Giurisprudenza EUROUNITARIA

RAPPORTI CON GLI STATI MEMBRI ED ALTRI ORDINAMENTI

 

Le ultime decisioni pubblicate

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 4 ottobre 2024

Þ C-779/21 P e C-799/21 P

Pourvoi – Action extérieureAccords internationaux – Accord euro-méditerranéen établissant une association entre les Communautés européennes et leurs États membres, d’une part, et le Royaume du Maroc, d’autre part – Accord sur la modification des protocoles no 1 et no 4 de cet accordActe de conclusionAllégations tenant à des violations du droit international du fait de l’applicabilité du second accord au territoire du Sahara occidentalRecours en annulationRecevabilitéCapacité d’ester en justiceQualité pour agir – Condition selon laquelle un requérant doit, dans certains cas, être directement et individuellement concerné par la mesure litigieuse – Principe de l’effet relatif des traités – Principe d’autodéterminationTerritoires non autonomesArticle 73 de la charte des Nations uniesPouvoir d’appréciation du Conseil de l’Union européenne – Droit coutumier international – Principes généraux du droit de l’Union – Consentement du peuple d’un territoire non autonome titulaire du droit à l’autodétermination en tant que tiers à un accord international

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 4 ottobre 2024

Þ C-778/21 P e C-798/21 P

 

Pourvoi – Action extérieureAccords internationaux – Accord de partenariat dans le domaine de la pêche durable entre l’Union européenne et le Royaume du Maroc – Décision concernant la conclusion de cet accord et de son protocole de mise en œuvreAllégations tenant à des violations du droit international du fait de l’applicabilité dudit l’accord aux eaux adjacentes du Sahara occidentalRecours en annulationRecevabilitéCapacité d’ester en justiceQualité pour agir – Condition selon laquelle un requérant doit, dans certains cas, être directement et individuellement concerné par la mesure litigieuse – Principe de l’effet relatif des traités – Principe d’autodéterminationTerritoires non autonomesArticle 73 de la charte des Nations uniesPouvoir d’appréciation du Conseil de l’Union européenne – Droit coutumier international – Principes généraux du droit de l’Union – Consentement du peuple d’un territoire non autonome titulaire du droit à l’autodétermination en tant que tiers à un accord international

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 10 settembre 2024

Þ C‑351/22

 

Neves 77 Solutions SRL

c.

Agenția Națională de Administrare Fiscală – Direcția Generală Antifraudă Fiscală

 

Rinvio pregiudiziale – Politica estera e di sicurezza comune (PESC) – Misure restrittive in considerazione delle azioni della Federazione Russa che destabilizzano la situazione in Ucraina – Decisione 2014/512/PESC – Articolo 2, paragrafo 2, lettera a) – Competenza della Corte – Articolo 24, paragrafo 1, secondo comma, ultima frase, TUE – Articolo 275 TFUE – Articolo 215 TFUE – Articolo 17 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea – Diritto di proprietà – Principi di certezza del diritto e di legalità delle pene – Servizi di intermediazione connessi ad attrezzature militari – Divieto di fornire tali servizi – Mancata notifica alle autorità nazionali competenti – Violazione amministrativa – Sanzione pecuniaria – Confisca automatica delle somme percepite quale contropartita dell’operazione vietata

***

1)      L’articolo 2, paragrafo 2, lettera a), della decisione 2014/512/PESC del Consiglio, del 31 luglio 2014, concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina, come modificata dalla decisione 2014/659/PESC del Consiglio, dell’8 settembre 2014,

deve essere interpretato nel senso che:

il divieto di fornire servizi di intermediazione enunciato in tale disposizione è applicabile anche quando le attrezzature militari oggetto dell’operazione di intermediazione di cui trattasi non siano mai state importate nel territorio di uno Stato membro.

2)      L’articolo 2, paragrafo 2, lettera a), della decisione 2014/512, come modificata dalla decisione 2014/659, letto alla luce dell’articolo 17 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea nonché dei principi di certezza del diritto e di legalità delle pene,

deve essere interpretato nel senso che:

esso non osta ad una misura nazionale di confisca dell’intero ricavato di un’operazione di intermediazione contemplata dal citato articolo 2, paragrafo 2, lettera a), la quale intervenga, in maniera automatica, a seguito dell’accertamento, da parte delle autorità nazionali competenti, di una violazione del divieto di effettuare tale operazione e dell’obbligo di notificare quest’ultima.

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 10 settembre 2024

Þ C‑29/22 P e C‑44/22 P

 

KS e KD

c.

Consiglio e a.

 

Impugnazione – Politica estera e di sicurezza comune (PESC) – Azione comune 2008/124/PESC – Missione dell’Unione europea sullo Stato di diritto in Kosovo (Eulex Kosovo) – Ricorso per risarcimento danni – Danno asseritamente subito a seguito di vari atti e omissioni del Consiglio dell’Unione europea, della Commissione europea e del Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE) nell’ambito dell’attuazione dell’azione comune – Indagini insufficienti sulla tortura, la scomparsa e l’assassinio di persone – Competenza della Corte di giustizia dell’Unione europea a pronunciarsi sul ricorso – Articolo 24, paragrafo 1, secondo comma, ultima frase, TUE – Articolo 275 TFUE

***

1)      L’ordinanza del Tribunale dell’Unione europea del 10 novembre 2021, KS e KD/Consiglio e a. (T‑771/20, EU:T:2021:798), è annullata nei limiti in cui il Tribunale si è dichiarato manifestamente incompetente a conoscere del ricorso proposto da KS e KD in quanto questo si riferiva a questioni politiche o strategiche riguardanti la definizione e l’attuazione della politica estera e di sicurezza comune (PESC) nella parte in cui tale ricorso aveva ad oggetto:

        una violazione degli articoli 2 e 3 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, firmata a Roma il 4 novembre 1950, nonché degli articoli 2 e 4 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, commessa dalla missione Eulex Kosovo, per mancanza di indagini adeguate relative alla scomparsa e all’assassinio dei loro familiari, dovuta alla mancanza di personale adeguato di tale missione allo svolgimento del suo mandato esecutivo, violazione constatata, l’11 novembre 2015 per quanto riguarda KS e il 19 ottobre 2016 per quanto riguarda KD, dalla commissione per il controllo del rispetto dei diritti umani istituita in base all’azione comune 2008/124/PESC del Consiglio, del 4 febbraio 2008, relativa alla missione dell’Unione europea sullo Stato di diritto in Kosovo, EULEX KOSOVO;

        una violazione dell’articolo 6, paragrafo 1, e dell’articolo 13 di detta convenzione nonché dell’articolo 47 di detta Carta, per la mancanza di disposizioni che prevedano il gratuito patrocinio a favore delle ricorrenti ammissibili nei procedimenti condotti dinanzi alla suddetta commissione di controllo e per la creazione di quest’ultima senza potere di esecuzione delle proprie decisioni né mezzi di ricorso per le violazioni dei diritti umani commesse dall’Eulex Kosovo;

        la mancata adozione di misure correttive che consentano di porre rimedio, in tutto o in parte, alle violazioni menzionate al primo e al secondo trattino, sebbene le conclusioni di detta commissione di controllo siano state asseritamente portate a conoscenza dell’Unione europea dal capo dell’Eulex Kosovo il 29 aprile 2016;

        lo sviamento o l’abuso del potere esecutivo commessi dal Consiglio dell’Unione europea e dal Servizio europeo per l’azione esterna il 12 ottobre 2017, in quanto essi hanno indicato che l’Eulex Kosovo aveva fatto del suo meglio per indagare sui reati di cui sono stati vittime familiari di KS e di KD e che la commissione di controllo non era destinata ad essere un organo giudiziario, e

        lo sviamento o l’abuso del potere esecutivo o pubblico per non aver garantito che il caso di KD, relativo a un crimine di guerra, fosse sottoposto a un serio esame giuridico da parte dell’Eulex Kosovo e/o dell’Ufficio del procuratore specializzato in materia di indagini e azioni penali dinanzi alla Camera specializzata per il Kosovo.

2)      Le impugnazioni nelle cause C‑29/22 P e C‑44/22 P sono respinte quanto al resto.

3)      La causa è rinviata dinanzi al Tribunale dell’Unione europea affinché statuisca sulla ricevibilità e, se del caso, sul merito del ricorso proposto da KS e KD nonché sulla loro domanda di mezzi istruttori volti ad ottenere la produzione della versione integrale del piano operativo (OPLAN) dell’Eulex Kosovo dalla creazione di tale missione.

4)      Le spese sono riservate.

