo giurisdizionale nazionale e il diritto
dell’Unione *** 1) Il principio del primato del diritto
dell’Unione deve essere interpretato nel senso che esso impone al giudice
nazionale, che abbia esercitato la facoltà ad esso attribuita dall’articolo
267 TFUE, di discostarsi dalle valutazioni in diritto di un organo
giurisdizionale nazionale di grado superiore qualora esso ritenga, in
considerazione dell’interpretazione di una disposizione di diritto
dell’Unione fornita dalla Corte sotto forma di sentenza o di ordinanza motivata
ai sensi dell’articolo 99 del suo regolamento di procedura, che tali
valutazioni non siano conformi a detto diritto. Tale principio non osta
tuttavia a una normativa nazionale che si limiti a obbligare gli organi
giurisdizionali nazionali di grado inferiore a motivare qualsiasi discostamento
da dette valutazioni. 2) [Omissis] 3) [Omissis] |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Nona
Sezione) Ordinanza del 9
gennaio 2024 Þ C‑131/23 C.A.A., C.V. con
l’intervento di: Parchetul de pe lângă Înalta Curte de Casaţie şi Justiţie – Direcţia Naţională Anticorupţie
– Serviciul Teritorial Braşov, Unitatea Administrativ Teritorială Judeţul Braşov |
Rinvio
pregiudiziale – Articolo 99 del regolamento di procedura della
Corte – Acte éclairé –
Decisione 2006/928/CE – Meccanismo di cooperazione e verifica dei
progressi compiuti dalla Romania per rispettare i parametri di riferimento in
materia di riforma giudiziaria e di lotta contro la corruzione – Natura
ed effetti giuridici – Obbligatorietà per la Romania – Effetto
diretto dei parametri di riferimento – Obbligo di lottare contro la
corruzione in generale e, in particolare, la corruzione ad alto livello –
Obbligo di prevedere sanzioni penali dissuasive ed effettive – Termine
di prescrizione della responsabilità penale – Sentenza di una Corte
costituzionale che ha invalidato una disposizione nazionale che disciplina le
cause di interruzione di tale termine – Rischio sistemico
d’impunità – Principio di legalità dei reati e delle pene –
Requisiti di prevedibilità e di determinatezza della legge penale –
Principio dell’applicazione retroattiva della legge penale più favorevole (lex mitior) – Principio
della certezza del diritto – Standard nazionale di tutela dei diritti
fondamentali – Obbligo per i giudici di uno Stato membro di disapplicare
le sentenze della Corte costituzionale e/o dell’organo giurisdizionale
supremo di tale Stato membro in caso di non conformità al diritto dell’Unione *** La decisione
2006/928/CE della Commissione, del 13 dicembre 2006, che istituisce un
meccanismo di cooperazione e verifica dei progressi compiuti dalla Romania
per rispettare i parametri di riferimento in materia di riforma giudiziaria e
di lotta contro la corruzione, deve essere
interpretata nel senso che: gli organi
giurisdizionali di uno Stato membro non sono tenuti a disapplicare le
sentenze della Corte costituzionale di tale Stato membro che invalidano la
disposizione legislativa nazionale recante disciplina delle cause di
interruzione del termine di prescrizione in materia penale, per violazione
del principio di legalità dei reati e delle pene quale tutelato dal diritto
nazionale, sotto il profilo dei suoi requisiti di prevedibilità e di
determinatezza della legge penale, anche se tali sentenze hanno la conseguenza
di condurre all’archiviazione, per prescrizione della responsabilità penale,
di un numero considerevole di procedimenti penali, ivi compresi procedimenti
relativi a reati di corruzione. Per contro,
tale decisione deve essere interpretata nel senso che: gli organi
giurisdizionali di tale Stato membro sono tenuti a disapplicare uno standard
nazionale di tutela relativo al principio dell’applicazione retroattiva della
legge penale più favorevole (lex mitior) che consente di rimettere in discussione, anche
nell’ambito di ricorsi contro sentenze definitive, l’interruzione del termine
di prescrizione della responsabilità penale in simili procedimenti mediante
atti processuali intervenuti prima di una tale constatazione di invalidità. |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza del 9
gennaio 2024 G. c. M.S. (C‑181/21), nei confronti di: Rzecznik Praw Obywatelskich, Prokuratura Okręgowa w Katowicach e BC, DC c. X (C‑269/21), nei
confronti di: Rzecznik Praw Obywatelskich, Prokuratura Okręgowa w Krakowie |
Rinvio
pregiudiziale – Articolo 267 TFUE – Possibilità per il giudice del rinvio di
prendere in considerazione la sentenza pregiudiziale della Corte – Necessità
dell’interpretazione richiesta affinché il giudice del rinvio possa
pronunciare la sua sentenza – Indipendenza dei giudici – Condizioni di nomina
dei giudici ordinari – Possibilità di contestare un’ordinanza recante la
decisione definitiva su una domanda di misure cautelari – Possibilità di
escludere un giudice da un collegio giudicante – Irricevibilità delle domande
di pronuncia pregiudiziale |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Quarta
Sezione) Sentenza del 5
ottobre 2023 Þ C‑294/22 Office
français de protection des réfugiés et apatrides, c. SW |
Rinvio
pregiudiziale – Politica comune in materia di asilo e di protezione
sussidiaria – Direttiva 2011/95/UE – Articolo 12 – Esclusione
dallo status di rifugiato – Persona registrata presso l’Agenzia delle
Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel
Vicino Oriente (UNRWA) – Presupposti affinché tale persona possa essere
ipso facto ammessa ai benefici della direttiva 2011/95 – Cessazione
della protezione o dell’assistenza dell’UNRWA – Mancata assistenza
medica – Presupposti |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea Ordinanza del
vicepresidente della Corte del 27 settembre
2023 Consiglio
dell’Unione europea ricorrente procedimento
in cui le altre parti sono: Nikita
Dmitrievich Mazepin ricorrente
in primo grado, Repubblica
di Lettonia interveniente
in primo grado |
Impugnazione –
Procedimento sommario – Misure restrittive adottate in considerazione
della situazione in Ucraina – Congelamento di fondi e di risorse
economiche – Mantenimento del nome di una persona fisica nell’elenco
delle persone, entità e organismi soggetti a tali misure – Sospensione
