GIURISPRUDENZA
DELLA CORTE EDU (E DELLA COMMISSIONE EDU)
(concernente l’Italia)
Le ultime
decisioni pubblicate |
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Corte europea
dei diritti dell’uomo (Sez. I) 17 ottobre (S.M.) Art. 3 (sostanziale) - Misure sufficienti per
proteggere un detenuto disabile e vulnerabile, affetto da patologie multiple
legate all’HIV, dal rischio di contrarre la COVID-19 - Cure mediche
adeguate - Nessuna prova del deterioramento dello stato di salute del
ricorrente o del fatto che egli non abbia ricevuto cure in carcere - Le
autorità hanno mostrato sufficiente diligenza nella ricerca di una
sistemazione alternativa - La prosecuzione della detenzione non costituisce
un trattamento inumano o degradante - Le autorità nazionali, di fronte
a una pandemia globale di una nuova malattia, hanno agito con sufficiente
diligenza nell’attuare misure di prevenzione della COVID-19 - Le
autorità nazionali non avevano l’obbligo di concedere al
ricorrente gli arresti domiciliari e il rifiuto di farlo, nelle particolari
circostanze, non era irragionevole Art. 35 § 1 - Esaurimento delle vie di
ricorso interne – Ricorso depositato durante la pendenza del
procedimento dinanzi al Tribunale di sorveglianza competente – L’incertezza
del ricorrente circa la possibilità di un rapido esame del suo caso,
tenuto conto delle sospensioni e dei ritardi che hanno interessato il
procedimento dinanzi a tale tribunale a seguito dello scoppio della pandemia
COVID-19, e la sua conseguente decisione di rivolgersi alla Corte senza
attendere oltre sono da considerarsi giustificati |
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Corte europea
dei diritti dell’uomo (Sez. I) 17 ottobre (Cesarano) Art. 7 - Pene più pesanti - Rifiuto da
parte dei giudici nazionali della richiesta del ricorrente di riduzione della
pena dall’ergastolo a trent’anni di reclusione dopo la sua scelta
di essere giudicato con rito abbreviato - Valutazione non in astratto, ma
basata sulle circostanze specifiche del caso - Il ricorrente non ha diritto a
una pena di trent’anni di reclusione quale conseguenza della richiesta
di rito abbreviato formulata molto tempo dopo che il quadro normativo era
stato modificato in termini più severi - La durata della pena ridotta
da infliggere in caso di condanna deve essere chiaramente individuata dalla
legge in vigore al momento dell’accordo - L'individuazione della disciplina
legislativa più mite tra tutte quelle in vigore nel periodo compreso
tra la commissione del reato e la pronuncia della sentenza definitiva
è strettamente legata all’accettazione da parte del giudice
nazionale della richiesta di giudizio abbreviato presentata dal richiedente -
I reati commessi sono punibili con l’ergastolo e l'isolamento diurno,
ma il richiedente, essendo stato giudicato secondo il rito abbreviato,
è stato condannato all'ergastolo senza isolamento diurno, una pena
più mite Art. 6 § 1 (penale) - Equo processo -
Richiesta di rito abbreviato che costituisce una rinuncia inequivocabile a
talune garanzie procedurali in cambio di taluni vantaggi, tra cui l’ergastolo
senza isolamento diurno - Assenza di legittimo affidamento, sulla base del
quadro giuridico vigente all’epoca dei fatti, circa la
possibilità di beneficiare di una pena diversa rispetto a quella
irrogata - Imposizione di una pena prevedibile Si segnala un’opinione parzialmente
dissenziente (quanto alla negata violazione dell’Art. 7) |
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Corte europea
dei diritti dell’uomo (Sez. I) 10 ottobre (Varvara) Articolo 41 - Equa soddisfazione - Lo Stato
convenuto è tenuto a restituire i beni confiscati al ricorrente,
terreni e fabbricati, in violazione dell’Articolo 7 e dell’Articolo
1 P 1, al fine di ripristinare per quanto possibile la situazione precedente
alla confisca - Concessione di una somma per il danno materiale derivante
dall’indisponibilità del terreno a seguito della sua confisca,
avvenuta circa diciotto anni fa |
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Corte europea
dei diritti dell’uomo (Sez. I, comitato)
10 ottobre (Di Maio e altri) Art. 6 § 1 – Riconosciuta
violazione in ragione della mancata esecuzione o dell’esecuzione
tardiva di provvedimenti giudiziari interni e del diritto di accesso a un
giudice La Corte non ritiene necessario esaminare le
doglianze relative alla violazione dell’Art. 13 e dell’Art. 1 del
Protocollo n. 1 |
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Corte europea
dei diritti dell’uomo (Sez. I, comitato)
10 ottobre (Katte Klitsche de La Grange) Art. 6 § 1 e Art. 1 del
Protocollo n. 1 – Riconosciuta violazione di entrambe le norme in
ragione della mancata esecuzione o dell’esecuzione tardiva di
provvedimenti giudiziari interni La Corte non ritiene necessario esaminare le
doglianze relative alla violazione dell’Art. 13 |
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Corte europea
dei diritti dell’uomo (Sez. I, comitato)
10 ottobre (Cocozza di Montanara ed altri) Art. 6 § 1 – Riconosciuta
violazione in ragione della mancata esecuzione o dell’esecuzione
tardiva di provvedimenti giudiziari interni e del diritto di accesso a un
giudice La Corte non ritiene necessario esaminare le
doglianze relative alla violazione dell’Art. 13 e dell’Art. 1 del
Protocollo n. 1 |
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Corte europea
dei diritti dell’uomo (Sez. I, comitato)
3 ottobre (Lombardi) Art. 3 – Riconosciuta violazione
in un caso vertente sulla incompatibilità dello stato di salute del
ricorrente con la detenzione anche in ragione dell’impossibilità
di fornirgli in carcere un’adeguata assistenza medica e terapeutica |
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Corte europea
dei diritti dell’uomo (Sez. I, comitato)
26 settembre 2024 (Rapucci) Art. 6 § 1 e Art. 13 – Riconosciuta
violazione di entrambi gli articoli a causa dell’eccessiva durata di un
procedimento dinanzi al tribunale amministrativo e dell’assenza di un
ricorso effettivo per lamentare la stessa e rimediare ad essa |
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Corte europea
dei diritti dell’uomo (Sez. I, comitato)
26 settembre 2024 (Gangemi) Art. 2 del Protocollo n. 4 – Riconosciuta
violazione della libertà di circolazione in un caso vertente sulla
adeguatezza, in termini di chiarezza e prevedibilità, della base
giuridica per l’imposizione al ricorrente delle misure della
sorveglianza speciale di polizia e dell’obbligo di soggiorno (in part.,
articolo 1, par. 1, lett. a) e b), del decreto n. 159 del 6 settembre 2011, Codice
delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 4 luglio 2024 (A.Z.) Art. 3 ‒ Violazione del divieto di tortura
e di trattamenti inumani e degradanti in conseguenza del mantenimento in
carcere del ricorrente nonostante il suo disturbo psichiatrico e i suoi
ripetuti tentativi di suicidio |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 20 giugno 2024 (Leonino e altri) Art. 6 ‒ Violazione del diritto a un equo
processo (sotto i profili relativi alle procedure esecutive e
all’accesso a un tribunale) Art. 1 del Protocollo n. 1 – Violazione del
diritto al rispetto della proprietà Il tutto, principalmente, a causa della mancata
esecuzione delle decisioni dei tribunali nazionali a favore dei ricorrenti |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 20 giugno 2024 (Ragagnin) Art. 1 del Protocollo n. 1 – Violazione del
diritto al rispetto della proprietà in un caso relativo ai criteri di
calcolo delle pensioni (nel quadro del filone relativo alle c.d.
“pensioni svizzere”) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 20 giugno 2024 (Oriani) Art. 6, e Art. 1 del Protocollo n. 1 (quanto al
mancato adeguato risarcimento) in una complessa vicenda ‒
nell’ambito della quale era intervenuto in corso di giudizio il
legislatore ed era conseguentemente stata chiamata a esprimersi la Corte
costituzionale, che si è pronunciata con la sentenza di accoglimento
191/2014 ‒ relativa alla nomina e successiva revoca di un ex magistrato
alla Corte dei conti a Commissario straordinario per il risanamento
finanziario del Comune di Roma |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 13 giugno 2024 (Cracò) Art. 8 – Violazione del diritto al rispetto
della vita privata in un caso riguardante la pubblicazione su Internet della
versione integrale di una sentenza contenente riferimenti dettagliati alle
condizioni mediche del ricorrente |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 6 giugno 2024 (Cramesteter) Art. 5 § 1 - Privazione della libertà
- Rimedi giuridici - Accertata illegittimità della detenzione del ricorrente
in una struttura psichiatrica oltre il periodo previsto da una legge interna
introdotta successivamente all’imposizione della misura Art. 5 § 5 - Assenza di rimedi giuridici per
ottenere un risarcimento per il periodo di detenzione illegale subito |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 6 giugno 2024 (Pasquariello) Art. 6 – Violazione in un caso di mancata
esecuzione delle decisioni interne pronunciate a favore del ricorrente |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 23 maggio 2024 (Patricolo
e altri) Art. 6 § 1 (civile) - Accesso a un tribunale
- Ricorso per motivi di diritto dichiarato improcedibile dalla Corte di
cassazione per mancato deposito della relazione di notificazione
dell’impugnata sentenza entro il termine di legge - Decisione
contestata adeguata al conseguimento del legittimo fine della certezza del
diritto e della retta amministrazione della giustizia - Accettazione del
deposito tardivo avrebbe vanificato l’obiettivo di assicurare un rapido
svolgimento del procedimento - Non ecceduto il margine di
discrezionalità - Non compromessa la sostanza stessa del diritto di
accesso a un tribunale Art.