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Seconda Sezione)

 

Sentenza del 5 settembre 2024

Þ C‑109/23

 

GM,

ON

c.

PR

 

Rinvio pregiudiziale – Politica estera e di sicurezza comune – Misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina – Regolamento (UE) n. 833/2014 – Articolo 5 quindecies, paragrafi 2 e 6 – Divieto di fornire, direttamente o indirettamente, servizi di consulenza giuridica al governo russo o a persone giuridiche, entità o organismi stabiliti in Russia – Esenzione concernente la prestazione di servizi strettamente necessari per garantire l’accesso a un procedimento giudiziario o amministrativo o a un arbitrato in uno Stato membro – Autenticazione ed esecuzione, effettuata da un notaio, di un contratto di compravendita di un bene immobile – Assistenza fornita da un interprete nel contesto di una siffatta autenticazione 

***

L’articolo 5 quindecies, paragrafo 2, lettera b), del regolamento (UE) n. 833/2014 del Consiglio, del 31 luglio 2014, concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina, come modificato dal regolamento (UE) 2022/1904 del Consiglio, del 6 ottobre 2022,

deve essere interpretato nel senso che:

        né l’autenticazione, da parte di un notaio di uno Stato membro, di un contratto di vendita di un bene immobile situato nel territorio di tale Stato membro e appartenente a una persona giuridica stabilita in Russia,

        né gli atti di esecuzione di un siffatto contratto autenticato compiuti da tale notaio ai fini della cancellazione degli oneri su tale immobile, del pagamento del prezzo della vendita al venditore e della trascrizione del trasferimento di proprietà nel registro fondiario,

        né le prestazioni di traduzione fornite da un interprete in occasione di tale autenticazione al fine di assistere il rappresentante di tale persona giuridica che non padroneggia la lingua della procedura di autenticazione,

rientrano nel divieto di fornire servizi di consulenza giuridica a una tale persona giuridica, previsto da tale disposizione.

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Ottava Sezione)

 

Sentenza del 4 luglio 2024

Þ C‑288/24

 

M.R.

con l’intervento di:

Staatsanwaltschaft Berlin

Rinvio pregiudiziale – Articolo 267 TFUE – Procedimento penale – Custodia cautelare dell’imputato – Impatto di una domanda di pronuncia pregiudiziale sul procedimento principale – Rifiuto del giudice del rinvio di proseguire il procedimento di merito prima di aver ricevuto la risposta della Corte – Imperativo di celerità nei procedimenti penali e in particolare nei casi di detenzione – Istanza di ricusazione del giudice adito per legittimo sospetto di parzialità

***

1)      L’articolo 267 TFUE deve essere interpretato nel senso che esso osta a che, nell’ambito di un procedimento penale soggetto ad un imperativo di celerità in ragione della carcerazione dell’imputato, un giudice nazionale che ha sollevato una domanda di pronuncia pregiudiziale prosegua il procedimento principale, nell’attesa della risposta della Corte a tale domanda, compiendo atti procedurali che abbiano una correlazione con le questioni pregiudiziali sollevate.

2)      L’articolo 267 TFUE deve essere interpretato nel senso che esso osta a che una ricusazione possa essere ottenuta nei confronti di un giudice per il solo motivo che quest’ultimo attende la decisione della Corte sulla domanda di pronuncia pregiudiziale da esso sollevata qualora il procedimento principale riguardi una persona in stato di detenzione.

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Prima Sezione)

 

Sentenza del 25 aprile 2024

Þ C‑147/23

 

Commissione europea

c.

Repubblica di Polonia

Inadempimento di uno Stato – Articolo 258 TFUE – Protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione – Direttiva (UE) 2019/1937 – Mancata trasposizione e mancata comunicazione delle misure di attuazione – Articolo 260, paragrafo 3, TFUE – Domanda di condanna al pagamento di una somma forfettaria e di una penalità giornaliera – Criteri di fissazione dell’importo della sanzione – Applicazione automatica di un coefficiente di gravità – Determinazione della capacità finanziaria dello Stato membro – Criterio demografico

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Ottava Sezione)

 

Sentenza del 18 aprile 2024

Þ C‑716/22

 

EP

c.

Préfet du Gers,

Institut national de la statistique et des études économiques (INSEE)

con l’intervento di:

Commune de Thoux

Rinvio pregiudiziale – Cittadinanza dell’Unione – Cittadino del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord residente in uno Stato membro – Articoli 20 e 22 TFUE – Diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni del Parlamento europeo nello Stato membro di residenza – Articolo 50 TUE – Accordo sul recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall’Unione europea e dalla Comunità europea dell’energia atomica – Conseguenze del recesso di uno Stato membro dall’Unione – Cancellazione dalle liste elettorali nello Stato membro di residenza – Articolo 39 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea – Validità della decisione (UE) 2020/135

***

1)      L’accordo sul recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall’Unione europea e dalla Comunità europea dell’energia atomica, adottato il 17 ottobre 2019 ed entrato in vigore il 1° febbraio 2020, letto alla luce della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, deve essere interpretato nel senso che, a partire dal recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall’Unione europea il 1° febbraio 2020, i cittadini di tale Stato che hanno esercitato il diritto di soggiorno in uno Stato membro prima della fine del periodo transitorio non godono più di un diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni del Parlamento europeo nel loro Stato membro di residenza.

[…]

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 9 aprile 2024

Þ C‑582/21

 

FY

c.

Profi Credit Polska S.A. w Bielsku Białej

Rinvio pregiudiziale – Principi del diritto dell’Unione – Articolo 4, paragrafo 3, TUE – Principio di leale cooperazione – Autonomia procedurale – Principi di equivalenza e di effettività – Principio di interpretazione conforme del diritto nazionale – Normativa nazionale che prevede un mezzo di ricorso straordinario che consente la riapertura di un procedimento civile concluso con una sentenza definitiva – Motivi – Decisione successiva di una Corte costituzionale che dichiara l’incompatibilità con la Costituzione di una disposizione di diritto nazionale sul cui fondamento tale sentenza è stata pronunciata – Privazione, per effetto di una violazione del diritto, della possibilità di agire – Applicazione estensiva di tale mezzo di ricorso – Asserita violazione del diritto dell’Unione risultante da una sentenza successiva della Corte che statuisce sull’interpretazione di tale diritto ai sensi dell’articolo 267 TFUE – Direttiva 93/13/CEE – Clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori – Sentenza contumaciale – Assenza di verifica d’ufficio del carattere eventualmente abusivo delle clausole contrattuali

***

1)      L’articolo 4, paragrafo 3, TUE e il principio di equivalenza

devono essere interpretati nel senso che:

qualora un mezzo di ricorso straordinario istituito da una disposizione processuale nazionale consenta a un singolo di chiedere la riapertura di un procedimento conclusosi con sentenza definitiva invocando una decisione successiva della Corte costituzionale dello Stato membro interessato che ha dichiarato la non conformità alla Costituzione o a un’altra norma di rango superiore di una disposizione di diritto nazionale, o di una certa interpretazione di una siffatta disposizione, sul cui fondamento tale sentenza è stata pronunciata, essi non impongono che tale mezzo di ricorso sia esperibile anche nel caso in cui sia invocata una decisione della Corte emessa in via pregiudiziale sull’interpretazione del diritto dell’Unione, ai sensi dell’articolo 267 TFUE, sempre che le conseguenze concrete di una siffatta decisione di tale Corte costituzionale per quanto riguarda la disposizione di diritto nazionale, o l’interpretazione di una siffatta disposizione, sulla quale detta sentenza definitiva si fonda, discendano direttamente da tale decisione.

2)      Il principio di interpretazione conforme del diritto nazionale

deve essere interpretato nel senso che:

spetta al giudice nazionale valutare se una disposizione di diritto nazionale che istituisce un mezzo di ricorso straordinario con il quale una parte può chiedere la riapertura di un procedimento concluso con sentenza definitiva qualora, per effetto di una violazione del diritto, essa sia stata privata della possibilità di agire, possa essere oggetto di un’interpretazione estensiva in modo da includere nel suo ambito di applicazione la situazione in cui il giudice che ha accolto la domanda di un professionista fondata su un contratto stipulato con un consumatore, con sentenza definitiva resa in contumacia, abbia omesso di esaminare d’ufficio tale contratto sotto il profilo dell’eventuale presenza di clausole abusive, in violazione degli obblighi ad esso incombenti in forza della direttiva 93/13/CEE del Consiglio, del 5 aprile 1993, concernente le clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori, e in cui risulti che le modalità procedurali dell’esercizio da parte di tale consumatore del suo diritto di proporre opposizione a detta sentenza contumaciale sono tali da generare un rischio non trascurabile che detto consumatore vi rinunci e non consentono, di conseguenza, di garantire il rispetto dei diritti che quest’ultimo trae da tale direttiva. Qualora una siffatta interpretazione estensiva non sia prospettabile a causa dei limiti costituiti dai principi generali del diritto e dall’impossibilità di procedere a un’interpretazione contra legem, il principio di effettività impone che il rispetto di tali diritti sia garantito nell’ambito di un procedimento di esecuzione di detta sentenza contumaciale o di un distinto procedimento successivo.