del procedimento di “reinserimento” di tale persona – Pubblicazione
della decisione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea – Obbligo
di adottare misure in materia di visti concessi dagli Stati membri –
Provvedimenti che possono essere adottati dal giudice del procedimento
sommario |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza del 24
luglio 2023 C.I., C.O., K.A., L.N., S.P. con
l’intervento di: Statul român |
Rinvio
pregiudiziale – Tutela degli interessi finanziari dell’Unione
europea – Articolo 325, paragrafo 1, TFUE – Convenzione
“TIF” – Articolo 2, paragrafo 1 – Obbligo di lottare con misure
dissuasive ed effettive contro la frode che lede gli interessi finanziari
dell’Unione – Obbligo di prevedere sanzioni penali – Imposta sul
valore aggiunto (IVA) – Direttiva 2006/112/CE – Frode grave
all’IVA – Termine di prescrizione della responsabilità penale – Sentenza
di una Corte costituzionale che ha invalidato una disposizione nazionale che
disciplina le cause di interruzione di tale termine – Rischio sistemico
d’impunità – Tutela dei diritti fondamentali – Articolo 49,
paragrafo 1, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea –
Principio di legalità dei reati e delle pene – Requisiti di
prevedibilità e di determinatezza della legge penale – Principio
dell’applicazione retroattiva della legge penale più favorevole (lex mitior) – Principio di
certezza del diritto – Standard nazionale di tutela dei diritti fondamentali –
Obbligo per i giudici di uno Stato membro di disapplicare le sentenze
della Corte costituzionale e/o dell’organo giurisdizionale supremo di tale
Stato membro in caso di non conformità al diritto dell’Unione –
Responsabilità disciplinare dei giudici in caso di inosservanza di tali
sentenze – Principio del primato del diritto dell’Unione |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza del 13
luglio 2023 YP
e a. (C‑615/20), M. M. (C‑671/20) con
l’intervento di: Prokuratura Okręgowa w Warszawie, Komisja Nadzoru Finansowego e a. (C‑615/20) |
Rinvio
pregiudiziale – Articolo 19, paragrafo 1, secondo comma, TUE – Stato
di diritto – Tutela giurisdizionale effettiva nei settori
disciplinati dal diritto dell’Unione – Indipendenza dei giudici –
Primato del diritto dell’Unione – Articolo 4, paragrafo 3,
TUE – Obbligo di leale cooperazione – Revoca dell’immunità penale e
sospensione dalle funzioni di un giudice disposte dall’Izba Dyscyplinarna (Sezione disciplinare) del Sąd Najwyższy (Corte
suprema, Polonia) – Mancanza di indipendenza e imparzialità di tale
sezione – Modifica della composizione del collegio giudicante chiamato a
conoscere di una causa precedentemente assegnata a tale giudice –
Divieti per gli organi giurisdizionali nazionali di mettere in discussione la
legittimità di un organo giurisdizionale, di compromettere il funzionamento
di quest’ultimo o di valutare la legalità o l’efficacia della nomina dei
giudici o dei poteri giurisdizionali di questi ultimi a pena di sanzioni
disciplinari – Obbligo per gli organi giurisdizionali di cui trattasi e
per le autorità competenti a designare e modificare la composizione dei
collegi giudicanti di disapplicare le misure di revoca dell’immunità e di
sospensione del giudice interessato – Obbligo per i medesimi organi
giurisdizionali e le medesime autorità di disapplicare le disposizioni
nazionali che prevedono detti divieti |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Seconda
Sezione) Sentenza del 9 febbraio
2023 Þ C‑402/21 Staatssecretaris van Justitie en Veiligheid, c. S, e E, C c. Staatssecretaris van Justitie en Veiligheid |
Rinvio
pregiudiziale – Accordo di associazione CEE-Turchia – Decisione n.
1/80 – Articoli 6 e 7 – Cittadini turchi già integrati nel mercato del lavoro
dello Stato membro ospitante e beneficiari di un corrispondente diritto di
soggiorno – Decisioni delle autorità nazionali che revocano il diritto di
soggiorno di cittadini turchi che soggiornano legalmente nello Stato membro
di cui trattasi da più di 20 anni, in quanto rappresentano una minaccia
attuale, reale e sufficientemente grave per un interesse fondamentale della
società – Articolo 13 – Clausola di standstill – Articolo 14 –
Giustificazione – Motivi di ordine pubblico |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza del 28
giugno 2022 Þ C‑278/20 Commissione
europea c. Regno
di Spagna |
Inadempimento
di uno Stato – Responsabilità degli Stati membri per i danni causati ai
singoli da violazioni del diritto dell’Unione – Violazione del diritto
dell’Unione imputabile al legislatore nazionale – Violazione della
Costituzione di uno Stato membro imputabile al legislatore nazionale –
Principi di equivalenza e di effettività |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza del 22
marzo 2022 Þ C‑508/19 M.F. c. J.M. con
l’intervento di: Prokurator Generalny, Rzecznik Praw Obywatelskich |
Rinvio
pregiudiziale – Articolo 267 TFUE – Necessità
dell’interpretazione richiesta affinché il giudice del rinvio possa
pronunciare la sua sentenza – Nozione – Procedimento disciplinare
avviato nei confronti di un giudice di un organo giurisdizionale
ordinario – Designazione dell’organo giurisdizionale disciplinare
competente a conoscere di tale procedimento da parte del presidente della
Sezione disciplinare del Sąd Najwyższy (Corte suprema, Polonia) – Azione
civile di accertamento dell’inesistenza di un rapporto di servizio tra il
presidente di tale Sezione disciplinare e la Corte suprema –
Incompetenza del giudice del rinvio a sindacare la validità della nomina di
un giudice della Corte suprema e irricevibilità di una siffatta azione in
base al diritto nazionale – Irricevibilità della domanda di pronuncia
pregiudiziale |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Terza
Sezione) Sentenza del 10
marzo 2022 Þ C‑177/20 «Grossmania» Mezőgazdasági Termelő és Szolgáltató Kft. c. Vas
Megyei Kormányhivatal |
Rinvio
pregiudiziale – Principi del diritto dell’Unione –
Primato – Effetto diretto – Leale cooperazione – Articolo
4, paragrafo 3, TUE – Articolo 63 TFUE – Obblighi di uno
Stato membro derivanti da una sentenza pregiudiziale –
