GIURISPRUDENZA
DELLA CORTE EDU (E DELLA COMMISSIONE EDU)
(concernente
l’Italia)
Le ultime decisioni pubblicate |
|
Corte europea dei diritti dell’uomo
(Sez. I) 27
marzo 2025 (Laterza e D’Errico) Articolo
2 (procedurale) - Inchiesta inefficace – Interruzione del procedimento
penale relativo al decesso di un uomo a causa di una possibile patologia
connessa al lavoro a seguito del rifiuto delle autorità nazionali di
proseguire le indagini - Impossibilità di individuare i responsabili
di eventuali violazioni delle misure di sicurezza a causa di una
pluralità di superiori gerarchici che rende impossibile determinare il
momento iniziale del processo causale della malattia - Impossibilità
di porre rimedio a questa situazione con gli elementi di prova esistenti -
Prassi dei giudici nazionali in casi analoghi non seguita nel caso di specie
- Necessità di fornire ragioni scientifiche e/o fattuali o di
proseguire le indagini al fine di raccogliere ulteriori elementi di prova -
Mancanza di sforzi sufficienti da parte dei giudici nazionali per accertare i
fatti del caso - Decisione di chiusura dell’indagine non debitamente
motivata |
|
Corte europea dei diritti dell’uomo
(Sez. I) 27
marzo 2025 (Niort) Art.
3 (procedurale) – Violazione dell’obbligo di svolgere
un’indagine efficace - Le autorità nazionali non hanno
dimostrato di aver esaminato con sufficiente rigore la compatibilità
dello stato di infermità mentale del ricorrente con la detenzione in
carcere - Numerosi elementi fanno sorgere dubbi sulla compatibilità in
questione in considerazione della vulnerabilità del ricorrente Art.
6 § 1 (civile) – Mancata attuazione, o almeno mancata attuazione
entro termine ragionevole, delle decisioni nazionali sull’accesso alle
cure mediche Art.
38 - Mancato rispetto dell’obbligo dello Stato di fornire tutte le
facilitazioni necessarie per l’accertamento dei fatti |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 13
febbraio 2025 (P.P.) Articolo
3 (procedurale) - Obblighi positivi - Mancato adempimento da parte dello
Stato del dovere di svolgere indagini efficaci in materia di violenza
domestica - Totale impunità dell’ex partner della ricorrente a
causa del ritardo ingiustificato del procedimento penale a suo carico, che si
è concluso per effetto della prescrizione - Mancata presa in carico da
parte delle autorità del problema specifico della violenza domestica -
Passività dei tribunali di fronte alla gravità dei reati
denunciati dalla ricorrente – Incompatibilità con le esigenze
della Convenzione delle conseguenze combinate delle peculiarità della
disciplina nazionale della prescrizione e dei ritardi nel procedimento. |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 6
febbraio 2025 (Italgomme Pneumatici S.r.l. e altri) Art.
8 - Domicilio - Corrispondenza - Accesso e ispezione dei locali commerciali
dei ricorrenti, delle sedi legali o dei locali utilizzati per le
attività professionali, con esame, copia e sequestro (in alcuni casi)
di registri contabili, libri societari, fatture e altri documenti contabili,
nonché documenti rilevanti ai fini dell’accertamento fiscale -
Mancato rispetto dei requisiti di “quality of law” - Quadro
normativo nazionale che consente alle autorità nazionali una
discrezionalità illimitata per quanto riguarda la portata e le
condizioni di adozione delle misure impugnate - Mancanza di sufficienti
garanzie procedurali - Misure contestate non soggette a un effettivo
controllo giurisdizionale ex post circa la loro legittimità,
necessità e proporzionalità - Interferenza “non conforme
alla legge”. Art.
46 - Misure generali - Problema sistemico - Lo Stato convenuto deve adeguare
la sua legislazione e la sua prassi alle conclusioni della Corte -
Necessità di norme specifiche nel diritto interno, che indichino le
circostanze per l’accesso e l’esecuzione di verifiche in loco e
di controlli fiscali nei locali commerciali e nei locali utilizzati per le
attività professionali, con la previsione di garanzie e la
possibilità di un controllo giurisdizionale effettivo. |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 30
gennaio 2025 (Cannavacciolo e altri) Art.
2 (e Art. 8) – Artt. 34, 41 e 46 – Sentenza pilota nella quale la
Corte ha riconosciuto la violazione dell’art. 2 (obblighi positivi
connessi al profilo sostanziale del diritto alla vita), non esaminando invece
le doglianza basate sull’art. 8, in un noto caso di inquinamento
sistematico e decennale su larga scala in conseguenza dello scarico abusivo,
dell’interramento e dell’incenerimento di rifiuti pericolosi,
speciali e urbani su terreni privati, spesso ad opera della
criminalità organizzata, nelle zone della Campania note come Terra dei
Fuochi, dove vivono circa 2,9 milioni di persone e dove è stato
riscontrato un aumento significativo dei casi di cancro e
dell’inquinamento delle acque sotterranee. La
Corte ritiene che lo Stato italiano ‒ nonostante fosse a conoscenza del
problema da molti anni e nonostante fosse chiamato a un compito di
protezione, non annullato dalla mancanza di certezza scientifica sugli
effetti precisi che l’inquinamento potrebbe avere sulla salute dei
ricorrenti ‒ non abbia affrontato una situazione così grave con
la necessaria diligenza e tempestività, in particolare per quanto
riguarda la valutazione del problema, la prevenzione della sua prosecuzione e
la comunicazione con la popolazione colpita. Dal
punto di vista dell’articolo 46 (forza vincolante ed esecuzione delle
sentenze), la Corte ha ritenuto all’unanimità che l’Italia
debba elaborare una strategia globale per porre rimedio alla situazione della
Terra dei Fuochi, istituire un meccanismo di monitoraggio indipendente e
creare una piattaforma di informazione pubblica. A tal fine, la Corte ‒
ricorrendo alla schema procedurale della “sentenza pilota” ‒
ha concesso all’Italia due anni di tempo, durante i quali è
“congelato” l’esame degli altri 36 ricorsi pendenti,
presentati da circa 4.700 ricorrenti, relativi alla medesima vicenda. |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 19
dicembre 2024 (Grande Oriente d’Italia) Art.
8 - Domicilio - Corrispondenza - Perquisizione dei locali
dell’associazione ricorrente (una loggia massonica) disposta da una
commissione parlamentare d’inchiesta e sequestro di numerosi documenti
cartacei e digitali, tra cui l’elenco degli iscritti
all’associazione - Perquisizione effettuata nell’ambito di
un’indagine sulla grave questione dell’infiltrazione mafiosa
nelle logge massoniche - Ordine di perquisizione non sottoposto a un
controllo giudiziario preventivo in grado di circoscrivere la sua portata
ampia e indeterminata - Mancanza di prove o di un ragionevole sospetto di
coinvolgimento del ricorrente nella questione oggetto dell’indagine -
Assenza di sufficienti garanzie di bilanciamento - Necessità di una
forma di controllo ex ante o ex post da parte di un’autorità
indipendente e imparziale come salvaguardia contro
l’arbitrarietà - Nelle circostanze specifiche e in
considerazione del principio di sussidiarietà e del margine di
apprezzamento dello Stato in questioni strettamente legate alla separazione
dei poteri, non spetta alla Corte indicare il tipo di rimedio da fornire -
Misura impugnata non “conforme alla legge” né
“necessaria in una società democratica”. |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 19
dicembre 2024 (Episcopo e Bassani) Art.
6 § 1 (civile) - Equo processo - Confisca dei beni del primo ricorrente,
considerati come proventi diretti del reato, nonostante l’interruzione
del procedimento a causa della decorrenza del termine di prescrizione –
Oscillazione della giurisprudenza della Corte di cassazione, per oltre sei
anni, circa la possibilità di ordinare la confisca di un reato
nonostante l’estinzione del reato stesso, indicativa
dell’esistenza di “divergenze profonde e di lunga data”
– Utilizzo efficace, nel caso del primo ricorrente, del mezzo di
ricorso interno rappresentato dal rinvio alla Corte di Cassazione plenaria
allo scopo di porre fine alle divergenze giurisprudenziali – Non
violazione del principio della certezza del diritto. Art.
6 § 2 - Presunzione di innocenza - I tribunali nazionali, nel disporre
la confisca, non si sono limitati a valutare l’origine illecita dei
beni confiscati, ma hanno esplicitamente affermato la responsabilità
penale del primo ricorrente - Il provvedimento di confisca imputa la
responsabilità penale al primo ricorrente nonostante
l’interruzione del procedimento Art. 1 P1 - Godimento pacifico dei beni
- La confisca dei beni del secondo ricorrente, confisca dei beni del secondo
ricorrente, considerati come diretto provento di reato, nonostante
l’interruzione del procedimento per prescrizione - Base giuridica della
confisca non sufficientemente prevedibile, in quanto al momento
dell’emissione del provvedimento la giurisprudenza consolidata vietava
la confisca di beni dopo l’estinzione del reato |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I, comitato) 7
novembre 2024 (Maltese ed altri) Art.
1 del Protocollo n. 1 – Riconosciuta violazione del diritto al rispetto
dei propri beni in conseguenza della decisione dei tribunali nazionali di
respingere la richiesta di risarcimento dei danni subiti dai ricorrenti a
causa di decisioni amministrative illegittime |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 7
novembre 2024 (Lavorgna) Art.
3 (sostanziale e procedurale) - Trattamenti inumani e degradanti -
Immobilizzazione meccanica del ricorrente al letto per quasi otto giorni
durante il suo ricovero coatto in un reparto di ospedale psichiatrico -
Imposizione iniziale della misura di immobilizzazione strettamente necessaria
per evitare che il ricorrente faccia del male a se stesso o ad altri -
Continuazione della misura, per un periodo straordinariamente lungo, non
strettamente necessaria e non rispettosa della dignità umana del
ricorrente - Non è dimostrato che la misura non abbia esposto il
ricorrente a dolore e sofferenza - Indagine inefficace |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 17
ottobre 2024 (S.M.) Art.