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Prima Sezione)

 

Sentenza dell’11 gennaio 2024

Þ C‑537/22

 

Global Ink Trade Kft.

c.

Nemzeti Adó- és Vámhivatal Fellebbviteli Igazgatósága

Rinvio pregiudiziale – Sistema comune d’imposta sul valore aggiunto (IVA) – Direttiva 2006/112/CE – Diniego del diritto a detrazione – Obblighi del contribuente – Dovere di diligenza – Onere della prova – Principi di neutralità fiscale e di certezza del diritto – Primato del diritto dell’Unione – Contraddizione tra la giurisprudenza di un organo giurisdizionale nazionale e il diritto dell’Unione

***

1)      Il principio del primato del diritto dell’Unione deve essere interpretato nel senso che esso impone al giudice nazionale, che abbia esercitato la facoltà ad esso attribuita dall’articolo 267 TFUE, di discostarsi dalle valutazioni in diritto di un organo giurisdizionale nazionale di grado superiore qualora esso ritenga, in considerazione dell’interpretazione di una disposizione di diritto dell’Unione fornita dalla Corte sotto forma di sentenza o di ordinanza motivata ai sensi dell’articolo 99 del suo regolamento di procedura, che tali valutazioni non siano conformi a detto diritto. Tale principio non osta tuttavia a una normativa nazionale che si limiti a obbligare gli organi giurisdizionali nazionali di grado inferiore a motivare qualsiasi discostamento da dette valutazioni.

2)      [Omissis]

3)      [Omissis]

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Nona Sezione)

 

Ordinanza del 9 gennaio 2024

Þ C‑131/23

 

C.A.A.,

C.V.

 

con l’intervento di:

Parchetul de pe lângă Înalta Curte de Casaţie şi JustiţieDirecţia Naţională AnticorupţieServiciul Teritorial Braşov,

Unitatea Administrativ Teritorială Judeţul Braşov

 

Rinvio pregiudiziale – Articolo 99 del regolamento di procedura della Corte – Acte éclairé – Decisione 2006/928/CE – Meccanismo di cooperazione e verifica dei progressi compiuti dalla Romania per rispettare i parametri di riferimento in materia di riforma giudiziaria e di lotta contro la corruzione – Natura ed effetti giuridici – Obbligatorietà per la Romania – Effetto diretto dei parametri di riferimento – Obbligo di lottare contro la corruzione in generale e, in particolare, la corruzione ad alto livello – Obbligo di prevedere sanzioni penali dissuasive ed effettive – Termine di prescrizione della responsabilità penale – Sentenza di una Corte costituzionale che ha invalidato una disposizione nazionale che disciplina le cause di interruzione di tale termine – Rischio sistemico d’impunità – Principio di legalità dei reati e delle pene – Requisiti di prevedibilità e di determinatezza della legge penale – Principio dell’applicazione retroattiva della legge penale più favorevole (lex mitior) – Principio della certezza del diritto – Standard nazionale di tutela dei diritti fondamentali – Obbligo per i giudici di uno Stato membro di disapplicare le sentenze della Corte costituzionale e/o dell’organo giurisdizionale supremo di tale Stato membro in caso di non conformità al diritto dell’Unione

***

La decisione 2006/928/CE della Commissione, del 13 dicembre 2006, che istituisce un meccanismo di cooperazione e verifica dei progressi compiuti dalla Romania per rispettare i parametri di riferimento in materia di riforma giudiziaria e di lotta contro la corruzione,

deve essere interpretata nel senso che:

gli organi giurisdizionali di uno Stato membro non sono tenuti a disapplicare le sentenze della Corte costituzionale di tale Stato membro che invalidano la disposizione legislativa nazionale recante disciplina delle cause di interruzione del termine di prescrizione in materia penale, per violazione del principio di legalità dei reati e delle pene quale tutelato dal diritto nazionale, sotto il profilo dei suoi requisiti di prevedibilità e di determinatezza della legge penale, anche se tali sentenze hanno la conseguenza di condurre all’archiviazione, per prescrizione della responsabilità penale, di un numero considerevole di procedimenti penali, ivi compresi procedimenti relativi a reati di corruzione.

Per contro, tale decisione deve essere interpretata nel senso che:

gli organi giurisdizionali di tale Stato membro sono tenuti a disapplicare uno standard nazionale di tutela relativo al principio dell’applicazione retroattiva della legge penale più favorevole (lex mitior) che consente di rimettere in discussione, anche nell’ambito di ricorsi contro sentenze definitive, l’interruzione del termine di prescrizione della responsabilità penale in simili procedimenti mediante atti processuali intervenuti prima di una tale constatazione di invalidità.

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 9 gennaio 2024

Þ C‑181/21 e C‑269/21

 

G.

c.

M.S. (C‑181/21),

nei confronti di:

Rzecznik Praw Obywatelskich,

Prokuratura Okręgowa w Katowicach

 

e

 

BC,

DC

c.

X (C‑269/21),

nei confronti di:

Rzecznik Praw Obywatelskich,

Prokuratura Okręgowa w Krakowie

Rinvio pregiudiziale – Articolo 267 TFUE – Possibilità per il giudice del rinvio di prendere in considerazione la sentenza pregiudiziale della Corte – Necessità dell’interpretazione richiesta affinché il giudice del rinvio possa pronunciare la sua sentenza – Indipendenza dei giudici – Condizioni di nomina dei giudici ordinari – Possibilità di contestare un’ordinanza recante la decisione definitiva su una domanda di misure cautelari – Possibilità di escludere un giudice da un collegio giudicante – Irricevibilità delle domande di pronuncia pregiudiziale

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Quarta Sezione)

 

Sentenza del 5 ottobre 2023

Þ C‑294/22

 

Office français de protection des réfugiés et apatrides,

c.

SW

Rinvio pregiudiziale – Politica comune in materia di asilo e di protezione sussidiaria – Direttiva 2011/95/UE – Articolo 12 – Esclusione dallo status di rifugiato – Persona registrata presso l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA) – Presupposti affinché tale persona possa essere ipso facto ammessa ai benefici della direttiva 2011/95 – Cessazione della protezione o dell’assistenza dell’UNRWA – Mancata assistenza medica – Presupposti

Corte di Giustizia dell’Unione europea 

 

Ordinanza del vicepresidente della Corte

del 27 settembre 2023

Þ C‑564/23 P(R)

 

Consiglio dell’Unione europea

ricorrente

 

procedimento in cui le altre parti sono:

Nikita Dmitrievich Mazepin

ricorrente in primo grado,

Repubblica di Lettonia

interveniente in primo grado

Impugnazione – Procedimento sommario – Misure restrittive adottate in considerazione della situazione in Ucraina – Congelamento di fondi e di risorse economiche – Mantenimento del nome di una persona fisica nell’elenco delle persone, entità e organismi soggetti a tali misure – Sospensione del procedimento di “reinserimento” di tale persona – Pubblicazione della decisione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea – Obbligo di adottare misure in materia di visti concessi dagli Stati membri – Provvedimenti che possono essere adottati dal giudice del procedimento sommario

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 24 luglio 2023

Þ C‑107/23 PPU

 

C.I.,

C.O.,

K.A.,

L.N.,

S.P.