Interpretazione, da parte della Corte, in una sentenza pregiudiziale, di una
norma del diritto dell’Unione – Obbligo di conferire piena efficacia al
diritto dell’Unione – Obbligo, in capo al giudice nazionale, di
disapplicare una normativa nazionale contraria al diritto dell’Unione come
interpretato dalla Corte – Decisione amministrativa divenuta
definitiva in assenza di un ricorso giurisdizionale – Principi di
equivalenza e di effettività – Responsabilità dello Stato membro |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Assemblea
plenaria) Sentenza
del 16 febbraio 2022 Þ C‑156/21 Hongrie c. Parlement européen Conseil de l’Union européenne Sentenza del 16 febbraio 2022 Þ C‑157/21 République de Pologne, c. Parlement européen Conseil de l’Union européennet |
Ricorso di
annullamento – Regolamento (UE, Euratom)
2020/2092 - Sistema generale di condizionalità per la tutela del bilancio
dell’Unione europea – Tutela del bilancio dell’Unione in caso di violazione
dei principi dello Stato di diritto in a Stato membro – Base giuridica –
Articolo 322, paragrafo 1, lettera a), TFUE – Presunta elusione
dell’articolo 7 TUE e dell’articolo 269 TFUE – Presunte
violazioni dell’articolo 4, paragrafo 1, dell’articolo 5, paragrafo 2, e
dell’articolo 13, paragrafo 2, TUE nonché i principi di certezza del diritto,
proporzionalità e uguaglianza degli Stati membri dinanzi ai Trattati Ricorso di
annullamento – Regolamento (UE, Euratom) 2020/2092
– Sistema generale di condizionalità per la tutela del bilancio dell’Unione
europea – Tutela del bilancio dell’Unione in caso di violazione dei principi
dello Stato di diritto in uno Stato membro – Base giuridica – Articolo 322,
paragrafo 1, lettera a), TFUE – Articolo 311 TFUE – Articolo 312 TFUE –
Presunta elusione dell’articolo 7 TUE e dell’articolo 269 TFUE – Presunte
violazioni dell’articolo 4, paragrafo 1, dell’articolo 5, paragrafo 2 , articolo
13, paragrafo 2, TUE, articolo 296, secondo comma, TFUE, Protocollo (n. 2)
sull’applicazione dei principi di sussidiarietà e proporzionalità e dei
principi di attribuzione, certezza del diritto, proporzionalità e uguaglianza
degli Stati membri dinanzi ai Trattati – Accusa di abuso di potere |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza del 21
dicembre 2021 Þ C‑497/20 Randstad Italia SpA c. Umana
SpA, Azienda
USL Valle d’Aosta, IN.
VA SpA, Synergie
Italia agenzia per il lavoro SpA |
Rinvio
pregiudiziale – Articolo 19, paragrafo 1, secondo comma, TUE – Obbligo
degli Stati membri di stabilire i rimedi giurisdizionali necessari per
assicurare una tutela giurisdizionale effettiva nei settori disciplinati dal
diritto dell’Unione – Appalti pubblici – Direttiva
89/665/CEE – Articolo 1, paragrafi 1 e 3 – Articolo 47 della Carta
dei diritti fondamentali dell’Unione europea – Sentenza del supremo
organo della giustizia amministrativa di uno Stato membro che, in violazione
della giurisprudenza della Corte, dichiara irricevibile il ricorso di un
offerente escluso da una procedura di aggiudicazione di un appalto
pubblico – Mancanza di rimedi giurisdizionali avverso tale sentenza
dinanzi all’organo giurisdizionale supremo di tale Stato membro – Principi
di effettività e di equivalenza |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza del 21
dicembre 2021 Þ C‑124/20 Bank Melli Iran, c. Telekom Deutschland GmbH |
Rinvio
pregiudiziale – Politica commerciale – Regolamento (CE)
n. 2271/96 – Protezione dagli effetti extraterritoriali derivanti
dall’applicazione di una normativa adottata da un paese terzo – Misure
restrittive adottate dagli Stati Uniti d’America nei confronti dell’Iran –
Sanzioni secondarie adottate da tale paese terzo, che impediscono alle
persone di intrattenere, al di fuori del territorio di tale paese, rapporti
commerciali con talune imprese iraniane – Divieto di rispettare tale
normativa – Esercizio del diritto di risoluzione ordinaria |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza del 23
novembre 2021 Procedimento penale a carico di IS |
Rinvio
pregiudiziale – Cooperazione giudiziaria in materia penale –
Direttiva 2010/64/UE – Articolo 5 – Qualità dell’interpretazione e
della traduzione – Direttiva 2012/13/UE – Diritto all’informazione
nei procedimenti penali – Articolo 4, paragrafo 5, e articolo 6,
paragrafo 1 – Diritto all’informazione sull’accusa – Diritto
all’interpretazione e alla traduzione – Direttiva 2016/343/UE –
Diritto a un ricorso effettivo e a un giudice imparziale – Articolo 48,
paragrafo 2, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea – Articolo
267 TFUE – Articolo 19, paragrafo 1, secondo comma, TUE –
Ricevibilità – Impugnazione nell’interesse della legge contro una
decisione che dispone un rinvio pregiudiziale – Procedimento
disciplinare – Potere del giudice di grado superiore di dichiarare
illegittima la domanda di pronuncia pregiudiziale |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza del 23 novembre
2021 Consiglio dell’Unione europea procedimento in cui l’altra parte è: Hamas |
Impugnazione –
Politica estera e di sicurezza comune – Lotta contro il
terrorismo – Misure restrittive adottate nei confronti di determinate
persone ed entità – Congelamento dei capitali – Posizione
comune 2001/931/PESC – Regolamento (CE) n. 2580/2001 –
Mantenimento di un’organizzazione nell’elenco delle persone, dei gruppi e
delle entità coinvolti in atti terroristici – Motivazione individuale
notificata all’organizzazione e contenuta in un documento distinto dall’atto
contenente una motivazione a carattere generale – Autenticazione della
motivazione individuale – Articolo 297, paragrafo 2, TFUE |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza del 6
ottobre 2021 Þ C‑561/19 Consorzio Italian
Management, Catania Multiservizi SpA c. Rete Ferroviaria Italiana SpA |
Rinvio
pregiudiziale – Articolo 267 TFUE – Portata dell’obbligo di rinvio
dei giudici nazionali di ultima istanza – Eccezioni a tale obbligo –
Criteri – Questione relativa all’interpretazione del diritto dell’Unione
sollevata dalle parti nel procedimento nazionale dopo che la Corte ha
pronunciato una sentenza pregiudiziale in tale procedimento – Mancanza di