6 § 1 (civile) - Accesso a un tribunale - Ricorsi per motivi di diritto
dichiarati improcedibili dalla Corte di cassazione per mancato deposito entro
i termini di legge dell’attestazione di conformità della copia
cartacea della relazione di notificazione all’originale telematico -
L’assenza di tale attestazione non ha impedito alla Corte di cassazione
di verificare l’osservanza del termine di legge per l’impugnazione
nella fase iniziale del procedimento - Necessità di adattare in modo
flessibile i requisiti formali durante la transizione dal procedimento
cartaceo al procedimento telematico - La dichiarazione di
improcedibilità dei ricorsi senza fornire ai ricorrenti una
ragionevole possibilità di presentare l’attestazione in una fase
successiva ha ecceduto il legittimo fine perseguito - Compromessa la sostanza
stessa del diritto di accesso a un tribunale |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 23 maggio 2024 (Contrada IV) Art 35 § 1 - Ricorso disponibile e adeguato
riguardante la perquisizione domiciliare, cui è seguito il sequestro,
nei confronti di una persona estranea al procedimento penale a carico di
terzi - Possibilità di ottenere il riconoscimento dell'illegalità
della perquisizione, la revoca ex post del mandato e la restituzione del
materiale sequestrato, il che comporta l’impossibilità di
utilizzare il materiale collegato alla vita privata dell'interessato nel
procedimento penale successivo - Mancato esaurimento delle vie di ricorso
interne Art 8 - Vita privata - Corrispondenza -
Intercettazioni telefoniche di una persona estranea al procedimento penale a
carico di terzi, prive di garanzie adeguate ed effettive contro il rischio di
abuso - Situazione diversa dall'intercettazione delle conversazioni di una
persona a seguito dell’intercettazione disposta nei confronti di terzi
- Prevedibilità della legge come interpretata dalla giurisprudenza
costante della Corte di cassazione - Impossibilità di adire
un'autorità giudiziaria per ottenere un controllo efficace della
legalità e della necessità della misura, e di ottenere, se del
caso, un'adeguata riparazione |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 16 maggio 2024 (Di Marco e altri) Art. 6 – Violazione in una serie di casi di
mancata o tardiva esecuzione di decisioni interne pronunciate a favore dei ricorrenti |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 16 maggio 2024 (Farina e altri) Art. 6 - Violazione del diritto a
un equo processo in tempi ragionevoli Art. 13 + 6.1 – Violazione del diritto a un
ricorso effettivo Il tutto a causa dell’eccessiva durata di
una serie di procedimenti civili e dell’impossibilità di
presentare ricorso ai sensi della Legge 24 marzo 2001 n. 89 (“Legge
Pinto”), nelle more del procedimento principale |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 2 maggio 2024 (J. Paul Getty Trust e altri) Art. 1 del Protocollo n. 1 - Godimento pacifico dei beni -
Provvedimento di confisca proporzionato emesso dalle autorità italiane
al fine di recuperare dal Getty Museum negli Stati Uniti una statua di bronzo
del periodo greco classico - Il trust del richiedente è stato
sufficientemente colpito dal provvedimento impugnato, sebbene non ancora
eseguito - Il provvedimento impugnato ha coinvolto la responsabilità
dello Stato convenuto ai fini dell'art. 1 - L'interesse proprietario è
sufficientemente accertato e rilevante da configurare un
“possesso” - L'art. 1 del Protocollo 1 è applicabile - La base
giuridica del provvedimento impugnato è sufficientemente chiara - La
mera mancanza di un termine per le azioni di recupero non può
automaticamente portare a ritenere che vi sia un'ingerenza imprevedibile o
arbitraria - La protezione del patrimonio culturale e artistico del Paese
è un obiettivo legittimo ai fini della Convenzione - Forte consenso
nel diritto internazionale ed europeo riguardo alla necessità di
proteggere i beni culturali dall'esportazione illegale e di restituirli al
loro Paese d'origine - Le
autorità italiane hanno ragionevolmente dimostrato che la statua
faceva parte del patrimonio culturale italiano e apparteneva legalmente allo
Stato al momento dell'emissione del provvedimento di confisca - Le
conclusioni dei giudici nazionali non sono né manifestamente erronee
né arbitrarie - Il provvedimento è stato emesso “nell'interesse
pubblico o generale” al fine di tutelare il patrimonio culturale
italiano - La natura di acquisto della transazione giustificava un elevato
standard di diligenza - Il Trust non ha agito con la diligenza richiesta al
momento dell'acquisto della statua - Nessuna legittima aspettativa di
trattenere la statua o di ottenere un eventuale risarcimento - Le
autorità nazionali hanno operato in un vuoto giuridico in quanto non
erano in vigore strumenti giuridici internazionali vincolanti al momento
dell'esportazione della statua e dell'acquisto da parte del Trust - Non
è stato oltrepassato l'ampio margine di apprezzamento in materia di
patrimonio culturale |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 25 aprile 2024 (Albanese e altri) Art. 6 - Violazione del diritto a
un equo processo in un caso di intervento legislativo retroattivo |
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Corte
europea dei diritti dell’uomo (Sez. I) 25 aprile 2024 (Azzano e altri) Art. 6 – Violazione del diritto a un
processo equo in conseguenza dell’applicazione retroattiva
dell’articolo 1, comma 218, della Legge 23 dicembre 2005
n. 266/2005 a procedimenti pendenti |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 18 aprile 2024 (Vannozzi) Art. 6 – Violazione del diritto a un
processo equo in conseguenza della mancata esecuzione di un
provvedimento giudiziario |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 18 aprile 2024 (Igea S.c.r.l.) Art. 6 – Violazione del diritto a un
processo equo sotto il profilo della ragionevole durata (in conseguenza
dell’eccessiva durata del procedimento civile “Pinto”) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 8 febbraio 2024 (Tarricone) Articolo 3 (materiale) - Trattamenti inumani e
degradanti - Detenuto affetto da disturbi psichiatrici che ha ricevuto cure
mediche adeguate per tutto il periodo di detenzione in questione - Nessun
motivo per discostarsi dalle conclusioni dei giudici nazionali che avevano
respinto le sue domande di scarcerazione sulla base delle relazioni del
servizio medico carcerario che attestavano costantemente che il ricorrente
riceveva cure, che poteva essere assistito in carcere e che il suo stato di
salute stava migliorando - Nuova perizia ritenuta superflua alla luce delle
relazioni mediche disponibili e tenuto conto dell'indeterminatezza delle
contestazioni mosse contro di esse - Conclusioni dei giudici nazionali non
irragionevoli né arbitrarie |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 8 febbraio 2024 (Pintus) Art. 2 (materiale) - Obblighi positivi -
Mantenimento in detenzione ordinaria di un uomo affetto da disturbi
psichiatrici che si era ferito all'avambraccio con una lama di rasoio in tre
occasioni - Certezza e immediatezza del rischio per la vita del ricorrente
note alle autorità penitenziarie solo a partire dal primo episodio e
al più tardi al momento della successiva relazione del servizio di
salute mentale - Accesso del ricorrente a un trattamento psichiatrico
continuo sotto il controllo del personale della struttura psichiatrica
all'interno del penitenziario - Reazione adeguata del personale penitenziario
agli eventi - Visita medica e psichiatrica aggiuntiva e costante dopo
ciascuno degli episodi - - Sforzi compiuti dalle autorità
penitenziarie per trovare una struttura di accoglienza specializzata in cui
il ricorrente è stato trasferito nel più breve tempo possibile
e grazie a una decisione del giudice dell'esecuzione della pena che anticipa
la sentenza della Corte costituzionale del febbraio 2019 - Le autorità
hanno fatto ciò che ci si poteva ragionevolmente aspettare da loro
nelle circostanze del caso per evitare che il rischio in questione si
concretizzasse Art. 3 (materiale) - Assenza di trattamenti
inumani e degradanti |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 18 gennaio 2024 (Cecere e altri) Art. 6 – Violazione del diritto a un equo
processo in ragione della mancata o tardiva esecuzione di provvedimenti
giudiziari interni |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 18 gennaio 2024 (Bleve) Art. 6 – Violazione del diritto a un equo
processo in ragione della mancata o tardiva esecuzione di provvedimenti
giudiziari interni |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 18 gennaio 2024 (Rizzo Striano) Art. 6 – Violazione del diritto a un equo
processo in ragione della mancata esecuzione della decisione interna
definitiva a favore del ricorrente |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 11 gennaio 2024 (Alunni e altri) Art. 6 e Art. 1 Protocollo 1 - Violazione del
diritto a un equo processo e del diritto al rispetto della proprietà
in un caso in cui i ricorrenti erano avvocati che dichiaravano di aver