 

con l’intervento di:

Statul român

Rinvio pregiudiziale – Tutela degli interessi finanziari dell’Unione europea – Articolo 325, paragrafo 1, TFUE – Convenzione “TIF” – Articolo 2, paragrafo 1 – Obbligo di lottare con misure dissuasive ed effettive contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione – Obbligo di prevedere sanzioni penali – Imposta sul valore aggiunto (IVA) – Direttiva 2006/112/CE – Frode grave all’IVA – Termine di prescrizione della responsabilità penale – Sentenza di una Corte costituzionale che ha invalidato una disposizione nazionale che disciplina le cause di interruzione di tale termine – Rischio sistemico d’impunità – Tutela dei diritti fondamentali – Articolo 49, paragrafo 1, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea – Principio di legalità dei reati e delle pene – Requisiti di prevedibilità e di determinatezza della legge penale – Principio dell’applicazione retroattiva della legge penale più favorevole (lex mitior) – Principio di certezza del diritto – Standard nazionale di tutela dei diritti fondamentali – Obbligo per i giudici di uno Stato membro di disapplicare le sentenze della Corte costituzionale e/o dell’organo giurisdizionale supremo di tale Stato membro in caso di non conformità al diritto dell’Unione – Responsabilità disciplinare dei giudici in caso di inosservanza di tali sentenze – Principio del primato del diritto dell’Unione

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 13 luglio 2023

Þ C‑615-20 e C-671/21

 

YP e a. (C‑615/20),

M. M. (C‑671/20)

con l’intervento di:

Prokuratura Okręgowa w Warszawie,

Komisja Nadzoru Finansowego e a. (C‑615/20)

Rinvio pregiudiziale – Articolo 19, paragrafo 1, secondo comma, TUE – Stato di diritto – Tutela giurisdizionale effettiva nei settori disciplinati dal diritto dell’Unione – Indipendenza dei giudici – Primato del diritto dell’Unione – Articolo 4, paragrafo 3, TUE – Obbligo di leale cooperazione – Revoca dell’immunità penale e sospensione dalle funzioni di un giudice disposte dall’Izba Dyscyplinarna (Sezione disciplinare) del Sąd Najwyższy (Corte suprema, Polonia) – Mancanza di indipendenza e imparzialità di tale sezione – Modifica della composizione del collegio giudicante chiamato a conoscere di una causa precedentemente assegnata a tale giudice – Divieti per gli organi giurisdizionali nazionali di mettere in discussione la legittimità di un organo giurisdizionale, di compromettere il funzionamento di quest’ultimo o di valutare la legalità o l’efficacia della nomina dei giudici o dei poteri giurisdizionali di questi ultimi a pena di sanzioni disciplinari – Obbligo per gli organi giurisdizionali di cui trattasi e per le autorità competenti a designare e modificare la composizione dei collegi giudicanti di disapplicare le misure di revoca dell’immunità e di sospensione del giudice interessato – Obbligo per i medesimi organi giurisdizionali e le medesime autorità di disapplicare le disposizioni nazionali che prevedono detti divieti

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Seconda Sezione)

 

Sentenza del 9 febbraio 2023

Þ C‑402/21

 

Staatssecretaris van Justitie en Veiligheid,

c.

S,

e

E,

C

c.

Staatssecretaris van Justitie en Veiligheid

Rinvio pregiudiziale – Accordo di associazione CEE-Turchia – Decisione n. 1/80 – Articoli 6 e 7 – Cittadini turchi già integrati nel mercato del lavoro dello Stato membro ospitante e beneficiari di un corrispondente diritto di soggiorno – Decisioni delle autorità nazionali che revocano il diritto di soggiorno di cittadini turchi che soggiornano legalmente nello Stato membro di cui trattasi da più di 20 anni, in quanto rappresentano una minaccia attuale, reale e sufficientemente grave per un interesse fondamentale della società – Articolo 13 – Clausola di standstill – Articolo 14 – Giustificazione – Motivi di ordine pubblico

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 28 giugno 2022

Þ C‑278/20

 

Commissione europea

c.

Regno di Spagna

Inadempimento di uno Stato – Responsabilità degli Stati membri per i danni causati ai singoli da violazioni del diritto dell’Unione – Violazione del diritto dell’Unione imputabile al legislatore nazionale – Violazione della Costituzione di uno Stato membro imputabile al legislatore nazionale – Principi di equivalenza e di effettività

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 22 marzo 2022

Þ C‑508/19

 

M.F.

c.

J.M.

con l’intervento di:

Prokurator Generalny,

Rzecznik Praw Obywatelskich

Rinvio pregiudiziale – Articolo 267 TFUE – Necessità dell’interpretazione richiesta affinché il giudice del rinvio possa pronunciare la sua sentenza – Nozione – Procedimento disciplinare avviato nei confronti di un giudice di un organo giurisdizionale ordinario – Designazione dell’organo giurisdizionale disciplinare competente a conoscere di tale procedimento da parte del presidente della Sezione disciplinare del Sąd Najwyższy (Corte suprema, Polonia) – Azione civile di accertamento dell’inesistenza di un rapporto di servizio tra il presidente di tale Sezione disciplinare e la Corte suprema – Incompetenza del giudice del rinvio a sindacare la validità della nomina di un giudice della Corte suprema e irricevibilità di una siffatta azione in base al diritto nazionale – Irricevibilità della domanda di pronuncia pregiudiziale

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Terza Sezione)

 

Sentenza del 10 marzo 2022

Þ C‑177/20

 

«Grossmania» Mezőgazdasági Termelő és Szolgáltató Kft.

c.

Vas Megyei Kormányhivatal

Rinvio pregiudiziale – Principi del diritto dell’Unione – Primato – Effetto diretto – Leale cooperazione – Articolo 4, paragrafo 3, TUE – Articolo 63 TFUE – Obblighi di uno Stato membro derivanti da una sentenza pregiudiziale – Interpretazione, da parte della Corte, in una sentenza pregiudiziale, di una norma del diritto dell’Unione – Obbligo di conferire piena efficacia al diritto dell’Unione – Obbligo, in capo al giudice nazionale, di disapplicare una normativa nazionale contraria al diritto dell’Unione come interpretato dalla Corte – Decisione amministrativa divenuta definitiva in assenza di un ricorso giurisdizionale – Principi di equivalenza e di effettività – Responsabilità dello Stato membro

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Assemblea plenaria)

 

Sentenza del 16 febbraio 2022

Þ C‑156/21

 

Hongrie

c.

Parlement européen

Conseil de l’Union européenne

 

 

Sentenza del 16 febbraio 2022

Þ C‑157/21

 

République de Pologne,

c.

Parlement européen

Conseil de l’Union européennet

Ricorso di annullamento – Regolamento (UE, Euratom) 2020/2092 - Sistema generale di condizionalità per la tutela del bilancio dell’Unione europea – Tutela del bilancio dell’Unione in caso di violazione dei principi dello Stato di diritto in a Stato membro – Base giuridica – Articolo 322, paragrafo 1, lettera a), TFUE – Presunta elusione dell’articolo 7 TUE e dell’articolo 269 TFUE  Presunte violazioni dell’articolo 4, paragrafo 1, dell’articolo 5, paragrafo 2, e dell’articolo 13, paragrafo 2, TUE nonché i principi di certezza del diritto, proporzionalità e uguaglianza degli Stati membri dinanzi ai Trattati

 

Ricorso di annullamento – Regolamento (UE, Euratom) 2020/2092 – Sistema generale di condizionalità per la tutela del bilancio dell’Unione europea – Tutela del bilancio dell’Unione in caso di violazione dei principi dello Stato di diritto in uno Stato membro – Base giuridica – Articolo 322, paragrafo 1, lettera a), TFUE – Articolo 311 TFUE – Articolo 312 TFUE – Presunta elusione dell’articolo 7 TUE e dell’articolo 269 TFUE – Presunte violazioni dell’articolo 4, paragrafo 1, dell’articolo 5, paragrafo 2 , articolo 13, paragrafo 2, TUE, articolo 296, secondo comma, TFUE, Protocollo (n. 2) sull’applicazione dei principi di sussidiarietà e proporzionalità e dei principi di attribuzione, certezza del diritto, proporzionalità e uguaglianza degli Stati membri dinanzi ai Trattati Accusa di abuso di potere

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 21 dicembre 2021

Þ C‑497/20

 

Randstad Italia SpA

c.

Umana SpA,

Azienda USL Valle d’Aosta,

IN. VA SpA,

Synergie Italia agenzia per il lavoro SpA

Rinvio pregiudiziale – Articolo 19, paragrafo 1, secondo comma, TUE – Obbligo degli Stati membri di stabilire i rimedi giurisdizionali necessari per assicurare una tutela giurisdizionale effettiva nei settori disciplinati dal diritto dell’Unione – Appalti pubblici – Direttiva 89/665/CEE – Articolo 1, paragrafi 1 e 3 – Articolo 47 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea – Sentenza del supremo organo della giustizia amministrativa di uno Stato membro che, in violazione della giurisprudenza della Corte, dichiara irricevibile il ricorso di un offerente escluso da una procedura di aggiudicazione di un appalto pubblico – Mancanza di rimedi giurisdizionali avverso tale sentenza dinanzi all’organo giurisdizionale supremo di tale Stato membro – Principi di effettività e di equivalenza

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 21 dicembre 2021

Þ C‑124/20

 

Bank Melli Iran,

c.