precisazioni riguardo ai motivi che giustificano la necessità di una risposta
alle questioni pregiudiziali – Irricevibilità parziale della domanda di pronuncia
pregiudiziale |
Corte
di Giustizia dell’Unione europea (Grande
Sezione) Sentenza del 22
giugno 2021 Þ C‑439/19 B con
l’intervento di: Latvijas Republikas Saeima |
Rinvio pregiudiziale –
Protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati
personali – Regolamento (UE) 2016/679 – Articoli 5, 6 e 10 –
Normativa nazionale che prevede l’accesso del pubblico ai dati personali
relativi ai punti di penalità inflitti in caso di infrazioni stradali –
Liceità – Nozione di “dati personali relativi a condanne penali e
reati” – Divulgazione al fine di migliorare la sicurezza stradale –
Diritto di accesso del pubblico ai documenti ufficiali – Libertà
d’informazione – Conciliazione con i diritti fondamentali al rispetto
della vita privata e alla protezione dei diritti personali – Riutilizzo
dei dati – Articolo 267 TFUE – Effetti nel tempo di
una pronuncia pregiudiziale – Possibilità per un giudice costituzionale
di uno Stato membro di mantenere gli effetti giuridici di una normativa
nazionale non compatibile con il diritto dell’Unione – Principi del
primato del diritto dell’Unione e della certezza del diritto |
Corte di Giustizia dell’Unione europea (Grande Sezione) Sentenza
del 22 giugno 2021 Repubblica
bolivariana del Venezuela, ricorrente procedimento in
cui l’altra parte è: Consiglio
dell’Unione europea |
Impugnazione – Politica estera e di sicurezza
comune (PESC) – Misure restrittive adottate in considerazione della
situazione in Venezuela – Ricorso di annullamento proposto da uno
Stato terzo – Ricevibilità – Articolo 263, quarto comma,
TFUE – Legittimazione ad agire – Condizione per cui il ricorrente
deve essere direttamente interessato dalla misura oggetto del suo
ricorso – Nozione di “persona giuridica” – Interesse ad
agire – Atto regolamentare che non comporta alcuna misura di esecuzione |
Corte di Giustizia dell’Unione europea (Sessione Plenaria) Sentenza
del 10 dicembre 2018 Þ C-621/18 Andy
Wightman e a. c. Secretary of State for Exiting the
European Union |
Rinvio
pregiudiziale – Articolo 50 TUE – Notifica da parte di uno Stato membro della
propria intenzione di recedere dall’Unione europea – Conseguenze della
notifica – Diritto di revoca unilaterale della notifica – Presupposti |
Corte di Giustizia dell’Unione europea (Grande Sezione) Sentenza del 24 ottobre 2018 Þ C-234/17 XC, YB e ZA c. Austria |
Rinvio
pregiudiziale – Principi del diritto dell’Unione – Leale cooperazione –
Autonomia procedurale – Principi di equivalenza e di effettività – Normativa
nazionale che prevede un mezzo di impugnazione che consente la ripetizione
di un procedimento penale in caso di violazione della Convenzione europea
per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali –
Obbligo di estendere tale procedura ai casi di asserite violazioni dei
diritti fondamentali sanciti dal diritto dell’Unione europea – Insussistenza |
Corte di Giustizia dell’Unione europea (Prima Sezione) Sentenza del 20 dicembre 2017 Þ C‑322/16 Global Starnet
Ltd c. Ministero dell’Economia e delle
Finanze, Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato |
Rinvio
pregiudiziale – Libera prestazione dei servizi, libertà di stabilimento,
libera circolazione dei capitali e libertà d’impresa – Restrizioni –
Attribuzione di nuove concessioni per la gestione a distanza dei giochi –
Principi della certezza del diritto e della tutela del legittimo affidamento
– Sentenza della Corte costituzionale – Esistenza o no di un obbligo per
il giudice nazionale di adire la Corte |
Corte di Giustizia dell’Unione europea (Seconda Sezione) Sentenza del 9 settembre
2015 Þ C-160/14 João Filipe Ferreira da Silva e Brito
e a. c. Estado português |
Rinvio
pregiudiziale – Ravvicinamento delle legislazioni – Mantenimento dei diritti
dei lavoratori in caso di trasferimenti di imprese, di stabilimenti o di
parti di imprese o di stabilimenti – Nozione di trasferimento di stabilimento
– Obbligo di sottoporre una domanda di pronuncia pregiudiziale ai
sensi dell’articolo 267, terzo comma, TFUE – Pretesa violazione del diritto
dell’Unione imputabile a un giudice nazionale avverso le cui decisioni non è
possibile proporre un ricorso di diritto interno – Normativa nazionale che
subordina il diritto al risarcimento del danno derivante da una simile
violazione al previo annullamento della decisione che ha occasionato tale
danno |
Corte di Giustizia dell’Unione europea (Seduta
Plenaria) Parere del
18 dicembre 2014 |
Parere emesso ai sensi dell’articolo 218, paragrafo
11, TFUE – Progetto di accordo internazionale – Adesione dell’Unione
europea alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e
delle libertà fondamentali – Compatibilità di detto progetto con i
Trattati UE e FUE |
Corte di Giustizia dell’Unione europea (Sesta Sezione) Sentenza del 6 novembre
2014 Þ C-385/13 Repubblica italiana c. Commissione europea |
«Impugnazione – Fondo europeo di sviluppo regionale
(FESR) – Programma operativo regionale (POR) 2000-2006 per la regione
Campania – Regolamento (CE) n. 1260/1999 – Articolo 32, paragrafo 3, primo
comma, lettera f) – Procedura d’infrazione contro la Repubblica italiana
riguardante la gestione dei rifiuti nella regione Campania – Decisione
di non procedere ai pagamenti intermedi attinenti alla misura del POR
relativa alla gestione e allo smaltimento dei rifiuti |
Corte di Giustizia dell’Unione europea (Seconda Sezione) Sentenza del
10 luglio 2014 Þ C-213/13 Impresa Pizzarotti & C. SpA c. Comune di Bari e a. |
Appalti pubblici di lavori – Direttiva
93/37/CEE – Atto di “impegno a locare” edifici non ancora
costruiti – Decisione giurisdizionale nazionale con forza di
giudicato – Portata del principio dell’intangibilità del giudicato
in una situazione contrastante con il diritto dell’Unione |
Corte di Giustizia dell’Unione europea (Quarta Sezione) Sentenza del
6 settembre 2012 Þ C-36/11 Pioneer Hi Bred Italia Srl c. Ministero delle Politiche agricole alimentari e
forestali |
Agricoltura – Organismi geneticamente modificati