anticipato le spese legali per conto dei loro assistiti e lamentavano la
mancata o tardiva esecuzione delle ordinanze di assegnazione delle somme
dovute adottate a loro favore. |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 11 gennaio 2024 (Libri) Art. 3 – Violazione del divieto di tortura
e trattamenti inumani e degradanti in un caso in cui il ricorrente
lamentava l’incompatibilità del proprio stato di salute con
la detenzione in carcere e la mancata prestazione a suo favore di cure
mediche adeguate |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
V) 23 novembre 2023 (A.T. e altri) Art. 3 - Violazione del divieto di tortura e
trattamenti degradanti (aspetto sostanziale) Art. 5 – Violazione del diritto alla
libertà e alla sicurezza sotto più profili (relativi in
particolare alla legittimità della detenzione, alle necessarie
informazioni sui motivi della stessa e alla possibilità di chiedere un
controllo della sua legittimità) Art. 13 ‒ Violazione del diritto a un
ricorso effettivo Il caso verteva sul trattamento subito da alcuni
minori stranieri trattenuti nell’Hotspot di Taranto; la Corte ha
stigmatizzato, tra l’altro, la mancata nomina di un tutore e il fatto
che alle vittime non fossero state fornite informazioni sulla
esperibilità di rimedi giurisdizionali a tutela dei propri diritti |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 16 novembre 2023 (A.E. e altri) Art. 3 (sostanziale) – Si riconosce che le
condizioni materiali dell’arresto di cittadini sudanesi e del loro
trasferimento in autobus verso il centro hotspot per migranti e ritorno,
nell’ambito del tentativo di allontanamento da parte delle
autorità verso il loro paese d’origine, sono da considerarsi
trattamenti degradanti – Si riscontra l’assenza di ragioni
convincente per cui i richiedenti sono stati spogliati con la forza e tenuti
nudi durante l’arresto – Si riscontra l’assenza di cibo e
acqua sufficienti e la presenza di un clima di violenza e minacce durante il
trasferimento – Si riscontra la mancata informazione ai richiedenti
circa la loro destinazione o il motivo del trasferimento, nonché la
brevità del periodo di tempo intercorso tra il trasferimento all’andata
e il viaggio di ritorno, ognuno dei quali è durato quindici ore nella
stagione calda Art. 3 (procedurale) - Nessuna indagine sulle
accuse del richiedente di essere stato picchiato dagli agenti di polizia
durante il tentativo di allontanamento, nonostante il richiedente avesse
dimostrato prima facie che le sue ferite
derivassero dall’uso della forza da parte della polizia Art. 5 §§ 1 (f), 2 e 4 - Privazione
arbitraria della libertà di tre dei ricorrenti durante il loro arresto
e trasferimento - Detenzione senza una base giuridica chiara e accessibile
– Mancata informazione ai ricorrenti circa i presupposti giuridici
della detenzione - Impossibilità di contestare la legittimità
della detenzione de facto per mancanza di informazioni sufficienti |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 16 novembre 2023 (W.A. e altri) Art. 3 (procedurale) - Espulsione –
Lamentato allontanamento di cinque cittadini sudanesi come parte di un gruppo
di quaranta migranti espulsi verso il paese d’origine - Valutazione
della Corte se i ricorrenti facessero effettivamente parte del gruppo
allontanato sulla base di una perizia di comparazione facciale della
divisione di coordinamento operativo della polizia belga richiesta ai sensi
dell’articolo A1, paragrafi 1 e 2, del regolamento della Corte -
Elementi sufficienti per concludere che solo il primo ricorrente era tra le
persone allontanate (donde il riconoscimento dell’ammissibilità
del suo ricorso) ma non gli altri ricorrenti (con conseguente riconoscimento
della manifesta infondatezza dei relativi ricorsi) – Nel merito, il ricorso
dichiarato ammissibile è rigettato, riconoscendosi in particolare la
sussistenza di un rimedio interno effettivo contro il respingimento
arbitrario in Sudan |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
V) 16 novembre 2023 (Sadio) Art. 3 (aspetto sostanziale) e Art. 13 –
Riconosciuta violazione del divieto di tortura e trattamenti inumani e
degradanti nonché del diritto a un ricorso effettivo in un caso
relativo alle (violazioni di diritti derivanti dalle) condizioni di
funzionamento del centro di accoglienza di Cona in Veneto. Si segnala, per le sue importanti implicazioni,
il modo di procedere della Corte,
la quale, a fronte delle
doglianze del ricorrente (secondo cui il centro era sovraffollato e carente
di strutture e servizi di base quali un riscaldamento adeguato, l’acqua
calda, l’accesso alle cure mediche e all’assistenza psicologica e
legale, in un quadro generale di carenza di membri del personale e di
interpreti), rileva che i “principi generali relativi alle condizioni
materiali dei centri di accoglienza per migranti, con particolare riferimento
alla situazione di Cona all’epoca della permanenza del ricorrente in
quella struttura”, sono stati già esposti nella sentenza Darboe e Camara c. Italia (n. 5797/17, 21 luglio 2022,
§§ 167-73) e, “non vede[ndo] alcun
motivo per discostarsi dalla conclusione raggiunta nella causa summenzionata,
ritiene pertanto che, tenuto conto della durata e delle condizioni di
permanenza nel centro di accoglienza per adulti di Cona, il ricorrente sia
stato sottoposto a trattamenti inumani e degradanti e che vi sia stata una
violazione dell’articolo 3 della Convenzione” |
Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 9 novembre 2023 (Riela) Art. 3 – Riconosciuta violazione del
divieto di tortura e trattamenti degradanti (aspetto sostanziale) in un caso riguardante le condizioni di detenzione del
ricorrente, affetto da molteplici malattie, e i suoi effetti sulla salute del
medesimo, la qualità dell’assistenza medica fornitagli durante
la detenzione e infine la possibilità del suo mantenimento in carcere
nonostante le patologie e il rischio di contrarre il virus COVID-19 |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 19 ottobre 2023 (Locascia
e altri) Art. 8 - Obblighi positivi - Incapacità
prolungata delle autorità nazionali di garantire il corretto
funzionamento dei servizi di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti
durante lo stato di emergenza, in vigore da oltre quindici anni, a causa
della crisi della gestione dei rifiuti che ha colpito la regione Campania in
cui vivevano i ricorrenti - I ricorrenti sono più vulnerabili alle
malattie a causa del fatto di vivere in un'area caratterizzata da un'ampia
esposizione ai rifiuti in violazione delle norme di sicurezza applicabili -
L'inquinamento ambientale ha inciso negativamente e in misura rilevante sulla
vita privata dei ricorrenti per tutto il periodo - Mancata adozione di tutte
le misure necessarie per garantire l'effettiva tutela del diritto dei
ricorrenti al rispetto del loro domicilio e della loro vita privata - Mancata
dimostrazione da parte dei ricorrenti di aver subito personalmente un grave
impatto dell'inquinamento da rifiuti dopo la fine dello stato di emergenza a
causa delle carenze nella gestione dei servizi di trattamento e smaltimento
dei rifiuti. Art. 8 - Obblighi positivi - Mancata adozione da
parte delle autorità nazionali di tutte le misure necessarie per
garantire l'effettiva tutela del diritto dei ricorrenti al rispetto della
loro vita privata in relazione all'inquinamento ambientale causato da una
discarica situata tra i comuni in cui vivevano - Situazione di inquinamento
ambientale che continua a mettere in pericolo la salute dei ricorrenti - Equo
bilanciamento tra interessi contrapposti inficiato - Le autorità hanno
adempiuto al loro dovere di informare le persone interessate, tra cui i
ricorrenti, dei rischi potenziali a cui si esponevano continuando a vivere
nell'area interessata Art. 13 (+ art. 1 P1) - Ricorso effettivo -
Impossibilità di ottenere la piena restituzione delle tasse pagate per
i servizi di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti nell'ambito
dell'ampio margine di apprezzamento dello Stato contraente nell'elaborazione
e nell'attuazione della politica in materia di fiscalità -
Manifestamente infondato |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
V) 19 ottobre 2023 (A.S.) Violazione dell'articolo 3 - Divieto di tortura
(Articolo 3 - Trattamenti degradanti Trattamenti inumani) (Aspetto
sostanziale) Violazione dell'articolo 5 - Diritto alla
libertà e alla sicurezza (Articolo 5-1 - Arresto o detenzione
legittimi Articolo 5-2 - Informazioni sull'accusa; Articolo 5-4 - Riesame
della legittimità della detenzione) Il caso riguarda la detenzione del ricorrente
nell'hotspot di Contrada Imbriacola, sull'isola di
Lampedusa, e le cattive condizioni del suo soggiorno |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
V) 19 ottobre 2023 (M.A.) Violazione dell'articolo 3 - Divieto di tortura
(Articolo 3 - Trattamenti degradanti Trattamenti inumani) (Aspetto
sostanziale) Violazione dell'articolo 5 - Diritto alla
libertà e alla sicurezza (Articolo 5-1 - Arresto o detenzione
legittimi Articolo 5-2 - Informazioni sull'accusa; Articolo 5-4 - Riesame