3 (sostanziale) - Misure sufficienti per proteggere un detenuto disabile e
vulnerabile, affetto da patologie multiple legate all’HIV, dal rischio
di contrarre la COVID-19 - Cure mediche adeguate - Nessuna prova del
deterioramento dello stato di salute del ricorrente o del fatto che egli non
abbia ricevuto cure in carcere - Le autorità hanno mostrato
sufficiente diligenza nella ricerca di una sistemazione alternativa - La
prosecuzione della detenzione non costituisce un trattamento inumano o
degradante - Le autorità nazionali, di fronte a una pandemia globale
di una nuova malattia, hanno agito con sufficiente diligenza
nell’attuare misure di prevenzione della COVID-19 - Le autorità
nazionali non avevano l’obbligo di concedere al ricorrente gli arresti
domiciliari e il rifiuto di farlo, nelle particolari circostanze, non era
irragionevole Art.
35 § 1 - Esaurimento delle vie di ricorso interne – Ricorso
depositato durante la pendenza del procedimento dinanzi al Tribunale di
sorveglianza competente – L’incertezza del ricorrente circa la
possibilità di un rapido esame del suo caso, tenuto conto delle
sospensioni e dei ritardi che hanno interessato il procedimento dinanzi a
tale tribunale a seguito dello scoppio della pandemia COVID-19, e la sua
conseguente decisione di rivolgersi alla Corte senza attendere oltre sono da
considerarsi giustificati |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 17
ottobre 2024 (Cesarano) Art.
7 - Pene più pesanti - Rifiuto da parte dei giudici nazionali della
richiesta del ricorrente di riduzione della pena dall’ergastolo a
trent’anni di reclusione dopo la sua scelta di essere giudicato con
rito abbreviato - Valutazione non in astratto, ma basata sulle circostanze
specifiche del caso - Il ricorrente non ha diritto a una pena di
trent’anni di reclusione quale conseguenza della richiesta di rito
abbreviato formulata molto tempo dopo che il quadro normativo era stato
modificato in termini più severi - La durata della pena ridotta da
infliggere in caso di condanna deve essere chiaramente individuata dalla
legge in vigore al momento dell’accordo - L’individuazione della
disciplina legislativa più mite tra tutte quelle in vigore nel periodo
compreso tra la commissione del reato e la pronuncia della sentenza
definitiva è strettamente legata all’accettazione da parte del
giudice nazionale della richiesta di giudizio abbreviato presentata dal
richiedente - I reati commessi sono punibili con l’ergastolo e
l’isolamento diurno, ma il richiedente, essendo stato giudicato secondo
il rito abbreviato, è stato condannato all’ergastolo senza
isolamento diurno, una pena più mite Art.
6 § 1 (penale) - Equo processo - Richiesta di rito abbreviato che
costituisce una rinuncia inequivocabile a talune garanzie procedurali in
cambio di taluni vantaggi, tra cui l’ergastolo senza isolamento diurno
- Assenza di legittimo affidamento, sulla base del quadro giuridico vigente
all’epoca dei fatti, circa la possibilità di beneficiare di una
pena diversa rispetto a quella irrogata - Imposizione di una pena prevedibile Si
segnala un’opinione parzialmente dissenziente (quanto alla negata
violazione dell’Art. 7) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 10
ottobre 2024 (Varvara) Articolo
41 - Equa soddisfazione - Lo Stato convenuto è tenuto a restituire i
beni confiscati al ricorrente, terreni e fabbricati, in violazione
dell’Articolo 7 e dell’Articolo 1 P 1, al fine di ripristinare
per quanto possibile la situazione precedente alla confisca - Concessione di
una somma per il danno materiale derivante dall’indisponibilità
del terreno a seguito della sua confisca, avvenuta circa diciotto anni fa |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I, comitato) 10
ottobre 2024 (Di Maio e altri) Art.
6 § 1 – Riconosciuta violazione in ragione della
mancata esecuzione o dell’esecuzione tardiva di provvedimenti
giudiziari interni e del diritto di accesso a un giudice La
Corte non ritiene necessario esaminare le doglianze relative alla violazione
dell’Art. 13 e dell’Art. 1 del Protocollo n. 1 |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I, comitato) 10
ottobre 2024 (Katte Klitsche de La Grange) Art.
6 § 1 e Art. 1 del Protocollo n. 1 – Riconosciuta
violazione di entrambe le norme in ragione della mancata esecuzione o
dell’esecuzione tardiva di provvedimenti giudiziari interni La
Corte non ritiene necessario esaminare le doglianze relative alla violazione
dell’Art. 13 |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I, comitato) 10
ottobre 2024 (Cocozza di Montanara ed altri) Art.
6 § 1 – Riconosciuta violazione in ragione della
mancata esecuzione o dell’esecuzione tardiva di provvedimenti
giudiziari interni e del diritto di accesso a un giudice La
Corte non ritiene necessario esaminare le doglianze relative alla violazione
dell’Art. 13 e dell’Art. 1 del Protocollo n. 1 |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I, comitato) 3
ottobre 2024 (Lombardi) Art.
3 – Riconosciuta violazione in un caso vertente sulla
incompatibilità dello stato di salute del ricorrente con la detenzione
anche in ragione dell’impossibilità di fornirgli in carcere
un’adeguata assistenza medica e terapeutica |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I, comitato) 26
settembre 2024 (Rapucci) Art.
6 § 1 e Art. 13 – Riconosciuta violazione di entrambi gli articoli
a causa dell’eccessiva durata di un procedimento dinanzi al tribunale
amministrativo e dell’assenza di un ricorso effettivo per lamentare la
stessa e rimediare ad essa |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I, comitato) 26
settembre 2024 (Gangemi) Art.
2 del Protocollo n. 4 – Riconosciuta violazione della libertà di
circolazione in un caso vertente sulla adeguatezza, in termini di chiarezza e
prevedibilità, della base giuridica per l’imposizione al
ricorrente delle misure della sorveglianza speciale di polizia e
dell’obbligo di soggiorno (in part., articolo 1, par. 1, lett. a) e b),
del decreto n. 159 del 6 settembre 2011, Codice delle leggi antimafia e delle
misure di prevenzione) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 4
luglio 2024 (A.Z.) Art.
3 ‒ Violazione del divieto di tortura e di trattamenti inumani e
degradanti in conseguenza del mantenimento in carcere del ricorrente
nonostante il suo disturbo psichiatrico e i suoi ripetuti tentativi di
suicidio |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 20
giugno 2024 (Leonino e altri) Art.
6 ‒ Violazione del diritto a un equo processo (sotto i profili relativi
alle procedure esecutive e all’accesso a un tribunale) Art.
1 del Protocollo n. 1 – Violazione del diritto al rispetto della
proprietà Il
tutto, principalmente, a causa della mancata esecuzione delle decisioni dei
tribunali nazionali a favore dei ricorrenti |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 20
giugno 2024 (Ragagnin) Art.
1 del Protocollo n. 1 – Violazione del diritto al rispetto della
proprietà in un caso relativo ai criteri di calcolo delle pensioni
(nel quadro del filone relativo alle c.d. “pensioni svizzere”) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 20
giugno 2024 (Oriani) Art.
6, e Art. 1 del Protocollo n. 1 (quanto al mancato adeguato risarcimento) in
una complessa vicenda ‒ nell’ambito della quale era intervenuto
in corso di giudizio il legislatore ed era conseguentemente stata chiamata a
esprimersi la Corte costituzionale, che si è pronunciata con la
sentenza di accoglimento 191/2014 ‒ relativa alla nomina e successiva
revoca di un ex magistrato alla Corte dei conti a Commissario straordinario
per il risanamento finanziario del Comune di Roma |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 13
giugno 2024 (Cracò) Art.
8 – Violazione del diritto al rispetto della vita privata in un caso
riguardante la pubblicazione su Internet della versione integrale di una
sentenza contenente riferimenti dettagliati alle condizioni mediche del
ricorrente |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 6
giugno 2024 (Cramesteter) Art.
5 § 1 - Privazione della libertà - Rimedi giuridici - Accertata
illegittimità della detenzione del ricorrente in una struttura
psichiatrica oltre il periodo previsto da una legge interna introdotta
successivamente all’imposizione della misura Art.
5 § 5 - Assenza di rimedi giuridici per ottenere un risarcimento per il
periodo di detenzione illegale subito |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 6
giugno 2024 (Pasquariello) Art.
6 – Violazione in un caso di mancata esecuzione delle decisioni interne
pronunciate a favore del ricorrente |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 23
maggio 2024 (Patricolo e altri) Art.
6 § 1 (civile) - Accesso a un tribunale - Ricorso per motivi di diritto
dichiarato improcedibile dalla Corte di cassazione per mancato deposito della
relazione di notificazione dell’impugnata sentenza entro il termine di
legge - Decisione contestata adeguata al conseguimento del legittimo fine
della certezza del diritto e della retta amministrazione della giustizia -
Accettazione del deposito tardivo avrebbe vanificato l’obiettivo di
assicurare un rapido svolgimento del procedimento - Non ecceduto il margine
di discrezionalità - Non compromessa la sostanza stessa del diritto di
accesso a un tribunale Art. 6 § 1 (civile) - Accesso a un
tribunale - Ricorsi per motivi di diritto dichiarati improcedibili dalla
Corte di cassazione per mancato deposito entro i termini di legge
dell’attestazione di conformità della copia cartacea della
relazione di notificazione all’originale telematico - L’assenza
di tale attestazione non ha impedito alla Corte di cassazione di verificare
l’osservanza del termine di legge per l’impugnazione nella fase
iniziale del procedimento - Necessità di adattare in modo flessibile i
requisiti formali durante la transizione dal procedimento cartaceo al
procedimento telematico - La dichiarazione di improcedibilità dei
ricorsi senza fornire ai ricorrenti una ragionevole possibilità di
presentare l’attestazione in una fase successiva ha ecceduto il
legittimo fine perseguito - Compromessa la sostanza stessa del diritto di
accesso a un tribunale |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 23
maggio 2024 (Contrada IV) Art
35 § 1 - Ricorso disponibile e adeguato riguardante la perquisizione
domiciliare, cui è seguito il sequestro, nei confronti di una persona
estranea al procedimento penale a carico di terzi - Possibilità di
ottenere il riconoscimento dell’illegalità della perquisizione,
la revoca ex post del mandato e la restituzione del materiale sequestrato, il
che comporta l’impossibilità di utilizzare il materiale
collegato alla vita privata dell’interessato nel procedimento penale
successivo - Mancato esaurimento delle vie di ricorso interne Art
8 - Vita privata - Corrispondenza - Intercettazioni telefoniche di una
persona estranea al procedimento penale a carico di terzi, prive di garanzie
adeguate ed effettive contro il rischio di abuso - Situazione diversa
dall’intercettazione delle conversazioni di una persona a seguito
dell’intercettazione disposta nei confronti di terzi -
Prevedibilità della legge come interpretata dalla giurisprudenza
costante della Corte di cassazione - Impossibilità di adire
un’autorità giudiziaria per ottenere un controllo efficace della
legalità e della necessità della misura, e di ottenere, se del
caso, un’adeguata riparazione |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 16
maggio 2024 (Di Marco e altri) Art.