– Direttiva 2002/53/CE – Catalogo comune delle varietà delle specie di piante
agricole – Organismi geneticamente modificati iscritti nel catalogo comune –
Regolamento (CE) n. 1829/2003 – Articolo 20 – Prodotti esistenti – Direttiva
2001/18/CE – Articolo 26 bis – Misure intese a evitare la presenza
involontaria di organismi geneticamente modificati – Misure nazionali che,
nelle more dell’adozione di misure fondate sull’articolo 26 bis della
direttiva 2001/18/CE, vietano la messa in coltura di organismi geneticamente
modificati iscritti nel catalogo comune e autorizzati come prodotti esistenti |
Corte di Giustizia dell’Unione europea (Grande Sezione) Sentenza del
24 aprile 2012 Servet Kamberaj c. Istituto per l’Edilizia sociale della Provincia
autonoma di Bolzano (IPES) e a. |
Art. 2 TUE, 6 TUE, 18 TFUE, 45 TFUE e 49 TFUE, 21 e
34 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea; direttive
2000/43/CE del Consiglio, del 29 giugno 2000, e 2003/109/CE del Consiglio,
del 25 novembre 2003; art. 14 CEDU, art. 1 del Protocollo n. 12 CEDU |
Corte di Giustizia dell’Unione europea (Terza Sezione) Sentenza del
24 novembre 2011 Commissione c. Repubblica italiana |
Principio generale della responsabilità degli
Stati membri per violazione del diritto dell’Unione da parte di un loro
organo giurisdizionale di ultimo grado – Esclusione di qualsiasi
responsabilità dello Stato per interpretazione delle norme di diritto o per
valutazione di fatti e prove da parte di un organo giurisdizionale di ultimo
grado |
Corte di Giustizia dell’Unione europea (Quarta Sezione) Sentenza dell’11 novembre 2010 Þ C-164/09 Commissione c. Repubblica italiana |
Legge regionale del Veneto recante deroga alla
direttiva 79/409/CEE; conservazione degli uccelli selvatici; condanna dello
Stato italiano |
Corte di Giustizia dell’Unione europea (Quarta Sezione) Sentenza del 4 marzo 2010 Þ C-297/08 Commissione c. Repubblica italiana |
Ambiente – Direttiva 2006/12/CE – Gestione dei
rifiuti – Piano di gestione – Rete adeguata ed integrata di impianti di
smaltimento – Pericolo per la salute umana o per l’ambiente – Inadempimento -
Forza maggiore – Turbative dell’ordine pubblico – Criminalità organizzata –
Insussistenza – Condanna dell’Italia |
Corte di Giustizia dell’Unione europea Ordinanza del Presidente del 10 dicembre 2009 Commissione c. Repubblica italiana |
Legge regionale della Lombardia recante deroga alla
direttiva 79/409/CEE ‒ conservazione degli uccelli selvatici ‒
ordine di adozione da parte dello Stato italiano di provvedimenti cautelari |
Corte di Giustizia dell’Unione europea (Seconda Sezione) Sentenza del 10 dicembre 2009 Þ C-205/08 Mediatore per l’ambiente della Carinzia c. Governo del Land di Carinzia |
“Giurisdizione nazionale” – nozione - rinvio
pregiudiziale - VIA |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Ottava Sezione) Sentenza del 20 novembre 2009 Þ C-278/09 Olivier Martinez, Robert Martinez c. MGN Ltd |
Rinvio pregiudiziale alla Corte; art. 267 Tfue come parametro addotto; Trattato di Lisbona non
ancora in vigore; stato attuale del diritto comunitario; artt. 68 e 234 Tce; giudice che non ha il potere; pubblicazione di testi
e fotografie in Internet |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Terza Sezione) Sentenza del 19 novembre 2009 Þ C-314/08 K. Filipiak c. Direttore dell’Amministrazione finanziaria di Poznań |
Primato del diritto comunitario; sentenza di un
giudice costituzionale nazionale; dichiarazione di incostituzionalità di
una norma nazionale; modulazione degli effetti nel tempo; rinvio della
perdita di efficacia vincolante della disposizione nazionale dichiarata
incostituzionale; obbligo di disapplicazione di tale disposizione |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Grande Sezione) Sentenza del 17 novembre 2009 Þ C-169/08 Presidente del Consiglio dei
Ministri c. Regione Sardegna |
Normativa regionale che istituisce un’imposta sullo
scalo turistico di aereomobili adibito a trasporto
privato di persone; poteri autonomi attribuiti da uno statuto avente forza di
legge costituzionale che l’autorizza ad istituire tributi propri; aiuto di
Stato; non conformità |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Grande Sezione) Sentenza del 29 ottobre 2009 Þ C-115/08 Land Oberösterreich c. ČEZ as |
Obbligo di interpretazione conforme al diritto
comunitario; principio di non
discriminazione in base alla nazionalità; immissioni da parte di una centrale
nucleare |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Seconda Sezione) Sentenza del 6 ottobre 2009 Þ C-267/08 Sezione del partito socialdemocratico austriaco del
Land della Carinzia c. Finanzamt Klagenfurt |
Organizzazione regionale di un partito politico;
nozione di attività economica; pubblicità esterna; IVA |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Quinta Sezione) Sentenza del 24 settembre 2009 Þ C-501/08 Município de Gondomar
(Portugal) c. Commissione |
Ricorso di annullamento; art. 230 c. 4 Tce; atto che riguarda “direttamente e individualmente”
il richiedente; tutela giurisdizionale effettiva |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Prima Sezione) Sentenza del 17 settembre 2009 Þ C-242/06 Ministro dell’Immigrazione e Integrazione c. T.Sahin |
Accordo di associazione CEE-Turchia; clausola di
“standstill”; violazione; libera circolazione dei lavoratori |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Prima Sezione) Sentenza del 10 settembre 2009 Þ C-445/07 Commissione c. Ente per le Ville Vesuviane |
Ricorso di annullamento; ricevibilità; ente
regionale o locale; atti che riguardano direttamente e individualmente tale
ente |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Grande Sezione) Sentenza del 8 settembre 2009 Þ C-411/06 Commissione c. Parlamento e Consiglio |
Rifiuti; fondamento normativo; Convenzione di
Basilea; Convenzione di Rotterdam |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Seconda Sezione) Sentenza del 3 settembre 2009 Þ C-2/08 Amministrazione dell’Economia e delle Finanze,
Agenzia delle Entrate c. Fallimento Olimpiclub Srl |
Imposta sul valore aggiunto; domanda di pronuncia
pregiudiziale sull’applicazione del principio dell’autorità di cosa