della legittimità della detenzione) Il caso riguarda la detenzione del ricorrente
nell'hotspot di Contrada Imbriacola, sull'isola di
Lampedusa, e le cattive condizioni del suo soggiorno |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
V) 19 ottobre 2023 (A.B.) Violazione dell'articolo 3 - Divieto di tortura
(Articolo 3 - Trattamenti degradanti Trattamenti inumani) (Aspetto
sostanziale) Violazione dell'articolo 5 - Diritto alla
libertà e alla sicurezza (Articolo 5-1 - Arresto o detenzione
legittimi Articolo 5-2 - Informazioni sull'accusa; Articolo 5-4 - Riesame
della legittimità della detenzione) Il caso riguarda la detenzione del ricorrente
nell'hotspot di Contrada Imbriacola, sull'isola di
Lampedusa, e le cattive condizioni del suo soggiorno |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 19 ottobre 2023 (A.S. e M.S.) Articolo 8 - Vita familiare - Mancata adozione,
da parte dei tribunali nazionali, di misure tempestive e adeguate per mantenere un legame tra il padre e il figlio per quasi
sei anni e per garantire la protezione della vita familiare del bambino. Articolo 8 - Vita privata - Mancata adozione, da
parte dei tribunali nazionali, di misure adeguate per
allontanare il bambino da un ambiente che causa gravi sofferenze
psicologiche. |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 12 ottobre 2023 (Previdi) Violazione dell'articolo 1 del Protocollo n. 1 -
Protezione della proprietà (articolo 1 par. 1 del Protocollo n. 1 -
Godimento pacifico dei beni) Il caso riguarda una consueta vicenda di
esproprio di un terreno mediante "accessione invertita" (o
"occupazione acquisitiva") |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 12 ottobre 2023 (Landini) Violazione dell'articolo 8 - Diritto al rispetto
della vita privata e familiare (articolo 8-1 - Rispetto della vita familiare) Il caso riguarda la posizione di un cittadino
italiano trasferitosi in Australia dopo la separazione dalla moglie, al quale
era stato impedito di esercitare il proprio diritto alla
co-genitorialità nei confronti del figlio minore a causa dell'opposizione
della madre |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 12 ottobre 2023 (Ryolo) Violazione dell'articolo 1 del Protocollo n. 1 -
Protezione della proprietà (art. 1 par. 1 del Protocollo n. 1 -
Rispetto della proprietà) Il caso riguarda una consueta vicenda di
esproprio dei terreni dei ricorrenti seguita dalla concessione di un indennizzo
basato sul "valore agricolo medio" dei terreni |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 14 settembre 2023 (Ainis e altri) Art. 2 (sostanziale) – Diritto alla vita,
obblighi positivi – Riconosciuta violazione a causa della mancata
protezione sufficiente e ragionevole da parte delle autorità nazionali
della vita del parente dei ricorrenti, morto per overdose mentre era
sottoposto a detenzione da parte della polizia |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
V) 14 settembre 2023 (Diakitè) Art. 8 – Riconosciuta violazione del
diritto al rispetto della vita privata e familiare in relazione alle condizioni materiali di trattenimento del
ricorrente, migrante che attestava attraverso il certificato di nascita il
suo stato di minorenne, in un centro di accoglienza per adulti, nonché
la mancata applicazione delle garanzie procedurali previste per i migranti
minorenni |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 7 settembre 2023 (A. e altri) Articolo 8 - Vita familiare, obblighi positivi
– Riconosciuta violazione per la mancanza di sforzi adeguati e
sufficienti da parte delle autorità nazionali per garantire il
rispetto del diritto di visita del padre riconosciuto da decisioni giudiziarie
e per assicurare il suo diritto alla coparentalità
– Riconoscimento, ai fine dell’applicabilità
dell’art.8, dell’esistenza e della rilevanza di un rapporto
familiare “potenziale” - Mancanza di controllo da parte dei
giudici nazionali dell’attività o dell’inerzia delle
autorità interessate - Carenze nel processo decisionale e tempi lunghi
per porvi rimedio - Margine di apprezzamento - Speciale complessità
del caso alla luce del fatto che i ricorrenti hanno beneficiato del programma
di protezione dei testimoni. Tra i motivi di interesse della decisione si
segnalano altresì la riconosciuta legittimazione a presentare il
ricorso in capo al curatore degli interessi dei minori e le implicazioni sul
ruolo di tutte le autorità, giudiziarie e non,
chiamate ad assicurare l’effettività del diritto di visita,
anche e specialmente in situazioni complesse |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 31 agosto 2023 (C.) Art 8 - Obblighi positivi - Vita privata -
Rifiuto di trascrizione nei registri di stato civile dell'atto di nascita
estero che stabilisce il vincolo di filiazione tra il bambino nato all'estero
per maternità surrogata (GPA) e il suo padre biologico, senza
considerare una soluzione alternativa - Giurisprudenza della Corte europea
che richiede che il diritto nazionale offra la possibilità di
riconoscere questo collegamento - Mancanza di bilanciamento da parte dei
tribunali nazionali tra i diversi interessi in gioco e di considerazione dei
requisiti di rapidità ed efficienza in conformità con
l'interesse superiore del minore - Prolungata incertezza giuridica legata ai
suoi genitori non stabiliti da quattro anni, essendo il minore considerato apolide
nel suo paese di residenza - Richiamo dei principi al fine di garantire un
risultato “rapido” ed “efficace” in conformità
con l'interesse superiore del minore nello stabilire il legame di filiazione
tra il genitore biologico e il bambino nato all'estero tramite maternità
surrogata Art 8 - Vita privata e familiare - Rifiuto di
trascrizione nei registri di stato civile dell'atto di nascita estero che
stabilisce il legame di filiazione tra il bambino nato all'estero per
maternità surrogata e la sua futura madre - No all’impossibilità
generale e assoluta a riconoscere tale legame - Riconoscimento possibile
tramite adozione - Margine di apprezzamento non superato |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 31 agosto 2023 (Shala) Art. 6 ‒ Riconosciuta violazione per non
aver lo Stato assicurato a una persona inconsapevole condannata in contumacia
una effettiva possibilità di ottenere un nuovo accertamento di merito
sulle accuse a suo carico nel pieno rispetto dei suoi diritti di difesa. La
Corte riconosce la necessità di assicurare al condannato inconsapevole
la possibilità di riaprire il procedimento ab initio,
anziché soltanto quella di presentare appello contro la sentenza di
primo grado, subendo tutte le limitazioni tipiche del procedimento di
appello. Sul piano della dimostrazione della legittimità del decreto
di latitanza, la Corte afferma che non possano considerarsi idonei a
dimostrare in modo inequivocabile la volontà del ricorrente di
sottrarsi al processo o rinunciare a comparire in esso elementi quali la sua
consapevolezza dell'arresto di altre persone coinvolte nel medesimo traffico
di droga, il timore della possibilità di essere arrestato egli stesso
ed il fatto di non avere un indirizzo fisso |
Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 31 agosto 2023 (M.A.) Art. 3 (sostanziale) - Trattamento inumano
– Riconoscimento della violazione determinata dalla collocazione, per
quasi otto mesi, di una minore non accompagnata richiedente asilo,
presumibilmente vittima di abusi sessuali, in un centro di accoglienza per
adulti non attrezzato per fornirle un’adeguata assistenza psicologica.
La Corta rileva e stigmatizza l’inazione prolungata delle
autorità nazionali in merito alla sua situazione e alle sue esigenze
in quanto minore particolarmente vulnerabile |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 13 luglio 2023 (Istituto diocesano per il
Sostentamento del Clero di Capua e altri) Prot. 1, Art. 1, par. 1 – Riconosciuta
violazione del diritto al pacifico godimento dei beni in un caso riguardante
l’espropriazione dei terreni degli istituti ricorrenti e la successiva
concessione di un indennizzo basato sui criteri stabiliti dall'articolo 5 bis
della legge n. 359 dell'8 agosto 1992 ("legge n. 359/1992"), tali
da comportare il versamento di importi ampiamente inferiori al valore di
mercato (e ulteriormente ridotti in conseguenza delle connesse imposte) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 13 luglio 2023 (L’Ortofrutticola
Società Cooperativa) Art. 6 – Violazione del diritto a un equo
processo in ambito civile in un caso caratterizzato dall’intervento di
una modifica legislativa nel corso del giudizio |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Grande
Camera) 12 luglio 2023 (G.I.E.M. s.r.l
e altri) Art 41 - Equa soddisfazione - Calcolo del
risarcimento del danno patrimoniale causato da confisca automatica ed
integrale di terreni abusivamente edificati, a prescindere da ogni
responsabilità penale, in violazione dell’Art 1 P1 - Elementi utilizzati
per stabilire l’entità del danno patrimoniale - Natura delle
violazioni sensibilmente diversa rispetto al caso Sud Fondi S.r.l. e altri v.