6 – Violazione in una serie di casi di mancata o tardiva esecuzione di
decisioni interne pronunciate a favore dei ricorrenti |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 16
maggio 2024 (Farina e altri) Art.
6 - Violazione del diritto a un equo processo in tempi ragionevoli Art.
13 + 6.1 – Violazione del diritto a un ricorso effettivo Il
tutto a causa dell’eccessiva durata di una serie di procedimenti civili
e dell’impossibilità di presentare ricorso ai sensi della Legge
24 marzo 2001 n. 89 (“Legge Pinto”), nelle more del procedimento
principale |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 2
maggio 2024 (J. Paul Getty Trust e altri) Art.
1 del Protocollo n. 1 - Godimento
pacifico dei beni - Provvedimento di confisca proporzionato emesso dalle
autorità italiane al fine di recuperare dal Getty Museum negli Stati
Uniti una statua di bronzo del periodo greco classico - Il trust del
richiedente è stato sufficientemente colpito dal provvedimento
impugnato, sebbene non ancora eseguito - Il provvedimento impugnato ha
coinvolto la responsabilità dello Stato convenuto ai fini dell’art.
1 - L’interesse proprietario è sufficientemente accertato e
rilevante da configurare un “possesso” - L’art. 1 del
Protocollo 1 è applicabile
- La base giuridica del provvedimento impugnato è sufficientemente
chiara - La mera mancanza di un termine per le azioni di recupero non
può automaticamente portare a ritenere che vi sia un’ingerenza
imprevedibile o arbitraria - La protezione del patrimonio culturale e
artistico del Paese è un obiettivo legittimo ai fini della Convenzione
- Forte consenso nel diritto internazionale ed europeo riguardo alla
necessità di proteggere i beni culturali dall’esportazione
illegale e di restituirli al loro Paese d’origine - Le autorità italiane hanno
ragionevolmente dimostrato che la statua faceva parte del patrimonio culturale
italiano e apparteneva legalmente allo Stato al momento dell’emissione
del provvedimento di confisca - Le conclusioni dei giudici nazionali non sono
né manifestamente erronee né arbitrarie - Il provvedimento
è stato emesso “nell’interesse pubblico o generale”
al fine di tutelare il patrimonio culturale italiano - La natura di acquisto
della transazione giustificava un elevato standard di diligenza - Il Trust
non ha agito con la diligenza richiesta al momento dell’acquisto della
statua - Nessuna legittima aspettativa di trattenere la statua o di ottenere
un eventuale risarcimento - Le autorità nazionali hanno operato in un
vuoto giuridico in quanto non erano in vigore strumenti giuridici
internazionali vincolanti al momento dell’esportazione della statua e
dell’acquisto da parte del Trust - Non è stato oltrepassato
l’ampio margine di apprezzamento in materia di patrimonio culturale |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 25
aprile 2024 (Albanese e altri) Art.
6 - Violazione del diritto a un equo processo in un caso di intervento
legislativo retroattivo |
|
Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. I) 25
aprile 2024 (Azzano e altri) Art.
6 – Violazione del diritto a un processo equo in conseguenza
dell’applicazione retroattiva dell’articolo 1, comma 218,
della Legge 23 dicembre 2005 n. 266/2005 a procedimenti pendenti |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 18
aprile 2024 (Vannozzi) Art.
6 – Violazione del diritto a un processo equo in conseguenza della mancata
esecuzione di un provvedimento giudiziario |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 18
aprile 2024 (Igea S.c.r.l.) Art.
6 – Violazione del diritto a un processo equo sotto il profilo della
ragionevole durata (in conseguenza dell’eccessiva durata del
procedimento civile “Pinto”) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 8
febbraio 2024 (Tarricone) Articolo
3 (materiale) - Trattamenti inumani e degradanti - Detenuto affetto da
disturbi psichiatrici che ha ricevuto cure mediche adeguate per tutto il
periodo di detenzione in questione - Nessun motivo per discostarsi dalle
conclusioni dei giudici nazionali che avevano respinto le sue domande di
scarcerazione sulla base delle relazioni del servizio medico carcerario che
attestavano costantemente che il ricorrente riceveva cure, che poteva essere
assistito in carcere e che il suo stato di salute stava migliorando - Nuova
perizia ritenuta superflua alla luce delle relazioni mediche disponibili e
tenuto conto dell’indeterminatezza delle contestazioni mosse contro di
esse - Conclusioni dei giudici nazionali non irragionevoli né
arbitrarie |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 8
febbraio 2024 (Pintus) Art.
2 (materiale) - Obblighi positivi - Mantenimento in detenzione ordinaria di
un uomo affetto da disturbi psichiatrici che si era ferito
all’avambraccio con una lama di rasoio in tre occasioni - Certezza e
immediatezza del rischio per la vita del ricorrente note alle autorità
penitenziarie solo a partire dal primo episodio e al più tardi al
momento della successiva relazione del servizio di salute mentale - Accesso
del ricorrente a un trattamento psichiatrico continuo sotto il controllo del
personale della struttura psichiatrica all’interno del penitenziario -
Reazione adeguata del personale penitenziario agli eventi - Visita medica e
psichiatrica aggiuntiva e costante dopo ciascuno degli episodi - - Sforzi
compiuti dalle autorità penitenziarie per trovare una struttura di
accoglienza specializzata in cui il ricorrente è stato trasferito nel
più breve tempo possibile e grazie a una decisione del giudice
dell’esecuzione della pena che anticipa la sentenza della Corte costituzionale
del febbraio 2019 - Le autorità hanno fatto ciò che ci si
poteva ragionevolmente aspettare da loro nelle circostanze del caso per
evitare che il rischio in questione si concretizzasse Art.
3 (materiale) - Assenza di trattamenti inumani e degradanti |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 18
gennaio 2024 (Cecere e altri) Art.
6 – Violazione del diritto a un equo processo in ragione della mancata
o tardiva esecuzione di provvedimenti giudiziari interni |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 18
gennaio 2024 (Bleve) Art.
6 – Violazione del diritto a un equo processo in ragione della mancata
o tardiva esecuzione di provvedimenti giudiziari interni |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 18
gennaio 2024 (Rizzo Striano) Art.
6 – Violazione del diritto a un equo processo in ragione della mancata
esecuzione della decisione interna definitiva a favore del ricorrente |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 11
gennaio 2024 (Alunni e altri) Art.
6 e Art. 1 Protocollo 1 - Violazione del diritto a un equo processo e del
diritto al rispetto della proprietà in un caso in cui i ricorrenti
erano avvocati che dichiaravano di aver anticipato le spese legali per conto
dei loro assistiti e lamentavano la mancata o tardiva esecuzione delle
ordinanze di assegnazione delle somme dovute adottate a loro favore. |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 11
gennaio 2024 (Libri) Art.
3 – Violazione del divieto di tortura e trattamenti inumani e
degradanti in un caso in cui il ricorrente
lamentava l’incompatibilità del proprio stato di salute con
la detenzione in carcere e la mancata prestazione a suo favore di cure mediche
adeguate |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. V) 23
novembre 2023 (A.T. e altri) Art.
3 - Violazione del divieto di tortura e trattamenti degradanti (aspetto
sostanziale) Art.
5 – Violazione del diritto alla libertà e alla sicurezza sotto
più profili (relativi in particolare alla legittimità della
detenzione, alle necessarie informazioni sui motivi della stessa e alla
possibilità di chiedere un controllo della sua legittimità) Art.
13 ‒ Violazione del diritto a un ricorso effettivo Il
caso verteva sul trattamento subito da alcuni minori stranieri trattenuti
nell’Hotspot di Taranto; la Corte ha stigmatizzato, tra l’altro,
la mancata nomina di un tutore e il fatto che alle vittime non fossero state
fornite informazioni sulla esperibilità di rimedi giurisdizionali a
tutela dei propri diritti |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 16
novembre 2023 (A.E. e altri) Art.
3 (sostanziale) – Si riconosce che le condizioni materiali dell’arresto
di cittadini sudanesi e del loro trasferimento in autobus verso il centro
hotspot per migranti e ritorno, nell’ambito del tentativo di
allontanamento da parte delle autorità verso il loro paese
d’origine, sono da considerarsi trattamenti degradanti – Si
riscontra l’assenza di ragioni convincente per cui i richiedenti sono
stati spogliati con la forza e tenuti nudi durante l’arresto – Si
riscontra l’assenza di cibo e acqua sufficienti e la presenza di un
clima di violenza e minacce durante il trasferimento – Si riscontra la
mancata informazione ai richiedenti circa la loro destinazione o il motivo
del trasferimento, nonché la brevità del periodo di tempo
intercorso tra il trasferimento all’andata e il viaggio di ritorno, ognuno
dei quali è durato quindici ore nella stagione calda Art.
3 (procedurale) - Nessuna indagine sulle accuse del richiedente di essere
stato picchiato dagli agenti di polizia durante il tentativo di
allontanamento, nonostante il richiedente avesse dimostrato prima facie che
le sue ferite derivassero dall’uso della forza da parte della polizia Art.
5 §§ 1 (f), 2 e 4 - Privazione arbitraria della libertà di
tre dei ricorrenti durante il loro arresto e trasferimento - Detenzione senza
una base giuridica chiara e accessibile – Mancata informazione ai
ricorrenti circa i presupposti giuridici della detenzione -
Impossibilità di contestare la legittimità della detenzione de
facto per mancanza di informazioni sufficienti |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 16
novembre 2023 (W.A. e altri) Art.