giudicata; non applicabilità per contrasto con il diritto comunitario
dell’art. 2909 del codice civile; primato del
diritto comunitario; pratiche abusive |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Quarta Sezione) Sentenza del 3 settembre 2009 Þ C-166/07 Parlamento c. Consiglio |
Fondo internazionale per l’Irlanda; scelta della
base giuridica; annullamento del regolamento CE n. 1968/2006 |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Seconda Sezione) Sentenza del 16 luglio 2009 Þ C-165/08 Commissione c. Repubblica di Polonia |
Organismi geneticamente modificati; divieto di commercializzazione; ordine etico o
religioso |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Prima Sezione) Þ Sentenza
del 16 luglio 2009 J. Damseaux c. Stato belga |
Tassazione dei redditi mobiliari; Convenzione contro
la doppia imposizione |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Grande Sezione) Sentenza del 16 luglio 2009 Þ C-428/07 The Queen c. Secretary of
State |
Sistema costituzionale di uno Stato membro; autorità
regionali con poteri legislativi; trasferimento di competenze;
discriminazione contraria al diritto comunitario; esclusione |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Terza Sezione) Sentenza del 25 giugno 2009 Þ C-14/08 Roda Golf &
Beach Resort SL |
Cooperazione giudiziaria in materia civile; rinvio pregiudiziale; nozione di “lite”;
regolamento CE 1348/2000 |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Quarta Sezione) Sentenza del 11 giugno 2009 Þ C-155/08 X e a. c. Segretario di Stato per le Finanze |
Segreto bancario; tassazione; reciproca assistenza fra le autorità competenti degli
Stati membri nel settore delle imposte dirette e indirette |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Terza Sezione) Sentenza del 4 giugno 2009 Þ C-560/07 Balbiino AS c. Ministro dell’Agricoltura e a. |
Adesione dell’Estonia; misure transitorie;
conoscenza del diritto comunitario; pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale
dell’Unione europea; mancanza della traduzione nella lingua di un nuovo Stato
membro; imposizione ai singoli |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Prima Sezione) Sentenza del 2 aprile 2009 Þ C-394/07 M.Gambazzi c. DaimlerChrysler Canada Inc. e a. |
Convenzione di Bruxelles; riconoscimento ed
esecuzione delle decisioni; violazione dell’ordine pubblico dello Stato
richiesto; esclusione del convenuto |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Sesta Sezione) Sentenza del 26 marzo 2009 Þ C-535/08 M.C. Rita Pignataro c. Ufficio centrale circoscrizionale e a. |
Elezioni regionali; condizione di eleggibilità; obbligo di residenza nella regione
considerata; incompetenza della Corte |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Seconda Sezione) Sentenza del 5 marzo 2009 Þ C-222/07 UTECA c. Administración General del Estado |
Attività televisive; esercizio; libertà fondamentali
garantite dal Tce; discriminazione fondata sulla
nazionalità; aiuto di Stato; nozione; finanziamento anticipato di film
europei di cui il 60% è destinato alla produzione di opere di lingue
ufficiali del Regno di Spagna |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Seconda Sezione) Sentenza del 12 febbraio 2009 Þ C-45/07 Commissione c. Repubblica ellenica |
Competenze rispettive della Comunità e degli Stati
membri; accordi internazionali; personalità giuridica; Comunità priva
dello status di membro di un’organizzazione internazionale; leale
collaborazione; Codice internazionale relativo alla sicurezza delle navi e
degli impianti portuali; Convenzione internazionale per la salvaguardia della
vita umana in mare |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Grande Sezione) Sentenza del 16 dicembre 2008 Þ C-210/06 Cartesio |
Nozione di “giurisdizione”; nozione di “giurisdizione nazionale avverso le cui
decisioni non possa proporsi un ricorso giurisdizionale di diritto interno”;
decisione che dispone un rinvio pregiudiziale; appello; libertà di
stabilimento |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Grande Sezione) Sentenza del 24 giugno 2008 Þ C-188/07 Commune de Mesquer c. Total France SA e a. |
Principio “chi inquina paga”; Convenzione sulla responsabilità
civile per i danni dovuti a inquinamento da idrocarburi |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Grande Sezione) Sentenza dell’11 dicembre 2007 Þ C-161/06 Skoma-Lux Sro c. Direzione doganale di Olomouc |
Condizioni di adesione all’Ue; conoscenza della
normativa comunitaria; pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione
europea; mancanza di traduzione nella lingua di uno Stato membro |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Quarta Sezione) Sentenza del 29 novembre 2007 Þ C-10/06P R. Bustamante Tello c. Consiglio |
“servizi effettuati per un altro Stato”; nozione;
dipendenti; indennità di dislocazione |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Grande Sezione) Sentenza del 18 luglio 2007 Þ C-119/05 Lucchini SpA |
Autorità di cosa giudicata della sentenza di un organo giurisdizionale
nazionale |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Terza Sezione) Sentenza del 28 giugno 2007 Þ C-467/05 Giovanni Dell’Orto |
Procedimento penale; decisione quadro 2001/220/GAI;
nozione di “vittima”; persona giuridica; questioni proposte in via
pregiudiziale; presunzione di rilevanza; rigetto della Corte; assenza
manifesta di nesso con l’effettività o con l’oggetto della causa principale;
questione di tipo ipotetico; mancanza per la Corte di elementi per rispondere
in modo utile |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Terza Sezione) Sentenza del 21 giugno 2007 Commissione c. S. Hosman-Chevalier |
“Servizi effettuati per un altro Stato”; nozione;
dipendenti; indennità di dislocazione |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Quarta Sezione) Sentenza del 7 giugno 2007 Þ C-222/05 J. van der Weend
e a. c. Minister van Landbouw, Natuur en Voedselkwaliteit |
Interpretazione del diritto comunitario; questioni
sollevate; presunzione di rilevanza; rigetto della Corte; assenza manifesta
di nesso con l’effettività o con l’oggetto della causa principale; questione