Italia - Risarcimento per impossibilità d’uso dei terreni
restituiti ai richiedenti - Nessun risarcimento per degrado di fabbricati
eretti in violazione di permessi amministrativi - Nessun risarcimento per
perdita di valore dei beni senza nesso di causalità con il
provvedimento di confisca - Risarcimento per danno non patrimoniale |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 6 luglio 2023 (Calvi e C.G.) Art. 8 – Sottoposizione di una persona
anziana sotto tutela legale e collocamento in una casa di cura in stato di
isolamento sociale dal mondo esterno per tre anni - Provvedimento basato
sulla sua eccessiva prodigalità e sull’indebolimento fisico e
psichico, senza alcuna dichiarazione di incapacità - Piena dipendenza
dell'interessato dall'amministratore di sostegno in quasi tutti gli ambiti
della sua vita e per un periodo di tempo illimitato - Elusione del quadro
legislativo per la procedura iniziale di cure mediche obbligatorie mediante
il ricorso abusivo all'amministratore di sostegno - Mancanza di un esame
concreto e accurato di tutti gli aspetti rilevanti della situazione
particolare dell'interessato - Mancanza di misure per mantenere le sue
relazioni sociali e per incoraggiare il suo ritorno a casa - Mancanza di
garanzie efficaci per prevenire gli abusi e garantire che i diritti
dell'interessato fossero rispettati - Mancanza di misure di protezione
sociale – Riconoscimento dell’obbligo degli Stati di promuovere
la partecipazione delle persone anziane disabili o "dipendenti"
alla vita della comunità e a prevenire il loro isolamento o la loro
segregazione - Misura non proporzionata né adeguata alla situazione
individuale dell'interessato – Superamento del margine di apprezzamento
Art. 34 - Legittimazione ad agire -
Legittimazione di un parente stretto (cugino) a presentare reclami per conto
dell'interessato in una situazione che non gli consente di adire direttamente
il Tribunale - Circostanze eccezionali - Potere sostitutivo dell'amministratore
di sostegno nei confronti dell'interessato - Reclamo relativo alle
restrizioni imposte dall'amministratore con l'approvazione del giudice
tutelare - Rischio comprovato di privazione della tutela effettiva dei
diritti dell'interessato ai sensi della Convenzione - Gravi questioni di
interesse generale sollevate sulle condizioni di vita degli anziani nelle
case di riposo in ragione della loro vulnerabilità |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 29 giugno 2023 (Ben Amamou) Art.6 (civile) – Violazione del
diritto a un equo processo in un caso nel quale il ricorrente era stato
"colto di sorpresa" per non essere stato informato della
sostituzione dei motivi prevista dalla Corte di cassazione per la sua
decisione di rigetto della domanda, sicchè
una questione che si è poi rivelata decisiva per l'esito del
procedimento non è stata sottoposta alla discussione e le parti non
hanno avuto la possibilità di presentare i loro argomenti al riguardo |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 22 giugno 2023 (Giuliano Germano) Art. 8 - Vita privata e familiare - Ammonimento
di polizia imposto al ricorrente nell’ambito di un procedimento di
prevenzione dello stalking senza un’adeguata tutela giuridica contro
gli abusi - Assenza di un termine per gli effetti dell'ammonimento e del
diritto di ottenerne il riesame o la revoca - Esclusione del ricorrente dal
processo decisionale in misura significativa in assenza di comprovate ragioni
di urgenza - Insufficiente controllo da parte dell’autorità
giudiziaria del fondamento fattuale e della legittimità,
necessità e proporzionalità della misura - Assenza di
motivazioni pertinenti e sufficienti - Insufficienti garanzie procedurali. Si segnala l’opinione concorrente del
giudice eletto in relazione all’Italia. |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 8 giugno 2023 (Urgesi e altri) Art. 6 (civile) - Mancanza di imparzialità
della corte d'appello che si è pronunciata nell'ambito di un
procedimento di applicazione di misure di prevenzione - Giudice relatore del
collegio che si è pronunciato sull'applicazione di misure di
prevenzione, precedentemente pubblico ministero nel procedimento penale
d'appello - Questioni sottoposte all'esame di tale giudice in ciascuno dei
due procedimenti, nei confronti di tutti i ricorrenti, sostanzialmente
identiche o, quanto meno, strettamente connesse - Timori degli interessati
oggettivamente giustificati - Mancata eliminazione di tale vizio procedurale
da parte della Corte di cassazione |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 1 giugno 2023 (Barone) Prot. 1, Art. 1 - Violazione del diritto al pacifico
godimento pacifico dei beni in un caso di “occupazione
acquisitiva” |
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e req.
n. 23142/21 |
Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 30 maggio 2023 (Ettore Nuti contre l’Italie et Sara Dallabora et autres
contre l’Italie) Art. 8 in combinato con l’art. 14 Cedu - Contratto
di maternità surrogata- Rifiuto delle autorità italiane di
trascrivere la sentenza straniera che ne riconosce la legittimità nei
registri civili italiani – Sussistenza di un ampio margine di
apprezzamento dello Stato italiano nell'attuazione dei mezzi per stabilire o
riconoscere la parentela - Irricevibilità del ricorso |
req. n. 10810/20 e req. n. 29038/20 e req. 2738/21 |
Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 30 maggio 2023 (Bonzano
et autres c. Italie, Corona et autres c. Italie et Andrisani et autres
c. Italie) Art. 8 Cedu - Contratto di maternità surrogata - Rifiuto
delle autorità italiane di trascrivere la sentenza straniera che ne
riconosce la legittimità nei registri civili italiani –
Sussistenza di un ampio margine di apprezzamento dello Stato italiano
nell'attuazione dei mezzi per stabilire o riconoscere la parentela -
Irricevibilità del ricorso |
req. n. 59054/19 e req. n. 12109/20 e |
Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 30 maggio 2023 (Modanese c. Italie, Bini et autres c. Italie et B.K. et autres
c. Italie) Art. 8 Cedu - Contratto di maternità surrogata - Rifiuto delle autorità italiane di trascrivere la sentenza straniera che ne riconosce la legittimità nei registri civili italiani – Sussistenza di un ampio margine di apprezzamento dello Stato italiano nell'attuazione dei mezzi per stabilire o riconoscere la parentela - Irricevibilità del ricorso |
Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 30 marzo 2023 (J.A. e altri) Art. 3 (sostanziale) - Trattamento inumano e
degradante - Migranti marittimi tunisini trattenuti in un centro hotspot per
dieci giorni in condizioni materiali precarie. Art. 5 par. 1 (f), 2 e 4 - Privazione arbitraria
della libertà per impedire l’ingresso non autorizzato nel Paese
- Detenzione senza una base giuridica chiara e accessibile e in assenza di
una decisione motivata - I richiedenti non sono stati informati dei motivi
giuridici della detenzione - Impossibilità di contestare la
legittimità della detenzione de facto per mancanza di informazioni
sufficienti. Art. 4 Protocollo 4 - Divieto di espulsione
collettiva degli stranieri - Allontanamento in Tunisia senza tenere in debito
conto la situazione individuale dei richiedenti al momento
dell’emissione dei provvedimenti di respingimento e di allontanamento. Violazione, accertata con decisione unanime,
dell’articolo 3 (divieto di trattamenti inumani o degradanti)
dell’articolo 5, paragrafi 1, 2 e 4 (diritto alla libertà e alla
sicurezza), e dell’articolo 4 del Protocollo n. 4 (divieto di
espulsione collettiva degli stranieri), in un caso riguardante la presenza
dei ricorrenti nell' “hotspot” di Lampedusa - dove essi erano
stati portati dopo essere stati soccorsi da una nave italiana nel Mar
Mediterraneo - e il loro successivo trasferimento in Tunisia. La Corte ha
rilevato, in particolare, che il Governo non ha confutato le affermazioni
secondo cui le condizioni nell’hotspot erano state inadeguate; che la
loro presenza lì era da considerarsi come una detenzione non basata su
un provvedimento ufficiale, né si era trattato di un periodo limitato
al tempo necessario per chiarire la loro situazione o per inviarli altrove,
come previsto dalla legge; e che le loro situazioni non erano state valutate
individualmente prima che venissero emessi i provvedimenti di rifiuto di
ingresso, il che di fatto equivaleva a un’espulsione collettiva. |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 9 marzo 2023 (Rigolio) Articolo 6, paragrafo 2 - Presunzione di
innocenza – Assenza di violazione per quanto affermato e statuito in
una sentenza della Corte dei conti, in punto di descrizione e valutazione dei
fatti e conseguente riconoscimento di responsabilità civili del
ricorrente, in relazione a condotte per le quali il medesimo era stato in
precedenza estromesso dal procedimento penale per decorso dei termini di
prescrizione del reato ipotizzato a suo carico |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 6 dicembre 2022 (Scalzo) Riconosciuta violazione del diritto a conoscere,
e far ufficialmente riconoscere, le proprie origini in un caso nella quale la
ricorrente è stata lasciata per dodici anni in una situazione di
incertezza riguardo a un aspetto importante della propria identità
personale, a causa dell’impossibilità di intentare
un’azione di accertamento della paternità prima che il
procedimento di contestazione della paternità attualmente riconosciuta
fosse concluso con sentenza passata in giudicato. La Corte, pur riconoscendo
che il carattere preliminare dell’azione di contestazione della
paternità rispetto al procedimento di accertamento della
paternità potrebbe in linea teorica essere considerato compatibile con
gli obblighi derivanti dall’articolo 8, tenuto conto del margine di
apprezzamento dello Stato, sottolinea tuttavia come nel contesto di un simile
sistema gli interessi della persona che chiede l'accertamento della propria
paternità dovrebbero pur sempre essere adeguatamente tutelati: cosa