3 (procedurale) - Espulsione – Lamentato allontanamento di cinque cittadini
sudanesi come parte di un gruppo di quaranta migranti espulsi verso il paese
d’origine - Valutazione della Corte se i ricorrenti facessero
effettivamente parte del gruppo allontanato sulla base di una perizia di
comparazione facciale della divisione di coordinamento operativo della
polizia belga richiesta ai sensi dell’articolo A1, paragrafi 1 e 2, del
regolamento della Corte - Elementi sufficienti per concludere che solo il
primo ricorrente era tra le persone allontanate (donde il riconoscimento dell’ammissibilità
del suo ricorso) ma non gli altri ricorrenti (con conseguente riconoscimento
della manifesta infondatezza dei relativi ricorsi) – Nel merito, il
ricorso dichiarato ammissibile è rigettato, riconoscendosi in particolare
la sussistenza di un rimedio interno effettivo contro il respingimento
arbitrario in Sudan |
|
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. V) 16
novembre 2023 (Sadio) Art.
3 (aspetto sostanziale) e Art. 13 – Riconosciuta violazione del divieto
di tortura e trattamenti inumani e degradanti nonché del diritto a un
ricorso effettivo in un caso relativo alle (violazioni di diritti derivanti
dalle) condizioni di funzionamento del centro di accoglienza di Cona in
Veneto. Si
segnala, per le sue importanti implicazioni, il modo di procedere della Corte, la
quale, a fronte delle doglianze
del ricorrente (secondo cui il centro era sovraffollato e carente di
strutture e servizi di base quali un riscaldamento adeguato, l’acqua
calda, l’accesso alle cure mediche e all’assistenza psicologica e
legale, in un quadro generale di carenza di membri del personale e di
interpreti), rileva che i “principi generali relativi alle condizioni
materiali dei centri di accoglienza per migranti, con particolare riferimento
alla situazione di Cona all’epoca della permanenza del ricorrente in
quella struttura”, sono stati già esposti nella sentenza Darboe
e Camara c. Italia (n. 5797/17, 21 luglio 2022, §§ 167-73) e, “non
vede[ndo] alcun motivo per discostarsi dalla conclusione raggiunta nella
causa summenzionata, ritiene pertanto che, tenuto conto della durata e delle
condizioni di permanenza nel centro di accoglienza per adulti di Cona, il
ricorrente sia stato sottoposto a trattamenti inumani e degradanti e che vi
sia stata una violazione dell’articolo 3 della Convenzione” |
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 9
novembre 2023 (Riela) Art.
3 – Riconosciuta violazione del divieto di tortura e trattamenti
degradanti (aspetto sostanziale)
in un caso riguardante
le condizioni di detenzione del ricorrente, affetto da molteplici
malattie, e i suoi effetti sulla
salute del medesimo, la qualità dell’assistenza medica
fornitagli durante la detenzione e infine la possibilità del suo
mantenimento in carcere nonostante le patologie e il rischio di contrarre il
virus COVID-19 |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 19
ottobre 2023 (Locascia e altri) Art.
8 - Obblighi positivi - Incapacità prolungata delle autorità
nazionali di garantire il corretto funzionamento dei servizi di raccolta,
trattamento e smaltimento dei rifiuti durante lo stato di emergenza, in
vigore da oltre quindici anni, a causa della crisi della gestione dei rifiuti
che ha colpito la regione Campania in cui vivevano i ricorrenti - I
ricorrenti sono più vulnerabili alle malattie a causa del fatto di
vivere in un’area caratterizzata da un’ampia esposizione ai
rifiuti in violazione delle norme di sicurezza applicabili -
L’inquinamento ambientale ha inciso negativamente e in misura rilevante
sulla vita privata dei ricorrenti per tutto il periodo - Mancata adozione di
tutte le misure necessarie per garantire l’effettiva tutela del diritto
dei ricorrenti al rispetto del loro domicilio e della loro vita privata -
Mancata dimostrazione da parte dei ricorrenti di aver subito personalmente un
grave impatto dell’inquinamento da rifiuti dopo la fine dello stato di
emergenza a causa delle carenze nella gestione dei servizi di trattamento e
smaltimento dei rifiuti. Art.
8 - Obblighi positivi - Mancata adozione da parte delle autorità
nazionali di tutte le misure necessarie per garantire l’effettiva
tutela del diritto dei ricorrenti al rispetto della loro vita privata in
relazione all’inquinamento ambientale causato da una discarica situata
tra i comuni in cui vivevano - Situazione di inquinamento ambientale che
continua a mettere in pericolo la salute dei ricorrenti - Equo bilanciamento
tra interessi contrapposti inficiato - Le autorità hanno adempiuto al
loro dovere di informare le persone interessate, tra cui i ricorrenti, dei
rischi potenziali a cui si esponevano continuando a vivere nell’area
interessata Art.
13 (+ art. 1 P1) - Ricorso effettivo - Impossibilità di ottenere la
piena restituzione delle tasse pagate per i servizi di raccolta, trattamento
e smaltimento dei rifiuti nell’ambito dell’ampio margine di
apprezzamento dello Stato contraente nell’elaborazione e
nell’attuazione della politica in materia di fiscalità -
Manifestamente infondato |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. V) 19
ottobre 2023 (A.S.) Violazione
dell’articolo 3 - Divieto di tortura (Articolo 3 - Trattamenti
degradanti Trattamenti inumani) (Aspetto sostanziale) Violazione
dell’articolo 5 - Diritto alla libertà e alla sicurezza
(Articolo 5-1 - Arresto o detenzione legittimi Articolo 5-2 - Informazioni
sull’accusa; Articolo 5-4 - Riesame della legittimità della
detenzione) Il
caso riguarda la detenzione del ricorrente nell’hotspot di Contrada
Imbriacola, sull’isola di Lampedusa, e le cattive condizioni del suo
soggiorno |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. V) 19
ottobre 2023 (M.A.) Violazione
dell’articolo 3 - Divieto di tortura (Articolo 3 - Trattamenti
degradanti Trattamenti inumani) (Aspetto sostanziale) Violazione
dell’articolo 5 - Diritto alla libertà e alla sicurezza
(Articolo 5-1 - Arresto o detenzione legittimi Articolo 5-2 - Informazioni
sull’accusa; Articolo 5-4 - Riesame della legittimità della
detenzione) Il
caso riguarda la detenzione del ricorrente nell’hotspot di Contrada
Imbriacola, sull’isola di Lampedusa, e le cattive condizioni del suo
soggiorno |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. V) 19
ottobre 2023 (A.B.) Violazione
dell’articolo 3 - Divieto di tortura (Articolo 3 - Trattamenti
degradanti Trattamenti inumani) (Aspetto sostanziale) Violazione
dell’articolo 5 - Diritto alla libertà e alla sicurezza
(Articolo 5-1 - Arresto o detenzione legittimi Articolo 5-2 - Informazioni
sull’accusa; Articolo 5-4 - Riesame della legittimità della
detenzione) Il
caso riguarda la detenzione del ricorrente nell’hotspot di Contrada
Imbriacola, sull’isola di Lampedusa, e le cattive condizioni del suo
soggiorno |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 19
ottobre 2023 (A.S. e M.S.) Articolo
8 - Vita familiare - Mancata adozione, da parte dei tribunali nazionali, di
misure tempestive e adeguate per mantenere un legame tra il padre e il figlio
per quasi sei anni e per garantire la protezione della vita familiare del
bambino. Articolo
8 - Vita privata - Mancata adozione, da parte dei tribunali nazionali, di
misure adeguate per allontanare il bambino da un ambiente che causa gravi
sofferenze psicologiche. |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 12
ottobre 2023 (Previdi) Violazione
dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 - Protezione della proprietà
(articolo 1 par. 1 del Protocollo n. 1 - Godimento pacifico dei beni) Il
caso riguarda una consueta vicenda di esproprio di un terreno mediante
"accessione invertita" (o "occupazione acquisitiva") |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 12
ottobre 2023 (Landini) Violazione
dell’articolo 8 - Diritto al rispetto della vita privata e familiare
(articolo 8-1 - Rispetto della vita familiare) Il
caso riguarda la posizione di un cittadino italiano trasferitosi in Australia
dopo la separazione dalla moglie, al quale era stato impedito di esercitare
il proprio diritto alla co-genitorialità nei confronti del figlio
minore a causa dell’opposizione della madre |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 12
ottobre 2023 (Ryolo) Violazione
dell’articolo 1 del Protocollo n. 1 - Protezione della proprietà
(art. 1 par. 1 del Protocollo n. 1 - Rispetto della proprietà) Il
caso riguarda una consueta vicenda di esproprio dei terreni dei ricorrenti
seguita dalla concessione di un indennizzo basato sul "valore agricolo
medio" dei terreni |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 14
settembre 2023 (Ainis e altri) Art.
2 (sostanziale) – Diritto alla vita, obblighi positivi –
Riconosciuta violazione a causa della mancata protezione sufficiente e
ragionevole da parte delle autorità nazionali della vita del parente
dei ricorrenti, morto per overdose mentre era sottoposto a detenzione da
parte della polizia |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. V) 14
settembre 2023 (Diakitè) Art.
8 – Riconosciuta violazione del diritto al rispetto della vita privata
e familiare in relazione alle
condizioni materiali di trattenimento del ricorrente, migrante
che attestava attraverso il certificato di nascita il suo stato di minorenne,
in un centro di accoglienza per adulti, nonché la mancata applicazione
delle garanzie procedurali previste per i migranti minorenni |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 7
settembre 2023 (A. e altri) Articolo
8 - Vita familiare, obblighi positivi – Riconosciuta violazione per la
mancanza di sforzi adeguati e sufficienti da parte delle autorità nazionali
per garantire il rispetto del diritto di visita del padre riconosciuto da
decisioni giudiziarie e per assicurare il suo diritto alla
coparentalità – Riconoscimento, ai fine
dell’applicabilità dell’art.8, dell’esistenza e
della rilevanza di un rapporto familiare “potenziale” - Mancanza
di controllo da parte dei giudici nazionali dell’attività o
dell’inerzia delle autorità interessate - Carenze nel processo
decisionale e tempi lunghi per porvi rimedio - Margine di apprezzamento -
Speciale complessità del caso alla luce del fatto che i ricorrenti
hanno beneficiato del programma di protezione dei testimoni. Tra
i motivi di interesse della decisione si segnalano altresì la
riconosciuta legittimazione a presentare il ricorso in capo al curatore degli
interessi dei minori e le implicazioni sul ruolo di tutte le autorità,
giudiziarie e non, chiamate ad assicurare l’effettività del
diritto di visita, anche e specialmente in situazioni complesse |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 31
agosto 2023 (C.) Art
8 - Obblighi positivi - Vita privata - Rifiuto di trascrizione nei registri
di stato civile dell’atto di nascita estero che stabilisce il vincolo
di filiazione tra il bambino nato all’estero per maternità
surrogata (GPA) e il suo padre biologico, senza considerare una soluzione
alternativa - Giurisprudenza della Corte europea che richiede che il diritto
nazionale offra la possibilità di riconoscere questo collegamento -
Mancanza di bilanciamento da parte dei tribunali nazionali tra i diversi
interessi in gioco e di considerazione dei requisiti di rapidità ed
efficienza in conformità con l’interesse superiore del minore -
Prolungata incertezza giuridica legata ai suoi genitori non stabiliti da
quattro anni, essendo il minore considerato apolide nel suo paese di
residenza - Richiamo dei principi al fine di garantire un risultato
“rapido” ed “efficace” in conformità con
l’interesse superiore del minore nello stabilire il legame di
filiazione tra il genitore biologico e il bambino nato all’estero
tramite maternità surrogata Art
8 - Vita privata e familiare - Rifiuto di trascrizione nei registri di stato
civile dell’atto di nascita estero che stabilisce il legame di
filiazione tra il bambino nato all’estero per maternità
surrogata e la sua futura madre - No all’impossibilità generale
e assoluta a riconoscere tale legame - Riconoscimento possibile tramite
adozione - Margine di apprezzamento non superato |
|
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 31
agosto 2023 (Shala) Art.