di tipo ipotetico; mancanza per la Corte di elementi per rispondere in modo
utile |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Prima Sezione) Sentenza del 7 giugno 2007 Þ C-335/05 Řízení Letového Provozu ČR c. Ufficio federale delle Finanze |
Interpretazione del diritto comunitario derivato
alla luce degli accordi internazionali stipulati dalla Comunità; GATS;
clausola della nazione più favorita |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Quinta Sezione) Sentenza del 22 marzo 2007 Þ C-15/06P Regione Siciliana c. Commissione |
Decisione del Tribunale di primo grado; ricorso di
annullamento; FESR; ente regionale o locale; personalità giuridica; atti che
riguardano direttamente e individualmente tale ente; incidenza diretta;
ricevibilità |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Grande Sezione) Sentenza del 13 marzo 2007 Þ C-432/05 Unibet (London) Ltd c. Justitiekanslern |
Ricorso autonomo diretto; principio della tutela
giurisdizionale effettiva; rimedi processuali; principio di equivalenza;
principio di effettività; provvedimenti provvisori |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Seconda Sezione) Sentenza del 15 febbraio 2007 Þ C-292/05 E. Lechouritou e a. c. Repubblica federale di Germania |
Vittime di massacri di guerra; risarcimento dei
danni; aventi diritto; nozione di “materia civile e commerciale”; eclusione |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Grande Sezione) Sentenza del 12 settembre 2006 Þ C-300/04 M.G. Eman e O.B. Sevinger c. Paesi Bassi |
Elezioni al PE; diritto di voto; cittadini danesi di
Aruba; CEDU; condizione di residenza nei Paesi Bassi |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Grande Sezione) Sentenza del 12 settembre 2006 Þ C-145/04 Regno di Spagna c. Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord |
Elezioni al PE; diritto di voto; cittadini del
Commonwealth residenti a Gibilterra e privi della cittadinanza dell’Unione |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Grande Sezione) Sentenza del 6 settembre 2006 Þ C-88/03 Repubblica portoghese c. Commissione |
Collettività regionale o territoriale; Regione
autonoma delle Azzorre; regime; misure fiscali; aiuto di Stato |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Grande Sezione) Sentenza del 16 giugno 2005 Þ C-105/03 Maria Pupino |
Obbligo di interpretazione conforme del diritto nazionale; principio di leale
cooperazione |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Grande Sezione) Sentenza del 13 giugno 2006 Þ C-173/03 Traghetti del Mediterraneo SpA c. Repubblica italiana |
Responsabilità extracontrattuale degli Stati membri
per le violazioni del diritto comunitario imputabili ad un organo
giurisdizionale di ultimo grado;
limitazione, da parte del legislatore nazionale, della responsabilità dello
Stato ai soli casi di dolo e colpa grave del giudice; presunzione di
violazione manifesta del diritto comunitario; principio dell’effetto utile |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Grande Sezione) Sentenza del 1° marzo 2005 Þ C-377/02 Léon Van Parys |
Organizzazione comune dei mercati; GATT 1994 art. I
e XIII; accordo quadro 23 aprile 1993 tra la CEE e l’accordo di Cartagena; impossibilità
di invocare gli accordi dell’OMC per contestare la legittimità di un atto
comunitario |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Sesta Sezione) Sentenza del 1° aprile 2004 Þ C-263/02 Commissione c. Jégo-Quéré e a. |
Ricorso di annullamento; tutela giurisdizionale
effettiva; ricevibilità; persona giuridica |
Corte di Giustizia delle Comunità europee Sentenza del 30 settembre 2003 Þ C-224/01 G.Köbler c. Repubblica d’Austria |
Responsabilità extracontrattuale degli Stati membri
per le violazioni del diritto comunitario imputabili ad un organo
giurisdizionale di ultimo grado;
carattere manifesto della violazione del diritto comunitario |
Corte di Giustizia delle Comunità europee Sentenza del 9 settembre 2003 Þ C-198/01 CIF c. Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato |
Principio della certezza del diritto; principio
dell’effetto utile del diritto comunitario |
Corte di Giustizia delle Comunità europee Sentenza del 20 maggio 2003 Rechnungshof e a. c. Österreichischer Rundfunk e a. |
Rispetto della vita privata; art. 8 Cedu;
principi generali del diritto; controllo dei redditi; funzionamento del
mercato interno; direttive autoapplicative |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Sesta Sezione) Sentenza del 15 maggio 2003 Þ C-300/01 Doris
Salzmann |
Interpretazione del diritto comunitario; rilevanza
della pronuncia emessa in via pregiudiziale; presunzione di rilevanza |
Corte di Giustizia delle Comunità europee Sentenza del 14 dicembre 2000 Þ C-300/98 Parfums Christian
Dior SA c. TUK Consultancy
BV |
Accordo internazionale concluso dalla Comunità e
dagli Stati membri; effetto diretto; distinzione di competenze; diritto di
proprietà intellettuale |
Corte di Giustizia delle Comunità europee Sentenza del 26 settembre 2000 Þ C-443/98 Unilever Italia SpA c. Central Food SpA |
Disapplicazione di una regola tecnica nazionale; effetti
orizzontali |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Seconda Sezione) Sentenza del 29 aprile 1999 Þ C-224/97 Erich Ciola c. Land Vorarlberg |
Antinomie fra diritto comunitario e diritto
nazionale; effetto diretto;
“disapplicazione”; libera prestazione di servizi |
Corte di Giustizia delle Comunità europee Sentenza del 22 ottobre 1998 Þ C-10/97 Ministero delle Finanze c. IN. CO. GE. ’90 Srl |
Primato del diritto comunitario; garanzia dei
diritti dei singoli; qualificazione di un rapporto giuridico alla luce del
diritto comunitario; competenza dell’ordinamento nazionale |
Corte di Giustizia delle Comunità europee Sentenza del 16 luglio 1998 Þ C-171/96 R.A. Pereira Roque c. Lieutenant Governor |
Adesione alla CE; Protocollo n. 3 riguardante le
Isole Normanne e l’Isola di Man; parità di trattamento dei cittadini
comunitari; espulsione dall’isola di Jersey di un cittadino di uno Stato
membro diverso dal Regno Unito |
Corte di Giustizia delle Comunità europee Sentenza del 16 giugno 1998 Þ C-162/96 A. Racke GmbH