Telekom Deutschland GmbH

Rinvio pregiudiziale – Politica commerciale – Regolamento (CE) n. 2271/96 – Protezione dagli effetti extraterritoriali derivanti dall’applicazione di una normativa adottata da un paese terzo – Misure restrittive adottate dagli Stati Uniti d’America nei confronti dell’Iran – Sanzioni secondarie adottate da tale paese terzo, che impediscono alle persone di intrattenere, al di fuori del territorio di tale paese, rapporti commerciali con talune imprese iraniane – Divieto di rispettare tale normativa – Esercizio del diritto di risoluzione ordinaria

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 23 novembre 2021

Þ C‑564/19 et al.

 

Procedimento penale a carico di IS

Rinvio pregiudiziale – Cooperazione giudiziaria in materia penale – Direttiva 2010/64/UE – Articolo 5 – Qualità dell’interpretazione e della traduzione – Direttiva 2012/13/UE – Diritto all’informazione nei procedimenti penali – Articolo 4, paragrafo 5, e articolo 6, paragrafo 1 – Diritto all’informazione sull’accusa – Diritto all’interpretazione e alla traduzione – Direttiva 2016/343/UE – Diritto a un ricorso effettivo e a un giudice imparziale – Articolo 48, paragrafo 2, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea – Articolo 267 TFUE – Articolo 19, paragrafo 1, secondo comma, TUE – Ricevibilità – Impugnazione nell’interesse della legge contro una decisione che dispone un rinvio pregiudiziale – Procedimento disciplinare – Potere del giudice di grado superiore di dichiarare illegittima la domanda di pronuncia pregiudiziale

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 23 novembre 2021

Þ C‑833/19P

 

Consiglio dell’Unione europea

 

procedimento in cui l’altra parte è:

 

Hamas

Impugnazione – Politica estera e di sicurezza comune – Lotta contro il terrorismo – Misure restrittive adottate nei confronti di determinate persone ed entità – Congelamento dei capitali – Posizione comune 2001/931/PESC – Regolamento (CE) n. 2580/2001 – Mantenimento di un’organizzazione nell’elenco delle persone, dei gruppi e delle entità coinvolti in atti terroristici – Motivazione individuale notificata all’organizzazione e contenuta in un documento distinto dall’atto contenente una motivazione a carattere generale – Autenticazione della motivazione individuale – Articolo 297, paragrafo 2, TFUE

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 6 ottobre 2021

Þ C‑561/19

 

Consorzio Italian Management,

Catania Multiservizi SpA

c.

Rete Ferroviaria Italiana SpA

Rinvio pregiudiziale – Articolo 267 TFUE – Portata dell’obbligo di rinvio dei giudici nazionali di ultima istanza – Eccezioni a tale obbligo – Criteri – Questione relativa all’interpretazione del diritto dell’Unione sollevata dalle parti nel procedimento nazionale dopo che la Corte ha pronunciato una sentenza pregiudiziale in tale procedimento – Mancanza di precisazioni riguardo ai motivi che giustificano la necessità di una risposta alle questioni pregiudiziali – Irricevibilità parziale della domanda di pronuncia pregiudiziale

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 22 giugno 2021

Þ C‑439/19

 

B

 

con l’intervento di:

Latvijas Republikas Saeima

Rinvio pregiudiziale – Protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali – Regolamento (UE) 2016/679 – Articoli 5, 6 e 10 – Normativa nazionale che prevede l’accesso del pubblico ai dati personali relativi ai punti di penalità inflitti in caso di infrazioni stradali – Liceità – Nozione di “dati personali relativi a condanne penali e reati” – Divulgazione al fine di migliorare la sicurezza stradale – Diritto di accesso del pubblico ai documenti ufficiali – Libertà d’informazione – Conciliazione con i diritti fondamentali al rispetto della vita privata e alla protezione dei diritti personali – Riutilizzo dei dati – Articolo 267 TFUE – Effetti nel tempo di una pronuncia pregiudiziale – Possibilità per un giudice costituzionale di uno Stato membro di mantenere gli effetti giuridici di una normativa nazionale non compatibile con il diritto dell’Unione – Principi del primato del diritto dell’Unione e della certezza del diritto

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 22 giugno 2021

Þ C- 872/19 P

 

Repubblica bolivariana del Venezuela, ricorrente

procedimento in cui l’altra parte è:

Consiglio dell’Unione europea

Impugnazione – Politica estera e di sicurezza comune (PESC) – Misure restrittive adottate in considerazione della situazione in Venezuela – Ricorso di annullamento proposto da uno Stato terzo – Ricevibilità – Articolo 263, quarto comma, TFUE – Legittimazione ad agire – Condizione per cui il ricorrente deve essere direttamente interessato dalla misura oggetto del suo ricorso – Nozione di “persona giuridica” – Interesse ad agire – Atto regolamentare che non comporta alcuna misura di esecuzione

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Sessione Plenaria)

 

Sentenza del 10 dicembre 2018

Þ C-621/18

 

Andy Wightman e a.

c.

Secretary of State for Exiting the European Union

Rinvio pregiudiziale – Articolo 50 TUE – Notifica da parte di uno Stato membro della propria intenzione di recedere dall’Unione europea – Conseguenze della notifica – Diritto di revoca unilaterale della notifica – Presupposti

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 24 ottobre 2018

Þ C-234/17

 

 

XC, YB e ZA

c.

Austria

Rinvio pregiudiziale – Principi del diritto dell’Unione – Leale cooperazione – Autonomia procedurale – Principi di equivalenza e di effettività – Normativa nazionale che prevede un mezzo di impugnazione che consente la ripetizione di un procedimento penale in caso di violazione della Convenzione europea per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali – Obbligo di estendere tale procedura ai casi di asserite violazioni dei diritti fondamentali sanciti dal diritto dell’Unione europea – Insussistenza

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Prima Sezione)

 

Sentenza del 20 dicembre 2017

Þ C‑322/16

 

Global Starnet Ltd

c.

Ministero dell’Economia e delle Finanze, Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato

Rinvio pregiudiziale – Libera prestazione dei servizi, libertà di stabilimento, libera circolazione dei capitali e libertà d’impresa – Restrizioni – Attribuzione di nuove concessioni per la gestione a distanza dei giochi – Principi della certezza del diritto e della tutela del legittimo affidamento – Sentenza della Corte costituzionale – Esistenza o no di un obbligo per il giudice nazionale di adire la Corte

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Seconda Sezione)

 

Sentenza del 9 settembre 2015

Þ C-160/14

 

João Filipe Ferreira da Silva e Brito e a.

c.

Estado português

 

Rinvio pregiudiziale – Ravvicinamento delle legislazioni – Mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimenti di imprese, di stabilimenti o di parti di imprese o di stabilimenti – Nozione di trasferimento di stabilimento – Obbligo di sottoporre una domanda di pronuncia pregiudiziale ai sensi dell’articolo 267, terzo comma, TFUE – Pretesa violazione del diritto dell’Unione imputabile a un giudice nazionale avverso le cui decisioni non è possibile proporre un ricorso di diritto interno – Normativa nazionale che subordina il diritto al risarcimento del danno derivante da una simile violazione al previo annullamento della decisione che ha occasionato tale danno

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Seduta Plenaria)

 

Parere del 18 dicembre 2014

Þ Parere n. 2/13

Parere emesso ai sensi dell’articolo 218, paragrafo 11, TFUE – Progetto di accordo internazionale – Adesione dell’Unione europea alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali – Compatibilità di detto progetto con i Trattati UE e FUE

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Sesta Sezione)

 

Sentenza del 6 novembre 2014

Þ C-385/13

 

Repubblica italiana

c.

Commissione europea

«Impugnazione – Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) – Programma operativo regionale (POR) 2000-2006 per la regione Campania – Regolamento (CE) n. 1260/1999 – Articolo 32, paragrafo 3, primo comma, lettera f) – Procedura d’infrazione contro la Repubblica italiana riguardante la gestione dei rifiuti nella regione Campania – Decisione di non procedere ai pagamenti intermedi attinenti alla misura del POR relativa alla gestione e allo smaltimento dei rifiuti

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Seconda Sezione)

 

Sentenza del 10 luglio 2014

Þ C-213/13

 

Impresa Pizzarotti & C. SpA

c.

Comune di Bari e a.