6 ‒ Riconosciuta violazione per non aver lo Stato assicurato a una
persona inconsapevole condannata in contumacia una effettiva
possibilità di ottenere un nuovo accertamento di merito sulle accuse a
suo carico nel pieno rispetto dei suoi diritti di difesa. La Corte riconosce
la necessità di assicurare al condannato inconsapevole la
possibilità di riaprire il procedimento ab initio, anziché
soltanto quella di presentare appello contro la sentenza di primo grado,
subendo tutte le limitazioni tipiche del procedimento di appello. Sul piano
della dimostrazione della legittimità del decreto di latitanza, la
Corte afferma che non possano considerarsi idonei a dimostrare in modo
inequivocabile la volontà del ricorrente di sottrarsi al processo o
rinunciare a comparire in esso elementi quali la sua consapevolezza
dell’arresto di altre persone coinvolte nel medesimo traffico di droga,
il timore della possibilità di essere arrestato egli stesso ed il
fatto di non avere un indirizzo fisso |
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 31
agosto 2023 (M.A.) Art.
3 (sostanziale) - Trattamento inumano – Riconoscimento della violazione
determinata dalla collocazione, per quasi otto mesi, di una minore non
accompagnata richiedente asilo, presumibilmente vittima di abusi sessuali, in
un centro di accoglienza per adulti non attrezzato per fornirle
un’adeguata assistenza psicologica. La Corta rileva e stigmatizza
l’inazione prolungata delle autorità nazionali in merito alla
sua situazione e alle sue esigenze in quanto minore particolarmente
vulnerabile |
|
Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 13
luglio 2023 (Istituto diocesano per il Sostentamento del Clero di Capua e
altri) Prot.
1, Art. 1, par. 1 – Riconosciuta violazione del diritto al pacifico
godimento dei beni in un caso riguardante l’espropriazione dei terreni
degli istituti ricorrenti e la successiva concessione di un indennizzo basato
sui criteri stabiliti dall’articolo 5 bis della legge n. 359
dell’8 agosto 1992 ("legge n. 359/1992"), tali da comportare
il versamento di importi ampiamente inferiori al valore di mercato (e
ulteriormente ridotti in conseguenza delle connesse imposte) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 13
luglio 2023 (L’Ortofrutticola Società Cooperativa) Art.
6 – Violazione del diritto a un equo processo in ambito civile in un
caso caratterizzato dall’intervento di una modifica legislativa nel
corso del giudizio |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Grande Camera) 12
luglio 2023 (G.I.E.M. s.r.l e altri) Art
41 - Equa soddisfazione - Calcolo del risarcimento del danno patrimoniale
causato da confisca automatica ed integrale di terreni abusivamente
edificati, a prescindere da ogni responsabilità penale, in violazione
dell’Art 1 P1 - Elementi utilizzati per stabilire l’entità
del danno patrimoniale - Natura delle violazioni sensibilmente diversa
rispetto al caso Sud Fondi S.r.l. e altri v. Italia - Risarcimento per
impossibilità d’uso dei terreni restituiti ai richiedenti -
Nessun risarcimento per degrado di fabbricati eretti in violazione di
permessi amministrativi - Nessun risarcimento per perdita di valore dei beni
senza nesso di causalità con il provvedimento di confisca -
Risarcimento per danno non patrimoniale |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 6
luglio 2023 (Calvi e C.G.) Art.
8 – Sottoposizione di una persona anziana sotto tutela legale e
collocamento in una casa di cura in stato di isolamento sociale dal mondo
esterno per tre anni - Provvedimento basato sulla sua eccessiva
prodigalità e sull’indebolimento fisico e psichico, senza alcuna
dichiarazione di incapacità - Piena dipendenza dell’interessato
dall’amministratore di sostegno in quasi tutti gli ambiti della sua
vita e per un periodo di tempo illimitato - Elusione del quadro legislativo
per la procedura iniziale di cure mediche obbligatorie mediante il ricorso
abusivo all’amministratore di sostegno - Mancanza di un esame concreto
e accurato di tutti gli aspetti rilevanti della situazione particolare
dell’interessato - Mancanza di misure per mantenere le sue relazioni
sociali e per incoraggiare il suo ritorno a casa - Mancanza di garanzie
efficaci per prevenire gli abusi e garantire che i diritti
dell’interessato fossero rispettati - Mancanza di misure di protezione
sociale – Riconoscimento dell’obbligo degli Stati di promuovere
la partecipazione delle persone anziane disabili o "dipendenti"
alla vita della comunità e a prevenire il loro isolamento o la loro
segregazione - Misura non proporzionata né adeguata alla situazione
individuale dell’interessato – Superamento del margine di
apprezzamento Art.
34 - Legittimazione ad agire - Legittimazione di un parente stretto (cugino)
a presentare reclami per conto dell’interessato in una situazione che
non gli consente di adire direttamente il Tribunale - Circostanze eccezionali
- Potere sostitutivo dell’amministratore di sostegno nei confronti
dell’interessato - Reclamo relativo alle restrizioni imposte
dall’amministratore con l’approvazione del giudice tutelare -
Rischio comprovato di privazione della tutela effettiva dei diritti
dell’interessato ai sensi della Convenzione - Gravi questioni di
interesse generale sollevate sulle condizioni di vita degli anziani nelle
case di riposo in ragione della loro vulnerabilità |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 29
giugno 2023 (Ben Amamou) Art.6 (civile) – Violazione del
diritto a un equo processo in un caso nel quale il ricorrente era stato
"colto di sorpresa" per non essere stato informato della
sostituzione dei motivi prevista dalla Corte di cassazione per la sua
decisione di rigetto della domanda, sicchè una questione che si
è poi rivelata decisiva per l’esito del procedimento non
è stata sottoposta alla discussione e le parti non hanno avuto la possibilità
di presentare i loro argomenti al riguardo |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 22
giugno 2023 (Giuliano Germano) Art.
8 - Vita privata e familiare - Ammonimento di polizia imposto al ricorrente
nell’ambito di un procedimento di prevenzione dello stalking senza
un’adeguata tutela giuridica contro gli abusi - Assenza di un termine
per gli effetti dell’ammonimento e del diritto di ottenerne il riesame
o la revoca - Esclusione del ricorrente dal processo decisionale in misura
significativa in assenza di comprovate ragioni di urgenza - Insufficiente
controllo da parte dell’autorità giudiziaria del fondamento
fattuale e della legittimità, necessità e
proporzionalità della misura - Assenza di motivazioni pertinenti e
sufficienti - Insufficienti garanzie procedurali. Si
segnala l’opinione concorrente del giudice eletto in relazione
all’Italia. |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 8
giugno 2023 (Urgesi e altri) Art.
6 (civile) - Mancanza di imparzialità della corte d’appello che
si è pronunciata nell’ambito di un procedimento di applicazione
di misure di prevenzione - Giudice relatore del collegio che si è
pronunciato sull’applicazione di misure di prevenzione, precedentemente
pubblico ministero nel procedimento penale d’appello - Questioni
sottoposte all’esame di tale giudice in ciascuno dei due procedimenti,
nei confronti di tutti i ricorrenti, sostanzialmente identiche o, quanto
meno, strettamente connesse - Timori degli interessati oggettivamente
giustificati - Mancata eliminazione di tale vizio procedurale da parte della
Corte di cassazione |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 1
giugno 2023 (Barone) Prot.
1, Art. 1 - Violazione del diritto al pacifico godimento pacifico dei beni in
un caso di “occupazione acquisitiva” |
|
e req. n. 23142/21 |
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 30
maggio 2023 (Ettore Nuti contre l’Italie et Sara Dallabora et autres
contre l’Italie) Art.
8 in combinato con l’art. 14 Cedu - Contratto di maternità surrogata- Rifiuto delle
autorità italiane di trascrivere la sentenza straniera che ne
riconosce la legittimità nei registri civili italiani –
Sussistenza di un ampio margine di apprezzamento dello Stato italiano
nell’attuazione dei mezzi per stabilire o riconoscere la parentela -
Irricevibilità del ricorso |
req. n. 10810/20 e req. n. 29038/20 e req. 2738/21 |
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 30
maggio 2023 (Bonzano et autres c. Italie, Corona et autres c.
Italie et Andrisani et autres c. Italie) Art. 8 Cedu - Contratto di
maternità surrogata - Rifiuto delle autorità italiane di
trascrivere la sentenza straniera che ne riconosce la legittimità nei
registri civili italiani – Sussistenza di un ampio margine di
apprezzamento dello Stato italiano nell’attuazione dei mezzi per
stabilire o riconoscere la parentela - Irricevibilità del ricorso |
req. n. 59054/19 e req. n. 12109/20 e |
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 30 maggio 2023 (Modanese c. Italie, Bini et autres
c. Italie et B.K. et autres c. Italie) Art. 8 Cedu - Contratto di maternità surrogata - Rifiuto delle autorità italiane di trascrivere la sentenza straniera che ne riconosce la legittimità nei registri civili italiani – Sussistenza di un ampio margine di apprezzamento dello Stato italiano nell’attuazione dei mezzi per stabilire o riconoscere la parentela - Irricevibilità del ricorso |
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 30
marzo 2023 (J.A. e altri) Art.