& Co. c. Hauptzollamt Mainz |
Accordi internazionali della Comunità; effetto
diretto; norme di diritto internazionale consuetudinario; principio “pacta sunt servanda”; cessazione e
sospensione delle relazioni convenzionali; Convenzione di Vienna sul diritto
dei Trattati; clausola “rebus sic stantibus” |
Corte di Giustizia delle Comunità europee Sentenza del 5 marzo 1996 Þ C-46/93 Brasserie du Pêcheur SA c. Repubblica federale di Germania |
Responsabilità dello Stato membro; presupposti; violazioni del diritto comunitario;
risarcimento del danno per lesioni arrecate ai diritti attribuiti ai singoli;
diretta applicabilità |
Corte di Giustizia delle Comunità europee Sentenza del 15 dicembre 1995 Þ C-415/93 J.M.Bosman |
Principio di sussidiarietà; principio di certezza
del diritto; effetti nel tempo delle sentenze interpretative; libera
circolazione delle persone; ordine pubblico |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Sezione) Sentenza del 14 luglio 1994 Þ C-91/92 P.Faccini Dori c. Recreb Srl |
Mancata attuazione di una direttiva; responsabilità
extracontrattuale dello Stato; obbligo di interpretazione conforme del
diritto nazionale |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Quinta Sezione) Sentenza del 4 giugno 1992 Þ C-13/91 M. Debus |
Primato del diritto comunitario; efficacia diretta;
obbligo di disapplicazione; tutela della sanità |
Corte di Giustizia delle Comunità europee Sentenza del 19 novembre 1991 Þ C-6/90 A. Francovich e a. c. Repubblica italiana |
Responsabilità dello Stato membro; presupposti; mancata trasposizione di una
direttiva; risarcimento del danno; tutela dei lavoratori in caso di
insolvenza del datore di lavoro |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Sesta Sezione) Sentenza del 13 novembre 1990 Þ C-106/89 Marleasing SA c. Comercial Internacional de alimentacion SA |
Obbligo di interpretazione conforme al diritto
comunitario |
Corte di Giustizia delle Comunità europee Sentenza del 19 giugno 1990 Þ C-213/89 Factortame e a. |
Tutela giurisdizionale dei singoli; diritto
comunitario; efficacia diretta; principio di leale collaborazione;
disapplicazione; provvedimenti provvisori |
Corte di Giustizia delle Comunità europee Sentenza del 22 ottobre 1987 Þ C-314/85 Foto-Frost c. Hauptzollamt di Lubecca-Est |
Obbligo di rinvio dei giudici nazionali di ultimo
grado; unità dell’ordinamento giuridico comunitario; principio della certezza
del diritto |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Terza Sezione) Sentenza dell’8 ottobre 1986 Þ C-234/85 Franz Keller |
Validità degli atti delle istituzioni; valutazione
alla luce del diritto comunitario; libero esercizio dell’attività
professionale; limitazioni |
Corte di Giustizia delle Comunità europee Sentenza del 15 maggio 1986 Þ C-222/84 M. Johnston c. Chief Constable
of the Royal Ulster Constabulary |
Accesso
al lavoro; parità fra uomini e donne; sicurezza pubblica; protezione della
donna; mansioni di poliziotto armato; applicazione uniforme del diritto
comunitario; obbligo di interpretazione conforme; art. 5 del Trattato;
rimedio giurisdizionale effettivo; direttive autoapplicative
|
Corte di Giustizia delle Comunità europee Sentenza del 6 ottobre 1982 Þ C-283/81 Srl Cilfit e a. c. Ministero della Sanità |
Obbligo di rinvio da parte del giudice nazionale di
ultimo grado; interpretazione
uniforme del diritto comunitario |
Corte di Giustizia delle Comunità europee Sentenza del 5 marzo 1980 Þ C-265/78 H. Ferwenda
BV c. Produktschap voor
vee en Vlees |
Principio di collaborazione; principio di certezza
del diritto; parità di trattamento; restituzioni all’esportazione
indebitamente attribuite |
Corte di Giustizia delle Comunità europee Sentenza del 5 aprile 1979 Þ C-148/78 Tullio Ratti |
Direttive autoapplicative; principio dell’effetto utile del diritto
comunitario; principio del legittimo affidamento |
Corte di Giustizia delle Comunità europee Sentenza del 9 marzo 1978 Þ C-106/77 Simmenthal Spa c. Amministrazione delle finanze dello Stato |
Diretta applicabilità del diritto comunitario;
principio del primato; “disapplicazione” |
Corte di Giustizia delle Comunità europee (Sezione) Sentenza del 24 maggio 1977 Þ C-107/76 Hoffmann-La Roche AG c. Centrafarm Vertriebsgesellschaft
Pharmazeutischer Erzeugnisse MBH |
Interpretazione uniforme del diritto comunitario |
Corte di Giustizia delle Comunità europee Sentenza del 13 luglio 1972 Þ C-48/71 Commissione c. Italia |
Sovranità; limitazione; carattere definitivo;
principi generali; applicazione uniforme del diritto comunitario |
Corte di Giustizia delle Comunità europee Sentenza del 26 ottobre 1971 Þ C-18/71 Eunomia di Porro c. Ministero della pubblica istruzione della Repubblica
italiana |
Misure ad effetto equivalente; diritti dei singoli;
tutela da parte dei giudici nazionali |
Corte di Giustizia delle Comunità europee Sentenza del 31 marzo 1971 Þ C-22/70 Commissione c. Consiglio (AETS) |
Teoria dei poteri impliciti (criterio ermeneutico); principio di attribuzione;
accordi con Stati terzi; competenza della Comunità a stipularli |
Corte di Giustizia delle Comunità europee Sentenza del 17 dicembre 1970 Þ C-11/70 Internationale Handelsgesllschaft MBH c. Ufficio per l’importazione e l’immagazzinamento di
cereali e foraggi di Francoforte sul Meno |
Atti delle istituzioni (legittimità); autonomia,
unità ed efficacia del diritto comunitario; nozione di “forza maggiore” |
Corte di Giustizia delle Comunità europee Sentenza del 15 luglio 1964 Þ C-6/64 Flaminio Costa c. E.N.E.L. |
Limitazione della sovranità degli Stati membri;
primato del diritto comunitario; uniforme applicazione del diritto
comunitario; tutela dei diritti dei singoli; libertà di stabilimento |
Corte di Giustizia delle Comunità europee Sentenza del 5 febbraio 1963 Þ C-26/62 Van Gend en Loos c. Amministrazione olandese delle imposte |
Comunità quale ordinamento giuridico di nuovo
genere; sovranità nazionale; limitazione; obbligo di “standstill”; tutela dei
diritti dei singoli; valore precettivo delle disposizioni del Trattato CEE;
valutazione dello spirito, della struttura e del tenore del Trattato |