Appalti pubblici di lavori – Direttiva 93/37/CEE – Atto di “impegno a locare” edifici non ancora costruiti – Decisione giurisdizionale nazionale con forza di giudicato – Portata del principio dell’intangibilità del giudicato in una situazione contrastante con il diritto dell’Unione

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Quarta Sezione)

 

Sentenza del 6 settembre 2012

Þ C-36/11

 

Pioneer Hi Bred Italia Srl

c.

Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali

Agricoltura – Organismi geneticamente modificati – Direttiva 2002/53/CE – Catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole – Organismi geneticamente modificati iscritti nel catalogo comune – Regolamento (CE) n. 1829/2003 – Articolo 20 – Prodotti esistenti – Direttiva 2001/18/CE – Articolo 26 bis – Misure intese a evitare la presenza involontaria di organismi geneticamente modificati – Misure nazionali che, nelle more dell’adozione di misure fondate sull’articolo 26 bis della direttiva 2001/18/CE, vietano la messa in coltura di organismi geneticamente modificati iscritti nel catalogo comune e autorizzati come prodotti esistenti

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 24 aprile 2012

Þ C- 571/10

 

Servet Kamberaj

c.

Istituto per l’Edilizia sociale della Provincia autonoma di Bolzano (IPES) e a.

Art. 2 TUE, 6 TUE, 18 TFUE, 45 TFUE e 49 TFUE, 21 e 34 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea; direttive 2000/43/CE del Consiglio, del 29 giugno 2000, e 2003/109/CE del Consiglio, del 25 novembre 2003; art. 14 CEDU, art. 1 del Protocollo n. 12 CEDU

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Terza Sezione)

 

Sentenza del 24 novembre 2011

Þ C- 379/10

 

Commissione

c.

Repubblica italiana

Principio generale della responsabilità degli Stati membri per violazione del diritto dell’Unione da parte di un loro organo giurisdizionale di ultimo grado – Esclusione di qualsiasi responsabilità dello Stato per interpretazione delle norme di diritto o per valutazione di fatti e prove da parte di un organo giurisdizionale di ultimo grado

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Quarta Sezione)

 

Sentenza dell’11 novembre 2010

Þ C-164/09

 

Commissione

c.

Repubblica italiana

Legge regionale del Veneto recante deroga alla direttiva 79/409/CEE; conservazione degli uccelli selvatici; condanna dello Stato italiano

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Quarta Sezione)

 

Sentenza del 4 marzo 2010

Þ C-297/08

 

Commissione

c.

Repubblica italiana

Ambiente – Direttiva 2006/12/CE – Gestione dei rifiuti – Piano di gestione – Rete adeguata ed integrata di impianti di smaltimento – Pericolo per la salute umana o per l’ambiente – Inadempimento - Forza maggiore – Turbative dell’ordine pubblico – Criminalità organizzata – Insussistenza – Condanna dell’Italia

Corte di Giustizia dell’Unione europea

 

Ordinanza del Presidente del 10 dicembre 2009

Þ C-573/08R

 

Commissione

c.

Repubblica italiana

Legge regionale della Lombardia recante deroga alla direttiva 79/409/CEE ‒ conservazione degli uccelli selvatici ‒ ordine di adozione da parte dello Stato italiano di provvedimenti cautelari

Corte di Giustizia dell’Unione europea

(Seconda Sezione)

 

Sentenza del 10 dicembre 2009

Þ C-205/08

 

Mediatore per l’ambiente della Carinzia

c.

Governo del Land di Carinzia

Giurisdizione nazionale” – nozione - rinvio pregiudiziale - VIA

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Ottava Sezione)

 

Sentenza del 20 novembre 2009

Þ C-278/09

 

Olivier Martinez,

Robert Martinez

c.

MGN Ltd

Rinvio pregiudiziale alla Corte; art. 267 Tfue come parametro addotto; Trattato di Lisbona non ancora in vigore; stato attuale del diritto comunitario; artt. 68 e 234 Tce; giudice che non ha il potere; pubblicazione di testi e fotografie in Internet

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Terza Sezione)

 

Sentenza del 19 novembre 2009

Þ C-314/08

 

K. Filipiak

c.

Direttore dell’Amministrazione finanziaria di Poznań

Primato del diritto comunitario; sentenza di un giudice costituzionale nazionale; dichiarazione di incostituzionalità di una norma nazionale; modulazione degli effetti nel tempo; rinvio della perdita di efficacia vincolante della disposizione nazionale dichiarata incostituzionale; obbligo di disapplicazione di tale disposizione

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 17 novembre 2009

Þ C-169/08

 

Presidente del Consiglio dei Ministri

c.

Regione Sardegna

Normativa regionale che istituisce un’imposta sullo scalo turistico di aereomobili adibito a trasporto privato di persone; poteri autonomi attribuiti da uno statuto avente forza di legge costituzionale che l’autorizza ad istituire tributi propri; aiuto di Stato; non conformità

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 29 ottobre 2009

Þ C-115/08

 

Land Oberösterreich

c.

ČEZ as

Obbligo di interpretazione conforme al diritto comunitario; principio di non discriminazione in base alla nazionalità; immissioni da parte di una centrale nucleare

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Seconda Sezione)

 

Sentenza del 6 ottobre 2009

Þ C-267/08

 

Sezione del partito socialdemocratico austriaco del Land della Carinzia

c.

Finanzamt Klagenfurt

Organizzazione regionale di un partito politico; nozione di attività economica; pubblicità esterna; IVA

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Quinta Sezione)

 

Sentenza del 24 settembre 2009

Þ C-501/08

 

Município de Gondomar (Portugal)

c.

Commissione

Ricorso di annullamento; art. 230 c. 4 Tce; atto che riguarda “direttamente e individualmente” il richiedente; tutela giurisdizionale effettiva

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Prima Sezione)

 

Sentenza del 17 settembre 2009

Þ C-242/06

 

Ministro dell’Immigrazione e Integrazione

c.

T.Sahin

Accordo di associazione CEE-Turchia; clausola di “standstill”; violazione; libera circolazione dei lavoratori

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Prima Sezione)

 

Sentenza del 10 settembre 2009

Þ C-445/07

 

Commissione

c.

Ente per le Ville Vesuviane

Ricorso di annullamento; ricevibilità; ente regionale o locale; atti che riguardano direttamente e individualmente tale ente

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 8 settembre 2009

Þ C-411/06

 

Commissione

c.

Parlamento e Consiglio

Rifiuti; fondamento normativo; Convenzione di Basilea; Convenzione di Rotterdam

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Seconda Sezione)

 

Sentenza del 3 settembre 2009

Þ C-2/08

 

Amministrazione dell’Economia e delle Finanze, Agenzia delle Entrate

c.

Fallimento Olimpiclub Srl

Imposta sul valore aggiunto; domanda di pronuncia pregiudiziale sull’applicazione del principio dell’autorità di cosa giudicata; non applicabilità per contrasto con il diritto comunitario dell’art. 2909 del codice civile; primato del diritto comunitario; pratiche abusive

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Quarta Sezione)

 

Sentenza del 3 settembre 2009

Þ C-166/07

 

Parlamento

c.

Consiglio

Fondo internazionale per l’Irlanda; scelta della base giuridica; annullamento del regolamento CE n. 1968/2006

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Seconda Sezione)

 

Sentenza del 16 luglio 2009

Þ C-165/08

 

Commissione

c.

Repubblica di Polonia

Organismi geneticamente modificati; divieto di commercializzazione; ordine etico o religioso

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Prima Sezione)

 

Þ Sentenza del 16 luglio 2009

C-128/08

 

J. Damseaux

c.

Stato belga

Tassazione dei redditi mobiliari; Convenzione contro la doppia imposizione

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 16 luglio 2009

Þ C-428/07

 

The Queen

c.

Secretary of State

Sistema costituzionale di uno Stato membro; autorità regionali con poteri legislativi; trasferimento di competenze; discriminazione contraria al diritto comunitario; esclusione

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Terza Sezione)

 

Sentenza del 25 giugno 2009

Þ C-14/08

 

Roda Golf & Beach Resort SL

Cooperazione giudiziaria in materia civile; rinvio pregiudiziale; nozione di “lite”; regolamento CE 1348/2000

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Quarta Sezione)

 

Sentenza del 11 giugno 2009

Þ C-155/08

 

X e a.

c.

Segretario di Stato per le Finanze

Segreto bancario; tassazione; reciproca assistenza fra le autorità competenti degli Stati membri nel settore delle imposte dirette e indirette

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Terza Sezione)

 

Sentenza del 4 giugno 2009

Þ C-560/07

 

Balbiino AS

c.

Ministro dell’Agricoltura e a.