3 (sostanziale) - Trattamento inumano e degradante - Migranti marittimi
tunisini trattenuti in un centro hotspot per dieci giorni in condizioni
materiali precarie. Art.
5 par. 1 (f), 2 e 4 - Privazione arbitraria della libertà per impedire
l’ingresso non autorizzato nel Paese - Detenzione senza una base
giuridica chiara e accessibile e in assenza di una decisione motivata - I
richiedenti non sono stati informati dei motivi giuridici della detenzione -
Impossibilità di contestare la legittimità della detenzione de
facto per mancanza di informazioni sufficienti. Art.
4 Protocollo 4 - Divieto di espulsione collettiva degli stranieri -
Allontanamento in Tunisia senza tenere in debito conto la situazione
individuale dei richiedenti al momento dell’emissione dei provvedimenti
di respingimento e di allontanamento. Violazione,
accertata con decisione unanime, dell’articolo 3 (divieto di
trattamenti inumani o degradanti) dell’articolo 5, paragrafi 1, 2 e 4
(diritto alla libertà e alla sicurezza), e dell’articolo 4 del Protocollo
n. 4 (divieto di espulsione collettiva degli stranieri), in un caso
riguardante la presenza dei ricorrenti nell’ “hotspot” di
Lampedusa - dove essi erano stati portati dopo essere stati soccorsi da una
nave italiana nel Mar Mediterraneo - e il loro successivo trasferimento in
Tunisia. La Corte ha rilevato, in particolare, che il Governo non ha
confutato le affermazioni secondo cui le condizioni nell’hotspot erano
state inadeguate; che la loro presenza lì era da considerarsi come una
detenzione non basata su un provvedimento ufficiale, né si era
trattato di un periodo limitato al tempo necessario per chiarire la loro
situazione o per inviarli altrove, come previsto dalla legge; e che le loro
situazioni non erano state valutate individualmente prima che venissero
emessi i provvedimenti di rifiuto di ingresso, il che di fatto equivaleva a
un’espulsione collettiva. |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 9
marzo 2023 (Rigolio) Articolo
6, paragrafo 2 - Presunzione di innocenza – Assenza di violazione per
quanto affermato e statuito in una sentenza della Corte dei conti, in punto
di descrizione e valutazione dei fatti e conseguente riconoscimento di
responsabilità civili del ricorrente, in relazione a condotte per le
quali il medesimo era stato in precedenza estromesso dal procedimento penale
per decorso dei termini di prescrizione del reato ipotizzato a suo carico |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 6
dicembre 2022 (Scalzo) Riconosciuta
violazione del diritto a conoscere, e far ufficialmente riconoscere, le
proprie origini in un caso nella quale la ricorrente è stata lasciata
per dodici anni in una situazione di incertezza riguardo a un aspetto
importante della propria identità personale, a causa
dell’impossibilità di intentare un’azione di accertamento
della paternità prima che il procedimento di contestazione della
paternità attualmente riconosciuta fosse concluso con sentenza passata
in giudicato. La Corte, pur riconoscendo che il carattere preliminare
dell’azione di contestazione della paternità rispetto al
procedimento di accertamento della paternità potrebbe in linea teorica
essere considerato compatibile con gli obblighi derivanti dall’articolo
8, tenuto conto del margine di apprezzamento dello Stato, sottolinea tuttavia
come nel contesto di un simile sistema gli interessi della persona che chiede
l’accertamento della propria paternità dovrebbero pur sempre
essere adeguatamente tutelati: cosa non accaduta nel caso di specie
giacché il primo procedimento si è protratto per parecchi anni
senza che vi fossero strumenti per accelerare tale procedimento o per
consentire di intentare un’azione di accertamento della
paternità anche prima che la sentenza del procedimento di
contestazione della paternità diventasse definitiva, da tutto
ciò risultando un’interferenza sproporzionata con riguardo al
diritto al rispetto della vita privata, essendo le autorità nazionali
venute meno, nelle circostanze del caso, al loro obbligo positivo di
garantire tale diritto (nell’ambito della motivazione si richiama tra
l’altro la decisione con la quale nel luglio 2022 la Corte
costituzionale aveva invitato il legislatore a intervenire per disciplinare
in modo più adeguato le questioni relative all’accertamento
della verità biologica, senza porre restrizioni sproporzionate ad
altri diritti costituzionali che resterebbero pregiudicati laddove, come di
fatto avviene nella situazione attuale, si ostacoli oltremodo l’esercizio
del diritto di agire in giudizio al fine oltretutto di tutelare diritti
fondamentali nella sfera dello status e dell’identità biologica) |
|
Corte europea dei diritti dell’uomo
(Sez. I) 1
dicembre 2022 (D.K.) Art. 3 (divieto di
tortura, profilo procedurale) – Denuncia di abusi sessuali con riguardo
a fatti antecedenti alla l. 662/96 che ha introdotto al riguardo la
procedibilità d’ufficio – Archiviazione per tardiva
proposizione della denuncia – Impossibilità di ricavare dalla
CEDU un obbligo di procedere d’ufficio per reati di questo tipo o di
applicare retroattivamente una disciplina che abbia introdotto condizioni di procedibilità
più favorevoli alla vittima – Impossibilità di fare
riferimento agli obblighi di protezione dei minori derivanti dalla
Convenzione di Lanzarote, in quanto successivi alle condotte denunciate
– Autonomia tra azione civile e azione penale. Confermata
la potenziale riconducibilità della vicenda, basata su accuse di abusi
sessuali (anche durante la minore età), al contenuto dell’art. 3
sotto il profilo sostanziale, e dopo aver riscontrato come le indagini svolte
al riguardo dalle autorità nazionali a seguito della denuncia fossero
state tempestive e sufficientemente approfondite, la Corte affronta il
profilo tecnicamente più problematico nel caso in questione, e
cioè quello relativo alla chiusura del procedimento penale a causa
della tardività della denuncia (rispetto ai termini che erano
previsti), sul fondamento dell’impossibilità di applicare
retroattivamente la disciplina che, ben dopo il tempo dei fatti denunciati,
ha introdotto la procedibilità d’ufficio per i reati di abuso
sessuale (legge n. 662/1996). Al riguardo, la Corte considera che gli
obblighi procedurali derivanti dagli artt. 2 e 3 della Convenzione
(esplicitati nella sentenza S.M. c. Crozia, ric. n. 60561/14), non
impediscono di prevedere termini per la presentazione di denunce, né
impongono la procedibilità d’ufficio per casi quali quello in
esame. E sebbene la procedibilità d’ufficio per casi di abusi su
minori sia oggi, a seguito della Convenzione di Lanzarote, la regola adottata
nella maggioranza degli Stati contraenti, Italia inclusa, né tale
Convenzione né la CEDU ‒ afferma la Corte ‒ impongono
l’applicazione retroattiva della norma sulla procedibilità
d’ufficio, per ciò dovendosi escludere la violazione delle norme
convenzionali invocate. |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 10
novembre 2022 (I.M e altri) Art
8 - Obblighi positivi - Figli costretti, per tre anni, ad incontrare il loro
padre violento in ambiente non protetto, e sospensione della
responsabilità genitoriale della madre ostile agli incontri - Mancata
valutazione del rischio e mancato bilanciamento degli interessi in causa -
Interesse superiore dei minori disatteso - Prassi molto diffusa da parte dei
tribunali che consiste nel qualificare come genitori «non
collaborativi» le donne che si oppongono agli incontri tra i loro figli
e l’ex coniuge invocando fatti di violenza domestica |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 21
luglio 2022 (Darboe e Camara) Art.
8 - Obblighi positivi - Vita privata - Mancata adozione di un comportamento
ragionevolmente diligente nei confronti di un minore non accompagnato
dichiarato richiedente asilo e non beneficiante delle garanzie procedurali
minime nell’ambito della procedura di accertamento
dell’età - Importanza del rispetto delle garanzie procedurali
nell’ambito della procedura di accertamento dell’età nel
contesto migratorio per garantire i diritti derivanti dallo status di minore
- Individuazione delle garanzie pertinenti facendo riferimento al diritto
dell’Unione e al diritto internazionale Art.
3 (sostanziale) - Trattamenti inumani e degradanti - Collocazione di un
minore in un centro di accoglienza per adulti in condizioni inadeguate per
più di quattro mesi e sua sottoposizione a una procedura di
accertamento dell’età in violazione dell’art. 8 Art.
13 (+ art. 3 e art. 8) - Assenza di rimedi interni efficaci |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 7
luglio 2022 (M.S.) Art.
3 (materiale) - Obblighi positivi – Iniziale mancanza di diligenza da
parte delle autorità nazionali nell’adozione (tardiva) di una
misura cautelare (22 mesi dopo l’accoltellamento della ricorrente da
parte del marito) - Mancanza di valutazione immediata e proattiva circa
l’esistenza di un rischio reale e immediato di violenza domestica
ricorrente Art.
3 (procedurale) – Efficacia delle indagini - Mancanza di diligenza e
prontezza da parte dei tribunali nazionali, con conseguente impunità
quasi totale del marito violento a causa della prescrizione - Mantenimento di
un quadro giuridico in cui la prescrizione è strettamente legata
all’azione giudiziaria, anche dopo l’avvio del procedimento, ed
incompatibilità con un simile quadro giuridico dell’inerzia
giudiziaria |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 23
giugno 2022 (Cianchella e altri) Art.
6 – Riconosciuta violazione del diritto a un equo processo in conseguenza
di interferenze con l’amministrazione della giustizia da parte del
legislatore attraverso interventi legislativi in corso di procedimento |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 16
giugno 2022 (De Giorgi) Art
3 (materiale e procedurale) - Trattamento inumano e degradante -
Inadempimento dello Stato al suo dovere di indagare sui maltrattamenti di
violenza domestica subiti dalla ricorrente (e dai suoi figli) da parte di suo
marito - Passività delle autorità interne nel corso
dell’azione penale |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 19
maggio 2022 (T.C.) Art.