non accaduta nel caso di specie giacché il primo procedimento si
è protratto per parecchi anni senza che vi fossero strumenti per
accelerare tale procedimento o per consentire di intentare un'azione di accertamento
della paternità anche prima che la sentenza del procedimento di
contestazione della paternità diventasse definitiva, da tutto
ciò risultando un'interferenza sproporzionata con riguardo al diritto
al rispetto della vita privata, essendo le autorità nazionali venute
meno, nelle circostanze del caso, al loro obbligo positivo di garantire tale
diritto (nell’ambito della motivazione si richiama tra l’altro la
decisione con la quale nel luglio 2022 la Corte costituzionale aveva invitato
il legislatore a intervenire per disciplinare in modo più adeguato le
questioni relative all'accertamento della verità biologica, senza
porre restrizioni sproporzionate ad altri diritti costituzionali che
resterebbero pregiudicati laddove, come di fatto avviene nella situazione
attuale, si ostacoli oltremodo l'esercizio del diritto di agire in giudizio
al fine oltretutto di tutelare diritti fondamentali nella sfera dello status
e dell'identità biologica) |
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Corte europea
dei diritti dell’uomo (Sez. I) 1 dicembre
2022 (D.K.) Art. 3 (divieto di tortura,
profilo procedurale) – Denuncia di abusi sessuali con riguardo a fatti
antecedenti alla l. 662/96 che ha introdotto al riguardo la
procedibilità d’ufficio – Archiviazione per tardiva
proposizione della denuncia – Impossibilità di ricavare dalla
CEDU un obbligo di procedere d’ufficio per reati di questo tipo o di
applicare retroattivamente una disciplina che abbia introdotto condizioni di procedibilità
più favorevoli alla vittima – Impossibilità di fare
riferimento agli obblighi di protezione dei minori derivanti dalla
Convenzione di Lanzarote, in quanto successivi alle condotte denunciate
– Autonomia tra azione civile e azione penale. Confermata la potenziale riconducibilità
della vicenda, basata su accuse di abusi sessuali (anche durante la minore
età), al contenuto dell’art. 3 sotto il profilo sostanziale, e
dopo aver riscontrato come le indagini svolte al riguardo dalle
autorità nazionali a seguito della denuncia fossero state tempestive e
sufficientemente approfondite, la Corte affronta il profilo tecnicamente
più problematico nel caso in questione, e cioè quello relativo
alla chiusura del procedimento penale a causa della tardività della
denuncia (rispetto ai termini che erano previsti), sul fondamento
dell’impossibilità di applicare retroattivamente la disciplina
che, ben dopo il tempo dei fatti denunciati, ha introdotto la
procedibilità d’ufficio per i reati di abuso sessuale (legge n.
662/1996). Al riguardo, la Corte considera che gli obblighi procedurali
derivanti dagli artt. 2 e 3 della Convenzione (esplicitati nella sentenza S.M.
c. Crozia, ric. n. 60561/14), non impediscono
di prevedere termini per la presentazione di denunce, né impongono la
procedibilità d’ufficio per casi quali quello in esame. E
sebbene la procedibilità d’ufficio per casi di abusi su minori
sia oggi, a seguito della Convenzione di Lanzarote, la regola adottata nella
maggioranza degli Stati contraenti, Italia inclusa, né tale
Convenzione né la CEDU ‒ afferma la Corte ‒ impongono
l’applicazione retroattiva della norma sulla procedibilità
d’ufficio, per ciò dovendosi escludere
la violazione delle norme convenzionali invocate. |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 10 novembre 2022 (I.M e altri) Art 8 - Obblighi positivi - Figli costretti, per
tre anni, ad incontrare il loro padre violento in ambiente non protetto, e
sospensione della responsabilità genitoriale della madre ostile agli
incontri - Mancata valutazione del rischio e mancato bilanciamento degli
interessi in causa - Interesse superiore dei minori disatteso - Prassi molto
diffusa da parte dei tribunali che consiste nel qualificare come genitori
«non collaborativi» le donne che si oppongono agli incontri tra i
loro figli e l’ex coniuge invocando fatti di violenza domestica |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 21 luglio 2022 (Darboe
e Camara) Art. 8 - Obblighi positivi - Vita privata -
Mancata adozione di un comportamento ragionevolmente diligente nei confronti
di un minore non accompagnato dichiarato richiedente asilo e non beneficiante
delle garanzie procedurali minime nell’ambito della procedura di
accertamento dell’età - Importanza del rispetto delle garanzie
procedurali nell’ambito della procedura di accertamento
dell’età nel contesto migratorio per garantire i diritti
derivanti dallo status di minore - Individuazione delle garanzie pertinenti
facendo riferimento al diritto dell’Unione e al diritto internazionale Art. 3 (sostanziale) - Trattamenti inumani e
degradanti - Collocazione di un minore in un centro di accoglienza per adulti
in condizioni inadeguate per più di quattro mesi e sua sottoposizione
a una procedura di accertamento dell’età in violazione
dell’art. 8 Art. 13 (+ art. 3 e art. 8) - Assenza di rimedi
interni efficaci |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 7 luglio 2022 (M.S.) Art. 3 (materiale) - Obblighi positivi –
Iniziale mancanza di diligenza da parte delle autorità nazionali
nell’adozione (tardiva) di una misura cautelare (22 mesi dopo
l’accoltellamento della ricorrente da parte del marito) - Mancanza di
valutazione immediata e proattiva circa l’esistenza di un rischio reale
e immediato di violenza domestica ricorrente Art. 3 (procedurale) – Efficacia delle
indagini - Mancanza di diligenza e prontezza da parte dei tribunali
nazionali, con conseguente impunità quasi totale del marito violento a
causa della prescrizione - Mantenimento di un quadro giuridico in cui la
prescrizione è strettamente legata all’azione giudiziaria, anche
dopo l’avvio del procedimento, ed incompatibilità con un simile
quadro giuridico dell’inerzia giudiziaria |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 23 giugno 2022 (Cianchella
e altri) Art. 6 – Riconosciuta violazione del
diritto a un equo processo in conseguenza di interferenze con
l’amministrazione della giustizia da parte del legislatore attraverso
interventi legislativi in corso di procedimento |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 16 giugno 2022 (De Giorgi) Art 3 (materiale e procedurale) - Trattamento
inumano e degradante - Inadempimento dello Stato al suo dovere di indagare
sui maltrattamenti di violenza domestica subiti dalla ricorrente (e dai suoi
figli) da parte di suo marito - Passività delle autorità
interne nel corso dell’azione penale |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 19 maggio 2022 (T.C.) Art. 14 (+ art. 8 letto alla luce dell’art.
9) - Non violazione dell’articolo 14 (divieto di discriminazione) in
combinato disposto con l’articolo 8 (diritto al rispetto della vita
privata e familiare) letto alla luce dell’articolo 9 (libertà di
religione), in conseguenza di un provvedimento giudiziario, adottato nel
contesto di una controversia tra il ricorrente e la madre di sua figlia in
merito all’educazione religiosa della stessa, con il quale era stato
ordinato al ricorrente, diventato Testimone di Geova dopo la rottura della
relazione con la madre della figlia, di astenersi dal coinvolgere attivamente
quest’ultima, minore ed educata al cattolicesimo, nella sua pratica religiosa (come
questi aveva fatto tenendo la cosa nascosta alla madre e chiedendo alla
figlia di fare altrettanto)
‒ Mancata individuazione, da parte della Corte, di
discriminazioni in base alla religione, né di restrizioni al diritto
di affidamento, di visita e di ricorso ai propri principi educativi in capo
al ricorrente, avendo avuto il succitato provvedimento, revocabile e
rivedibile, l’unico scopo di risolvere il conflitto focalizzandosi sul
preminente interesse della bambina e segnatamente sulla tutela della sua
libertà di scelta e del suo diritto a crescere in un ambiente aperto e
pacifico, conciliando per quanto possibile tale preminente interesse con i
diritti e le convinzioni di entrambi i genitori |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 5 maggio 2022 (A.A. e altri) Art. 8, Art. 13 – Riconosciuta violazione
del diritto al rispetto della vita privata e familiare e del diritto a un
ricorso effettivo tutelati in diversi casi riguardanti l’inquinamento
prodotto dall’acciaieria ex ILVA di Taranto (e irricevibilità
delle doglianze relative alla violazione del diritto alla vita di cui
all’art. 2 per mancato esaurimento delle vie di ricorso interne) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 5 maggio 2022 (Briganti e altri) Art. 8, Art. 13 – Riconosciuta violazione
del diritto al rispetto della vita privata e familiare e del diritto a un
ricorso effettivo tutelati in diversi casi riguardanti l’inquinamento
prodotto dall’acciaieria ex ILVA di Taranto (e irricevibilità
delle doglianze relative alla violazione dell’art. 3 per mancato
esaurimento delle vie di ricorso interne) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 5 maggio 2022 (Perelli e altri) Art. 8, Art. 13 – Riconosciuta violazione
del diritto al rispetto della vita privata e familiare e del diritto a un
ricorso effettivo tutelati in diversi casi riguardanti l’inquinamento
prodotto dall’acciaieria ex ILVA di Taranto (e irricevibilità
delle doglianze relative alla violazione del diritto alla vita di cui
all’art. 2 per mancato esaurimento delle vie di ricorso interne) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 5 maggio 2022 (Ardimento e altri) Art. 8, Art. 13 – Riconosciuta violazione
del diritto al rispetto della vita privata e familiare e del diritto a un
ricorso effettivo tutelati in diversi casi riguardanti l’inquinamento
prodotto dall’acciaieria ex ILVA di Taranto |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 28 aprile 2022 (Verrascina
e altri) Art. 35 § 1, Art. 13, Art. 6 § 1
(civile) – Requisito del previo esaurimento dei rimedi interni e
riconoscimento del fatto che il rimedio previsto dalla legge 8 marzo 2001, n.