Adesione dell’Estonia; misure transitorie; conoscenza del diritto comunitario; pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea; mancanza della traduzione nella lingua di un nuovo Stato membro; imposizione ai singoli

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Prima Sezione)

 

Sentenza del 2 aprile 2009

Þ C-394/07

 

M.Gambazzi

c.

DaimlerChrysler Canada Inc. e a.

Convenzione di Bruxelles; riconoscimento ed esecuzione delle decisioni; violazione dell’ordine pubblico dello Stato richiesto; esclusione del convenuto

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Sesta Sezione)

 

Sentenza del 26 marzo 2009

Þ C-535/08

 

M.C. Rita Pignataro

c.

Ufficio centrale circoscrizionale e a.

Elezioni regionali; condizione di eleggibilità; obbligo di residenza nella regione considerata; incompetenza della Corte

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Seconda Sezione)

 

Sentenza del 5 marzo 2009

Þ C-222/07

 

UTECA

c.

Administración General del Estado

Attività televisive; esercizio; libertà fondamentali garantite dal Tce; discriminazione fondata sulla nazionalità; aiuto di Stato; nozione; finanziamento anticipato di film europei di cui il 60% è destinato alla produzione di opere di lingue ufficiali del Regno di Spagna

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Seconda Sezione)

 

Sentenza del 12 febbraio 2009

Þ C-45/07

 

Commissione

c.

Repubblica ellenica

Competenze rispettive della Comunità e degli Stati membri; accordi internazionali; personalità giuridica; Comunità priva dello status di membro di un’organizzazione internazionale; leale collaborazione; Codice internazionale relativo alla sicurezza delle navi e degli impianti portuali; Convenzione internazionale per la salvaguardia della vita umana in mare

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 16 dicembre 2008

Þ C-210/06

 

Cartesio

Nozione di “giurisdizione”; nozione di “giurisdizione nazionale avverso le cui decisioni non possa proporsi un ricorso giurisdizionale di diritto interno”; decisione che dispone un rinvio pregiudiziale; appello; libertà di stabilimento

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 24 giugno 2008

Þ C-188/07

 

Commune de Mesquer

c.

Total France SA e a.

Principio “chi inquina paga”; Convenzione sulla responsabilità civile per i danni dovuti a inquinamento da idrocarburi

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Grande Sezione)

 

Sentenza dell’11 dicembre 2007

Þ C-161/06

 

Skoma-Lux Sro

c.

Direzione doganale di Olomouc

Condizioni di adesione all’Ue; conoscenza della normativa comunitaria; pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea; mancanza di traduzione nella lingua di uno Stato membro

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Quarta Sezione)

 

Sentenza del 29 novembre 2007

Þ C-10/06P

 

R. Bustamante Tello

c.

Consiglio

“servizi effettuati per un altro Stato”; nozione; dipendenti; indennità di dislocazione

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 18 luglio 2007

Þ C-119/05

 

Lucchini SpA

Autorità di cosa giudicata della sentenza di un organo giurisdizionale nazionale

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Terza Sezione)

 

Sentenza del 28 giugno 2007

Þ C-467/05

 

Giovanni Dell’Orto

Procedimento penale; decisione quadro 2001/220/GAI; nozione di “vittima”; persona giuridica; questioni proposte in via pregiudiziale; presunzione di rilevanza; rigetto della Corte; assenza manifesta di nesso con l’effettività o con l’oggetto della causa principale; questione di tipo ipotetico; mancanza per la Corte di elementi per rispondere in modo utile

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Terza Sezione)

 

Sentenza del 21 giugno 2007

Þ C-424/05P

 

Commissione

c.

S. Hosman-Chevalier

“Servizi effettuati per un altro Stato”; nozione; dipendenti; indennità di dislocazione

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Quarta Sezione)

 

Sentenza del 7 giugno 2007

Þ C-222/05

 

J. van der Weend e a.

c.

Minister van Landbouw, Natuur en Voedselkwaliteit

Interpretazione del diritto comunitario; questioni sollevate; presunzione di rilevanza; rigetto della Corte; assenza manifesta di nesso con l’effettività o con l’oggetto della causa principale; questione di tipo ipotetico; mancanza per la Corte di elementi per rispondere in modo utile

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Prima Sezione)

 

Sentenza del 7 giugno 2007

Þ C-335/05

 

Řízení Letového Provozu ČR

c.

Ufficio federale delle Finanze

Interpretazione del diritto comunitario derivato alla luce degli accordi internazionali stipulati dalla Comunità; GATS; clausola della nazione più favorita

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Quinta Sezione)

 

Sentenza del 22 marzo 2007

Þ C-15/06P

 

Regione Siciliana

c.

Commissione

Decisione del Tribunale di primo grado; ricorso di annullamento; FESR; ente regionale o locale; personalità giuridica; atti che riguardano direttamente e individualmente tale ente; incidenza diretta; ricevibilità

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 13 marzo 2007

Þ C-432/05

 

Unibet (London) Ltd

c.

Justitiekanslern

Ricorso autonomo diretto; principio della tutela giurisdizionale effettiva; rimedi processuali; principio di equivalenza; principio di effettività; provvedimenti provvisori

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Seconda Sezione)

 

Sentenza del 15 febbraio 2007

Þ C-292/05

 

E. Lechouritou e a.

c.

Repubblica federale di Germania

Vittime di massacri di guerra; risarcimento dei danni; aventi diritto; nozione di “materia civile e commerciale”; eclusione

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 12 settembre 2006

Þ C-300/04

 

M.G. Eman e O.B. Sevinger

c.

Paesi Bassi

Elezioni al PE; diritto di voto; cittadini danesi di Aruba; CEDU; condizione di residenza nei Paesi Bassi

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 12 settembre 2006

Þ C-145/04

 

Regno di Spagna

c.

Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord

Elezioni al PE; diritto di voto; cittadini del Commonwealth residenti a Gibilterra e privi della cittadinanza dell’Unione

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 6 settembre 2006

Þ C-88/03

 

Repubblica portoghese

c.

Commissione

Collettività regionale o territoriale; Regione autonoma delle Azzorre; regime; misure fiscali; aiuto di Stato

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 16 giugno 2005

Þ C-105/03

 

Maria Pupino

Obbligo di interpretazione conforme del diritto nazionale; principio di leale cooperazione

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 13 giugno 2006

Þ C-173/03

 

Traghetti del Mediterraneo SpA

c.

Repubblica italiana

Responsabilità extracontrattuale degli Stati membri per le violazioni del diritto comunitario imputabili ad un organo giurisdizionale di ultimo grado; limitazione, da parte del legislatore nazionale, della responsabilità dello Stato ai soli casi di dolo e colpa grave del giudice; presunzione di violazione manifesta del diritto comunitario; principio dell’effetto utile

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Grande Sezione)

 

Sentenza del 1° marzo 2005

Þ C-377/02

 

Léon Van Parys

Organizzazione comune dei mercati; GATT 1994 art. I e XIII; accordo quadro 23 aprile 1993 tra la CEE e l’accordo di Cartagena; impossibilità di invocare gli accordi dell’OMC per contestare la legittimità di un atto comunitario

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Sesta Sezione)

 

Sentenza del 1° aprile 2004

Þ C-263/02

 

Commissione

c.

Jégo-Quéré e a.

Ricorso di annullamento; tutela giurisdizionale effettiva; ricevibilità; persona giuridica

Corte di Giustizia delle Comunità europee

 

Sentenza del 30 settembre 2003

Þ C-224/01

 

G.Köbler

c.

Repubblica d’Austria

Responsabilità extracontrattuale degli Stati membri per le violazioni del diritto comunitario imputabili ad un organo giurisdizionale di ultimo grado; carattere manifesto della violazione del diritto comunitario

Corte di Giustizia delle Comunità europee

 

Sentenza del 9 settembre 2003

Þ C-198/01

 

CIF

c.

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

Principio della certezza del diritto; principio dell’effetto utile del diritto comunitario

Corte di Giustizia delle Comunità europee

 

Sentenza del 20 maggio 2003

Þ C-465/00 e al.

 

Rechnungshof  e a.

c.

Österreichischer Rundfunk e a.

Rispetto della vita privata; art. 8 Cedu; principi generali del diritto; controllo dei redditi; funzionamento del mercato interno; direttive autoapplicative

 

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Sesta Sezione)

 

Sentenza del 15 maggio 2003

Þ C-300/01

 

Doris Salzmann

Interpretazione del diritto comunitario; rilevanza della pronuncia emessa in via pregiudiziale; presunzione di rilevanza

Corte di Giustizia delle Comunità europee

 

Sentenza del 14 dicembre 2000

Þ C-300/98

 

Parfums Christian Dior SA

c.