14 (+ art. 8 letto alla luce dell’art. 9) - Non violazione
dell’articolo 14 (divieto di discriminazione) in combinato disposto con
l’articolo 8 (diritto al rispetto della vita privata e familiare) letto
alla luce dell’articolo 9 (libertà di religione), in conseguenza
di un provvedimento giudiziario, adottato nel contesto di una controversia
tra il ricorrente e la madre di sua figlia in merito all’educazione
religiosa della stessa, con il quale era stato ordinato al ricorrente,
diventato Testimone di Geova dopo la rottura della relazione con la madre
della figlia, di astenersi dal coinvolgere attivamente quest’ultima,
minore ed educata al cattolicesimo,
nella sua pratica religiosa (come questi aveva fatto tenendo la cosa
nascosta alla madre e chiedendo alla figlia di fare altrettanto) ‒ Mancata individuazione, da
parte della Corte, di discriminazioni in base alla religione, né di
restrizioni al diritto di affidamento, di visita e di ricorso ai propri
principi educativi in capo al ricorrente, avendo avuto il succitato
provvedimento, revocabile e rivedibile, l’unico scopo di risolvere il
conflitto focalizzandosi sul preminente interesse della bambina e
segnatamente sulla tutela della sua libertà di scelta e del suo
diritto a crescere in un ambiente aperto e pacifico, conciliando per quanto possibile
tale preminente interesse con i diritti e le convinzioni di entrambi i
genitori |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 5
maggio 2022 (A.A. e altri) Art.
8, Art. 13 – Riconosciuta violazione del diritto al rispetto della vita
privata e familiare e del diritto a un ricorso effettivo tutelati in diversi
casi riguardanti l’inquinamento prodotto dall’acciaieria ex ILVA
di Taranto (e irricevibilità delle doglianze relative alla violazione
del diritto alla vita di cui all’art. 2 per mancato esaurimento delle
vie di ricorso interne) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 5
maggio 2022 (Briganti e altri) Art.
8, Art. 13 – Riconosciuta violazione del diritto al rispetto della vita
privata e familiare e del diritto a un ricorso effettivo tutelati in diversi
casi riguardanti l’inquinamento prodotto dall’acciaieria ex ILVA
di Taranto (e irricevibilità delle doglianze relative alla violazione
dell’art. 3 per mancato esaurimento delle vie di ricorso interne) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 5
maggio 2022 (Perelli e altri) Art.
8, Art. 13 – Riconosciuta violazione del diritto al rispetto della vita
privata e familiare e del diritto a un ricorso effettivo tutelati in diversi
casi riguardanti l’inquinamento prodotto dall’acciaieria ex ILVA
di Taranto (e irricevibilità delle doglianze relative alla violazione
del diritto alla vita di cui all’art. 2 per mancato esaurimento delle
vie di ricorso interne) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 5
maggio 2022 (Ardimento e altri) Art.
8, Art. 13 – Riconosciuta violazione del diritto al rispetto della vita
privata e familiare e del diritto a un ricorso effettivo tutelati in diversi
casi riguardanti l’inquinamento prodotto dall’acciaieria ex ILVA
di Taranto |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 28
aprile 2022 (Verrascina e altri) Art.
35 § 1, Art. 13, Art. 6 § 1 (civile) – Requisito del previo
esaurimento dei rimedi interni e riconoscimento del fatto che il rimedio
previsto dalla legge 8 marzo 2001, n. 89 (“legge Pinto”) per le
ipotesi di irragionevole durata del procedimento, a seguito della riforma del
suo articolo 4 nel 2012 e fino alla sentenza della Corte Costituzionale n. 88
del 2018, non può considerarsi un rimedio effettivo ai sensi
dell’art. 13 |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 28
aprile 2022 (Fiagbe) Art.
8 ‒ Mancato rispetto degli obblighi positivi imposti
dall’articolo 8 per non essersi assicurato il mantenimento del legame
familiare che univa la ricorrente e suo figlio, in conseguenza delle
decisioni e dell’inerzia delle autorità competenti |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 28
aprile 2022 (Imeri) Art.
8 ‒ Violazione del diritto al rispetto della vita familiare per non
aver le autorità nazionali compiuto sforzi adeguati e sufficienti per
far rispettare il diritto di visita del ricorrente e assicurare il suo
diritto alla bigenitorialità a fronte dell’opposizione della
madre |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 7
aprile 2022 (Landi) Art.
2, Art. 14 ‒ Violazione degli obblighi positivi discendenti
dall’art. 2 (non anche dell’art. 14) in conseguenza
dell’assenza di misure preventive delle autorità a fronte di
violenze domestiche ricorrenti sfociate nel tentato omicidio della ricorrente
da parte del suo compagno e nell’omicidio del loro figlio, il tutto in
conseguenza, in particolare, dell’assenza di un’azione immediata,
autonoma e proattiva e di una valutazione completa dei rischi da parte della
Procura, pur in presenza di indizi di violenza domestica che mostravano un
pericolo reale e immediato per la vita (e di congrue segnalazioni e
sollecitazioni da parte dei Carabinieri), senza che siano state invece
riscontrate carenze sistemiche nella legislazione nazionale tali da rivelare
una passività generalizzata nei confronti delle vittime di violenza
domestica, anche in virtù delle misure adottate a partire dal 2017 a
seguito della sentenza Talpis c. Italia (n. 41237/14, 2 marzo 2017) e in
attuazione della Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro
la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 17
febbraio 2022 (D’Amico) Art.
6 § 1 (civile) - Equo processo e inammissibilità
dell’applicazione retroattiva di una legge che incide sul merito di un
procedimento pendente in materia pensionistica |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 24
gennaio 2022 (SY) Art.
3, Art 5, Art. 34 - Trattamento inumano e degradante - Detenzione di una
persona bipolare in un carcere ordinario per due anni in condizioni
inadeguate e senza una strategia terapeutica globale per il trattamento della
sua patologia, nonostante fosse stata disposta dai giudici nazionali (prima
che dalla stessa Corte europea con provvedimento provvisorio non
tempestivamente attuato) la liberazione del richiedente e il collocamento in
un istituto adeguato, non risultando una giustificazione valida l’insufficienza
attuale dei posti disponibili |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 20
gennaio 2022 (D.M. e N.) Articolo
8 – Violazione del diritto al rispetto della vita familiare della ricorrente
in conseguenza della dichiarazione di adottabilità di una minore da
parte del giudice nazionale che ha dichiarato l’incapacità della
stessa di esercitare il suo ruolo genitoriale senza disporre, nonostante le
ripetute richieste, alcuna perizia e basandosi solo su contestate relazioni
dei servizi sociali, determinando un allontanamento definitivo e
irreversibile pur in presenza di possibili soluzioni meno radicali e mancando
di considerare adeguatamente la necessità di preservare per quanto
possibile il legame tra la madre e la figlia, anche nel superiore interesse
di quest’ultima, da tutto ciò discendendo la natura se non altro
sproporzionata della grave ingerenza nella vita familiare della ricorrente,
oltretutto privata sul piano procedurale di garanzie adeguate
all’importanza degli interessi in gioco |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 25
novembre 2021 (Biancardi) Art.
10 – Libertà di espressione su internet e diritto
all’oblio ‒ Ammissibilità della configurazione di una
responsabilità civile a carico di un editore per il perdurante rifiuto
di deindicizzare un articolo relativo a un procedimento penale, facilmente
accessibile digitando in un motore di ricerca i nomi delle persone coinvolte
- Esclusione dell’obbligo di rimuovere permanentemente l’articolo
da Internet o di renderlo anonimo |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 18
novembre 2021 (Marinoni) Art
6 § 2 e Art. 10 – Non violazione della presunzione
d’innocenza e della libertà di espressione in relazione a una
condanna di uno scrittore al risarcimento dei danni per espressioni
diffamatorie, a seguito di assoluzione del medesimo sul piano penale |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 28
ottobre 2021 (Succi e altri) Art.
6 § 1 (civile) - Diritto di accesso ad un giudice, requisiti di
ammissibilità dei ricorsi in Corte di Cassazione e
“formalismo” nella relativa verifica |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 31
agosto 2021 (Associazione politica nazionale lista Marco Pannella) Art.
10 ‒ Violazione della libertà di espressione in conseguenza
dell’esclusione dal dibattito pubblico di un’associazione politica
a causa della sua squilibrata e insufficiente presenza nelle trasmissioni di
informazione della televisione pubblica, in violazione di un obbligo legale
di rappresentazione equilibrata delle diverse opinioni politiche, senza che
l’apposita autorità di vigilanza e in genere le autorità
nazionali adottassero misure idonee a porre rimedio alla situazione |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 8 luglio 2021 (Maestri ed altri) Art
6 (Penale) – Diritto dell’imputato di essere ascoltato dal
giudice d’appello anche nell’ipotesi di rinuncia al diritto di
essere presente al procedimento |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 17 giugno 2021 (Miniscalco) Art.
3 Protocollo 1 e Art. 7 - Divieto di candidarsi alle elezioni regionali in
conseguenza di condanna penale definitiva per abuso di potere - Misura, non
assimilabile a una sanzione penale, ritenuta prevedibile e proporzionata (non
comportando tra l’altro la perdita dell’elettorato attivo) al
legittimo scopo di combattere la corruzione e la criminalità
organizzata all’interno dell’amministrazione |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 27 maggio 2021 (J.L.) Articolo
8 - Obblighi positivi – “Vittimizzazione secondaria” di una
vittima di violenza sessuale a causa delle affermazioni colpevolizzanti,
moralizzanti e stereotipate nella motivazione della sentenza -
Autorità che hanno garantito il rispetto dell’integrità
personale della ricorrente durante le indagini e il processo |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 25 marzo 2021 (Di Martino e
Molinari) Art.
6 - Assenza di violazione a fronte della mancata audizione dei testimoni
indicati dall’accusa da parte del giudice d’appello che ha riformato
la sentenza di assoluzione pronunciata all’esito di giudizio abbreviato |
|
Corte
Europea dei Diritti dell’Uomo (Sez. I) 18
marzo 2021 (Petrella) Articolo
6, par. 1 (in materia civile) e Articolo 13 – Interferenza nel diritto
di accesso del ricorrente ad un tribunale in conseguenza della durata delle indagini
preliminari che ha impedito al ricorrente di costituirsi parte civile nel
procedimento penale e di chiedere il risarcimento dei danni essendosi
l’azione interrotta perché il reato si è prescritto prima
dell’udienza preliminare |
|
Corte
Europea dei Diritti dell’Uomo (Sez. I) 11
febbraio 2021 (Casarin) Art.