89 (“legge Pinto”) per le ipotesi di irragionevole durata del
procedimento, a seguito della riforma del suo articolo 4 nel 2012 e fino alla
sentenza della Corte Costituzionale n. 88 del 2018,
non può considerarsi un rimedio effettivo ai sensi dell’art. 13 |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 28 aprile 2022 (Fiagbe) Art. 8 ‒ Mancato rispetto degli obblighi
positivi imposti dall’articolo 8 per non essersi assicurato il
mantenimento del legame familiare che univa la ricorrente e suo figlio, in
conseguenza delle decisioni e dell’inerzia delle autorità
competenti |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 28 aprile 2022 (Imeri) Art. 8 ‒ Violazione del diritto al rispetto
della vita familiare per non aver le autorità nazionali compiuto
sforzi adeguati e sufficienti per far rispettare il diritto di visita del
ricorrente e assicurare il suo diritto alla bigenitorialità a fronte
dell’opposizione della madre |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 7 aprile 2022 (Landi) Art. 2, Art. 14 ‒ Violazione degli obblighi
positivi discendenti dall’art. 2 (non anche dell’art. 14) in
conseguenza dell’assenza di misure preventive delle autorità a
fronte di violenze domestiche ricorrenti sfociate nel tentato omicidio della
ricorrente da parte del suo compagno e nell’omicidio del loro figlio,
il tutto in conseguenza, in particolare, dell’assenza di
un’azione immediata, autonoma e proattiva e di una valutazione completa
dei rischi da parte della Procura, pur in presenza di indizi di violenza
domestica che mostravano un pericolo reale e immediato per la vita (e di
congrue segnalazioni e sollecitazioni da parte dei Carabinieri), senza che
siano state invece riscontrate carenze sistemiche nella legislazione
nazionale tali da rivelare una passività generalizzata nei confronti
delle vittime di violenza domestica, anche in virtù delle misure
adottate a partire dal 2017 a seguito della sentenza Talpis
c. Italia (n. 41237/14, 2 marzo 2017) e in attuazione della Convenzione di
Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle
donne e la violenza domestica |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 17 febbraio 2022 (D’Amico) Art. 6 § 1 (civile) - Equo processo e
inammissibilità dell’applicazione retroattiva di una legge che
incide sul merito di un procedimento pendente in materia pensionistica |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 24 gennaio 2022 (SY) Art. 3, Art 5, Art. 34 - Trattamento inumano e
degradante - Detenzione di una persona bipolare in un carcere ordinario per
due anni in condizioni inadeguate e senza una strategia terapeutica globale
per il trattamento della sua patologia, nonostante fosse stata disposta dai
giudici nazionali (prima che dalla stessa Corte europea con provvedimento
provvisorio non tempestivamente attuato) la liberazione del richiedente e il
collocamento in un istituto adeguato, non risultando una giustificazione
valida l’insufficienza attuale dei posti disponibili |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 20 gennaio 2022 (D.M. e N.) Articolo 8 – Violazione del diritto al
rispetto della vita familiare della ricorrente in conseguenza della
dichiarazione di adottabilità di una minore da parte del giudice
nazionale che ha dichiarato l’incapacità della stessa di
esercitare il suo ruolo genitoriale senza disporre, nonostante le ripetute
richieste, alcuna perizia e basandosi solo su contestate relazioni dei
servizi sociali, determinando un allontanamento definitivo e irreversibile
pur in presenza di possibili soluzioni meno radicali e mancando di
considerare adeguatamente la necessità di preservare per quanto possibile
il legame tra la madre e la figlia, anche nel superiore interesse di
quest’ultima, da tutto ciò discendendo la natura se non altro
sproporzionata della grave ingerenza nella vita familiare della ricorrente,
oltretutto privata sul piano procedurale di garanzie adeguate
all’importanza degli interessi in gioco |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 25 novembre 2021 (Biancardi) Art. 10 – Libertà di espressione su
internet e diritto all’oblio ‒ Ammissibilità della
configurazione di una responsabilità civile a carico di un editore per
il perdurante rifiuto di deindicizzare un articolo relativo a un procedimento
penale, facilmente accessibile digitando in un motore di ricerca i nomi delle
persone coinvolte - Esclusione dell’obbligo di rimuovere
permanentemente l’articolo da Internet o di renderlo anonimo |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 18 novembre 2021 (Marinoni) Art 6 § 2 e Art. 10 – Non violazione
della presunzione d’innocenza e della libertà di espressione in
relazione a una condanna di uno scrittore al risarcimento dei danni per
espressioni diffamatorie, a seguito di assoluzione del medesimo sul piano
penale |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 28 ottobre 2021 (Succi e altri) Art. 6 § 1 (civile) - Diritto di accesso ad
un giudice, requisiti di ammissibilità dei ricorsi in Corte di
Cassazione e “formalismo” nella relativa verifica |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 31 agosto 2021 (Associazione politica
nazionale lista Marco Pannella) Art. 10 ‒ Violazione della libertà
di espressione in conseguenza dell’esclusione dal dibattito pubblico di
un’associazione politica a causa della sua squilibrata e insufficiente
presenza nelle trasmissioni di informazione della televisione pubblica, in
violazione di un obbligo legale di rappresentazione equilibrata delle diverse
opinioni politiche, senza che l'apposita autorità di vigilanza e in
genere le autorità nazionali adottassero misure idonee a porre rimedio
alla situazione |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 8 luglio 2021 (Maestri
ed altri) Art 6 (Penale) – Diritto
dell’imputato di essere ascoltato dal giudice d'appello anche
nell’ipotesi di rinuncia al diritto di essere presente al procedimento |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 17 giugno 2021 (Miniscalco) Art. 3 Protocollo 1 e Art. 7 - Divieto di
candidarsi alle elezioni regionali in conseguenza di condanna penale
definitiva per abuso di potere - Misura, non assimilabile a una sanzione
penale, ritenuta prevedibile e proporzionata (non comportando tra l’altro
la perdita dell’elettorato attivo) al legittimo scopo di combattere la
corruzione e la criminalità organizzata all’interno
dell'amministrazione |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 27 maggio 2021 (J.L.) Articolo 8 - Obblighi positivi –
“Vittimizzazione secondaria” di una vittima di violenza sessuale
a causa delle affermazioni colpevolizzanti, moralizzanti e stereotipate nella
motivazione della sentenza - Autorità che hanno garantito il rispetto
dell'integrità personale della ricorrente durante le indagini e il
processo |
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Corte europea dei diritti dell'uomo (Sez. I) 25 marzo 2021 (Di
Martino e Molinari) Art. 6 - Assenza di violazione a fronte della
mancata audizione dei testimoni indicati dall’accusa da parte del
giudice d’appello che ha riformato la sentenza di assoluzione
pronunciata all’esito di giudizio abbreviato |
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Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Sez.
I) 18 marzo 2021 (Petrella) Articolo 6, par. 1 (in materia civile) e Articolo
13 – Interferenza nel diritto di accesso del ricorrente ad un tribunale
in conseguenza della durata delle indagini preliminari che ha impedito al
ricorrente di costituirsi parte civile nel procedimento penale e di chiedere
il risarcimento dei danni essendosi l’azione interrotta perché
il reato si è prescritto prima dell'udienza preliminare |
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Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Sez.
I) 11 febbraio 2021 (Casarin) Art. 1 Protocollo 1 - Rispetto dei beni -
Ingerenza sproporzionata a seguito dell'azione delle autorità statali
volta a ottenere da una dipendente il rimborso di somme versate per errore
imputabile unicamente alle stesse autorità, nelle quali la dipendente
poteva ragionevolmente fare affidamento |
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Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Sez.
I) 14 gennaio 2021 (Terna) Art. 8 - Obblighi positivi derivanti dal diritto
al rispetto della vita privata e familiare, necessaria tutela del rapporto
tra nonni e nipoti, diritto di visita del minore affidato ai servizi sociali,
riconoscimento dell’esistenza di un problema sistemico in Italia |
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Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Sez.