TUK Consultancy BV

Accordo internazionale concluso dalla Comunità e dagli Stati membri; effetto diretto; distinzione di competenze; diritto di proprietà intellettuale

Corte di Giustizia delle Comunità europee

 

Sentenza del 26 settembre 2000

Þ C-443/98

 

Unilever Italia SpA

c.

Central Food SpA

Disapplicazione di una regola tecnica nazionale; effetti orizzontali

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Seconda Sezione)

 

Sentenza del 29 aprile 1999

Þ C-224/97

 

Erich Ciola

c.

Land Vorarlberg

Antinomie fra diritto comunitario e diritto nazionale; effetto diretto; “disapplicazione”; libera prestazione di servizi

Corte di Giustizia delle Comunità europee

 

Sentenza del 22 ottobre 1998

Þ C-10/97

 

Ministero delle Finanze

c.

IN. CO. GE. ’90 Srl

Primato del diritto comunitario; garanzia dei diritti dei singoli; qualificazione di un rapporto giuridico alla luce del diritto comunitario; competenza dell’ordinamento nazionale

Corte di Giustizia delle Comunità europee

 

Sentenza del 16 luglio 1998

Þ C-171/96

 

R.A. Pereira Roque

c.

Lieutenant Governor

Adesione alla CE; Protocollo n. 3 riguardante le Isole Normanne e l’Isola di Man; parità di trattamento dei cittadini comunitari; espulsione dall’isola di Jersey di un cittadino di uno Stato membro diverso dal Regno Unito

Corte di Giustizia delle Comunità europee

 

Sentenza del 16 giugno 1998

Þ C-162/96

 

A. Racke GmbH & Co.

c.

Hauptzollamt Mainz

Accordi internazionali della Comunità; effetto diretto; norme di diritto internazionale consuetudinario; principio “pacta sunt servanda”; cessazione e sospensione delle relazioni convenzionali; Convenzione di Vienna sul diritto dei Trattati; clausola “rebus sic stantibus 

Corte di Giustizia delle Comunità europee

 

Sentenza del 5 marzo 1996

Þ C-46/93

 

Brasserie du Pêcheur SA

c.

Repubblica federale di Germania

Responsabilità dello Stato membro; presupposti; violazioni del diritto comunitario; risarcimento del danno per lesioni arrecate ai diritti attribuiti ai singoli; diretta applicabilità

Corte di Giustizia delle Comunità europee

 

Sentenza del 15 dicembre 1995

Þ C-415/93

 

J.M.Bosman

Principio di sussidiarietà; principio di certezza del diritto; effetti nel tempo delle sentenze interpretative; libera circolazione delle persone; ordine pubblico

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Sezione)

 

Sentenza del 14 luglio 1994

Þ C-91/92

 

P.Faccini Dori

c.

Recreb Srl

Mancata attuazione di una direttiva; responsabilità extracontrattuale dello Stato; obbligo di interpretazione conforme del diritto nazionale

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Quinta Sezione)

 

Sentenza del 4 giugno 1992

Þ C-13/91

 

M. Debus

Primato del diritto comunitario; efficacia diretta; obbligo di disapplicazione; tutela della sanità

Corte di Giustizia delle Comunità europee

 

Sentenza del 19 novembre 1991

Þ C-6/90

 

A. Francovich e a.

c.

Repubblica italiana

Responsabilità dello Stato membro; presupposti; mancata trasposizione di una direttiva; risarcimento del danno; tutela dei lavoratori in caso di insolvenza del datore di lavoro

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Sesta Sezione)

 

Sentenza del 13 novembre 1990

Þ C-106/89

 

Marleasing SA

c.

Comercial Internacional de alimentacion SA

Obbligo di interpretazione conforme al diritto comunitario

Corte di Giustizia delle Comunità europee

 

Sentenza del 19 giugno 1990

Þ C-213/89

 

Factortame e a.

Tutela giurisdizionale dei singoli; diritto comunitario; efficacia diretta; principio di leale collaborazione; disapplicazione; provvedimenti provvisori

Corte di Giustizia delle Comunità europee

 

Sentenza del 22 ottobre 1987

Þ C-314/85

 

Foto-Frost

c.

Hauptzollamt di Lubecca-Est

Obbligo di rinvio dei giudici nazionali di ultimo grado; unità dell’ordinamento giuridico comunitario; principio della certezza del diritto

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Terza Sezione)

 

Sentenza dell’8 ottobre 1986

Þ C-234/85

 

Franz Keller

Validità degli atti delle istituzioni; valutazione alla luce del diritto comunitario; libero esercizio dell’attività professionale; limitazioni

Corte di Giustizia delle Comunità europee

 

Sentenza del 15 maggio 1986

Þ C-222/84

 

M. Johnston

c.

Chief Constable of the Royal Ulster Constabulary

Accesso al lavoro; parità fra uomini e donne; sicurezza pubblica; protezione della donna; mansioni di poliziotto armato; applicazione uniforme del diritto comunitario; obbligo di interpretazione conforme; art. 5 del Trattato; rimedio giurisdizionale effettivo; direttive autoapplicative

 

Corte di Giustizia delle Comunità europee

 

Sentenza del 6 ottobre 1982

Þ C-283/81

 

Srl Cilfit e a.

c.

Ministero della Sanità

Obbligo di rinvio da parte del giudice nazionale di ultimo grado; interpretazione uniforme del diritto comunitario

Corte di Giustizia delle Comunità europee

 

Sentenza del 5 marzo 1980

Þ C-265/78

 

H. Ferwenda BV

c.

Produktschap voor vee en Vlees

Principio di collaborazione; principio di certezza del diritto; parità di trattamento; restituzioni all’esportazione indebitamente attribuite

Corte di Giustizia delle Comunità europee

 

Sentenza del 5 aprile 1979

Þ C-148/78

 

Tullio Ratti

Direttive autoapplicative; principio dell’effetto utile del diritto comunitario; principio del legittimo affidamento

Corte di Giustizia delle Comunità europee

 

Sentenza del 9 marzo 1978

Þ C-106/77

 

Simmenthal Spa

c.

Amministrazione delle finanze dello Stato

Diretta applicabilità del diritto comunitario; principio del primato; “disapplicazione”

Corte di Giustizia delle Comunità europee

(Sezione)

 

Sentenza del 24 maggio 1977

Þ C-107/76

 

Hoffmann-La Roche AG

c.

Centrafarm Vertriebsgesellschaft Pharmazeutischer Erzeugnisse MBH

Interpretazione uniforme del diritto comunitario

Corte di Giustizia delle Comunità europee

 

Sentenza del 13 luglio 1972

Þ C-48/71

 

Commissione

c.

Italia

Sovranità; limitazione; carattere definitivo; principi generali; applicazione uniforme del diritto comunitario

Corte di Giustizia delle Comunità europee

 

Sentenza del 26 ottobre 1971

Þ C-18/71

 

Eunomia di Porro

c.

Ministero della pubblica istruzione della Repubblica italiana

Misure ad effetto equivalente; diritti dei singoli; tutela da parte dei giudici nazionali

Corte di Giustizia delle Comunità europee

 

Sentenza del 31 marzo 1971

Þ C-22/70

 

Commissione

c.

Consiglio (AETS)

Teoria dei poteri impliciti (criterio ermeneutico); principio di attribuzione; accordi con Stati terzi; competenza della Comunità a stipularli

Corte di Giustizia delle Comunità europee

 

Sentenza del 17 dicembre 1970

Þ C-11/70

 

Internationale Handelsgesllschaft MBH

c.

Ufficio per l’importazione e l’immagazzinamento di cereali e foraggi di Francoforte sul Meno

Atti delle istituzioni (legittimità); autonomia, unità ed efficacia del diritto comunitario; nozione di “forza maggiore”

Corte di Giustizia delle Comunità europee

 

Sentenza del 15 luglio 1964

Þ C-6/64

 

Flaminio Costa

c.

E.N.E.L.

Limitazione della sovranità degli Stati membri; primato del diritto comunitario; uniforme applicazione del diritto comunitario; tutela dei diritti dei singoli; libertà di stabilimento

Corte di Giustizia delle Comunità europee

 

Sentenza del 5 febbraio 1963

Þ C-26/62

 

Van Gend en Loos

c.

Amministrazione olandese delle imposte

Comunità quale ordinamento giuridico di nuovo genere; sovranità nazionale; limitazione; obbligo di “standstill”; tutela dei diritti dei singoli; valore precettivo delle disposizioni del Trattato CEE; valutazione dello spirito, della struttura e del tenore del Trattato