1 Protocollo 1 - Rispetto dei beni - Ingerenza sproporzionata a seguito
dell’azione delle autorità statali volta a ottenere da una
dipendente il rimborso di somme versate per errore imputabile unicamente alle
stesse autorità, nelle quali la dipendente poteva ragionevolmente fare
affidamento |
|
Corte
Europea dei Diritti dell’Uomo (Sez. I) 14
gennaio 2021 (Terna) Art.
8 - Obblighi positivi derivanti dal diritto al rispetto della vita privata e
familiare, necessaria tutela del rapporto tra nonni e nipoti, diritto di
visita del minore affidato ai servizi sociali, riconoscimento
dell’esistenza di un problema sistemico in Italia |
|
Corte
Europea dei Diritti dell’Uomo (Sez. I) 10
dicembre 2020 (Edizioni Del Roma) Art.
6 - Procedimento davanti all’AGCOM e relative carenze procedurali, natura
sostanzialmente penale delle sanzioni inflitte e risolutiva
possibilità di far riesaminare il caso da parte
dell’autorità giudiziaria |
|
Corte
Europea dei Diritti dell’Uomo (Sez. I) 22
ottobre 2020 (Tondo) Art.
6 - Diritto di difesa e audizione dei testimoni nel processo d’appello |
|
Corte
Europea dei Diritti dell’Uomo (Sez. I) 10
settembre 2020 (G.L.) Art.
14, Art. 2 Protocollo 1 - Non discriminazione, diritto all’istruzione e
sua incomprimibilità per ragioni di bilancio, obbligo di assicurare
l’insegnante di sostegno ai minori disabili |
|
|
Corte
Europea dei Diritti dell’Uomo (Sez. I) 4
giugno 2020 (Citraro e Molino) Art.
2 - Obbligo di proteggere la vita delle persone detenute |
Corte
Europea dei Diritti dell’Uomo (Sez. I) 26
marzo 2020 (Barletta e Farnetano) Art.
8 - Obblighi positivi derivanti dal diritto al rispetto della vita privata e familiare
e violazione del c.d. elemento procedurale dell’art. 8 |
|
|
Corte
Europea dei Diritti dell’Uomo (Sez. I) 19
marzo 2020 (Fabris e Parziale) Art.
2, Artt. 34 e 35 - Obblighi positivi di protezione e obblighi procedurali di
condurre indagini effettive derivanti dall’art. 2, con precisazioni
sulla qualità di vittima e sull’esaurimento delle vie di ricorso
interne |
Corte
Europea dei Diritti dell’Uomo (Sez. I) 6
febbraio 2020 (Felloni) Art.
6 - Obbligo di motivazione delle decisioni giurisdizionali e applicazione
retroattiva della legislazione in materia di circostanze attenuanti |
|
Corte
Europea dei Diritti dell’Uomo (Sez. I) 30
gennaio 2020 (Cicero et a.) Artt.
1 e 6 - Applicazione retroattiva di una nuova legge a processi in corso |
|
Corte
Europea dei Diritti dell’Uomo (Sez. I) 16
gennaio 2020 (Magosso e Brindani) Art.
10 - Libertà di espressione, in relazione a ricostruzioni
giornalistiche di importanti, controversi e in parte oscuri eventi collegati
all’omicidio di Walter Tobagi e ad altre più generali vicende
anche istituzionali |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 13
giugno 2019 (caso Viola n. 2) Ergastolo
ostativo |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 24
gennaio 2019 (caso Cordella et a.) Caso
Ilva |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Grande Camera) 23
giugno 2018 (caso G.I.E.M. S.R.L. et a.) Confisca
senza condanna |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 26
ottobre 2017 (caso Cirino e Renne) Qualificazione
come tortura delle violenze della polizia durante il G8 |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 26
ottobre 2017 (caso Blair et a.) Qualificazione
come tortura delle violenze della polizia durante il G8 |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 26
ottobre 2017 (caso Azzolina et. a.) Qualificazione
come tortura delle violenze della polizia durante il G8 |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 22
giugno 2017 (caso Bartesaghi Gallo et. a) Qualificazione
come tortura delle violenze della polizia durante il G8 |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 2
marzo 2017 (caso Talpis) Mancata
protezione contro le violenze domestiche |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Grande Camera) 23
febbraio 2017 (caso De Tommaso) Misure
di prevenzione |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Grande Camera) 24
gennaio 2017 (caso Paradiso e Campanelli) Maternità
surrogata |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Grande Camera) 15
dicembre 2016 Condanna
dell’Italia per trattamenti disumani ed espulsioni collettive dei
migranti |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 23
febbraio 2016 (Nasr e Ghali) Extraordinary renditions - Caso Abu Omar |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 14
gennaio 2016 (caso D.A.) Emotrasfusioni
di sangue infetto |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Grande Camera) 27
agosto 2015 (caso Parrillo) Donazione
degli embrioni per la ricerca scientifica |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. IV) 21
luglio 2015 (caso Oliari) Obbligo
del riconoscimento legale delle unioni omossessuali |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. IV) 7
aprile 2015 (caso Cestaro) Qualificazione
come tortura delle violenze della polizia durante il G8 |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. IV) 24
marzo 2015 (caso Antonio Messina) Risarcimento
da ingiusta detenzione |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 27
gennaio 2015 (caso Paradiso e Campanelli) Minori
nati da madri surrogate |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 21
ottobre 2014 (caso Sharifi) C.d.
“respingimenti automatici” attuati dalle autorità
frontaliere italiane nei porti dell’Adriatico |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 1°
luglio 2014 (caso Saba) Regime
carcerario |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 24
giugno 2014 (caso Alberti) Regime
carcerario |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 15
aprile 2014 (caso Stefanetti et a.) Limiti
alla possibilità di leggi retroattive (in riferimento alla vicenda
delle c.d. “pensioni svizzere”) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 4
marzo 2014 (caso Grande Stevens) “Ne bis in idem” |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. X) 4
febbraio 2014 (caso Staibano) Diritto
di accesso ad un tribunale e al versamento dei contributi previdenziali |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. X) 4
febbraio 2014 (caso Mottola) Diritto
di accesso ad un tribunale e al versamento dei contributi previdenziali |
|
Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 29 ottobre 2013 (caso Varvara) Confisca |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 11
febbraio 2014 (caso Contrada) Regime
carcerario |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 7
gennaio 2014 (caso Cusan e Fazzo) Cognome
materno |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 17
dicembre 2013 (caso Perinçek) Negazionismo
e genocidio armeno |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 8
ottobre 2013 (caso Ricci) Libertà
di espressione |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 3
settembre 2013 (caso M.C. e altri) Pagamento
dell’indennità da contaminazione per sangue infetto |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 2
aprile 2013 (caso Tarantino) Ragionevolezza
del numero chiuso nell’accesso universitario |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 5
marzo 2013 (caso Romano) Ragionevole
durata del processo |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 5
marzo 2013 (caso Carolis e Lolli) Fallimento
e rispetto della vita privata e familiare |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 8
gennaio 2013 (caso Torreggiani) Diritti
dei detenuti e sovraffollamento carcerario |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 17
luglio 2012 (caso Matthias) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 25
settembre 2012 (caso Godelli) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 28
agosto 2012 (caso Spampinato) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 28
agosto 2012 (caso Costa e Pavan) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 24
luglio 2012 (caso Croci) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 24
luglio 2012 (caso Fendi et Speroni) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 17
luglio 2012 (caso Scoppola n. 4) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 26
giugno 2012 (caso Milazzo) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 26
giugno 2012 (caso Di Pietro) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 19
giugno 2012 (caso Messeni Nemagna) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 19
giugno 2012 (caso Iuliano) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 19
giugno 2012 (caso Prenna) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Grande Camera) 7
giugno 2012 (caso Centro Europa 7 s.r.l. et Di Stefano) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 5
giugno 2012 (caso Immobiliare Cerro s.a.s.) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 5
giugno 2012 (caso La Rosa et Alba) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 5
giugno 2012 (caso Colazzo) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Grande Camera) 22
maggio 2012 (caso Scoppola n. 3) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 10
maggio 2012 (caso Sud Fondi s.r.l.) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 24
aprile 2012 (caso De Ieso) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 10
aprile 2012 (caso Lorenzetti) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 3
aprile 2012 (caso Sessa) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 27
marzo 2012 (caso Mannai) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 6
marzo 2012 (caso Gagliano) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Grande Camera) 23
febbraio 2012 (caso Hirsi) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Grande Camera) 20
ottobre 2009 (caso Vallauri) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 28
novembre 2011 (caso Agrati) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 31
maggio 2011 (caso Maggio) Limiti alla possibilità di
leggi retroattive (in riferimento alla vicenda delle c.d. “pensioni
svizzere”) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 29
marzo 2011 (caso Alikaj) |
|
Corte europea dei diritti dell’uomo (Grande Camera) 24
marzo 2011 (caso Giuliani) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Grande Camera) 18
marzo 2011 (caso Lautsi n.2) Esposizione
del crocefisso nelle aule scolastiche |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 27
aprile 2010 (caso Moretti e Benedetti) |
|
Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 5
gennaio 2010 (caso Bongiorno) |
|
Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 13
novembre 2007 (caso Bocellari e Rizza) |
|
Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 8
dicembre 2009 (caso Previti) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 15
dicembre 2009 (caso Izzo) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 3
novembre 2009 (caso Lautsi n.1) Esposizione
del crocefisso nelle aule scolastiche |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Grande Camera) 17
settembre 2009 (caso Scoppola n. 2) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. IV) 25
agosto 2009 (caso Giuliani) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 20
gennaio 2009 (caso Punta Perotti) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 5
maggio 2009 (caso Sellem) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 10
giugno 2008 (caso Scoppola n. 1) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 24
marzo 2009 (caso Ben Salah) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 24
febbraio 2009 (caso Ben Khemais) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 28
febbraio 2008 (caso Saadi) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 16
dicembre 2008 (caso Englaro) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 16
luglio 2009 (caso Sulejmanovic) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Grande Camera) 29
marzo 2006 (caso Scordino) |
|
Commissione
europea dei diritti dell’uomo (Prima Camera) 9
settembre 1998 (caso Dorigo) Riapertura
del giudicato in ambito penale |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 31
marzo 2009 (caso Simaldone) |
|
Corte
europea dei diritti dell’uomo (Camera) 26
febbraio 1993 (caso Salesi) |
|
|
|