I) 10 dicembre 2020 (Edizioni Del Roma) Art. 6 - Procedimento davanti all’AGCOM e
relative carenze procedurali, natura sostanzialmente penale delle sanzioni
inflitte e risolutiva possibilità di far riesaminare il caso da parte
dell’autorità giudiziaria |
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Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Sez.
I) 22 ottobre 2020 (Tondo) Art. 6 - Diritto di difesa e audizione dei
testimoni nel processo d’appello |
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Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Sez.
I) 10 settembre 2020 (G.L.) Art. 14, Art. 2 Protocollo 1 - Non
discriminazione, diritto all’istruzione e sua incomprimibilità
per ragioni di bilancio, obbligo di assicurare l’insegnante di sostegno
ai minori disabili |
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Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Sez.
I) 4 giugno 2020 (Citraro
e Molino) Art. 2 - Obbligo di proteggere la vita delle
persone detenute |
Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Sez.
I) 26 marzo 2020 (Barletta e Farnetano) Art. 8 - Obblighi positivi derivanti dal diritto
al rispetto della vita privata e familiare e violazione del c.d. elemento
procedurale dell’art. 8 |
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Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Sez.
I) 19 marzo 2020 (Fabris e Parziale) Art. 2, Artt. 34 e 35 - Obblighi positivi di
protezione e obblighi procedurali di condurre indagini effettive derivanti
dall’art. 2, con precisazioni sulla qualità di vittima e
sull’esaurimento delle vie di ricorso interne |
Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Sez.
I) 6 febbraio 2020 (Felloni) Art. 6 - Obbligo di motivazione delle decisioni
giurisdizionali e applicazione retroattiva della legislazione in materia di
circostanze attenuanti |
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Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Sez.
I) 30 gennaio 2020 (Cicero et a.) Artt. 1 e 6 - Applicazione retroattiva di una
nuova legge a processi in corso |
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Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Sez.
I) 16 gennaio 2020 (Magosso
e Brindani) Art. 10 - Libertà di espressione, in
relazione a ricostruzioni giornalistiche di importanti, controversi e in
parte oscuri eventi collegati all’omicidio di Walter Tobagi e ad altre
più generali vicende anche istituzionali |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 13 giugno 2019 (caso Viola n. 2) Ergastolo ostativo |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 24 gennaio 2019 (caso Cordella et a.) Caso Ilva |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Grande
Camera) 23 giugno 2018 (caso G.I.E.M. S.R.L. et a.) Confisca senza condanna |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 26 ottobre 2017 (caso Cirino e Renne) Qualificazione come tortura delle violenze della
polizia durante il G8 |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 26 ottobre 2017 (caso Blair et a.) Qualificazione come tortura delle violenze della
polizia durante il G8 |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 26 ottobre 2017 (caso Azzolina et. a.) Qualificazione come tortura delle violenze della
polizia durante il G8 |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 22 giugno 2017 (caso Bartesaghi Gallo et. a) Qualificazione come tortura delle violenze della
polizia durante il G8 |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 2 marzo 2017 (caso Talpis) Mancata protezione contro le violenze domestiche |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Grande
Camera) 23 febbraio 2017 (caso De Tommaso) Misure di prevenzione |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Grande
Camera) 24 gennaio 2017 (caso Paradiso e Campanelli) Maternità surrogata |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Grande
Camera) 15 dicembre 2016 Condanna dell’Italia per trattamenti
disumani ed espulsioni collettive dei migranti |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 23 febbraio 2016 (Nasr e Ghali) Extraordinary renditions
- Caso Abu Omar |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 14 gennaio 2016 (caso D.A.) Emotrasfusioni di sangue infetto |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Grande
Camera) 27 agosto 2015 (caso Parrillo) Donazione degli embrioni per la ricerca
scientifica |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
IV) 21 luglio 2015 (caso Oliari) Obbligo del riconoscimento legale delle unioni
omossessuali |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
IV) 7 aprile 2015 (caso Cestaro) Qualificazione come tortura delle violenze della
polizia durante il G8 |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
IV) 24 marzo 2015 (caso Antonio Messina) Risarcimento da ingiusta detenzione |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 27 gennaio 2015 (caso Paradiso e
Campanelli) Minori nati da madri surrogate |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 21 ottobre 2014 (caso Sharifi) C.d. “respingimenti automatici”
attuati dalle autorità frontaliere italiane nei porti
dell’Adriatico |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 1° luglio 2014 (caso Saba) Regime carcerario |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 24 giugno 2014 (caso Alberti) Regime carcerario |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 15 aprile 2014 (caso Stefanetti
et a.) Limiti alla possibilità di leggi
retroattive (in riferimento alla vicenda delle c.d. “pensioni
svizzere”) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 4 marzo 2014 (caso Grande Stevens) “Ne bis in idem” |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
X) 4 febbraio 2014 (caso Staibano) Diritto di accesso ad un tribunale e al
versamento dei contributi previdenziali |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
X) 4 febbraio 2014 (caso Mottola) Diritto di accesso ad un tribunale e al
versamento dei contributi previdenziali |
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Corte europea dei diritti
dell’uomo (Sez. II) 29 ottobre 2013 (caso
Varvara) Confisca |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 11 febbraio 2014 (caso Contrada) Regime carcerario |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 7 gennaio 2014 (caso Cusan
e Fazzo) Cognome materno |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 17 dicembre 2013 (caso Perinçek)
Negazionismo e genocidio armeno |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 8 ottobre 2013 (caso Ricci) Libertà di espressione |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 3 settembre 2013 (caso M.C. e altri) Pagamento dell’indennità da
contaminazione per sangue infetto |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 2 aprile 2013 (caso Tarantino) Ragionevolezza del numero chiuso nell'accesso universitario |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 5 marzo 2013 (caso Romano) Ragionevole durata del processo |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 5 marzo 2013 (caso Carolis e Lolli) Fallimento e rispetto della vita privata e
familiare |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 8 gennaio 2013 (caso Torreggiani) Diritti dei detenuti e sovraffollamento
carcerario |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 17 luglio 2012 (caso Matthias) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 25 settembre 2012 (caso Godelli) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 28 agosto 2012 (caso Spampinato) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 28 agosto 2012 (caso Costa e Pavan) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 24 luglio 2012 (caso Croci) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 24 luglio 2012 (caso Fendi et Speroni) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 17 luglio 2012 (caso Scoppola n. 4) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 26 giugno 2012 (caso Milazzo) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 26 giugno 2012 (caso Di Pietro) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 19 giugno 2012 (caso Messeni Nemagna) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 19 giugno 2012 (caso Iuliano) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 19 giugno 2012 (caso Prenna) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Grande
Camera) 7 giugno 2012 (caso Centro Europa 7 s.r.l. et Di
Stefano) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 5 giugno 2012 (caso Immobiliare Cerro s.a.s.) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 5 giugno 2012 (caso La Rosa et Alba) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
I) 5 giugno 2012 (caso Colazzo) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Grande
Camera) 22 maggio 2012 (caso Scoppola n. 3) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 10 maggio 2012 (caso Sud Fondi s.r.l.) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 24 aprile 2012 (caso De Ieso) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 10 aprile 2012 (caso Lorenzetti) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 3 aprile 2012 (caso Sessa) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 27 marzo 2012 (caso Mannai) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 6 marzo 2012 (caso Gagliano) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Grande
Camera) 23 febbraio 2012 (caso Hirsi) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Grande
Camera) 20 ottobre 2009 (caso Vallauri) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 28 novembre 2011 (caso Agrati) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 31 maggio 2011 (caso Maggio) Limiti alla
possibilità di leggi retroattive (in riferimento alla vicenda delle
c.d. “pensioni svizzere”) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 29 marzo 2011 (caso Alikaj) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Grande Camera) 24 marzo 2011 (caso Giuliani) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Grande
Camera) 18 marzo 2011 (caso Lautsi
n.2) Esposizione del crocefisso nelle aule scolastiche |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 27 aprile 2010 (caso Moretti e Benedetti) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 5 gennaio 2010 (caso Bongiorno) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 13 novembre 2007 (caso Bocellari
e Rizza) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez. II) 8 dicembre 2009 (caso Previti) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 15 dicembre 2009 (caso Izzo) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 3 novembre 2009 (caso Lautsi
n.1) Esposizione del crocefisso nelle aule scolastiche |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Grande
Camera) 17 settembre 2009 (caso Scoppola n. 2) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
IV) 25 agosto 2009 (caso Giuliani) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 20 gennaio 2009 (caso Punta Perotti) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 5 maggio 2009 (caso Sellem) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 10 giugno 2008 (caso Scoppola n. 1) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 24 marzo 2009 (caso Ben Salah) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 24 febbraio 2009 (caso Ben Khemais) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 28 febbraio 2008 (caso Saadi) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 16 dicembre 2008 (caso Englaro) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 16 luglio 2009 (caso Sulejmanovic) |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Grande
Camera) 29 marzo 2006 (caso Scordino) |
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Commissione europea dei diritti dell’uomo
(Prima Camera) 9 settembre 1998 (caso Dorigo) Riapertura del giudicato in ambito penale |
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Corte europea dei diritti dell’uomo (Sez.
II) 31 marzo 2009 (caso Simaldone)
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Corte europea dei diritti dell’uomo
(Camera) 26 febbraio 1993 (caso Salesi) |
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